L'età anagrafica e l'età biologica non sempre coincidono. Ma esistono metodi per scoprire la nostra vera età, come spiega il dottor Damiano Galimberti
Tutti conosciamo la nostra età anagrafica, quel numero che aumenta di anno in anno e che festeggiamo il giorno del compleanno. Ma spesso non siamo consapevoli dell'esistenza di un altro numero, quello che indica la nostra età biologica, ovvero la stima di quanto il nostro corpo è "invecchiato" a livello cellulare e molecolare. Mentre l'età anagrafica guarda al calendario, l'età biologica guarda alle condizioni delle nostre cellule e dei nostri tessuti. I due numeri possono coincidere in gioventù, ma con il passare del tempo l'età biologica può distaccarsi notevolmente da quella anagrafica.
Lo stile di vita e altri fattori possono infatti accelerare o rallentare i processi di invecchiamento a livello cellulare. Col risultato che una persona di 60 anni potrebbe avere un'età biologica di 50, mentre un'altra della stessa età anagrafica potrebbe avere un'età biologica di 70. "Insomma, noi possiamo avere più anni di quanto indichi la nostra carta d'identità o avere un'età biologica che ci avvantaggia", spiega a Gazzetta il dottor Damiano Galimberti, dietologo, fondatore dell'Associazione italiana Medici anti-aging e autore del libro La dieta del DNA (Harper Collins). "Questo è importante in termini di longevità, in quanto dimostra che avere più anni biologici rispetto a quella che è l'età anagrafica non è semplicemente un fattore di tipo estetico. Ma è un fattore di tipo funzionale, cioè è una espressione della qualità e della funzionalità dei nostri organi e dei nostri apparati".
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento