ROMA - Mettono lo stetoscopio in valigia e se ne vanno. Scappano da un Paese dove per loro non c'è lavoro, malgrado le carenze di personale negli ospedali facciano pensare il contrario. Scappano dal precariato, da stipendi bassi e mai sicuri, da baroni che spadroneggiano in corsia e pazienti dalla causa facile. E scappano in numero sempre maggiore.
In appena cinque anni i medici italiani che hanno chiesto al ministero della Salute i documenti necessari per ottenere un impiego all'estero sono sestuplicati. Erano 396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell'anno appena concluso, che ha segnato un vero boom di espatri.
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