I principi della dieta mediterranea si basano
sul profilo nutrizionale degli alimenti presenti in tre paesi europei
più uno africano: Italia, Spagna, Grecia e Tunisia.
Questi popoli, fortemente convinti dei benefici dei prodotti
alimentari ricadenti sul territorio del mediterraneo, hanno chiesto alla
Comunità Europee di far diventare la dieta mediterranea, patrimonio
immateriale dell’Umanità. La richiesta è stata accettata e ad oggi, la
dieta mediterranea è quella più seguita nel mondo.
La dieta mediterranea si fonda su una piramide alimentare del consumo,
in grado di far tornare in forma, il corpo umano, seguendo alcuni
accorgimenti, passo dopo passo. I benefici sono immediati, non solo sul
peso, ma anche sulla pelle.
La dieta mediterranea è forse la più vincente fra le tante, proprio
perché non vieta quasi nulla piuttosto dà priorità a tutti gli alimenti
in egual misura. Il trucco sta, non tanto nelle quantità ingerite, ma
piuttosto nello spazio temporale, nelle quali gli alimenti vanno
assunti.
Vento,
umidità, precipitazioni o temperature anomale. Chi non si lamenta di
qualche doloretto in queste situazioni? Ma non date la colpa al clima –
dicono alcuni scienziati australiani – è un caso se i sintomi aumentano
in quel frangente.
Chi mettere quindi sul banco degli imputati?
Secondo i risultati pubblicati su “Arthritis Care & Research” – una
rivista dell’American College of Rheumatology (ACR) – il rischio di
lombalgia può aumentare di poco solo in presenza di forti raffiche di
vento, ma non è clinicamente significativo.
Un nuovo studio sfata il mito che bere un po’ di alcol farebbe bene al
cuore, dimostrando che questa sostanza non fornisce alcun beneficio per
la salute cardiovascolare ma che, al contrario, è bere poco o nulla che
promuove la salute dell’apparato cardiovascolare
Un cicchetto per dare una mano al cuore. Questo è un mito radicato da molto tempo tra le persone, che hanno sempre ritenuto che bere un po’ facesse bene
anche e soprattutto all’apparato cardiovascolare. Ma l’alcol (o alcool)
è sempre l’alcol, e come sostenuto da molti medici è una sostanza che
va presa con le dovute cautele e, soprattutto, non bisogna ritenere che
sia una specie di medicina; anzi.
Una mela al giorno stimola l'eccitazione ed esalta il piacere
La mela non è 'peccato' anzi è afrodisiaca per le donne
Mele riabilitate. Dopo
essere state l'icona del peccato originale nel giardino dell'Eden uno
studio italiano rivela che sono afrodisiache per le donne. Una "mela al
giorno", meglio ancora se più di una, stimola l'eccitazione ed esalta il
piacere sessuale nelle donne. Ad evidenziare l'associazione tra il
consumo di mele e una migliore qualità della vita sessuale femminile,
Riccardo Bartoletti dell'Università degli Studi di Firenze. Lo studio è
pubblicato su Archives of Gynecology and Obstetrics.
Bartoletti
e i suoi colleghi hanno coinvolto 731 donne italiane in buona salute
tra i 18 ed i 43 anni. Hanno suddiviso il campione in due gruppi a
seconda di quante mele ciascuna donna consumasse mediamente ogni giorno,
se meno di una o più di una al giorno. Poi hanno sottoposto l'intero
campione al questionario che di routine si usa per misurare la qualità
della vita sessuale delle donne, chiamato 'Female Sexual Function Index'
(FSFI).
Il Punto G (G-spot) non esiste e il sessuologo Vincenzo Puppo mette la
parola fine a quello che considera soltanto un business contro la
salute sessuale delle donne. Come e perché è nato il mito
Il sessuologo, dott. Vincenzo
Puppo, ritiene che il Punto G sia una bufala. A questo riguardo ha anche
pubblicato un libro gratuito. Foto: Puppo V. ISRN Obstet Gynecol 2011.
Creative Commons Attribution License
lm&sdp
Il famoso, forse troppo, Punto G, esiste o non esiste?
Secondo
il dott. Vincenzo Puppo, medico-sessuologo, ricercatore-scrittore, del
Centro Italiano di Sessuologia, no. E per mettere la parola fine su
quella che lui ritiene una bufala mondiale e un business contro la salute sessuale delle donne, ha pubblicato un ebook gratuito, che tutti dovrebbero leggere.
Dagli esperti i consigli per perdere peso nel modo più divertente che
c’è: facendo l’amore. Tutte le posizioni che fanno bruciare calorie in
una divertente infografica
Si può dimagrire in modo piacevole facendo l'amore. Baciarsi, per esempio, fa bruciare 26 calorie. Foto: photoxpress.com/iMAGINE
lm&sdp
Anche se è un qualcosa che tutti più o meno sanno, ossia che fare
sesso è un ottimo modo per bruciare calorie e perdere peso, ci sono diversi studi scientifici che lo hanno confermato. E
sono anche molti gli esperti che lo consigliano a chi vuole dimagrire
in modo semplice e, perché no, piacevole. Ma qual è il modo migliore per
mettere in pratica tutto questo? Semplice: scegliendo l’attività o le
posizioni che più ci si confanno o che permettono di bruciare le calorie
desiderate.
Immagine tratta dalla mostra ErotiCam. I quadri sono foto
ritoccate dei dipinti pompeiani erotici, dagli artisti del collettivo
viennese TEAM]:]niel
Firenze - L’impatto negativo dell’eiaculazione precoce colpisce anche le partner,
che spesso si sentono frustrate e arrabbiate: la percentuale di donne
che riesce a raggiungere un orgasmo è del 40%, anche se le toscane
risultano più comprensive rispetto alle altre italiane: “solo” il 62%
ammette di essere insoddisfatta contro il 68% di laziali e pugliesi, il
71% delle piemontesi e il 78% delle liguri. I toscani sono sessualmente molto attivi,
in media 8 rapporti sessuali al mese, 96 in un anno, ma l’80% dichiara
di non essere appagato della propria vita sessuale. Per 250.000 coppie
infatti, una su quattro, il rapporto dura troppo poco, meno di due
minuti, e sono circa 40.000 quelle a rischio d’infedeltà o di rottura. A
dirlo è un’indagine presentata al congresso nazionale dell’Associazione
andrologi italiani, per valutare l’impatto dei `tempi dell’amore´ sul
benessere e l’armonia della coppia.
E' una comoda alternativa alla spiaggia ma occorre stare attenti alle condizioni igienico ambientali
di TINA SIMONIELLO COSTA
meno del mare e ci si arriva anche con i mezzi pubblici . La piscina
è una comoda alternativa alla spiaggia. Ma è anche un ecosistema,
caldo-umido (e affollato), particolarmente adatto alla proliferazione
di microrganismi: batteri, virus, funghi, protozoi che entrano in
piscina insieme a noi (i principali inquinatori delle piscine sono
proprio gli utilizzatori), che una volta in acqua non sempre è facile
scacciare (alcuni patogeni resistono al cloro per ore o anche giorni) e
che soprattutto sono responsabili di infezioni di pelle e mucose,
dovute al contatto, e di patologie intestinali, provocate
dall’ingestione di acqua contaminata.
Un corretto stile di vita e un’alimentazione ricca di vegetali
possono aiutare a prevenire i tumori, anche quelli più aggressivi e
letali come il mesotelioma. Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Gold
News Paola Muti, una ricercatrice italianache sta lavorando ad uno studio sulla prevenzione delle malattie asbesto correlate alla McMaster University, in Canada.
Il potenziale antidoto a queste terribili patologie, secondo quanto osservato dagli studiosi, sarebbe l’estratto di carciofo, ricco di proprietà molto efficaci dal punto di vista biologico. Questa sostanza, infatti, ridurrebbe la proliferazione di cellule mesoteliali nelle persone esposte ad amianto ed evita la formazione del tumore. I dati
preclinici, elaborati dall’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di
Roma, sono stati confermati dalla sperimentazione sugli animali. I ricercatori ora stanno testando la funzionalità biologica dell’estratto di carciofo sull’uomo, con un primo trial clinico nell’università canadese.
Secondo una gastroenterologa statunitense, per ottenere una pancia
piatta basterebbe ridurre l’apporto di sale nella dieta e aumentare
quello di fibre e potassio
L’idea di avere una pancia piatta è un qualcosa che solletica la
maggioranza delle persone, soprattutto quelle di sesso femminile. E per
ottenerla spesso si ricorre alle diete più improbabili – magari anche
pericolose – o si rinuncia addirittura a mangiare.
Lungi dal suggerire un qualcosa del genere, la nota gastroenterologa statunitense Robynne Chutkan,
fondatrice del Digestive Centre for Women di Washington, ritiene che
per ottenere una pancia piatta non è necessario sottoporsi a chissà
quali diete, ma basta ridurre l’apporto di sale nella dieta a favorire
invece i cibi ricchi di potassio e fibre. I suggerimenti della
dott.ssa Chutkan sono contenuti nel suo nuovo libro, in cui spiega
perché le donne tendono a gonfiarsi più degli uomini nell’addome. Il
motivo sarebbe imputabile all’intestino che, nelle donne, è più lungo.
Anche l’apparato digerente sarebbe differente in maschi e femmine,
sottolinea l’esperta.