L’alluminio è tossico oppure no? Una domanda che pare lecita fare ai responsabili del Ministero della salute che nel 2017 hanno diffuso un documento che dimostra la pericolosità dell’alluminio.
Alluminio neurotossico, a dirlo il Ministero
Si tratta del parere numero 19 del 3 maggio 2017 sull’esposizione all’alluminio e sull’opportunità di usarlo nei preparati cosmetici, specialmente per quanto riguarda gli sparay antisudore.
Il documento ministeriale è stato divulgato dalla dottoressa Antonietta Gatti sul proprio prifilo FaceBook (post tra l’altro inizialmente censurato da FaceBook nonostante fosse una notizia scientificamente fondata e supportata da documenti ministeriali).
Il comunicato del Ministero si è avvalso di bibliografia internazionale ed il parere di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità.
Secondo quanto si legge, l’alluminio applicato sull’epidermide è potenzialmente pericoloso in quanto neurotossico (a determinarne la neurotissocità sono gli studi citati dal Ministero).
Inoltre, la neurotossicità sarebbe nota alle case produtrici già da tempo sia italiane che francesi che lo utilizzano nella composizione dei deodoranti.
E nei vaccini?
“Ciò che risulta evidente da tutto questo – scriva la dottoressa Gatti – è la non biocompatibilità dell’Alluminio sulla pelle”
Ma che succede se l’Alluminio lo iniettiamo nell’organismo?
“Lo Standard 10993 – continua la Gatti – che definisce la biocompatibilità di un materiale ed i test cui deve essere sottoposto per la valutazione è chiaro e, se un materiale è anche solo sospettato di essere non biocompatibile sulla pelle, non può essere usato per impianti o per inoculazione. Non solo non deve: non può.”
Eppure, nei vaccini l’Alluminio sotto forma di idrossido di Alluminio o fosfato di Alluminio o come nanoparticella “viene inoculato come se niente fosse. Dobbiamo pensare che gli effetti neurotossici svaniscono solo perché lo vogliono le case farmaceutiche?
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