Per rimanere in linea non sono sufficienti ore di palestra e jogging, occorre innanzitutto dormire bene. Se non si dorme il numero giusto di ore, o la qualità del sonno non è delle migliori, l'ormone spezza-appetito, la leptina, subisce un crollo anche del 30%.
Secondo gli esperti, l'incremento di persone che in questi ultimi anni accusano problemi di insonnia, è strettamente legato con l'aumento di individui in sovrappeso. Gli italiani a rischio per colpa delle notti insonni sono ben 9 milioni.
Fra i dati presentati al congresso è emerso che i valori medi di massa corporea sono aumentati di un punto e mezzo, in proporzione, nello stesso arco di tempo si è notata una diminuzione delle ore di sonno. Agli inizi degli anni 90 le ore di sonno erano in media 8-9, oggi invece si è scesi a 6-7.
In precedenza un altro studio ha messo in relazione il numero di ore di sonno con l'aumento del peso corporeo. Il Dipartimento di Medicina Interna dell'Università di Chicago aveva esaminato 1000 individui, durante l'esperimento si era notato che le persone che dormivano in media fra le 4 e le 6 ore al giorno, già dopo una settimana presentavano un aumento degli stimoli dell'appetito.
La Prof.ssa Marciani Maria Grazia, Presidente del Congresso e Ordinario di Neurofisiopatologia al Policlinico romano, ha inoltre evidenziato un altro fenomeno, aumentare di peso porta a sua volta una diminuzione della qualità del sonno.
I problemi di obesità possono portare altri disturbi come ad esempio quelli respiratori, questi durante la notte compromettono il sonno diminuendone la qualità. L'esperta ha inoltre detto che se durante la notte non si dorme abbastanza, i riposini diurni non aiutano a ristabilire un riequilibrio ormonale.
Il sonno non agisce solo sulla leptina, ma anche su altre funzioni del corpo. Dormire poco influenza anche altri fattori come ad esempio la glicemia e l'umore che di conseguenza si ripercuote sulla vita quotidiana delle persone.
Le ripercussioni del sonno non sono da sottovalutare, un italiano su tre soffre di insonnia occasionale, c'è però un 15% della popolazione affetta da una forma cronica. Secondo la prof.ssa Marciani molti sottovalutano il problema, solo un terzo si rivolge al proprio medico e appena il 15% si sottopone a una visita neurologica per paura delle terapie farmacologiche.
Non avere il giusto consiglio di un esperto porta molte volte a una aggravamento del problema. Molti infatti hanno paura degli eventuali farmaci che gli verrebbero prescritti, altri invece assumono medicinali contro l'insonnia per anni senza magari un reale bisogno.
I consigli che gli esperti danno sono quelli di dormire le ore giuste per recuperare le forze, non bisogna eccedere perché dormire di più del dovuto potrebbe alterare i cicli di sonno successivi, coricarsi a ore regolari la sera e alzarsi sempre alla stessa ora al mattino. Non bisogna recuperare il sonno perso con riposini pomeridiani e non bisogna svolgere attività fisiche nelle ore precedenti al sonno.
Anche l'ambiente potrebbe influenzare il sonno, non deve essere ne troppo caldo ne troppo freddo, e soprattutto non rumoroso, anche se si riesce a prendere sonno dopo qualche ora di riposo questi disturbi potrebbero svegliarci prima di esserci riposati completamente. Inoltre bisognerebbe andare a letto solo quando si ha sonno, non se si sente appena la stanchezza ma non si è ancora pronti per un sonno profondo, infine non bisognerebbe svolgere attività mentali troppo impegnative prima di addormentarsi.
Nel caso poi si presentino degli stati cronici, quando nell'arco di un mese e oltre durante la settimane per più di tre notti si è soggetti a insonnia, sarebbe bene chiedere un consiglio al proprio medico per evitare ripercussioni sulla salute.
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