lunedì 19 novembre 2018

Pfas, causano infertilità e tumori. Il nuovo studio italiano

Pfas, i famigerati composti perfluorurati, potrebbero essere rischiosi per la riproduzione ma sarebbero alla base anche di disturbi del comportamento nei bambini, di diabete e di alcune forme di cancro.
A lanciare l'allarme è una nuova ricerca condotta dagli scienziati dell'Università di Padova, che hanno studiato il modo in cui i Pfas interferiscono con l'attività ormonale.
Al centro di numerosi dibattiti per via dei casi di contaminazione delle falde acquifere in Veneto, i Pfas sono stati oggetto di studio approfondito da parte dei ricercatori, che hanno valutato lo sviluppo e la funzione testicolare di 212 giovani di età compresa tra i 18 e 20 anni esposti all'inquinamento da Pfas.
Hanno poi confrontato i risultati ottenuti con quelli di un gruppo di controllo, formato da altrettanti ragazzi questa volta non esposti ai composti. I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi.

domenica 18 novembre 2018

Fegato ingrossato, i sintomi da non trascurare

Il nostro fegato riveste funzioni importantissime per il nostro organismo e ci sono casi in cui il nostro corpo può stare benissimo pur avendo il 90% del fegato che non funziona più! Ecco i sintomi da non trascurare e che possono indicare che c'è qualcosa che non va.
Tra i sintomi più frequenti che indicano che il fegato ha dei problemi ci sono il gonfiore al ventre che può apparire arrotondato, dolore alla spalla destra e un cambiamento cromatico della sclera, ossia la parte bianca degli occhi, che appare ingiallita.
Ci sono anche molte problematiche manifestate tramite la pelle tra cui prurito ai palmi delle mani e sulle piante dei piedi.
Il fegato quando si ingrossa non ha molto spazio e può dunque portare pressione al cuore creando problemi come le aritmie, battiti cardiaci saltati, pressione sanguigna elevata ed incrementare la frequenza delle pulsazioni.
Dato che il fegato è vicino al cuore se si dorme sul fianco sinistro quando è ingrossato può creare problemi a respirare e a dormire, perciò dormire meglio sul fianco destro può essere indice di fegato ingrossato.
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venerdì 16 novembre 2018

Il killer silenzioso che ci ucciderà lentamente: L’uso del forno a microonde provoca queste malattie

Durante la Seconda Guerra Mondiale , due scienziati hanno inventato un tubo a microonde chiamato magnetron . Con l’uso del magnetron dal sistema radar britannico, le microonde sono riuscite a contribuire a trovare gli aerei di battaglie naziste.
Per incidente, Percy LeBaron Spencer della Compagnia Raytheon anni più tardi ha scoperto che le microonde cucinavano il cibo. Scoprì che le onde radar avevano sciolto la barra di cioccolato che aveva in tasca.
Il primo forno a microonde da vendere sul mercato, chiamato Radar Range , era grande e pesante come un frigorifero. L’apparecchio si è evoluto molto in apparenza ma la tecnologia è la stessa: l’uso di microonde per riscaldare, cuocere e cucinare cibo.
Il problema è che le microonde non devono essere usate negli alimenti e nei tessuti vegetali o animali. All’interno del suo forno a microonde ci sono 2,45 miliardi di hertz .
Il rischio diretto per il consumatore, quando il dispositivo è nuovo, non esiste molto, poiché la recinzione garantisce la protezione contro la perdita di radiazioni. Tuttavia, con l’invecchiamento del dispositivo, la perdita di radiazione attraverso la porta aumenta. La quantità di frequenza per danneggiare il corpo umano è di 10 hertz.
Quindi, dobbiamo essere cauti e non essere mai vicino a un forno a microonde funzionante. Non saprai se il tuo corpo è stato danneggiato dalla perdita fino al danno. Oltre al problema della perdita di radiazioni, ci sono altri.
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mercoledì 14 novembre 2018

Polvere d’oro con le bucce d’arancia

E’ tempo di arance, buonissime e super salutari. Se si comprano quelle non trattate potete utilizzarne anche la buccia, l’importante è essiccarla molto bene.
Preparate piccoli sacchetti contenenti le bucce intere, otterrete dei profumatori per la biancheria e l’ambiente che riposti nei cassetti, negli armadi o semplicemente sul termosifone, diffonderanno un piacevole aroma.
In cucina sono ideali per aromatizzare l’olio extra vergine d’oliva, basterà aggiungere le scorze di arance e far riposare per tre settimane, agitando ogni tanto il vaso. Trascorso questo tempo, filtrare l’olio, con un colino a maglie strette ed utilizzarlo per condire insalate, crostacei o quello che più vi piace.
Un ulteriore utilizzo prevede che vengano macinate, in questo modo le bucce sprigioneranno un aroma ancora più intenso, si ottiene una sorta di polvere d’oro da miscelare ad esempio con lo zucchero oppure il sale. Ottima da spargere sulle insalate, insaporire creme dolci o salate, pesce, carne, macedonie di frutta e crepes.
Come preparare la polvere d’oro:
lavare e sbucciare delle belle arance non trattate e togliere l’albedo, la parte bianca amarognola, con un pelapatate, basta non imprimere troppa forza.

Distribuire le bucce su una griglia e farle seccare lentamente nel forno ventilato a 50° per un paio d’ore, in alternativa lasciarle essiccare sui termosifoni.
Le scorze sono pronte quando diventano dure e si spezzano facilmente.
Farle raffreddare completamente e tritarle nel mixer.
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giovedì 8 novembre 2018

“Eravamo pazzi per la Nutella … quando non conteneva olio di palma”. Così scrive una lettrice

Buongiorno, posso dire due parole a proposito di Nutella? Mi fa sorridere che in molti articoli si ragioni sul fatto che Ferrero usi l’olio di palma perché più economico. Ma certo che questo è il motivo!

Io 50 anni li ho passati da un po’, e quando ero una bambina negli anni ’60 la Nutella era la cosa più buona che potesse esistere. Per noi bambini era il massimo! Eravamo pazzi per la Nutella.
Ora credete che un’appassionata come me, non si accorga che la Nutella è cambiata!
Ecco quello che è successo. La Nutella all’inizio era fatta col cioccolato, cacao e le nocciole e i grassi erano locali (olio di girasole in genere). Il Piemonte è la patria delle nocciole di qualità e anche del cioccolato. Negli anni la Ferrero ha fatto il grande passo da società nazionale a multinazionale e non era più possibile produrre tonnellate di crema alla nocciola, avendo sempre a disposizione materia prima di qualità.
Che cosa di meglio quindi che usare un prodotto facilmente reperibile come l’olio di palma, con il vantaggio di abbattere enormemente i costi?

La ricetta della Nutella Ferrero all’inizio non conteneva olio di palma

Gli oli nostrani sono molto più costosi. Questa mia ipotesi ha trovato riscontro in un articolo uscito su Il Sole 24 ore diversi anni fa, nel quale si diceva che la Ferrero è  riuscita a raffinare l’olio di palma con sistemi complessi, ottenendo un risultato con un sapore del prodotto finale del tutto simile a quello di grassi più pregiati. Ora l’olio di palma insieme allo zucchero sono i principali ingredienti della Nutella, il cacao e le nocciole sono presenti solo in minima quantità. Sappiamo bene che i prodotti su scala industriale sacrificano la qualità e le ditte – oltre che per vantaggi economici –  sono anche costrette a fare alcune scelte per motivi logistici.
So bene che molta gente considera  buona la Nutella, ma in realtà queste persone non hanno un palato così raffinato da accorgersi che è un prodotto standard, non certo un’eccellenza! Anche il colore è cambiato. Io comunque le creme alla nocciola artigianali squisite le trovo in commercio e questa è un’ulteriore conferma.

Chiara Cerulli


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martedì 6 novembre 2018

Il Cioccolato E Il Vino Rosso Aiutano A Combattere Le Rughe E Mantengono La Pelle Giovane, Lo Dice La Scienza!

Buone notizie per i golosi e per coloro che amano concedersi quei piccoli peccati di gola che rendono la vita più piacevole!

Buone notizie per i golosi e per coloro che amano concedersi quei piccoli peccati di gola che rendono la vita più piacevole!
Chi ha l’abitudine di gustare un buon bicchiere di vino rosso, accompagnato da un pezzo di cioccolato, ha buone ragioni per festeggiare.
Un recente studio condotto dall’Università di Exeter in Inghilterra, ha scoperto che entrambi aiutano a combattere le rughe e a mantenere la pelle giovane.
Vino e cioccolato combattono l’invecchiamento
Secondo una ricerca, sia il vino rosso che il cioccolato, contribuiscono al ringiovanimento delle cellule.
Il segreto sarebbe nei flavonoidi, composti presenti in entrambi e noti per i loro effetti antiossidanti e anti-infiammatori.
Per raggiungere questa conclusione, gli scienziati hanno analizzato, in laboratorio con sostanze chimiche naturali, le cellule che si trovano nel vino rosso, nel cioccolato amaro, nell’uva rossa e nei mirtilli ed hanno scoperto che le cellule mostravano cambiamenti positivi.
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sabato 3 novembre 2018

Cavoli, quante qualità! Ecco quali scegliere

Cavolfiore, broccoli, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles, cavolo verza… Quella dei cavoli è davvero un grande famiglia, ed è difficile scegliere tra tanta varietà perché ciascuno è un prezioso alleato per la salute...



Non passa mese che non si scoprano nuove virtù delle Brassicacee, quel variegato gruppo di ortaggi del quale il cavolo è il capostipite, ma non certo l’unico esponente interessante: cavoli, cavolfiori, verze, broccoli e cavolini di Bruxelles, infatti, sono tutti accomunati da eccezionali doti curative e nutrizionali, oltre che dalla grande versatilità in cucina. Danno pochissime calorie, sono ricchi di fibra e contengono ottime quantità di ferro, di calcio e di vitamina C, oltre che di vitamine E e del gruppo B. Ma le proprietà più interessanti delle Brassicacee sono legate ad altre sostanze, che svolgono un ruolo altamente protettivo nei confronti di molte malattie, anche gravi. Grazie al loro contenuto di sulforafano, i cavoli sono considerati un valido aiuto per prevenire alcuni tipi tumore. Inoltre, per la loro ricchezza di folati e di beta-carotene, sono perfetti per stimolare il sistema immunitario e contrastare tosse e raffreddore. Senza dimenticare che recenti studi attribuiscono a questi ortaggi anche la capacità di proteggere la retina dell’invecchiamento, grazie all’apporto di un particolare sostanza antiossidante, la luteina.
Sono così tanti e diversi gli esponenti della famiglia dei cavoli, che si potrebbero mangiare ogni giorno senza rinunciare al piacere di gusti e sapori sempre diversi. Ecco i più noti, visti da vicino.

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sabato 27 ottobre 2018

Ikaria, Grecia: l'isola con l'elisir di lunga vita

Qual è il segreto della longevità degli abitanti di Ikaria in Grecia? Saranno forse le spiagge paradisiache ed il cibo locale? Scopriamolo insieme: ecco Ikaria, l'isola con l'elisir di lunga vita!


Nel mezzo del mare cristallino sorge un'isola bellissima che prende il nome da un antico eroe. I suoi abitanti vivono quasi immortali una serena esistenza, in uno scenario incantevole dai paesaggi mozzafiato. Che fiaba è? Nessuna, tutta verità! Si chiama Ikaria ed è una delle più belle isole dell'Egeo centro-orientale. Scopritela con noi!

L'isola di Ikaria è una delle più belle della Grecia. Ubicata nella zona centro-orientale del Mar Egeo, deve il suo nome al mitologico Icaro. Secondo la leggenda, è proprio qui che cadde in volo l'eroe che sfidò le leggi della gravità. Ikaria possiede 255 Km di costa e il suo territorio è principalmente montuoso. L'isola offre paesaggi mozzafiato, con una natura rigogliosa e meravigliose spiagge.

Il capoluogo, Agios Kirikos, è una piccola cittadina tradizionale che funge anche da porto dell'isola. Con i suoi pittoreschi edifici bianchi e le sue articolate stradine, permette ai turisti di immergersi completamente nella cultura ellenica.
Vicino alla piazza del paese di Ikaria vi sono le Terme di Asclepious, famose per le loro proprietà curative. Sull'isola è possibile visitare diversi luoghi storici come l'Odeon di Oenoe o l'antico Castello di Koshina. Sono anche presenti diversi musei in cui ammirare reperti dell'Antica Grecia. Nella parte nord-occidentale dell'isola si possono vedere gli antichi templi greci, come quello di Artemide nella località di Nas. Se amate il mare, Ikaria non vi deluderà affatto regalandovi spiagge sabbiose e acque cristalline.
Ikaria non è un'isola da movida, ma è comunque possibile trovare diversi locali sia ad Agios Kirikos che ad Armenisti. In quest'ultima località c'è una discoteca e durante l'alta stagione è possibile notare un po' più di movimento. In questi due luoghi è anche presente il maggior numero di ristoranti e taverne in cui gustare i deliziosi piatti della cucina greca. Per muoversi tra i diversi villaggi si può usufruire della rete di mezzi pubblici oppure noleggiare auto e barche per spostarsi tra le varie spiagge.

(...)

Ikaria, oltre ad essere un'isola a dir poco stupenda, possiede un'altra interessantissima carateristica: i suoi abitanti sono quasi immortali! Ebbene sì, come accade in pochissime altre zone del mondo (compresa la nostra bellissima Sardegna), i suoi abitanti vivono a lungo e in salute. Sono stati condotti numerosi e seri studi in merito. Mentre nel resto d'Europa una minima parte della popolazione (solo lo 0,1%) supera i 90 anni di vita, per la popolazione di Ikaria, invece, tale percentuale e' dieci volte superiore! Inoltre le persone vivono, oltre che a lungo e in alto numero, anche in buona salute e con un'alta qualita' di vita. Ma non è tutto! Secondo altri studi, pare che gli abitanti di Ikaria siano gli unici a non essere stati affatto influenzati psicologicamente dall'attuale crisi economica mondiale. Vi starete ovviamente chiedendo quale sia il misterioso elisir di lunga vita degli isolani. Il realtà non esiste alcuna pozione magica, ma solamente una serie di fattori ed abitudini in grado di creare un perfetto mix che consenta una piacevole e lunga esistenza. 

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sabato 20 ottobre 2018

Nelle E-cig si forma un nuovo e dannoso composto chimico scoperto solo adesso

Studio della Duke University, e' pericoloso per le vie respiratorie

Durante lo 'svapo' delle sigarette elettroniche ai vari gusti, viene creata una nuova sostanza chimica, sinora non ancora classificata nel dettaglio, e che non compare tra gli ingredienti delle e-cig. Ma il composto, irrita le vie respiratorie, creando possibili rischi alla salute.

    A scoprirla sono stati studiosi della Duke university, che hanno individuato la 'formazione' del nuovo composto dai solventi e dei gusti vari, usati nelle e-cig: Sven Jordt, professore di farmacologia e uno degli autori dello studio pubblicato su "Nicotine and Tobacco Research", ha osservato: "I consumatori non hanno la più pallida di a cosa si espongano quando svapano. Anche nel caso in cui sulle e-cig siano scritti i presunti ingredienti. Questo non appare".

    "La nuova sostanza chimica identificata - ha spiegato - va ad irritare le terminazioni nervose della gola, crea infiammazione cronica e ciò può portare ad asma e enfisema".

    Le sigarette elettroniche - ricorda lo studio - funzionano riscaldando un liquido chiamato 'e-juice', composto di sapori vari, propilene di glicolo, glicerina e spesso nicotina. Tutte ciò viene quindi scaldato e vaporizzato. Proprio nel processo di vaporizzazione si forma il composto chiamato 'acetale di aldeide PG'. E' questa la sostanza che raggiunge le vie respiratorie.

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venerdì 19 ottobre 2018

Microplastiche trovate nel 92% dei sali da cucina

Ricerca, inquinamento pesante in Asia, minore in Europa

ROMA - Anche il sale da cucina è contaminato dalle microplastiche. Molto pesantemente nei paesi del Sudest asiatico, dove si registra il maggior inquinamento del mare da plastica usa e getta. Ma pure in Italia e nel Nordeuropa, anche se in misura minore. Lo rivela una recente ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista internazionale Environmental Science & Technology e nata dalla collaborazione tra Greenpeace e l'Università di Incheon in Corea del Sud.

Ben 36 dei 39 campioni di sale da cucina analizzati (il 92%), provenienti da diverse nazioni inclusa l'Italia, contenevano frammenti di plastica inferiori ai 5 millimetri, meglio noti come microplastiche. Dall'indagine, che ha preso in esame campioni di sale marino, di miniera e di lago, risulta che 36 campioni erano contaminati da microplastica costituita da Polietilene, Polipropilene e Polietilene Tereftalato (PET), ovvero le tipologie di plastica più comunemente utilizzate per produrre imballaggi usa e getta.

Di tutti i campioni analizzati, quelli provenienti dall'Asia hanno registrato i livelli medi di contaminazione più elevati, con picchi fino a 13 mila microplastiche in un campione proveniente dall'Indonesia. Questo paese, secondo studi recenti, è seconda per l'apporto globale di plastica nei mari.

I tre campioni di sale provenienti dall'Italia, due di tipo marino e uno di miniera, sono risultati contaminati dalle microplastiche con un numero di particelle compreso tra 4 e 30 unità per chilogrammo.

Considerando l'assunzione media giornaliera di 10 grammi, un adulto potrebbe ingerire, solo attraverso il consumo di sale da cucina, circa 2 mila pezzi di microplastiche all'anno, considerando la concentrazione media di microplastiche in tutti i sali analizzati.

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Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...