Ti sei mai chiesta quale esercizio o attività che puoi fare in palestra, è la più efficace per bruciare calorie?
Bene, adesso vediamo quali sono gli esercizi cardio al top per te che vuoi perdere peso e eliminare il grasso dal tuo corpo, per poter migliorare la tua forma fisica e ristabilire una giusta proporzione tra massa magra e massa grassa.
1. 5 Esercizi Top per Perdere Peso - Camminando Veloce sul Tapis Roulant
Consumo calorico 320 calorie all’ora
La camminata veloce è un ottimo allenamento cardio per aiutare le tue gambe ad acquistare tono muscolare e perdere grasso.
Camminare in salita inoltre, aumenta le calorie bruciate, per cui aumenta la pendenza nel tapis roulant
appena ti senti pronta! Ma inizia pure camminando ad un ritmo sostenuto
in pianura, non affaticarti già la prima volta, una bella camminata in
pianura a passo svelto va benissimo per iniziare.
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giovedì 8 novembre 2012
mercoledì 7 novembre 2012
Il colesterolo cattivo si riduce con i probiotici
I probiotici contenuti in certi alimenti sono benefici per
l'intestino e l'organismo in genere. Alcuni tipi poi possono ridurre il
colesterolo cattivo
Una nuova generazione di probiotici intestinali è capace di ridurre
significativamente i livelli del colesterolo LDL, quello cattivo.
Un’alternativa ai farmaci statine, non da tutti tollerati
I probiotici sono quei microrganismi vivi e attivi che promuovono
lo sviluppo della sana flora intestinale. Una flora intestinale attiva
ed equilibrata è alla base della salute di tutto l’organismo, oltre che
nella prevenzione di numerose malattie. Da non ultimo, con l’aiuto di un
particolare tipo di probiotici è possibile ridurre in modo efficace e
significativo i livelli del tanto temuto colesterolo LDL, quello
“cattivo” – ritenuto a sua volta responsabile di diversi disturbi, anche
seri, come le malattie cardiocircolatorie.
I probiotici, detti anche popolarmente “fermenti”, sono di natura contenuti in alimenti come lo yogurt e simili – ma li troviamo in commercio anche sotto forma di integratori.
Oggetto di uno nuovo studio e della sua azione nei confronti del colesterolo LDL è stato un tipo di baterio noto con il nome di Lactobacillus reuteri NCIMB 30242. L’idea degli scienziati era quella di combinare batteri e probiotici in modo da ottenere un effetto benefico sulla salute e nel trattamento di malattie croniche e dell’apparato cardiovascolare.
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I probiotici, detti anche popolarmente “fermenti”, sono di natura contenuti in alimenti come lo yogurt e simili – ma li troviamo in commercio anche sotto forma di integratori.
Oggetto di uno nuovo studio e della sua azione nei confronti del colesterolo LDL è stato un tipo di baterio noto con il nome di Lactobacillus reuteri NCIMB 30242. L’idea degli scienziati era quella di combinare batteri e probiotici in modo da ottenere un effetto benefico sulla salute e nel trattamento di malattie croniche e dell’apparato cardiovascolare.
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giovedì 1 novembre 2012
Noci: benefici per la salute
SAPEVATE CHE......
Già a partire dal medioevo le noci vennero considerate una medicina: le foglie erano usate per attenuare i dolori e se ne conosceva il potere digestivo.
A partire dal XVI secolo, la forma del frutto intero sgusciato, simile a quella del cervello, spinse i dottori del tempo ad usarle nella cura dei problemi neurologici: ancora oggi è uso nelle università asiatiche che gli studenti mangino molte noci allo scopo di migliorare le loro performance negli esami.. Recenti ricerche hanno evidenziato che le noci contengono melatonina, un potente antiossidante a cui sono attribuite proprietà benefiche per la salute celebrale.
Se si rompe una noce a metà, si può notare la sua forma a cuore, e le noci sono viste oggi proprio come “amiche del cuore”.
La frutta secca non ha colesterolo ed é ricca di importanti sostanze nutrienti, incluso proteine e fibre alimentari. E' anche un ottima fonte di acido folico, niacina e vitamina E e B6, oltre che di minerali come magnesio, rame, zinco, selenio, fosforo e potassio.
E' vero che la frutta secca contiene grassi in quantitativi relativamente elevati, ma si tratta di grassi insaturi. E' importante non solo osservare il quantitativo di grassi che si assumono, ma considerare il tipo di grassi. I grassi saturi possono aumentare il tasso di colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di un attacco cardiaco o di infarto. I grassi non saturi, come quelli polinsaturi e monoinsaturi, possono in realtà diminuire il tasso di lipoproteina (LDL, lipoproteine a bassa densità, o colesterolo "cattivo").
I grassi monoinsaturi sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti vegetali come avocado, olio di oliva e frutta secca, incluso anacardio, nocciole, noci macadamia, noci pecan e pistacchio.
I grassi polinsaturi sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti vegetali come noci, zafferano, granturco e olio di girasole.
I grassi saturi sono spesso solidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti animali come lardo, burro, e il grasso di carne o quello della pelle del pollo.
L’ultima ricerca, pubblicata in Ottobre 2006 sul Journal of the American College of Cardiology, suggerisce che le noci, ricche di grassi poli-insaturi, possono proteggere le arterie dai danni provocati dall’assunzione di cibi contenenti molti grassi saturi che provocano uno stato infiammatorio nelle arterie impedendo la corretta circolazione e favorendo la formazione di placche: mangiare contemporaneamente noci, contrasta questo processo.
Le noci infatti sono ricche di steroli vegetali, importanti per ridurre il colesterolo (LDL).
MANGIARE FRUTTA SECCA PUO' RIDURRE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE.
Un recente studio comparativo pubblicato sugli Annali of Internal Medicine nel Luglio 2006 condotto in Spagna tra la Dieta Mediterranea e la Dieta low- fat (a ridotto contenuto di grassi), evidenzia che coloro che hanno mangiato verdure, legumi, olio d’oliva e noci presentano valori pressori più bassi, un migliore profilo lipidico del sangue, hanno diminuito la resistenza all’insulina e hanno una minore concentrazione di molecole infiammatorie.
In uno di tali studi, i ricercatori hanno scoperto che, benché i benefici fossero superiori per i consumatori abitudinari di frutta secca, anche le persone che hanno mangiato della frutta secca una volta alla settimana hanno riscontrato il 25% in meno di malattie cardiache rispetto a coloro che hanno escluso la frutta secca completamente dalla loro alimentazione. In un altro studio, le partecipanti che hanno consumato 140 o più grammi di frutta secca alla settimana hanno avuto un terzo in meno di infarti rispetto a coloro che hanno mangiato frutta secca di rado o non ne facevano uso.
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Già a partire dal medioevo le noci vennero considerate una medicina: le foglie erano usate per attenuare i dolori e se ne conosceva il potere digestivo.
A partire dal XVI secolo, la forma del frutto intero sgusciato, simile a quella del cervello, spinse i dottori del tempo ad usarle nella cura dei problemi neurologici: ancora oggi è uso nelle università asiatiche che gli studenti mangino molte noci allo scopo di migliorare le loro performance negli esami.. Recenti ricerche hanno evidenziato che le noci contengono melatonina, un potente antiossidante a cui sono attribuite proprietà benefiche per la salute celebrale.
Se si rompe una noce a metà, si può notare la sua forma a cuore, e le noci sono viste oggi proprio come “amiche del cuore”.
La frutta secca non ha colesterolo ed é ricca di importanti sostanze nutrienti, incluso proteine e fibre alimentari. E' anche un ottima fonte di acido folico, niacina e vitamina E e B6, oltre che di minerali come magnesio, rame, zinco, selenio, fosforo e potassio.
E' vero che la frutta secca contiene grassi in quantitativi relativamente elevati, ma si tratta di grassi insaturi. E' importante non solo osservare il quantitativo di grassi che si assumono, ma considerare il tipo di grassi. I grassi saturi possono aumentare il tasso di colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di un attacco cardiaco o di infarto. I grassi non saturi, come quelli polinsaturi e monoinsaturi, possono in realtà diminuire il tasso di lipoproteina (LDL, lipoproteine a bassa densità, o colesterolo "cattivo").
I grassi monoinsaturi sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti vegetali come avocado, olio di oliva e frutta secca, incluso anacardio, nocciole, noci macadamia, noci pecan e pistacchio.
I grassi polinsaturi sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti vegetali come noci, zafferano, granturco e olio di girasole.
I grassi saturi sono spesso solidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da alimenti animali come lardo, burro, e il grasso di carne o quello della pelle del pollo.
L’ultima ricerca, pubblicata in Ottobre 2006 sul Journal of the American College of Cardiology, suggerisce che le noci, ricche di grassi poli-insaturi, possono proteggere le arterie dai danni provocati dall’assunzione di cibi contenenti molti grassi saturi che provocano uno stato infiammatorio nelle arterie impedendo la corretta circolazione e favorendo la formazione di placche: mangiare contemporaneamente noci, contrasta questo processo.
Le noci infatti sono ricche di steroli vegetali, importanti per ridurre il colesterolo (LDL).
MANGIARE FRUTTA SECCA PUO' RIDURRE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE.
Un recente studio comparativo pubblicato sugli Annali of Internal Medicine nel Luglio 2006 condotto in Spagna tra la Dieta Mediterranea e la Dieta low- fat (a ridotto contenuto di grassi), evidenzia che coloro che hanno mangiato verdure, legumi, olio d’oliva e noci presentano valori pressori più bassi, un migliore profilo lipidico del sangue, hanno diminuito la resistenza all’insulina e hanno una minore concentrazione di molecole infiammatorie.
In uno di tali studi, i ricercatori hanno scoperto che, benché i benefici fossero superiori per i consumatori abitudinari di frutta secca, anche le persone che hanno mangiato della frutta secca una volta alla settimana hanno riscontrato il 25% in meno di malattie cardiache rispetto a coloro che hanno escluso la frutta secca completamente dalla loro alimentazione. In un altro studio, le partecipanti che hanno consumato 140 o più grammi di frutta secca alla settimana hanno avuto un terzo in meno di infarti rispetto a coloro che hanno mangiato frutta secca di rado o non ne facevano uso.
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mercoledì 31 ottobre 2012
Boom dei cosmetici biologici ma non tutti fanno bene alla pelle
Shampoo, creme e saponi di derivazione naturale non conoscono crisi: gli italiani sono disposti a spendere qualcosa di più per i prodotti "eco-friendly". Non tutti però sono uguali. Un esperto aiuta a capire come scegliere
di MONICA RUBINOROMA - Gli italiani amano sempre di più il biologico e il consumo di questi prodotti non subisce battute di arresto, visto che - secondo l'Ismea - nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 la spesa è aumentata di oltre il 6 per cento nel settore alimentare. Ma anche il ramo dei cosmetici "verdi" è in crescita. Nonostante la crisi, infatti, gli italiani sono disposti a sborsare di più per comprare prodotti per corpo e capelli, purché siano "eco-bio", derivati cioè da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche e rispettosi dell'ambiente. Chiunque rimarrebbe colpito scoprendo, ad esempio, che il propilen glicole è presente tanto nei detergenti per il viso quanto nell’antigelo delle automobili. E allora via alla moltiplicazione di shampoo e bagnoschiuma biologici, tinture per capelli ecologiche, saponi a zero impatto ambientale.
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Vim Liquido pericolosi, scatta il ritiro: ma che c'è dentro?
domenica 28 ottobre 2012
Erezione, disfunzioni causate da: bici, cocaina, obesità e diabete
ROMA – Bicicletta, cocaina, fumo, diabete, obesità, ipertensione: se
volete “tenere duro” evitateli. Sono questi i nemici dell’erezione. Non
sono dicerie, ma hanno tutti i crismi della scienza: i medici
dell’Ordine di Roma hanno infatti stilato la classifica dei nemici del
sesso, esposti al Congresso sulla sessuologia clinica.
Il dotto Francesco Sasso, urologo dell’Università Cattolica di Roma,
ha spiegato: ”E’ molto importante la prevenzione, ad esempio per il tumore alla prostata,
in forte aumento tra i giovani, a causa del quale un paziente può
subire un abbassamento del desiderio sessuale del 50%, fino ad arrivare a
soffrire di anorgasmia. Anche la tiroide può provocare
disturbi di erezione ma curandola in modo adeguato, viene ripristinata
una normale attività erettile” .
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Erezioni e sport
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Anche se giovane non sta più eretto: il 17% fatica a far sesso
Erezioni e sport
sabato 27 ottobre 2012
Abbiamo un cervello più grande grazie alle abitudini in cucina
Un nuovo studio svela che la grandezza della massa cerebrale è direttamente legata al numero di neuroni, e questo è direttamente collegato alla quantità di energia necessaria per alimentare il cervello. I nostri antenati riuscirono a ottenere abbastanza energia dal cibo da far crescere la massa grigia tre volte in più rispetto alle scimmie.
WASHINGTON (Stati Uniti) - Cucinare il cibo avrebbe
aiutato i nostri antenati a espandere il volume del loro cervello. Un
nuovo studio pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National
Academy of Sciences" ha calcolato i costi energetici necessari alla
crescita di un cervello più grande e dell'organismo di un primate. A
quanto si è scoperto, i nostri antenati riuscirono a ottenere abbastanza
energia dal cibo in modo da ampliare il numero dei neuroni del proprio
cervello di tre volte rispetto a gorilla, scimpanzè e oranghi,
semplicemente cucinando il cibo.
Perchè abbiamo più neuroni.
"Il motivo per cui abbiamo più neuroni rispetto a qualsiasi altro
animale è che la cucina ci ha permesso un cambiamento qualitativo, un
aumento delle dimensioni del cervello. In cucina siamo riusciti ad
aggirare la limitazione di quanta energia si può trarre in un giorno dal
cibo" spiega Suzana Herculano-Houzel, neuroscienziata dell'Università
Federale di Rio de Janeiro, che aggiunge: "se l'Homo erectus non avesse
un giorno giocato col fuoco, il nostro cervello sarebbe ancora delle
dimensioni di quello di una scimmia".
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venerdì 26 ottobre 2012
Bere una bibita al giorno aumenterebbe dell’83% il rischio di ictus
Secondo un nuovo studio, bere una bibita zuccherata e gassata al giorno
farebbe aumentare di oltre l’80% il rischio di essere vittime di un
ictus, in particolare per le donne.
In inglese si chiamano “soft drink”, ed equivalgono alle bibite analcoliche e, in genere, zuccherate e/o gassate.
Se la maggiore preoccupazione di chi assume questo genere di bevanda è la possibilità di mettere su qualche chilo di troppo, dopo aver letto quanto suggerisce un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, e condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dal Giappone e l’Egitto, probabilmente il peso passa in secondo piano – per quanto sia anch’esso importante.
Secondo i ricercatori, bere un bicchiere al giorno di una bibita zuccherata può far aumentare di ben l’83% il rischio di essere vittime di un ictus, con una maggiore probabilità nelle donne piuttosto che negli uomini.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli scienziati della Osaka University (Giappone) e la Menia University (Egitto), hanno coinvolto 39.786 uomini e donne giapponesi di età compresa tra i 40 e i 59 anni al basale. Tutti partecipanti sono stati seguiti per 18 anni, dal 1990 al 2008, e i ricercatori erano informati sulla dieta seguita dai partecipanti e, in particolare, su quale tipo di bevande fossero soliti bere e la frequenza dell’assunzione di bibite analcoliche.
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In inglese si chiamano “soft drink”, ed equivalgono alle bibite analcoliche e, in genere, zuccherate e/o gassate.
Se la maggiore preoccupazione di chi assume questo genere di bevanda è la possibilità di mettere su qualche chilo di troppo, dopo aver letto quanto suggerisce un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, e condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dal Giappone e l’Egitto, probabilmente il peso passa in secondo piano – per quanto sia anch’esso importante.
Secondo i ricercatori, bere un bicchiere al giorno di una bibita zuccherata può far aumentare di ben l’83% il rischio di essere vittime di un ictus, con una maggiore probabilità nelle donne piuttosto che negli uomini.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli scienziati della Osaka University (Giappone) e la Menia University (Egitto), hanno coinvolto 39.786 uomini e donne giapponesi di età compresa tra i 40 e i 59 anni al basale. Tutti partecipanti sono stati seguiti per 18 anni, dal 1990 al 2008, e i ricercatori erano informati sulla dieta seguita dai partecipanti e, in particolare, su quale tipo di bevande fossero soliti bere e la frequenza dell’assunzione di bibite analcoliche.
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lunedì 22 ottobre 2012
Maschio italiano in crisi di virilità
Tre milioni le persone colpite da disfunzione erettile. Il 15 per cento ha meno di quarant'anni
Era il 1986 quando Madonna nel videoclip di Papa don't preach indossava una maglia nera con la scritta: "Italians do it better" (Gli italiani lo fanno meglio) decantando le virtù amatorie degli abitanti del Belpaese. Adesso nel 2012, il ritratto dell'uomo italico sotto le lenzuola appare meno confortante: sono in tre milioni a soffrire di disfunzione erettile. Un problema che non riguarda solo gli anziani perché il 15 per cento di chi ne soffre ha meno di 40 anni. Un uomo alle prese con una crisi d'identità e alla ricerca di un ruolo sociale nelle parole di Ferdinando Fusco, urologo dell'Università di Napoli, durante il suo intervento al congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu) a Venezia fino al 24 ottobre.
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mercoledì 17 ottobre 2012
Per dimagrire, ritrovare il buonumore e la salute, alzati presto la mattina
Alzandosi presto al mattino non solo si può godere di un bello
spettacolo, ma pare faccia bene anche all'umore, al peso e alla salute
Le persone che si alzano presto al mattino sono in generale più magre,
felici e sane di chi si alza più tardi. Lo conferma uno studio. Il segreto per essere felici, sani e anche magri è nell’ora in cui ci si alza al mattino.
Un
nuovo studio britannico a cura dei ricercatori della Università
Roehampton ha infatti evidenziato come chi si sveglia presto (e si alza,
perché non basta svegliarsi) gode di tutta una serie di vantaggi che
sono preclusi ai dormiglioni.. Se poi il sonno al mattino è dovuto
alla “vita notturna”, peggio che mai perché i nottambuli sono più
soggetti al sovrappeso, lo stress e la depressione.
Come sono arrivati i ricercatori a determinare che i grilli mattutini stanno meglio dei ghiri?
Ci sono arrivati con un’indagine che ha coinvolto 1.068 adulti e indagato sullo stile di vita e le abitudini riguardo al sonno. Il primo dato acquisito ha mostrato che i mattinieri si alzavano dal letto in media alle ore 6.58, mentre i nottambuli alle 8.54. Le cose tuttavia cambiano un po’ durante il fine settimana dove ognuno dei due tipi di persona si concede un’ora in più di sonno: le 7.47 in media per i mattinieri e le 10.09 in media per i nottambuli, o seraioli.
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Come sono arrivati i ricercatori a determinare che i grilli mattutini stanno meglio dei ghiri?
Ci sono arrivati con un’indagine che ha coinvolto 1.068 adulti e indagato sullo stile di vita e le abitudini riguardo al sonno. Il primo dato acquisito ha mostrato che i mattinieri si alzavano dal letto in media alle ore 6.58, mentre i nottambuli alle 8.54. Le cose tuttavia cambiano un po’ durante il fine settimana dove ognuno dei due tipi di persona si concede un’ora in più di sonno: le 7.47 in media per i mattinieri e le 10.09 in media per i nottambuli, o seraioli.
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lunedì 15 ottobre 2012
Cucina d'autunno, a tutta salute
Dai carciofi alla zucca, tutti gli alleati di stagione
foto Getty
La tavola d'autunno ha dalla sua parte moltissimi ingredienti
preziosi per combattere l'affaticamento e lo stress caratteristico della
mezza stagione. Ad esempio, il cuore dei carciofi aiuta il fegato e
allevia i sintomi di colite e gastrite; broccoli e cavolfiori rafforzano
le difese immunitarie, proteggendoci dai primi raffreddori; la zucca è
una riserva di carotenoidi antiossidanti, validi alleati contro i
radicali liberi che invecchiano le cellule. Insomma la natura si
comporta da medico intelligente perché ci mette a disposizione il cibo
giusto proprio nel momento in cui ne abbiamo particolarmente bisogno.
Seguendo
i consigli della nutrizionista Sara Farnetti, specialista in medicina
interna ed esperta in malattie del metabolismo, possiamo trasformare un
menù appetitoso in una vera e propria cura a base di ortaggi. Il primo
alimento amico di questi mesi è il carciofo, il miglior assistente
"verde" del fegato. "In questo periodo di passaggio - dice Farnetti - a
essere sotto pressione è soprattutto l'apparato gastrointestinale, con
difficoltà particolari per il fegato. E' proprio dopo la ripresa del
lavoro post-ferie estive che si riacutizzano coliti, gastriti e
stitichezza". Il carciofo ci aiuta grazie alla cinarina, una sostanza
dotata di effetto detossicante proprio a livello epatico. "Favorisce
infatti l'espulsione della bile nell'intestino, e insieme alla bile
vengono eliminati anche il colesterolo e tutte le sostanze tossiche sia
assunte con la dieta, sia prodotte dall'organismo", spiega l'esperta. Il
carciofo, inoltre, "contiene fibre utili all'ecosistema intestinale, in
grado di funzionare come cibo per i batteri buoni dell'intestino". Per
sfruttare al meglio le proprietà di questo ortaggio, è importante non
farlo bollire, altrimenti la cinarina si disperde nell'acqua, mentre è
opportuno usarne i fondi, ossia la parte più tenera. Nelle foglie
infatti si trova una sostanza chiamata lignina, che può complicare il
lavoro di un apparato gastrointestinale, magari già provato da coliti e
gastriti. "Il piatto che propongo è una bella pasta condita con i fondi
del carciofo".
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domenica 14 ottobre 2012
Benessere interno lordo
Il benessere interiore è costruito su parametri di ordine psicologico ed emotivo, non è un indicatore classico basato su dimensioni economiche. Benessere, in questo caso, è appartenenza, vicinanza, condivisione, pensiero positivo, sentirsi riconosciuti, apprezzati. Una serie di risorse emotive che contribuiscono al vero ben-essere interiore. Dieci domande per inquadrare la vostra situazione.
Test della psicologa BRUNELLA GASPERINI 1
Fai il test
giovedì 11 ottobre 2012
Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno rendono sani: sette fanno felici
La ricerca su 80 mila britannici. Ma i nutrizionisti sono cauti: «Mangiare troppo di qualunque cosa non fa mai bene»
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mercoledì 10 ottobre 2012
Quali integratori funzionano?
Non tutti gli integratori sono uguali. Alcuni, come il tè verde, possono vantare un buon numero di ricerche scientifiche che ne testimoniano l’efficacia, altri invece, per ora, sono fermi alle promesse. Riconoscerli non è sempre facile. Ma sul web, un po’ di tempo fa, è spuntata un’infografica che ha lo scopo di aiutarci a capire quali integratori funzionano e quali no.
Nella parte alta dell’infografica, in blu, troviamo gli integratori che possono vantare numerose evidenze scientifiche, in basso quelli che non ne hanno affatto (almeno per ora). Tra i primi ci sono il tè verde, l’acido folico, l’olio di pesce, la vitamina D e gli omega 3. In mezzo, con meno evidenze scientifiche ad attestarne l’efficacia, troviamo arginina, echinacea e vitamina C.
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lunedì 8 ottobre 2012
La carenza di zinco rende l’intestino più sensibile alle infiammazioni
Le ostriche sono tra gli alimenti più ricchi di zinco, tuttavia non sono "adatte" a tutti
Pubblicati i risultati di uno studio dell’INRAN che mostrano come una
dieta povera di zinco possa sensibilizzare l’intestino e renderlo più
vulnerabile alle infiammazioni
Lo zinco è un micronutriente essenziale. Lo ritroviamo in alimenti proteici di origine animale come carne e pesce. Ma lo possiamo trovare anche in legumi, semi, frutta secca, cioccolato fondente e in minore quantità nei latticini. Lo zinco è importante per l’efficienza del sistema immunitario, lo sviluppo del sistema nervoso e l’integrità della pelle. Poiché questo metallo è coinvolto in moltissimi processi biochimici, un suo insufficiente apporto può contribuire ad altre patologie, tra cui le malattie cronico-infiammatorie dell’apparato gastrointestinale come il morbo di Chron.
Lo studio italiano ha evidenziato come anche una piccola carenza di zinco possa influire sulla sensibilità dell’intestino alle infiammazioni.
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sabato 6 ottobre 2012
Perché bere birra fa bene
Molti studi hanno dimostrato che un consumo moderato di alcol porta numerosi benefici al cuore, al cervello e perfino, volendo, ai capelli
L’Oktoberfest volge ormai al termine, e per qualcuno forse è il momento di farsi passare la sbornia e tornare alla normalità dopo la baldoria di Monaco.
Ma a parte certi eccessi, si può stare tranquilli: bere può far bene alla vostra salute. Molti studi scientifici hanno suggerito che una quantità moderata di alcol (un drink al giorno per le donne, due per gli uomini) porta diversi benefici all’organismo.
È stato anche rilevato che i bevitori (perfino quelli più incalliti) vivono mediamente più a lungo degli astemi, e il classico bicchiere di vino è stato associato a salute del cuore, minor rischio di ictus e perfino maggior densità delle ossa nelle donne.
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giovedì 4 ottobre 2012
Una mela al giorno… allontana il cardiologo
Una mela al giorno, toglie anche il cardiologo di torno
Mangiare mele abbassa i livelli nel sangue di sostanze nocive
collegate all’indurimento delle arterie, tenendo lontano i rischi
cardiovascolari. Il fin troppo noto proverbio che recita come il mangiare una mela
al giorno tolga il medico di torno pare si possa applicare anche alle
specializzazioni: in questo caso, la cardiologia.
Consumare mele
quindi è un buon modo per tenere pulite le arterie, che possono
indurirsi a causa di sostanze nocive che si vengono a trovare nel
sangue. In questo modo, avremmo la possibilità di tenere a bada le
malattie cardiache e vascolari.
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Il bergamotto riduce il colesterolo
martedì 2 ottobre 2012
Ottobre, il mese giusto per prevenire il tumore al seno
Anche quest'anno prende il via la Campagna Nastro Rosa con numerose iniziative in tutto il mondo
Torna questo mese la Campagna Nastro Rosa 2012, promossa dalla Lega
Italiana per la Lotta contro i Tumori. Giunta alla XIX edizione in
Italia e XX edizione nel Mondo, madrina della Campagna è Cristina
Chiabotto. Numerose le iniziative
Per tutto il mese di ottobre ci saranno iniziative dedicate alla sensibilizzazione delle donne sulla vitale importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. Le informazioni verteranno anche sugli stili di vita sani da adottare e i controlli diagnostici da eseguire per contrastare una grave patologia neoplastica che registra un’incidenza sempre maggiore.
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venerdì 28 settembre 2012
Perché è meglio non bere il tè con il latte?
Teatime - Foto della lettrice ElisabettaDiGirolamo
Nel mondo il tè, come
bevanda, è secondo solo all’acqua. Gli studiosi confermano che ci
protegge dalle malattie cardiovascolari perché contiene le catechine,
sostanze che favoriscono la produzione di ossido nitrico, un composto
capace di migliorare l’elasticità delle arterie. Se si aggiunge latte,
però, i benefici del tè vengono annullati. Alcune proteine presenti nel
latte, le caseine, contrastano infatti l’azione delle catechine.
(Come si fa la decaffeinizzazione?)
Contro il cancro
Gli esperti ritengono poi che il latte possa far diminuire anche le capacità anticancerogene del tè.
(Formaggio e latte hanno stesse qualità?)
(Come si fa la decaffeinizzazione?)
Contro il cancro
Gli esperti ritengono poi che il latte possa far diminuire anche le capacità anticancerogene del tè.
(Formaggio e latte hanno stesse qualità?)
lunedì 24 settembre 2012
Fare i lavori di casa aiuta a prevenire il cancro
Uno studio condotto sulle donne dimostra che i lavori domestici riducono il rischio tumore al seno del 13%. Vale anche per gli uomini.
L'attività fisica
previene il cancro e aumenta la memoria,
allunga la vita
e migliora il nostro metabolismo. Adesso però uno studio ha mostrato
che è sufficiente fare i lavori domestici per trarre beneficio
dall'attività fisica e ridurre il rischio di sviluppare il tumore al
seno per le donne del 13%.
Il giardinaggio, le pulizie di casa, portare a spasso il cane o
lavare la macchina sono attività che funzionano esattamente come la
palestra o il jogging.
Lo studio è stato condotto
dall'European Prospective Investigation of Cancer (Epic) e pubblicato sull'International Journal of Cancer. Ha considerato in particolare il tumore al seno, che in Italia colpisce
1 donna su dieci. È
il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 25% di
tutti i tumori che colpiscono le donne. È la prima causa di mortalità
per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 17% tra i
decessi per causa oncologica.
La
ricerca ha analizzato
8mila donne, dividendole tra quelle che conducevano una
vita più o meno attiva. Le prime hanno avuto il 13% di possibilità in
meno di ammalarsi di tumore. Le donne considerate “moderatamente attive”
vedevano abbassarsi il rischio comunque di un 8%.
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