lunedì 25 maggio 2015
domenica 24 maggio 2015
Ecco gli alimenti che combattono i tumori
Intervista allo chef stellato Moreno Cedroni, volto della campagna Airc “Eccellenza italiana” a sostegno della ricerca sul cancro, che ha dedicato una ricetta speciale alle lettrici di DiLei
Dopo l’appuntamento con “L’azalea della ricerca”, simbolo della battaglia contro i tumori femminili, Airc propone il progetto “Eccellenza italiana” che coinvolge il meglio della ristorazione made in Italy, proprio in concomitanza con L’Expo di Milano.
La campagna è online fino al 7 giugno su Groupon e ha l’obiettivo di
raccogliere fondi a sostegno della ricerca sul cancro. Tra i Testimonial
Airc e volto del progetto lo chef stellato Moreno Cedroni (GUARDA LA FOTOGALLERY) che abbiamo intervistato.
Il claim del suo sito ufficiale recita “L’immortalità del cibo”, quanto incide l’alimentazione nella vita di una persona?
Credo che sia determinante. Lo sappiamo tutti, noi siamo quello che mangiamo. Non solo, determina anche il nostro rendimento psicofisico. Siamo migliori se ci nutriamo meglio.
Aderendo all’iniziativa di Airc “Eccellenza italiana”, in che senso la cucina italiana diventa un messaggio positivo di solidarietà?
Il messaggio positivo sta nel cercare di spingere le persone a fare qualcosa per gli altri, anche di piccolo. Nel momento in cui riusciamo a dedicare un po’ di tempo, malgrado la frenesia delle nostre vite, o a donare degli euro a favore di una buona causa, ecco questo è ciò che di meglio possiamo fare.
La dieta mediterranea è considerata tra le più equilibrate al mondo, potrebbe essere un primo passo per adottare uno stile di vita sano che aiuti a prevenire i tumori?Sicuramente. Non è semplicemente il primo stadio, l’alimentazione sana è la base di prevenzione dei tumori. E questo è il messaggio che vuole dare Airc con la sua iniziativa, “Eccellenza italiana”.
Continua qui
Il claim del suo sito ufficiale recita “L’immortalità del cibo”, quanto incide l’alimentazione nella vita di una persona?
Credo che sia determinante. Lo sappiamo tutti, noi siamo quello che mangiamo. Non solo, determina anche il nostro rendimento psicofisico. Siamo migliori se ci nutriamo meglio.
Aderendo all’iniziativa di Airc “Eccellenza italiana”, in che senso la cucina italiana diventa un messaggio positivo di solidarietà?
Il messaggio positivo sta nel cercare di spingere le persone a fare qualcosa per gli altri, anche di piccolo. Nel momento in cui riusciamo a dedicare un po’ di tempo, malgrado la frenesia delle nostre vite, o a donare degli euro a favore di una buona causa, ecco questo è ciò che di meglio possiamo fare.
La dieta mediterranea è considerata tra le più equilibrate al mondo, potrebbe essere un primo passo per adottare uno stile di vita sano che aiuti a prevenire i tumori?Sicuramente. Non è semplicemente il primo stadio, l’alimentazione sana è la base di prevenzione dei tumori. E questo è il messaggio che vuole dare Airc con la sua iniziativa, “Eccellenza italiana”.
Continua qui
venerdì 22 maggio 2015
Salute, 10 falsi miti da sfatare una volta per tutte
Dalla presunta correlazione tra vaccini e autismo al fabbisogno giornaliero di acqua, dall'alimentazione ai medicinali generici. Luoghi comuni e dicerie che vanno smentite
1. I vaccini possono provocare l’autismo.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nessi scientifici non
esistono: “I dati epidemiologici disponibili indicano che non vi sono
prove di un legame tra morbillo-parotite-rosolia (Mmr) e disturbi dello
spettro autistico – si legge in un documento – studi precedenti che
suggerivano un nesso di causalità si sono poi rivelati gravemente
fallaci
2. I farmaci generici sono meno efficaci di quelli di marca Il decreto Balduzzi del 2012 ha cambiato le carte in tavola, spingendo la crescita degli equivalenti grazie all’indicazione, rivolta ai medici, di esplicitare sulle ricette il nome del principio attivo (ma solo per le malattie acute). In ogni caso, differenze di efficacia non ce ne sono: “I medicinali equivalenti non sono identici agli originali: possono avere, per esempio, una differente composizione in eccipienti o non essere formulati con identica tecnologia farmaceutica – si legge sul sito dell’Aifa – tuttavia sono prodotti di pari valore (equivalenti, appunto) degli originator o bioequivalenti.
3. In Italia si spende troppo per la sanità. In realtà, ha spiegato Lorenzin, “spendiamo meno di tutti. Ed è un falso mito che spendiamo troppo in farmaci. Il Fondo sanitario nazionale è legato al Pil, una percentuale che abbiamo bisogno di aumentare”. Che si impieghino molte risorse è vero (15% della spesa pubblica, 80% di quella regionale) tuttavia confrontando i dati Ocse (relativi al 2012) si rileva una spesa media di 3.440 dollari per abitante. In Italia sono poco più di tremila. Gli altri? Dai mille del Messico ai 4.650 della Germania.
4. Le ferite guariscono più rapidamente se lasciate all'aria aperta: Al contrario, perché la guarigione avvenga prima sarebbe meglio che rimanessero umide.
5. Per stare bene, bisogna bere almeno due litri di acqua al giorno. Uno dei miti più radicati è che bisogna bere almeno due litri di acqua al giorno, sempre e comunque. Ma i medici statunitensi dell´università della Pennsylvania hanno voluto verificare e non hanno trovato alcuna prova che tanta acqua migliora la pelle, fa perdere peso e aiuta l'organismo a disintossicarsi. In realtà, dipende dall´organismo di ciascuno. Come regolarsi? Semplice: se l´urina è di colore giallo paglierino, vuol dire che si sta bevendo a sufficienza e non serve bere di più.
Continua qui
giovedì 21 maggio 2015
Posta su Facebook foto del proprio seno: «Attenzione alle fossette»
Una mamma inglese 42enne fa informazione usando i social media e raggiunge oltre 72mila condivisioni. I consigli dell’esperta: «Attente ai noduli, ma non solo»
Il linguaggio è quello dei social media, che sempre più spesso diventano un mezzo per fare prevenzione e informazione sui tumori, raggiungendo con la velocità di un click centinaia di migliaia di persone. Così la 42enne britannica Lisa Royle ha pensato di condividere la sua storia e lo scorso 11 maggio ha postato immagine e commento sul suo profilo Facebook: «Non avrei mai pensato di pubblicare una foto delle mie tette, ma ho deciso di farlo prima che vengano sferruzzate settimana prossima». Ad oggi, potenza di internet, il messaggio ha ricevuto oltre 46.200 «mi piace», 75 commenti ed è stato condiviso da altre 72mila persone. Un enorme successo, soprattutto se si considera che la foto è assai casta e completamente incentrata su quelle «leggere fossette» sotto il seno che hanno impensierito Lisa e l’hanno spinta giustamente a farsi vedere da un medico. La mamma di Manchester ha raggiunto il suo scopo: informare il più largo numero di persone sui possibili segnali della presenza di un carcinoma mammario.
Continua qui
venerdì 15 maggio 2015
Un po’ di chiarezza sull’olio di palma
Sempre più persone ci stanno contattando per chiederci delucidazioni sull’olio di palma. Negli ultimi tempi infatti si è sentito sempre più parlare di questo grasso vegetale che sembra ritrovarsi in moltissimi prodotti dolciari confezionati, anche di larghissimo consumo, ad esempio nella Nutella, di cui si era già occupato a novembre il nostro Neil. Ma che cosa è questo olio di palma? Fa male alla salute? Distrugge le foreste? Perché non se n’è sentito parlare fino a qualche anno fa? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Cercherò di trattare l’argomento in maniera più breve ed esauriente possibile nei suoi aspetti principali, e nel caso che ci fosse bisogno di approfondimenti sarò felice di poterci lavorare ulteriormente.
Come ci spiega Wikipedia:
L’olio di palma e l’olio di semi di palma o olio di palmisto sono degli olii vegetali saturi non idrogenati ricavati dalle palme da olio, principalmente Elaeis guineensis ma anche da Elaeis oleifera e Attalea maripa.
Nel 2007, con 28 milioni di tonnellate di produzione globale, era il secondo olio commestibile più prodotto, dopo l’olio di soia, che adesso potrebbe aver superato. È anche un componente o una materia prima importante di molti saponi, prodotti alimentari (come la Nutella), polveri detergenti e prodotti per la cura della persona (…)
Dal frutto della palma da olio si ricavano olio di palma (dal frutto) e olio di palmisto (dai suoi semi): entrambi sono solidi o semi-solidi a temperatura ambiente, ma con un processo di frazionamento si possono separare in componente liquida (olio di palma bifrazionato, usato per la frittura) e solida.
Ok, facciamo finta (…) che io non ci capisca niente di queste cose, e spieghiamo per filo e per segno che cosa significa tutto ciò, cercando di usare i termini più semplici possibili.
L’olio di palma è un grasso saturo. Generalmente gli oli vegetali sono grassi insaturi, ovvero quelli che non fanno aumentare il “colesterolo cattivo” ma solo quello “buono” (qui ve lo spiega Wikipedia). I grassi saturi, principalmente grassi animali (come il burro, per intenderci) fanno aumentare invece il cosiddetto “colesterolo cattivo”. L’olio di palma è un grasso saturo, il che lo accomuna, in quanto a effetti sull’organismo, più o meno al burro.
L’olio di palma, però, è un grasso non idrogenato. L’idrogenazione è un processo chimico che potete trovare spiegato con cura su Wikipedia, e anche questo sito mi pare che dia una spiegazione piuttosto esauriente e ricca di esempi basata su manuali di nutrizione clinica. Vi basti sapere che tramite questo processo i grassi liquidi diventano solidi. Questi grassi vengono usati in un sacco di snack confezionati, sia dolci (merendine, ad esempio) che salati (patatine in busta) e si ritrovano in gran parte degli alimenti da fast food. È ormai appurato da anni che tali grassi sono dannosi per la nostra salute in quanto contenenti molecole lipidiche di grassi trans; già nel 2002 l’Accademia Nazionale delle Scienze degli USA ne ha raccomandato la totale eliminazione dalla dieta. Un’altra spiegazione esauriente qui.
Da allora l’olio di palma ha conosciuto una rapidissima diffusione in quanto valida alternativa a tali grassi, di cui era ormai stata appurata la nocività per l’alimentazione umana. Inoltre, da quest’anno è entrato in vigore l’obbligo di specificare il tipo di grassi vegetali nelle etichette degli ingredienti dei prodotti confezionati e questo ha scoperchiato il vaso di Pandora, poiché si è scoperto che in tanti, tantissimi prodotti è presente il suddetto olio di palma.
Dunque: l’olio di palma è un grasso saturo vegetale, fa più o meno male quanto ne fa il burro (ovvero per niente o quasi, se utilizzato con moderazione, un po’ come tutte le cose), ma nemmeno lontanamente quanto altri grassi trattati chimicamente, ed è per questo motivo che negli ultimi anni è andato a sostituire in moltissimi prodotti alimentari i grassi idrogenati di cui si sconsiglia l’utilizzo, in quanto dannosi per la salute.
Allora perché ormai da mesi siamo bombardati da informazioni confuse e a volte contraddittorie che demonizzano i prodotti che lo contengono?
Le obiezioni al suo utilizzo sono principalmente queste tre: andiamo ad analizzarle e cercare di chiarire.
Lo sfruttamento da parte delle multinazionali
Si è detto che l’olio di palma è l’ennesimo prodotto che arricchisce le multinazionali a scapito degli abitanti dell’Indonesia e della Malesia che sono i maggiori produttori di olio di palma, con una produzione superiore al 90% del totale mondiale. Si parla di land grabbing, ovvero della sottrazione delle terre ai legittimi proprietari da parte delle solite, cattivissime multinazionali.Ma, come spiega questo interessante articolo,
Da una parte il land grabbing è in evoluzione, dall’altra non esistono monitoraggi e dati complessivi, ma soltanto casi studio. (…) non abbiamo a che fare con una semplice compravendita arcaicamente colonialista. È un coacervo di investimenti in costante espansione. Un giro di miliardi di dollari. Un trend economico globale.Continua qui
Oli ideali per friggere
<p style="display: none;"><cite><a href="http://www.my-personaltrainer.it/oli-friggere.htm">Oli per friggere</a></cite> da http://www.my-personaltrainer.it/oli-friggere.htm</p>
giovedì 14 maggio 2015
lunedì 11 maggio 2015
giovedì 7 maggio 2015
lunedì 4 maggio 2015
Scoperto dove virus Hiv si nasconde nelle cellule
Ricerca Icgeb di Trieste, si apre strada a nuove cure contro Aids
Uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di un farmaco che curasse il virus dell'Hiv, anticamera dell'Aids, era, fino ad oggi, il fatto che quando il virus penetra nella cellula da infettare scompare, se ne perdono le tracce. L'efficacia dei farmaci in commercio - poco più di una trentina - si ferma all'ingresso della cellula. Con il risultato di rallentare l'evoluzione del virus ma non di debellarlo. Ciò che hanno scoperto i ricercatori dell'Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste, coordinato dal genetista Mauro Giacca, è la 'tana' del virus. Era insomma un enigma la ragione per la quale il virus sceglie soltanto alcuni dei 20mila geni umani per integrarsi e, soprattutto, come riesce all'interno di questi geni a nascondersi.
Continua qui
venerdì 1 maggio 2015
Sclerosi multipla, primi test Usa con anticorpi che riparano nervi danneggiati
Se potessimo fornire abbastanza presto ai pazienti le terapie, forse - dice Bruce Trapp, neuroscienziato presso la Cleveland clinic - potremmo tenerli lontano dalla sedie a rotelle. Già questo - conclude l’esperto Usa - sarebbe un risultato enorme”
Contrastare i danni neurologici provocati dalla sclerosi multipla stimolando la rigenerazione della mielina, la guaina isolante che circonda i nervi e migliora la trasmissione degli impulsi nervosi. Sono i primi risultati di alcuni trial clinici illustrati dalla Biogen di Cambridge, in Massachusetts, al meeting dell’American Academy of Neurology di Washington.
Secondo quanto riportato su Nature, i test, ancora preliminari poiché condotti su un numero limitato di individui, poco meno di un centinaio, si basano sull’uso di un anticorpo sperimentale, battezzato “anti-LINGO-1”, capace di favorire la ricrescita della struttura di rivestimento dei nervi, che negli individui colpiti dalla malattia è distrutta dal sistema immunitario, provocando gravi disabilità fisiche e cognitive.
Continua qui
martedì 28 aprile 2015
Allarme Olio di Palma: lo assumiamo tutti, si trova in moltissimi prodotti. Ecco la lista!
"Aumentano del 19 per cento le
importazioni di olio di palma in Italia per un quantitativo record che
ha superato addirittura 1,7 miliardi di chili nel 2014, un primato
negativo mai raggiunto prima". E' quanto emerge da una analisi della
Coldiretti che lancia l'allarme "sull'invasione di un prodotto sotto
accusa dal punto di vista nutrizionale e ambientale, proprio nella
patria dell'olio extravergine di oliva e della dieta mediterranea".
DOVE SI TROVA - SOTTOLINEA LA
COLDIRETTI: "L'OLIO DI PALMA PER IL BASSO COSTO E LA SCARSA INFORMAZIONE
TENDE A SOSTITUIRE GRASSI PIU' PREGIATI PRATICAMENTE OVUNQUE ED ANCHE
IN ALIMENTI PER BAMBINI COME BISCOTTI, MERENDINE, TORTE E ADDIRITTURA
NEL LATTE PER NEONATI, CON QUANTITATIVI IMPORTATI IN ITALIA CHE SONO
AUMENTATI DI DIECI VOLTE NEGLI ULTIMI 15 ANNI, MA CHE ORA SI POSSONO
RICONOSCERE DALL'ETICHETTA".
I RISCHI - "Alle preoccupazioni per
l'impatto sulla salute a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi
saturi si aggiungono peraltro quelle dal punto di vista ambientale
perché l'enorme sviluppo del mercato dell'olio di palma sta portando al
disboscamento selvaggio di vaste foreste senza dimenticare
l'inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di
distanza dal luogo di produzione".
L'ACCUSA - La Coldiretti denuncia:
"In altre parole l'Unione europea decide di intervenire per far
aumentare le importazioni di un prodotto di dubbia qualità che peraltro
fa concorrenza sleale al burro e all'olio extravergine di oliva europei
sostituendoli nei dolci, nelle pizze, nella panetteria, industriale ed
artigianale.
Una lista di prodotti che lo contengono:
NESTLÉ: tutti i suoi prodotti, compresi quelli della MOTTA (Buondì, Girelle, etc.)
MULINO BIANCO: pane, cracker, biscotti, merendine
KNORR: dadi da brodo
STAR: dadi da brodo
LINEA COOP: dadi da brodo, cracker, merendine
KRAFT: tutti i prodotti della SAIWA (compresa la linea VitaSnella)
BARILLA: i
sughi freschi che trovate nel banco frigo (sulla confezione scrivono
con olio extravergine di oliva, ma se leggete gli ingredienti il primo a
comparire è proprio l'olio di palma)
PAVESI: biscotti, cracker
WAFER LOACKER
Iscriviti a:
Post (Atom)
Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa
E’ stato condotto un nuovo studio negli USA che conferma che non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...
-
Eh si ! Noi Il cibo lo buttiamo...e in Africa ci sono i bambini che muoiono....di fame...e' assurdo questo...cmq quando leggete la scrit...
-
L'aglio ( Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae o meglio, secondo schemi tassonomici più attua...