giovedì 30 novembre 2017

A dieta biologica, e i pesticidi scompaiono

Una famiglia tipo – genitori e due figli - si è sottoposta a un monitoraggio promosso dalla campagna Cambialaterra.it. Un secondo esame, ripetuto dopo 15 giorni di alimentazione a base di prodotti biologici, ha mostrato il crollo della presenza di glifosato

Video 

I pesticidi? Anche nelle urine. Ma con la dieta bio spariscono


 

Semi di zucca: 10 proprieta' benefiche



I semi di zucca, nonostante le loro piccole dimensioni, possono essere considerato come un alimento ricco di proprietà benefiche e come uno spezzafame salutare, da sostituire ai classici snack confezionati.

I semi di zucca sono benefici per il cuore, ci aiutano a garantirci un buon riposo notturno ed una buona salute generale. Possono essere consumati crudi oppure tostati in forno a temperatura non troppo elevata per 15-20 minuti. Sono ottimi anche caldi e possono essere conditi con un pizzico di sale marino integrale. Possono essere acquistati già tostati, scegliendoli preferibilmente biologici, nei negozi di prodotti naturali.


Ecco le loro 10 principali proprietà benefiche.

1) Buon riposo

I semi di zucca presentano un elevato contenuto di triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, che contribuisce ad assicurarci non soltanto di vivere le nostre giornate all'insegna del buonumore, ma anche ad aiutarci a godere di un buon riposo nelle ore notturne, in modo da recuperare tutte le energie necessarie per affrontare gli impegni della giornata seguente.

2) Cuore e relax

Tra i componenti nutritivi presenti nei semi di zucca vi è il magnesio, un elemento che contribuisce a regalare al nostro organismo una sensazione di relax. Il magnesio è infatti considerato come una sostanza naturalmente calmante e rilassante, oltre ad essere ritenuto benefico per la corretta attività cardiaca.

3) Equilibrio

I semi di zucca presentano un contenuto da non sottovalutare di proteine altamente digeribili che contribuiscono a mantenere regolari i livelli di zuccheri nel sangue quando essi vengono consumati nel corso della giornata come snack. Mantenere i livelli degli zuccheri stabili può essere fondamentale quando si cerca di perdere peso. Ecco perché i semi di zucca sono spesso consigliati anche a chi segue una dieta dimagrante.

4) Omega3

I semi di zucca contengono acidi grassi essenziali omega3, fattore che li rende una fonte vegetale preziosa di questi elementi. La loro presenza permane in un alimento estratto da essi a freddo: l'olio di semi di zucca. Esso potrebbe rivelarsi d'aiuto nella cura di pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna, come suggerito da uno studio scientifico pubblicato nel 2009.

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lunedì 27 novembre 2017

Dolore al collo? Da febbraio 2018 non lo avrete più

Un fisioterapista ha avuto un'ottima idea per risolvere il fastidioso disturbo che colpisce tanti di noi.

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domenica 26 novembre 2017

Gelatina animale: il lato amaro delle caramelle gommose


Allegre, colorate e dolcissime le caramelle gommose fanno la gioia di grandi e piccini, ma dietro la loro produzione si celano lati più amari che fanno indignare vegetariani e animalisti. A svelare come vengono prodotte le gelatine vendute dagli ambulanti, nei negozi di dolciumi e nei supermercati di tutto il mondo è stata la regista Alina Kneepkens in un documentario trasmesso dalla trasmissione televisiva “Over Eten (On Food)” in onda sulla rete pubblica VRT in Belgio.

Il programma tv si occupa di cibo a 360 gradi con l’obiettivo di istruire il pubblico sulla filiera alimentare e spingere i consumatori ad adottare un’alimentazione più sostenibile e consapevole.

Il video intitolato “Gelatine” svela come viene estratta la gelatina di origine animale utilizzata per produrre le caramelle gommose. La regista conduce gli spettatori in un viaggio a ritroso: dalle caramelle colorate e golose ai maiali d’allevamento.

I bene informati sapranno già che la gelatina è una proteina derivata dal collagene, una sostanza presente nei tendini, nei legamenti e nei tessuti dei mammiferi. Per produrla si fanno bollire i tessuti connettivi, le ossa e le pelli degli animali, perlopiù mucche e maiali. Le fabbriche si trovano nei pressi dei mattatoi per poter reperire facilmente e a basso costo le materie prime necessarie.

Per estrarre i minerali e i batteri dalle parti animali vengono impiegate soluzioni acide e alcaline come il carbonato di sodio o l’ossido di calcio. Successivamente i tessuti vengono fatti bollire in acqua distillata e vengono addizionati con coloranti, dolcificanti e aromi liquidi o in polvere.

La gelatina non viene utilizzata solo per produrre le caramelle, ma anche in campo farmaceutico, fotografico e nella fabbricazione della carta. La sua versatilità si deve alla capacità di formare film forti, trasparenti e solidi facilmente digeribili e solubili in acqua calda.

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sabato 25 novembre 2017

La regola del tre e via libera a pasta, cioccolato e cibi rossi: così si salva il cuore

Camminare tre volte a settimana per tre chilometri in 33 minuti allunga la vita e abbatte il rischio di morte improvvisa. E i cibi hanno la loro importanza per i cardiologi riuniti a Roma per il congresso internazionale Place


L'HANNO ribattezzata la regola del tre e per i cardiologi internazionali arrivati a Roma per partecipare al congresso Place, allunga la vita e previene la morte improvvisa. La domanda di fondo dalla quale erano partiti era se lo sport facesse bene, con quale frequenza e che tipo di attività potesse servire per avere un cuore in salute. Per questo, dopo studi e approfondimenti, hanno lanciato la regola del tre: camminare a passo sostenuto almeno tre volte alla settimana, percorrere almeno tre chilometri e riuscire a farlo in trentatré minuti. Eccola la soluzione. Il tutto facendolo regolarmente fino a tarda età per ottenere benefici dal punto di vista respiratorio, cardiologico, ortopedico e, non ultimo, psicologico.

Insomma una ipoteca sulla longevità che guarda anche a prevenire il rischio della morte improvvisa provocata da anomalie del sistema cardiaco che "attraverso uno screening preventivo delle condizioni di salute, possono comunque essere risolte, scongiurando gli eventi tragici e inaspettati", come spiegano gli esperti. Ma non basta.

VIDEO - I 10 video-tutorial di RSalute


Perché, al controllo attraverso un semplice elettrocardiogramma, è fondamentale associare anche una dieta idonea.  E sempre i cardiologi sdoganano non solo i carboidrati della pasta, ma anche il cioccolato, purché fondente, il caffè e i cibi "rossi" per una dieta salvacuore, lanciando il messaggio  per cui l'alimentazione è il vero farmaco del futuro.

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Perché non c’è nulla di etico nella vita di un vegano

È il 2017. Secondo tutti i film prodotti quando l’umanità pensava di poter curare gli omosessuali con gli schiaffi viviamo in un futuro da fantascienza. Certo, non abbiamo macchine volanti, non viviamo in un’era post-razziale o nelle colonie su Marte, però abbiamo l’etica. E una bussola morale formata dalle gif di Beyoncé che ci spiegano come navigarla.

Etica, infatti, è la parola del futuro. E quindi del nostro presente. Il lavoro è etico. La musica è etica. Lo sono le tasse. Anche le banche, ormai, sono etiche.

“Etica” è diventata la parola con cui definire noi stessi e chi ci circonda. Dividiamo le persone in buone o cattive a seconda di quanto rispecchiano la nostra idea di “etica”. Ma cosa si intende esattamente con “etica”? Tutti i più grandi pensatori della storia hanno scritto e dibattuto sul suo significato. Da Aristotele a Socrate, fino a Confucio. Da Tommaso D’Aquino a Kant, fino a Giulia Innocenzi. Nessuno, prima di lei, aveva però mai trovato una definizione precisa e sintetica di “etica”.


Etica, sostiene la collaboratrice di Santoro nel suo libro “Tritacarne”, significa non uccidere gli animali.

Sarebbe intellettualmente disonesto, però, attribuire quest’idea esclusivamente alla giornalista de Il Fatto Quotidiano; una riflessione così complessa richiede un’estensione computazionale non ascrivibile singolarmente a Giulia Innocenzi. Per arrivare a questa epifania intellettuale sono stati necessari milioni di vegani nel mondo.

I vegani sono infatti ossessionati dalla parola “etica”. È quella a cui ricorrono quando viene chiesto loro che cosa li abbia spinti a cambiare dieta. È come definiscono loro stessi. Persone con etica.
Hanno pure creato il “Parma Etica Festival”, una rassegna in cui si celebrano culture, tradizioni e usanze alimentari allogene con il nobile scopo d’aiutare le persone a dimenticare di vivere a Parma. Tre giorni di talk, workshop e seminari sull’etica vegan e vegetariana. E sulla “psicogenealogia transgenerazionale”, una branca della psicologia che unisce le esperienze traumatiche dei tuoi avi del Rinascimento con le difficoltà di ricezione di Lifegate.

Ospite speciale del festival? Giulia Innocenzi.
Altro esempio di questa ossessione si può trovare nel ricettario-bibbia della comunità vegana italiana dal titolo “La cucina etica”. Scopo dei suoi tre autori è quello di proporre ricette “etiche, salutiste, ecologiche, spirituali, legate allo sviluppo sostenibile”. Uno dei primi capitoli è dedicato alla quinoa.

La quinoa è considerata uno degli alimenti più nutrienti in natura ed è utilizzata di frequente nelle diete vegane per l’alta concentrazione di proteine che contiene; viene coltivata nei due Paesi più poveri del Sud America  Perù e Bolivia  e da quando è stata scoperta nelle “diete etiche” ha completamente stravolto l’esistenza degli abitanti di entrambi i Paesi. Dal 2006 al 2011 il prezzo della quinoa è triplicato, fino a raggiungere i 3mila euro la tonnellata, ma alcune varietà più pregiate  rossa real e nera  possono superare i 4mila e gli 8mila euro.

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Studio shock. L’alimentazione vegetariana uccide più animali di quella onnivora (se equilibrata e a km-0)

Anche vegani e vegetariani uccidono gli animali: ecco in che modo

Sicurezza Alimentare

 

giovedì 23 novembre 2017

13 cibi che fanno solo finta di essere salutari


Chi più, chi meno, cerchiamo tutti come possiamo di prenderci cura della nostra salute e del nostro corpo. Per non mortificare il gusto, solitamente proviamo a scegliere i piatti sani più invitanti (o almeno cerchiamo di renderli tali). Esistono però alcuni cibi che possono sembrare salutari, ma che in realtà non fanno molto per la nostra linea o per il nostro benessere. Ad esempio, le chips di banana: al contrario delle banane, frutti ricchi di proprietà benefiche, le chips sono fritte, quindi più caloriche, e spesso addizionate con sostanze chimiche per aumentare il sapore di banana. Ecco quindi 13 cibi che fanno finta di essere salutari ma non lo sono.

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martedì 21 novembre 2017

Cibi per la pancia piatta: 30 alimenti preziosi


Quali sono i cibi più indicati per avere una pancia piatta? Esistono degli alimenti più indicati per sgonfiare lo stomaco e mantenere una pancia tonica?

Una cosa importante è assumere cibi con molte fibre, come quelle contenute nei cereali, nella frutta e verdura, in alcuni frutti secchi e nei semi.
Scopri in questa gallery i 30 alimenti più indicati per avere e conservare una pancia piatta!


Guarda anche: Cibi disintossicanti: gli alimenti per la dieta detox

Guarda anche: Alimenti che accelerano il metabolismo: tutti i cibi che aiutano a dimagrire!

Guarda anche: Cibi antidepressivi: cosa mangiare per combattere la depressione

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lunedì 20 novembre 2017

Microalghe e piante terrestri contro il Melanoma

Uno studio identifica un possibile vaccino vegetale

Ha dato risultati positivi la sperimentazione contro il melanoma di un vaccino derivato da prodotti naturali presenti in microalghe e in piante terrestri.
    Messo a punto da un team di ricerca del quale fa parte l'Università Vanvitelli insieme all'Icb-Cnr e all'Università di Genova, agisce stimolando il sistema immunitario a controllare la proliferazione delle cellule tumorali e degli agenti patogeni. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Report.
    Il dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell'Università Vanvitelli, infatti, con l'Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) e con il Centro di eccellenza per le ricerche biomediche dell'Università di Genova e il dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell'Università della Campania, ha identificato un nuovo componente vegetale per la preparazione di vaccini e dimostrato la sua efficacia contro un modello sperimentale di melanoma a livello preclinico. Il composto, denominato Sulfavant, deriva da prodotti naturali presenti in microalghe marine e in piante terrestri e agisce stimolando le cellule dendritiche, prima linea di difesa del sistema immunitario e responsabili del riconoscimento di agenti pericolosi per l'organismo. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. Il nuovo composto è stato brevettato e l'Istituto del Cnr ne sta progettando lo sviluppo attraverso un accordo con la società spin-off bioSEArch, nata dalla collaborazione con la Stazione Zoologica 'A. Dohrn'.

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sabato 18 novembre 2017

Lenticchie: proprietà, valori nutrizionali, calorie

Proprietà delle lenticchie

Le lenticchie sono note per il loro elevato potere nutritivo. Sono una buona fonte di proteine e di carboidrati complessi; sono inoltre molto ricche di ferro, fosforo e vitamine del gruppo B.
Grazie all’elevata quota di fibre e alla scarsa quota di grassi (di tipo insaturo) sono valide alleate nella lotta e nella prevenzione dell’ateriosclerosi. Sono, inoltre, utili in caso di stitichezza.
Hanno buone proprietà antiossidanti; contegono infatti flavonoidi e niacina. Grazie al contenuto di tiamina, aiutano la concentrazione e la memoria.

Le lenticchie non contengono glutine e sono quindi adatte nella celiachia.

(...)

Curiosità sulle lenticchie

L’usanza di mangiare lenticchie la notte di Capodanno per augurarsi prosperità deriva da una tradizione dell’antica Roma, quella di regalare, all’inizio dell’anno, una scarsella piena di lenticchie, con l’augurio che queste si trasformassero in denaro.
La scarsella era infatti una piccola borsa di cuoio che si allacciava alla cintura e si usava per portare il denaro.

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Le lenticchie tra i cibi brucia grassi: scopri gli altri

venerdì 17 novembre 2017

Datteri: le mille proprieta' e i benefici per la salute



I datteri sono un frutto ricco di benefici per la salute. Si tratta di un alimento tipico dell'Africa mediterranea e dei paesi dell'Asia occidentale. La sua produzione avviene grazie alla coltivazione della palma da dattero, un albero molto longevo, che può vivere fino a 300 anni e produrre anche 50 chili di datteri all'anno.
Sono ricchi di ferro, vitamine e sali minerali. Contengono zuccheri naturali che li rendono adatti per dolcificare alimenti e bevande. Il consumo regolare di datteri può contribuire ad abbassare il colesterolo. Sono inoltre un vero e proprio antinfiammatorio naturale adatto in caso di raffreddore e irritazioni alle vie respiratorie.

I datteri non contengono colesterolo e presentano una scarsa quantità di grassi. Rappresentano una buona fonte di fibre vegetali e di vitamine del gruppo B, come la vitamina B1, B2, B3 e B5. Contengono inoltre vitamina C. Contribuiscono al buon funzionamento del sistema digestivo, per via della presenza di fibre sia solubili che insolubili e di differenti tipologie di amminoacidi.
Sono una fonte di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, per via del loro contenuto di zuccheri naturali, come il fruttosio. Per questo motivo potrete utilizzarli per preparare una colazione energetica, nei frullati di frutta o spezzettati in abbinamento con frutta e cereali per creare un muesli casalingo.

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giovedì 16 novembre 2017

Pesticidi negli alimenti? Ci sono davvero

Una famiglia come tutte le altre, che mangia con attenzione: due genitori e due bambini di 9 e 7 anni. Nei loro piatti, come in quelli di tutti e nonostante i limiti sui pesticidi negli alimenti, c’è un bel po’ di chimica. A fornirne le prove, la campagna #ipesticididentrodinoi


Silvia Toscano
Una famiglia come tutte le altre, che mangia con attenzione: due genitori e due bambini di 9 e 7 anni, che vivono a Roma in un quartiere semicentrale. Nei loro piatti, come in quelli di tutti e nonostante i limiti sui pesticidi negli alimenti, c’è un bel po’ di chimica. A fornirne le prove, la campagna #ipesticididentrodinoi, voluta da Federbio, assieme a WWF, Legambiente, LIPU e ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente, che ha raccolto le urine della famiglia, le ha spedite ad analizzare in un laboratorio di Brema e oggi le rende note attraverso un video.

I valori sono alti per quasi tutte le sostanze cercate, a cominciare dal glifosato che raggiunge nel padre concentrazioni più del doppio (116%) superiori alla media della popolazione di riferimento, quella su cui si sono fatte nel passato analisi e medie statistiche, e che è presente nei bambini in valori alti (rispettivamente per il più piccolo 0,19 microgrammi e per la più grande 0,16 per litro rispetto alla media di 0,12 microgrammi/litro). Poi c’è il clorpirifos, un insetticida utilizzato nei campi, i cui livelli destano preoccupazione soprattutto nel più piccolo, Giacomo: nelle sue analisi ci sono oltre 5 microgrammi di clorpirifos per grammo di creatinina, un valore altissimo rispetto alla media della popolazione che è 1,5 microgrammi/grammo. Questa sostanza provoca – tra i tanti altri danni – particolari effetti sulla capacità di apprendimento e di attenzione, e i bambini sono in assoluto i più esposti. Infine, le analisi della famiglia puntano su due prodotti della contaminazione da piretroidi, i metaboliti Cl2CA e m-PBA, che sono consistentemente presenti nella famiglia.

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lunedì 13 novembre 2017

Dati shock sull’inquinamento: ogni anno 9 milioni di morti


Quasi 9 milioni di morti l’anno. Sono questi i numeri (relativi al 2015) riferibili all’inquinamento che ci avvelena e che emergono dai risultati di un progetto di ricerca durato due anni, pubblicati dalla rivista Lancet. A fare la parte del leone è l’inquinamento atmosferico (smog, particolato nell’aria, ma anche inquinamento da uso domestico di combustibili fossili), responsabile di 6,5 milioni di morti l’anno (in gran parte per malattie cardiovascolari e respiratorie).

Le forme di inquinamento associate allo sviluppo industriale quali l’inquinamento atmosferico ambientale, l’inquinamento chimico, occupazionale e del suolo, fanno oggi più vittime che in passato: si è passati da 4,3 milioni nel 1990 a 5,5 milioni nel 2015.

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venerdì 10 novembre 2017

Dall'Italia la 'patata d'oro', ha 3 geni di un batterio

E' ricca di vitamina A ed E, può aiutare a prevenire molte malattie 

Ottenuta in Italia la 'patata d'oro': ha un colore giallo vivo, grazie a 3 geni di un batterio, è ricchissima di vitamine A ed E ed è capace di conservarle inalterate anche nella cottura, come hanno dimostrato i test condotti su un simulatore dell'apparato digestivo umano, completo di bocca, stomaco e intestino.

Descritta sulla rivista Plos One, la patata d'oro promette di essere preziosa per combattere le malattie legate alla carenza di vitamine, soprattutto nei Paesi più poveri. La ricerca, durata dieci anni, è stata condotte nei laboratori dell'Enea alla Casaccia, vicino Roma, sotto la guida di Giovanni Giuliano e finanziata da ministero delle Politiche agricole e Commissione Europea. Hanno collaborato il Consiglio per le ricerche agricole ed economiche (Crea) di Bologna e l'università americana dell'Ohio. 

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giovedì 9 novembre 2017

Nuova pelle con le staminali a un 'bimbo farfalla': medici di Modena gli salvano la vita. E lui torna a scuola

A 7 anni era in fin di vita in Germania, malato di epidermolisi bollosa, una grave malattia genetica. Il team di Michele De Luca e Graziella Pellegrini ha usato le sue staminali, ha corretto un gene difettoso e fatto crescere nuovi lembi di epidermide. Che hanno attecchito


ROMA - Hassan, bimbo farfalla, aveva 7 anni. Oggi corre e gioca a pallone, ma nel 2015 era in un letto d'ospedale a Bochum con il corpo fasciato come una mummia. Era stato dato per spacciato. Nel 2015, due anni dopo essere scappato dalla Siria con i genitori e approdato in Germania, la sua malattia si era aggravata. L'epidermolisi bolllosa è causata dal difetto di un gene. L'epidermide, in mancanza di una proteina, non si lega al derma sottostante e la pelle si sfarina, cade. Proprio come le ali di una farfalla. "Quando Hassan aveva una settimana, i medici in Siria ci avevano comunicato la diagnosi. Avevano aggiunto che non esistevano cure" racconta il padre.

FOTO Così Hassan è tornato a giocare a calcio


A ottobre del 2015, mentre Hassan è in fin di vita con l'80% del corpo privo di pelle, piagato da febbre e infezioni, sedato per lenire il dolore, ridotto a 17 chili, nutrito solo con la flebo, a Modena Michele De Luca e Graziella Pellegrini si affrettano per salire su un jet affittato per l'emergenza, destinazione Bochum. In mano, i due ricercatori del Centro di Medicina Rigenerativa dell'università di Modena e Reggio Emilia hanno un contenitore per il trasporto degli organi.

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mercoledì 8 novembre 2017

Test del disturbo ossessivo compulsivo


Test del disturbo ossessivo compulsivo. Ti senti costretto a controllare ripetutamente se hai chiuso il gas prima di uscire di casa? Devi compiere più volte la stessa azione prima di andare a dormire? Quando sali una scala o entri in una stanza, senti di doverlo fare avanzando per primo sempre un piede specifico, per esempio il destro? Dedichi molto tempo alla pulizia e sei ossessionato dall’igiene e dalla paura delle malattie?  Potrebbe trattarsi di un problema. Verifica di che cosa si tratta con questo semplice test del disturbo ossessivo compulsivo.

 est del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Circa il 2% della popolazione, tra adolescenti e adulti, è affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), talvolta  associato ad un disturbo fobicoA causa della natura molto particolare di questo disordine, e anche per paura del giudizio, molte persone nascondono agli altri, e talvolta anche a se stesse, l’esistenza del disturbo.  La percentuale reale potrebbe quindi essere superiore alla percentuale rilevata. Negli Stati Uniti sembra che il problema riguardi circa 5 milioni di persone.

Inizia qui il Test del Disturbo Ossessivo compulsivo. Alla fine delle 10 domande potrai leggere il tuo profilo e scoprire se il disturbo ossessivo è un tuo problema.

1/10. Ti lavi spesso le mani e dedichi una grande quantità di tempo alla cura e alla pulizia minuziosa e ripetuta del corpo?


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lunedì 6 novembre 2017

Lo zucchero alimenta il cancro. Lo studio che spiega come e perché

Sul fatto che tra zucchero e cancro vi sia un'importante correlazione si discute da tempo, ma ora una nuova ricerca è riuscita a dare una svolta alla questione spiegando i meccanismi che sono alla base del rapporto tra eccessive assunzioni di zuccheri e la crescita di cellule tumorali.

Sappiamo che le cellule del corpo umano richiedono energia e questa viene ricavata dagli zuccheri presenti nel cibo che assumiamo. Non fanno eccezione neppure le cellule tumorali, anche queste infatti necessitano di zuccheri per poter crescere. Quello che le distingue però dalle cellule sane è il fatto che la loro assunzione di glucosio è di molto superiore a quella delle cellule non degenerate così come il tasso di fermentazione del glucosio in acido lattico.

Questo è conosciuto come effetto Warburg (dal nome del medico premio Nobel tedesco che l’ha scoperto ad inizio ‘900) e si ipotizza abbia a che fare con il rapido tasso di crescita del cancro anche se non è ancora chiaro se si tratta di un sintomo o di una causa della comparsa di questa malattia.

Un team di ricerca belga-olandese della Katholieke Universiteit Leuven e del VIB-VUB Center for Structural Biology di Bruxelles, ha studiato l’argomento per nove anni individuando il meccanismo grazie al quale le cellule tumorali metabolizzano lo zucchero. Per arrivare a questo risultato sono state utilizzate delle cellule di lievito che hanno un gene "Ras" che “programma” la sintesi delle omonime proteine che si trovano comunemente anche nelle cellule tumorali.
Si è visto così che nelle cellule di lievito con grande afflusso di glucosio, le proteine Ras si attivano troppo e di conseguenza le cellule poi crescono a ritmo accelerato. In sostanza quello che avviene al cancro se vi è grande presenza di zucchero è che, in questo modo, può diventare più aggressivo e difficile da trattare.

sabato 4 novembre 2017

Scarseggiano le uova: scaffali mezzi vuoti in molti supermercati. Una situazione destinata a perdurare, ecco perché

“Galline in fuga 2” non è il nuovo film a cartoni dei registi Peter Lord e Nick Park, ma quanto sta succedendo in Europa dove centinaia di allevamenti sono vuoti, in attesa delle operazioni necessarie per decontaminare i capannoni dal fipronil. Questa sostanza, pur essendo vietata, era fraudolentemente presente in alcuni pesticidi impiegati per combattere l’acaro rosso, un parassita diffuso negli allevamenti. Purtroppo il lavoro di pulizia richiede 1-2 mesi perché il composto, nonostante un livello tossicità molto basso, ha una persistenza elevata, per cui alla fine del trattamento di decontaminazione c’è anche il rischio di non risolvere il problema. La questione non riguarda solo l’Italia, secondo il sistema di allerta rapido alimentare europeo (Rasff) dal 21 luglio ad oggi gli interventi e le notifiche collegate al fipronil rilevate da Bruxelles sono state 694 e hanno coinvolto 58 nazioni!

Un così elevato numero di galline a riposo forzato (circa 4 milioni solo nel nostro Paese) sta provocando una carenza di uova nei supermercati. Basta fare un giro in alcuni punti vendita per rendersene conto (leggi articolo). Venerdì 27 ottobre a Milano nell’Esselunga di via Feltre l’assortimento è dimezzato. Alla Coop di via Palmanova gli scaffali sono pieni, ma lo staff conferma i problemi di approvvigionamento. Da Pam in Via Padova oltre la metà degli spazi sono vuoti e, secondo l’addetto al rifornimento a fine giornata non ci saranno più uova. Da Simply in via Andrea Doria la situazione è peggiore. Alle 9:30 del mattino ci sono solo due dozzine di uova e un signore alla cassa si lamenta perché la situazione va avanti da alcune settimane. Stessi problemi da Lidl dove alle sei di sera troviamo solo un cartone con una decina di confezioni.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...