martedì 4 ottobre 2016

Olio di palma, scoperta sostanza che combatte il cancro

Considerato dannoso per la salute e addirittura cancerogeno, una ricerca italiana dimostra che contiene invece sostanze anti-cancro

 

L’olio di palma è entrato nella lista di quegli alimenti da eliminare dalla dieta perché considerati nocivi alla salute a causa dei grassi saturi che contiene (ci sono aziende come la Colussi che hanno deciso di eliminarlo dai loro prodotti). Addirittura c’è chi lo ritiene potenzialmente cancerogeno, anche se studi scientifici hanno dimostrato che non è l’olio ma la lavorazione che subisce ad essere pericolosa.

Adesso comunque è arrivato il momento del riscatto. Stando a una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’Università dell’Aquila e pubblicata su Scientific Reports, è stato dimostrato che l’olio di palma contiene alcune sostanze in grado di contrastare il tumore. Si tratta dei tocotrienoli, derivati della vitamina E, presenti in molti alimenti, che si sono dimostrati efficaci contro i melanoma.

Dagli esperimenti in laboratorio è emerso che il delta-tocotrienolo (d-TT) spinge le cellule di melanoma verso la morte programmata (apoptosi) attraverso un meccanismo intracellulare noto come “stress del reticolo endoplasmatico”. Mentre nei test dal vivo si è osservato che queste sostanze rallentano lo sviluppo del tumore. Tra l’altro i ricercatori hanno rilevato che il delta-tocotrienolo non avrebbe effetti collaterali sull’uomo.

L’indagine inoltre evidenzia che tali sostanze hanno anche la capacità di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e neurodegenerative come l’Alzheimer.

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lunedì 3 ottobre 2016

I pesticidi sulla frutta restano anche dopo averla lavata e sbucciata. Secondo l’indagine francese l’80% dei campioni è contaminato

Lavare e sbucciare la frutta non elimina completamente i residui di pesticidi
L’associazione dei consumatori francese UFC-Que Choisir ha fatto analizzare 150 campioni di mele, pere, uva e fragole da agricoltura tradizionale e biologica provenienti da:Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Olanda e Belgio. Il laboratorio ha  valutato la possibile presenza di oltre 500 pesticidi. Dalle analisi emerge che le sostanze chimiche trovate sono 85 e che l’80% dei campioni è risultato contaminato da almeno una molecola. Solo la frutta biologica è risultata priva di contaminazioni. L’uva è il frutto con maggiori residui di pesticidi (15 in media), seguita da fragole (14),  pere (12) e mele (11). L’associazione francese sottolinea che i cocktail di residui chimici possono essere potenzialmente nocivi per la salute.

FC-Que Choisir ha voluto verificare se i residui di pesticidi vengono eliminati o almeno diminuiscono lavando o sbucciando la frutta (visto che le autorità sanitarie francesi ed europee non dispongono di dati precisi). L’associazione francese ha realizzato le analisi su otto lotti di mele divise in tre gruppi (grezze, lavate e sbucciate). Le mele non lavate avevano mediamente nove residui di molecole di sostanze chimiche. Quelle lavate e strofinate sotto l’acqua per dieci secondi ne avevano otto e la quantità di residui risultava diminuita solo del 12%. Le mele sbucciate avevano in media sei molecole e la quantità di residui era la metà  rispetto a quelle non lavate.

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I numeri dell’agricoltura biologica nel mondo: la mappa delle colture bio paese per paese in un’infografica di Valori


domenica 2 ottobre 2016

Come Comprendere Chi Soffre di Dolore Cronico

Il dolore cronico è un dolore che persiste per settimane, mesi e persino anni. Di solito l'insorgere di un dolore acuto è la risposta naturale del sistema nervoso a eventuali lesioni, ma quando si soffre di un dolore cronico, i sintomi connessi al malessere si protraggono in maniera anomala e possono recare forti disagi e affaticamento. In alcuni casi, può essere causato da una lesione, una malattia o un'infezione. In altri, però, compare e si prolunga anche se non sono presenti problemi di tale natura. Per comprendere una persona che convive con un dolore cronico, dovresti informarti su questa sindrome, dare il tuo sostegno e sapere cosa dire e cosa omettere.



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Informati meglio sul dolore accusato dal soggetto sofferente. Ogni malato cronico avverte il dolore in modo diverso. Pertanto, sarebbe utile se chi ne è affetto ti parlasse della sua sofferenza e della sua battaglia quotidiana. Più informazioni reperisci su ciò che sta affrontando, più sarai in grado di comprendere come si sente.
  • Ha sofferto di un blocco lombare, una grave infezione o un malessere che permane tuttora, come ad esempio l'artrite, un cancro o un'infezione all'orecchio? Cerca di individuare quando ha avuto inizio il dolore ed effettua qualche ricerca oppure leggi le testimonianze di persone affette da simili problemi.
  • Se il malato cronico non vuole parlare, non costringerlo. Alcuni si sentono peggio al solo pensiero di affrontare questo argomento.
  • In genere, il malato lamenta mal di testa, mal di schiena, dolori prodotti da un tumore, dall'artrite, dai danni ai nervi periferici o al sistema nervoso centrale o algie la cui causa resta sconosciuta.
  • Un malato cronico può soffrire di più patologie contemporaneamente, quali la sindrome da stanchezza cronica, l'endometriosi, la fibromialgia, le malattie infiammatorie intestinali, la cistite interstiziale, la disfunzione dell'articolazione temporo-mandibolare e la vulvodinia.
  • Accetta il fatto che le parole potrebbero essere inadeguate per descrivere le condizioni fisiche del malato. Ricorda le volte in cui hai sentito un forte dolore e immagina come sarebbe se durasse per ventiquattro ore al giorno, tutti i giorni, senza tregua per il resto della vita. È difficile trovare le parole giuste per questo tipo di dolore.
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sabato 1 ottobre 2016

Il vaccino antinfluenzale contiene 25.000 volte più mercurio di quello consentito nell’acqua potabile

Il Natural News Forense Food Lab ha analizzato i vaccini antinfluenzali che vengono prescritti a tutti che siano bambini, donne in gravidanza o anziani per proteggersi dai rischi dell’influenza stagionale. Quello che è emerso è sconcertante: essi contengono livelli scandalosamente alti di mercurio neurotossico. Sono state analizzate le fiale del vaccino antinfluenzale prodotto dal gigante farmaceutico britannico GlaxoSmithKline (GSK) che vengono vendute in tutto il mondo e anche nel nostro paese. Questi vaccini contengono 51 parti per milione di mercurio, ovvero 25.000 volte il massimo valore legale consentito per l’acqua potabile stabilito dalla Environmental Protection Agency (EPA).

Questa scoperta scioccante è stato realizzato utilizzando la tecnologia avanzata della spettrometria di massa con una precisione accurata, riempiendo il vuoto lasciato dalle agenzie di regolamentazione della nazione, che non sono riusciti da sé a condurre questo tipo di test di sicurezza. Centinaia di milioni di persone ogni anno vengono iniettati con i vaccini influenzali e la maggior parte di loro sono completamente all’oscuro che uno dei metalli più tossici conosciuti dall’uomo si sta impiantato direttamente nel tessuto muscolare in quantità elevate.
 
Il mercurio è una delle sostanze più tossiche conosciute all’umanità“, ha spiegato il Dr. David Brownstein, medico di famiglia e specialista di medicina olistica. “Per più di venti anni, quasi tutti i pazienti che visito nel mio studio vengono testati per la contaminazione da metalli pesanti. … Ho scoperto che oltre l’80% dei miei pazienti, sia sani che malati, hanno elevata tossicità di mercurio.”
Chi difende i vaccini sostiene che il mercurio non viene più aggiunto ai vaccini ma è una menzogna che continua a danneggiare i più vulnerabili tra noi, compresi i bambini innocenti, il feto delle donne in gravidanza e gli anziani.

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venerdì 30 settembre 2016

Il reggiseno aumenta il rischio di cancro al seno

Il reggiseno aumenta esponenzialmente il rischio di cancro al seno, soprattutto se è stretto e indossato per molte ore al giorno. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati e come rimediare
Il cancro al seno è una delle principali cause di morte tra le donne nel mondo. E’ anche una delle condizioni più diagnosticate e più trattate. Purtroppo, la maggior parte delle donne non hanno idea che evitare di indossare un reggiseno possa avere un grande impatto sulla probabilità di sviluppare il cancro al seno.
Probabilmente non avrete sentito parlare di un recente studio condotto dal Brasile, pubblicato nel maggio 2016 nella rivista Advances in Oncology Research and Treatments. Intitolato, “Indossare un reggiseno stretto per molte ore al giorno è associato ad aumentato rischio di cancro al seno“, lo studio fa eco ad un altro studio recente, fatto nel 2015 in Kenya, che ha anche confermato il collegamento reggiseno-cancro. [1]
“Questo studio ha dimostrato l’esistenza di una relazione tra l’uso di un reggiseno stretto indossato per molte ore al giorno e il rischio di cancro al seno nelle donne pre e post-menopausa.”
Studi dal Venezuela, Scozia e dalla Cina sono concordi. Indossare reggiseni stretti per molte ore ogni giorno è una delle principali cause di cancro al seno. [2]

Ma probabilmente non avete sentito parlare di niente di tutto questo. E con l’0ttobre rosa (30 giorni dedicati alla prevenzione del tumore al seno) appena dietro l’angolo, vogliono che apriate le vostre borse, non la vostra mente. Il cancro è un grande business, e la beneficenza rosa viene fatta da donne che camminano e corrono per una cura, mentre indossano reggiseni che provocano il cancro!

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mercoledì 28 settembre 2016

Oms, 92% della popolazione mondiale respira aria inquinata

Sono 6,5 milioni/anno le morti per inquinamento outdoor e indoor

Il 92% della popolazione mondiale vive in aree in cui l'inquinamento atmosferico supera il limite massimo stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A dirlo è un nuovo studio della stessa Oms, che offre una mappa interattiva sulla qualità dell'aria in tremila città.

Sono tre milioni le morti associabili ogni anno all'inquinamento atmosferico all'aperto, ma anche l'aria che si respira al chiuso, in casa e nel luogo di lavoro, può essere ugualmente letale. Nel 2012 l'Oms stima che siano 6,5 milioni - pari all'11,6% del totale - i decessi associati all'inquinamento indoor e outdoor.

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Tumori, mille nuovi casi al giorno. In aumento tra le donne, in calo tra gli uomini

 

 

lunedì 26 settembre 2016

Fegato – 10 cibi per disintossicarlo e rigenerarlo

Il fegato, un organo con peso di circa 2 chili negli adulti sani, è la ghiandola più grande del corpo ed una delle più importanti. E ‘ responsabile di molte importanti funzioni relative alla digestione, al metabolismo e al deposito delle sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno per sopravvivere.
Inoltre, il fegato è una ghiandola che secerne le sostanze chimiche richieste dalle altre parti del corpo. Infatti, il fegato è l’unica parte del corpo che è sia un organo che una ghiandola.

Un fegato sano regola la composizione del sangue, elimina le tossine nocive dal sangue così come i processi e converte le sostanze nutrienti assorbite dall’intestino durante la digestione in forme che il corpo possa utilizzare. Esso immagazzina anche alcune vitamine, ferro e il glucosio.
 
E’ anche responsabile per la scomposizione dell’insulina, emoglobina e altri ormoni. Inoltre, distrugge i globuli rossi vecchi e produce sostanze chimiche necessarie per una corretta coagulazione del sangue.

Poiché il fegato svolge così tante funzioni vitali, è importante mantenerlo sano. Un’alimentazione malsana e uno stile di vita scarso possono sovraccaricare il fegato di lavoro, così che esso non sarà più in grado di elaborare le tossine e i grassi in modo efficiente.

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sabato 24 settembre 2016

OMOCISTEINA: L'ESAME CHE I MEDICI NON PRESCRIVONO MAI. INDOVINATE PERCHE?

Tutti conoscono il colesterolo ma quanti di voi hanno mai fatto negli esami di routine il conteggio dell'omocisteina?

Esame raccomandato solo in stato di gravidanza, per chi soffre già di problemi vascolari e cardiaci, osteoporosi e sindrome metabolica.?
 
Farlo prima come segnale d'allarme costerebbe troppo? Forse preverrebbe troppe patologie?
Come mai non dobbiamo sapere nei comuni check up il valore di omocisteina? Cosa c’è sotto? Semplice "dimenticanza" o forse si coprono alcuni sporchi interessi di parte?.. un esame che costa solo circa 12 euro??
E allora come mai non devi saperlo?
 
 
Il valore dell'omocisteina è un vero campanello d'allarme che potrebbe metterci in guardia per tantissime patologie, e tanti sono inoltre i fattori che concorrono ad aumentarla.
 
MI CHIEDO CI VOGLIONO MALATI? O VOGLIONO MANTENERSI RICCHI?
Mi chiedo con un esempio semplice.. se fare una profilassi di Omeprazolo o Lansoprazolo per via del reflusso per anni può diminuire la vitamina B12 che quindi va ad aumentare l'omocisteina che a sua volta può essere concausa di patologie invalidanti.
 
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giovedì 22 settembre 2016

COLITE o SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE: qual'è l'alimentazione più giusta?

Oggi vorrei parlarvi di un argomento del quale, ancora oggi, molti aspetti sono sconosciuti e in fase di ricerca: la SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE (SII o IBS) anche nota come COLITE Spastica. Io stessa ne soffro, per cui vorrei poter condividere ciò che so anche con voi. 

1 italiano su 10 ne soffre, benchè a mio avviso e sulla base della mia esperienza professionale, è una stima sottovalutata, poichè i casi ne sarebbero molti di più. A soffrirne maggiormente ne sono le donne, ma anche in questo caso sarebbe una sottostima (gli uomini affrontano più difficilmente il problema).

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mercoledì 21 settembre 2016

Adesso è confermato scientificamente: pioggia e cielo grigio acuiscono i dolori cronici

Pioggia, cielo grigio e dolori: uno studio britannico dimostra infatti che esiste un nesso tra cattive condizioni climatiche e l’acuirsi del dolore in persone che soffrono di una qualche forma di dolore cronico (dolore che persiste nell’arco di almeno tre mesi, ad esempio una cefalea molto ricorrente). Condotto presso la University of Manchester nell’ambito del progetto tuttora in corso intitolato ‘Cloudy with a Chance of Pain’, lo studio sarà presentato oggi al British Science Festival presso l’Università di Swansea.

Coordinata dall’epidemiologo Will Dixon, la ricerca ha coinvolto finora 9000 persone. I volontari hanno scaricato una app sul proprio smartphone che serviva loro per tenere un ‘diario digitale’ della loro condizione dolorosa, giorno per giorno. La app automaticamente teneva invece un diario delle condizioni meteorologiche della località di residenza del singolo volontario e incrociava i dati meteo giornalieri con quelli sull’intensità del suo dolore.

In questo modo i ricercatori hanno visto chiaramente che nei giorni piovosi o di cielo grigio il dolore di cui soffriva ciascun volontario si acuiva.

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Il falsi miti sulla zucca dalla dieta agli zuccheri e l'indice glicemico. Come usarla in cucina

  Come spiega la dottoressa Donegani, su questo alimento tipico di Halloween c'è ancora un po' di confusione: ecco le cose da sapere...