Dura 15 minuti e rivela se c’è una sofferenza dei nervi. «Attendibile come la risonanza magnetica»
MILANO — È un test low-tech, a bassa tecnologia, ma è meglio della risonanza magnetica: si chiama StEP e serve per distinguere i diversi tipi di mal di schiena. Bastano alcune domande al paziente (e qualche manovra con un ago o con un diapason da neurologo) per capire se il dolore è «normale» o se invece c’è anche una sofferenza dei nervi, tipo sciatica. «Quando il dolore è acuto e improvviso è facile capire — commenta Giorgio Cruccu dell’Università La Sapienza di Roma —. Le cose si complicano quando la lombalgia diventa cronica: in questi casi è indispensabile distinguere i vari sottotipi di dolore perché la terapia cambia».
Ecco allora che un team americano, guidato da Joachim Scholz del Massachussets General Hospital di Boston, in collaborazione con l’Addenbroke’s Hospital di Cambridge, ha messo a punto un test non solo semplice, ma anche rapido (dura 10-15 minuti) che ogni medico può utilizzare, con risultati attendibilissimi (come dimostra il loro lavoro appena pubblicato su Plos Medicine) e a costi molto limitati rispetto a quelli di indagini high tech, come la risonanza magnetica.
A volte, infatti, questi esami sofisticati possono essere fuorvianti: possono mostrare, per esempio, la degenerazione dei dischi intervertebrali, una condizione piuttosto comune, che in alcuni casi, però, non è responsabile del dolore. E la causa di quest’ultimo va ricercata altrove.
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