Emma Morano, la donna che fino al 17 aprile dello scorso anno deteneva il record di longevità con i suoi 117 anni, mangiava 3 uova al giorno. Eppure la maggior parte di noi pensa che le uova vadano assunte con moderazione, perché contengono molto colesterolo e molti grassi e dunque possono creare problemi al cuore oltre a far ingrassare.
Ma una nuova ricerca, condotta dall’Università di Sydney, nella Sydney Medical School, dipana ogni dubbio: mangiare fino a 12 uova a settimana (ovvero quasi due al giorno) non fa aumentare di peso e neppure alza i rischi di incorrere in patologie cardiovascolari. In particolare i test condotti dai ricercatori hanno riguardato persone afflitte da diabete. Le persone con questa patologia sono ancora più a rischio degli altri perché hanno più alti livelli di colesterolo cosiddetto “cattivo”, ovvero l’Ldl che si deposita sulle arterie e che in tutti, portando al restringimento dei vasi, contribuisce enormemente alla genesi dell’aterosclerosi. Viene contrapposto al colesterolo Hdl, quello “buono”, che non provoca alcun danno alle arterie ma, anzi, rimuovendo il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo al fegato ha una funzione protettiva. Consumare due uova fa superare di gran lunga il fabbisogno di colesterolo quotidiano. E per questo sono state per anni messe sotto accusa.
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Lo sciroppo di fruttosio si trova nei piatti pronti, nei dolci e nelle bevande gassate ma non tutti sanno quanto sia dannoso. Lo sciroppo di fruttosio, spiega il farmacista, è metabolizzato solo dal fegato ed è molto simile all’etanolo.
E la Coca Cola? Rivela Naik che quando ne buttiamo giù una lattina il nostro corpo reagisce in un modo molto particolare. E la stessa cosa accade per le bevande simili:
Nei primi 10 minuti: dopo i primi 10 minuti qualcosa come 10 cucchiaini di zucchero (il 100% della dose giornaliera raccomandata) vengono assunti dal nostro organismo. Non si vomita immediatamente perché l’acido fosforico ne altera il sapore.
20 minuti dopo: la glicemia schizza in alto causando un massiccia produzione di insulina. Il fegato risponde trasformando tutto lo zucchero possibile in grasso.
40 minuti dopo: l’assorbimento della caffeina è completo. Le pupille si dilatano, la pressione sanguigna aumenta e come risposta il fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori dell’adenosina nel cervello si bloccano per prevenire la sonnolenza.
45 minuti dopo: il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. È lo stesso meccanismo con cui “funziona” l’eroina.
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