mercoledì 28 marzo 2018

Perdita dei capelli: come prevenire o affrontare il diradamento

Perdita capelli nell’uomo e nella donna

Per “perdita dei capelli” si intende quel processo degenerativo che conduce progressivamente alla scomparsa definitiva dei capelli. Vedere uomini adulti e ragazzi giovani privi di una folta chioma non significa che queste persone abbiano improvvisamente perso i propri capelli, ma ciò è la conseguenza di un processo lento e graduale, iniziato in maniera precoce oppure in età più avanzata.

La forma più comune di calvizie è l’alopecia androgenetica, che interessa oltre il 70% degli uomini e il 40% delle donne nel corso della propria vita. Alla sua manifestazione contribuiscono principalmente due cause necessarie e concomitanti: la predisposizione genetica e l’azione ormonale del DHT (metabolita del testosterone) prodotto localmente nel follicolo pilifero.
Perché è difficile individuare l’inizio della problematica? L’alopecia androgenetica da luogo ad una progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi presenti su determinate zone del cuoio capelluto: di conseguenza i capelli da essi prodotti tendono a diventare sempre più sottili, corti e depigmentati. L’uomo infatti perde i capelli nella zona frontale e sul vertice ma conserva quelli sulla nuca, dove sono meno soggetti all’azione del DHT.

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martedì 27 marzo 2018

Da ananas a spinaci, le fake news sul cibo dominano il web

Esperti Istituto Superiore di Sanità smentiscono credenze comuni

 

"Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci", "l'ananas fa dimagrire", "lo zucchero di canna fa meno male di quello bianco". Sono tutte false credenze, alcune anche piuttosto antiche, ma che il web aiuta a diffondere e amplificare. A mettere in guardia sulle tante informazioni 'fasulle' che riguardano diete e cibo sono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che, alle fake news sull'alimentazione, hanno dedicato un'intera sezione sul portale online ISSalute.it.
    A cominciare dalle presunte proprietà di alcuni cibi. La regina delle bufale sull'alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco: "Entrambi contengono esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti". Che la pasta faccia ingrassare e l'ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni. Ma, al contrario, "non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia". Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.

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Dieta più sana se i bambini mangiano yogurt ogni giorno

L'elisir che ringiovanisce i vasi sanguigni

E’ basato su un molecola, positivi i test nei topi

Vasi sanguigni ringiovaniti fino all’80% grazie a un ‘elisir’ anti età: è un composto basato su una molecola che ripristina la capacità di vene e arterie di trasportare ossigeno ai muscoli. Agisce riattivando una famiglia di proteine collegate alla longevità e se in futuro gli effetti dovessero essere confermati nell'uomo sarebbe possibile contrastare molte malattie legate all'età, prima fra tutte l'osteoporosi. Pubblicato sulla rivista Cell, il risultato si deve al gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Abhirup Das.

"Se il composto dovesse funzionare anche nell'uomo, potremmo riuscire a salvare la massa muscolare degli anziani" e di conseguenza rallentare l'osteoporosi, ha rilevato uno degli autori, il biologo Leonard Guarente

Invecchiando, infatti la resistenza dei vasi sanguigni si riduce e questi diventano meno efficaci nel fornire ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti muscolari. Inoltre, pochè "c'è interazione tra muscoli e ossa, perdere massa muscolare può portare alla fragilità ossea", ha aggiunto.

Per contrastare questi effetti i ricercatori hanno voluto esplorare il ruolo esercitato sulle pareti interne dei vasi sanguigni dalle sirtuine, una classe di proteine presenti in quasi tutti gli animali, già note per gli effetti anti-invecchiamento nel lievito, scoperti proprio da Guarente negli anni '90.

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lunedì 26 marzo 2018

Il finocchio: proprietà, benefici e ricette

Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, probabilmente originaria dell’Asia Minore ma diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e già nota presso gli egizi, i greci e gli arabi. L’aroma peculiare del finocchio si deve alla consistente presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia o l’anis in Spagna. È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta aromatica, quello coltivato, o comune, dispone di una parte edibile, detta “grumolo”, costituita dalla parte basale delle foglie e caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente rispetto a quello del finocchio selvatico.

Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.

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Carie precoce, tracciata la mappa genetica dei batteri coinvolti

Studiato il Dna dei batteri nella bocca dei bambini di 3-5 anni

 Tracciata la firma genetica della carie precoce, quella che compare prima dei sei anni: con uno studio basato sull'analisi genomica della saliva, dentisti pediatri Usa hanno visto i batteri più frequentemente presenti nei bimbi i cui dentini tendono ad ammalarsi presto.
    Lo studio viene presentato in occasione del 47/imo Meeting Annuale della American Association for Dental Research (AADR), che si tiene a Fort Lauderdale (Florida), in congiunzione con il 42/imo Meeting Annuale della Canadian Association for Dental Research (CADR).
    La ricerca è stata condotta da Kimon Divaris della University of North Carolina-Chapel Hill che ha spiegato all'ANSA: "secondo la definizione della American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) le carie precoci del bambino si riferiscono a segni di carie nei denti dei bimbi under-6".
    I bambini 'ereditano' la popolazione batterica della propria bocca in parte dai genitori, spiega Divaris, (infatti vi è evidenza di ceppi batterici che ricorrono nei membri di una stessa famiglia); ma vi è anche una forte influenza ambientale, sia della dieta sia dei contatti con altri individui e coetanei al di fuori del nucleo familiare. Tutto ciò fa sì che alcuni bimbi siano più o meno predisposti alla carie.

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sabato 24 marzo 2018

La proteina che frena la crescita dei tumori

Utile anche per la diagnosi

Scoperta una nuova proteina anticancro che frena la crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali nel fegato: si chiama LHPP e potrà essere molto utile anche per una diagnosi precoce di questa forma di tumore. La ricerca, condotta dall'Università di Basilea e pubblicata sulla rivista Nature, suggerisce che la proteina potrebbe giocare un ruolo anche nello sviluppo di altre forme di cancro.

I ricercatori, guidati da Michael Hall, hanno individuato la proteina fra le 4.000 osservate nel tessuto di topi nei quali era stato indotto il tumore del fegato. Ogni proteina è stata analizzata per gli effetti prodotti nel tessuto sano e in quello malato ed è emerso in questo modo che la proteina LHPP è del tutto assente nelle cellule tumorali.

Reintroducendo le informazioni genetiche che permettono di produrre la proteina, i ricercatori hanno visto che preveniva la formazione del tumore e manteneva le funzioni del fegato. Una situazione analoga è stata poi osservata in pazienti con lo stesso tipo di cancro, in cui i livelli di LHPP sono strettamente correlati con la gravità della malattia e con l'aspettativa di vita.

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venerdì 23 marzo 2018

Vado Ligure, Savona: nella stessa clinica quattro pazienti si sono risvegliati dal coma. "È un miracolo"

Nel centro Vada Sabatia di Vado Ligure (Savona), quattro pazienti in questi ultimi mesi si sono risvegliati dal coma, nel reparto che ospita pazienti in gravissime condizioni. 

 

Il Centro Vada Sabatia di Vado Ligure è al centro dello stupore nazionale. Negli ultimi mesi, quattro pazienti si sono svegliati da uno stato di coma profondo. I pazienti erano in coma da anni ma, in maniera del tutto inaspettata, si sono risvegliati. I familiari, commossi, hanno dichiarato: “È un miracolo. Come rinascere e iniziare una nuova vita“.

La storia assume un tratto ancora più “soprannaturale” quando si osserva l’accaduto: oltre al fatto che in pochi mesi quattro pazienti si siano risvegliati da un coma profondo, le 4 persone sono a coppia, ovvero – nella vicenda – sono coinvolti due uomini e due donne. Un vero e proprio stupore ha colpito i familiari e i medici della struttura, che non hanno spiegazioni per il “miracolo”.

 

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domenica 18 marzo 2018

Staminali fermano menopausa

Arriva dalle staminali una speranza per le donne che soffrono di insufficienza ovarica precoce, condizione che colpisce circa l'1% della popolazione femminile, a volte in età molto giovanile. Ragazze che entrano in menopausa prestissimo, talora appena teenager. Senza poter diventare madri e costrette a sopportare non solo il peso dei sintomi legati alla fine dell'età fertile, dalle vampate ai problemi intimi e d'umore, ma anche già più a rischio di patologie cardiovascolari, fratture da osteoporosi e decadimento cognitivo. Ebbene, un'iniezione nelle ovaie di 'cellule bambine' prelevate dal midollo osseo delle pazienti potrebbe aiutarle a ottenere un ringiovanimento ovarico, 'invertendo' gli effetti della malattia.

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Vita da celiaco, alla ricerca del gluten free di qualità

Tanti cibi confezionati (ipercalorici) sugli scaffali, ora finalmente in arrivo anche il fresco

 

Gluten free, moda o necessità? Dipende. Negli ultimi anni il senza glutine è stato protagonista di una crescita esponenziale, complice l’aumento delle diagnosi di celiachia che sono passate da 60.000 nel 2007 a 180.000 oggi e che ha portato questa patologia ad essere considerata non più malattia rara ma cronica. La relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento, pubblicata recentemente, ha reso noto come questi numeri siano destinati solo a crescere. A causa della vastità e della complessità dei sintomi che contraddistinguono questa patologia – da non confondere con un’intolleranza alimentare, ma una vera e propria malattia del sistema immunitario che si innesca con il glutine e per cui, ad oggi, l’unica cura è la dieta aglutinata – la celiachia è ancora incredibilmente sotto-diagnosticata. Non solo le diagnosi arrivano nella maggior parte dei casi in modo molto tardivo, ma addirittura si stima che un celiaco su quattro non sappia di esserlo. 

Non solo celiachia, però. Molte delle patologie intestinali nate negli ultimi anni, come la “Gluten Sensitivity”, sono collegate proprio ad un eccessivo consumo di glutine. I cereali raffinati (specie orzo e grano), molto spesso provenienti da Canada e Stati Uniti, contengono infatti un tasso di glutine di gran lunga più alto rispetto alla quantità media che il corpo umano è in grado di tollerare, trattandosi di una proteina relativamente “nuova” per l’organismo. Persino l’avena, un cereale naturalmente privo di glutine, nelle ricerche svolte in questi due continenti presenta un altissimo tasso di contaminazione da glutine, in particolar modo negli USA. Ne consegue che, pur non presentando una sintomatologia tanto esplicita come spesso accade nel caso della celiachia e nessun appiattimento dei villi intestinali (unico fattore che accerta la diagnosi di malattia celiaca), un consumo costante di questi cereali può portare a disturbi come spossatezza, gonfiore e dolori addominali.

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sabato 17 marzo 2018

Cambio dell'ora legale: quali sono gli effetti sulla salute? Come affrontarlo? Video

Il cambio dell'ora scatterà nella notte tra sabato 24 e domenica 25. Dormiremo un'ora in meno, ma avremo un'ora di luce in più, con quali effetti?

La primavera è alle porte e con essa scatterà il cambio dell'ora legale [VIDEO] che avverrà nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo (esattamente alle 2 di notte). Lo spostamento di un'ora in avanti delle lancette ci porterà a dormire un'ora in meno, ma ci regalerà un'ora di luce in più. Il cambio dell'ora da solare a legale è stato introdotto per risparmiare energia durante la prima e la seconda guerra mondiale, al fine di ridurre il consumo di elettricità. La misura è poi stata adottata definitivamente in Italia nel 1966.

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giovedì 15 marzo 2018

5 suggerimenti per ridurre il sale. Inizia la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la diminuzione


È iniziata oggi Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH) in associazione con numerosi partner in 100 Paesi. Lo slogan è “5 ways to 5 grams” per indicare i cinque  comportamenti virtuosi da adottare per ridurre il consumo di sale e arrivare al valore massimo raccomandato dall’OMS di 5 grammi al giorno. L’obbiettivo dell’iniziativa è incoraggiare le aziende alimentari a ridurre questo ingrediente nei loro prodotti e sensibilizzare i Governi affinché sviluppino strategie per diminuirne il consumo nella popolazione.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio. In Italia, secondo una rilevazione effettuata nel periodo 2009-2012*, il consumo medio giornaliero è superiore a 10 g negli uomini e 8 g nelle donne. Anche i più giovani (età compresa tra 6 e 18 anni) superano i livelli massimi con 7,4 g per i ragazzi e 6,7 g per le ragazze.

Un consumo eccessivo di sodio determina un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’introito di sale è stato associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.

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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...