domenica 11 aprile 2021

Medici e infermieri precettati per Pasqua, ma il responsabile del 118 è al mare: scoppia la polemica

Mario Raviolo, il responsabile della maxi emergenza 118 per il Piemonte, intervistato al Tg Liguria: il video diventa virale

Maglia rosso scuro e asciugamano sulle spalle. Mascherina d’ordinanza, ovvio, ed eloquio spedito al microfono del Tg3 Liguria che, a Loano, prepara un servizio sulle spiagge vuote. «È un’occasione persa, specie per le attività», dice l’intervistato, commentando il paese vuoto nel periodo di Pasqua. Ma l’uomo che sta parlando è Mario Raviolo, il responsabile della maxi emergenza 118 per il Piemonte. Il video fa in un attimo il giro del web. Raviolo viene riconosciuto. Sulle chat del personale sanitario del Piemonte scoppia la bagarre. I sindacati si infuriano: «Noi a lavorare e lui al mare».

C’è di più. La questione riguarda anche gli spostamenti: il responsabile della maxi emergenza abita a Savigliano. Loano è in provincia di Savona e la Liguria ha vietato l’accesso alle seconde case per i non residenti. La questione a questo punto solleva una polemica strisciante.

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sabato 10 aprile 2021

Covid Italia, oggi 17.567 contagi e 344 morti: bollettino 10 aprile

I dati e la tabella del ministero della Salute relativi all'Italia che, da lunedì, sarà in prevalenza zona arancione. Sono 320.892 i tamponi, tasso positività al 5,4%. Quasi 3.000 casi in Lombardia, oltre 2.000 in Campania e più di 1.000 in Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Poco più di 1.800 nuovi positivi in Puglia

Sono 17.567 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 10 aprile, secondo i dati Regione per Regione nel bollettino fornito dal ministero della Salute, e 344 i morti. Sono 320.892 i tamponi processati, tra molecolari e antigenici, in 24 ore che hanno fatto registrare un tasso di positività pari al 5,4%. Dall'inizio dell'emergenza sono state contagiate dal covid-19 3.754.077 persone mentre ne sono morte 113.923.

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Da zona bianca a rossa in poco più di un mese, il 'caso Sardegna'



Astrazeneca, lo studio sulle trombosi dei ricercatori tedeschi. L’ipotesi che il Dna libero nel vaccino scateni anticorpi insoliti e reattivi

In una conferenza stampa internazionale, a cui il Fattoquotidiano ha partecipato, il professore Andreas Greinacher, ordinario di Immunologia dell'ateneo tedesco, ha spiegato che i campioni esaminati hanno mostrato "anticorpi insoliti" che attivano le piastrine del sangue, provocando la formazione di coaguli, che si sta valutando la presenza di "cofattori". Al vaglio anche il vettore virale

Trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT). Gli scienziati tedeschi dell’Università di Greifswald, con uno studio pubblicato ieri su quella che è considerata una delle più prestigiose riviste scientifiche The New England journal of medicine, hanno concluso che la somministrazione del vaccino a vettore virale Astrazeneca innesca la reazione che ha portato al ricovero e in alcuni casi alla morte di persone a cui era stato somministrato il composto sviluppato dall’Università di Oxford. “La vaccinazione con ChAdOx1 nCov-19 può provocare il raro sviluppo di trombocitopenia trombotica immunitaria mediata da anticorpi attivatori delle piastrine contro PF4, che imita clinicamente la trombocitopenia autoimmune indotta da eparina” le conclusioni.

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Quante sono le varianti Covid e qual è l’efficacia dei vaccini

Crescono le segnalazioni di casi legati a nuove varianti del coronavirus, sollevando non pochi timori per la possibilità che alcune mutazioni possano ridurre l’efficacia dei vaccini finora approvati. Le principali preoccupazioni ruotano attorno alle varianti sudafricana e brasiliana, mentre quella inglese ha mostrato di non compromettere la protezione.

Crescono anche in Italia le segnalazioni di casi di Covid-19 legati a nuove varianti del coronavirus Sars-Cov-2. L’ultima, in ordine di tempo, è quella di alcuni tamponi analizzati in Sardegna e risultati positivi alla variante A.27, una mutazione accertata per la prima volta in Italia e già presente in diversi altri Paesi, tra cui Francia, Slovenia, Regno Unito, Svizzera e Mayotte. L’aumentato riscontro di nuove versioni del patogeno sta sollevando non pochi timori nella comunità scientifica per la possibilità che alcune possano indurre una maggiore infettività, una più elevata virulenza ma soprattutto per la potenziale capacità di sfuggire all’azione degli anticorpi neutralizzanti sviluppati in seguito all’infezione naturale o attraverso la vaccinazione.

Quante sono le nuove varianti?
Ad oggi, sono diverse migliaia le varianti del coronavirus Sars-Cov-2 isolate, anche se le preoccupazioni si concentrano specificatamente su quelle che, al momento, sono tra le più diffuse, ovvero la inglese (B.1.1.7), la sudafricana (B.1.351) e la brasiliana (P.1). Rispetto alla maggior parte delle mutazioni che non hanno avuto impatto significativo, alcuni cambiamenti del genoma hanno conferito a queste varianti un vantaggio selettivo per cui, da minoritarie, sono diventate quelle dominanti nelle aree in cui si sono inizialmente emerse, fino a diffondersi anche in altri Paesi.

È questo il caso della variante B.1.1.7, isolata per la prima volta a metà settembre in Inghilterra, a Londra e nel Kent, e che a causa della sua maggiore trasmissibilità, si è rapidamente diffusa in tutto Regno Unito, dove è diventata la prevalente e si è diffusa in almeno 70 Paesi. Anche in Italia, secondo gli ultimi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, è diventata la dominante, con un prevalenza media dell’86,7% nelle diverse regioni. Per la variante brasiliana, temuta invece per la sua possibile capacità di fuga immunitaria, la prevalenza media a livello nazionale è del 4%, mentre per la variante sudafricana, per la quale è stata già in parte dimostrata una parziale resistenza agli anticorpi neutralizzanti, la prevalenza media è dello 0,1%.

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Il vaccino Covid di Moderna genera più effetti collaterali dello Pfizer: quali sono


Un guarito su dieci da forme lievi di Covid-19 continua ad avere sintomi 8 mesi dopo l’infezione





venerdì 9 aprile 2021

Coronavirus, oggi 18.938 casi e 718 morti Covid, 6 regioni passano in zona arancione da lunedì, Sardegna in zona rossa: ultime notizie e bollettino

Le ultime notizie sul Coronavirus Covid-19 in Italia e nel mondo e i dati di oggi, venerdì 9 aprile 2021. Nel bollettino odierno 18.938 nuovi casi e 718 morti, ma pesa un recupero dati della Sicilia. Nel monitoraggio Iss indice Rt a 0,92. Speranza sta per firmare ordinanza: dal 12 aprile passano in arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Passa in zona rossa la Sardegna. Campania resta rossa. De Rossi ricoverato dopo il focolaio in Nazionale. Draghi in conferenza stampa contro i furbetti del vaccino: “No a chi salta la fila, obiettivo di proteggere entro aprile tutti gli ottantenni e gran parte degli over-75. Possibili riaperture dal 30 aprile dove i contagi lo permettono, ma non c’è una data”. Gelmini: “Maggio mese ritorno alla vita attività economiche”. Ad oggi somministrate in Italia 12.288.808 dosi, in 3.761.215 hanno ricevuto il richiamo. Nel mondo 134.228.450 casi e 2.906.785 decessi. Accelera la campagna vaccinale in Francia, Spagna e Germania. Nuovo record di morti in Brasile: 4.249 vittime in 24 ore.

(...)

Come mai il dato sui morti da Coronavirus di oggi è così alto

La Sicilia ricalcola i dati e spuntano altri 258 decessi “dei mesi precedenti”. Per questo motivo il numero giornaliero sui decessi da Coronavirus in Italia si è impennato (+718) rispetto ai giorni scorsi. La Regione è stata recentemente al centro di uno scandalo sui dati Covid “alterati per evitare la zona rossa”.

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giovedì 8 aprile 2021

Le proprietà salutari del dente di leone: un alleato naturale da scoprire meglio

Una pianta officinale tipica del clima temperato

Nota anche come soffionetarassaco o cicoria selvatica, il dente di leone è una pianta che cresce spontaneamente ed è rinomata per le sue virtù benefiche.

Vero nome: tarassaco

Il dente di leone è una pianta erbacea nota anche come tarassaco, cicoria selvatica o soffione. Molto diffusa nei nostri prati, possiede numerose proprietà benefiche sia per la salute che per la bellezza.

Rappresenta, infatti, un valido rimedio naturale per alleviare diversi disturbi, soprattutto di tipo digestivo. Viene inoltre utilizzata come ingrediente in cucina per insaporire antipasti, contorni e risotti.

Facilmente riconoscibile per i suoi fiori gialli, il soffione è molto amato dai bambini e porta con sé una profonda simbologia.

Dente di leone origine nome

Il particolare nome di questa pianta a causa della forma dentata delle sue foglie. Il nome soffione, invece, proviene dalla palla lanuginosa contenente i suoi semi.

Dente di leone significato

Il soffione è dotato di un particolare significato simbolico, tale da renderlo molto utilizzato anche nella realizzazione di tatuaggi. Tende a rappresentare la speranza e la fiducia nella realizzazione dei propri sogni. È anche simbolo di leggerezza e richiama il periodo di innocenza tipico dell’infanzia.

Dente di leone caratteristiche

Il tarassaco (nome scientifico Taraxacum officinale) è una pianta officinale tipica del clima temperato. Cresce in modo spontaneo negli ambienti pianeggianti e fino ai 2000 metri di altitudine.

Può assumere carattere infestante e per questo la troviamo con facilità nei nostri prati, lungo i bordi delle strade oppure lungo i sentieri. Risulta facilmente riconoscibile per via dei suoi fiori gialli.

Dente di leone benefici

Questa pianta rappresenta un valido rimedio naturale da adoperare per prevenire e alleviare vari disturbi. La pianta fresca, infatti, è ricca di numerose sostanze bioattive.

Quest’erba spontanea è particolarmente indicata per il trattamento di problemi digestivi e per favorire il benessere del fegato.

Consigliata in caso di colesterolo alto, è utile anche per combattere la ritenzione idrica e la cellulite stimolando la diuresi. L’efficacia diuretica di questa pianta hanno portato a definirla ‘piscialetto’ nella tradizione contadina.

Le sue proprietà benefiche sono anche valide alleate per la bellezza della pelle.

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Quali sono le Regioni che potrebbero cambiare colore: verso Italia quasi tutta arancione

È atteso per venerdì il consueto monitoraggio settimanale dell’Iss, seguito dalle ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza. Molte Regioni italiane (forse ben 7 su 9) sperano nel passaggio dalla zona rossa a quella arancione: in questo caso quasi tutta l’Italia, da martedì 13 aprile, potrebbe essere in zona arancione. Vediamo chi può sperare di uscire dalla zona rossa.

Da martedì 13 aprile gran parte dell’Italia potrà tornare in zona arancione. Molte delle Regioni attualmente in zona rossa, infatti, dopo il consueto monitoraggio settimanale del venerdì, potrebbero tornare nella fascia di restrizioni meno stringenti. Non ci saranno, però, zone gialle, al momento escluse per decreto fino al 30 aprile. In attesa delle nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, sono attualmente in zona arancione Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Umbria, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Nessuna di queste sembra rischiare la zona rossa. In cui, invece, al momento si trovano: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. Le Regioni che potrebbero passare dal rosso all’arancione sono probabilmente ben sette su nove: chi torna in arancione vede riaprire i negozi (anche i parrucchieri), può far visita a parenti e amici e circolare nel proprio comune liberamente e vede riaprire anche le scuole fino alla terza media con almeno il 50% di presenza per le superiori.

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Dieta ipocalorica, per dimagrire basta tagliare le calorie? Risponde la dietista

Dal ruolo degli ormoni a quello dell'indice (e del carico) glicemico dei cibi, i fattori che incidono sulla riuscita della dieta

Tra diete iperproteiche e low carb, diete che guardano all’indice glicemico e mima digiuno, la dieta ipocalorica è ancora la migliore per dimagrire? O bisogna considerare di più altri parametri oltre alle calorie? “Al di là della celebrità di alcune diete come la chetogenica in realtà la conclusione è che tutte queste diete che puntano più alla selezione dei macronutrienti che alla riduzione delle calorie portano poi ad un abbassamento effettivo dell’introito calorico”, chiarisce a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Russo, dietista presso l’INCO dell’IRCCS Policlinico San Donato e dell’Istituto Clinico S. Ambrogio di Milano e presso il Marathon Center di Palazzo della Salute – Wellness Clinic.

DIETA CHETOGENICA E DIETA IPOCALORICA —

A livello concreto, quindi, anche la dieta chetogenica si rivelerebbe nei fatti una dieta ipocalorica, spiega la dottoressa Russo: “La dieta chetogenica prevede di mangiare proteine e grassi, riducendo carboidrati e indice glicemico, per arrivare ad una perdita di peso. Ma a livello concreto si ha una riduzione dell’introito calorico, arrivando alla perdita di peso non tanto perché si eliminano i carboidrati, ma perché le calorie che vengono assunte sono meno di quelle consumate. Del resto ci sono anche diete chetogeniche, per lo più per gli atleti, che prevedono un aumento dell’apporto calorico, senza conseguente dimagrimento. La dieta chetogenica funziona a livello dimagrante se si assumono meno calorie di quelle prodotte”, ribadisce la dietista.

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Indice glicemico e carico glicemico: il diabetologo ci spiega significato e differenze



mercoledì 7 aprile 2021

Coronavirus, oggi 13.708 contagi e 627 morti Covid, Ema conferma sicurezza vaccino AstraZeneca: ultime notizie e bollettino

Le ultime notizie sul Coronavirus Covid-19 in Italia e nel mondo e i dati di oggi mercoledì 7 aprile 2021. Oggi in Italia 13.708 contagi e 627 morti. Ema ribadisce che i benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi. Oggi riaprono le scuole fino alla prima media anche in zona rossa: tornano in aula 5,6 milioni di bambini e ragazzi. In arrivo 1,5 milioni di dosi vaccino Pfizer ma calo di consegne AstraZeneca. In vigore Dl con scudo penale per sanitari. Dal 20 aprile sarà possibile programmare le riaperture in base ai dati del contagio. Sospesa la sperimentazione del vaccino AstraZeneca sui bambini. Al momento sono state somministrate in Italia 11.510.905 dosi di vaccino e 3.555.242 persone hanno ricevuto anche il richiamo. Accordo tra governo e parti sociali sui vaccini nei luoghi di lavoro. Nel mondo oltre 4 milioni di nuovi contagi nell’ultima settimana. Ilaria Capua: “Fase di consolidamento, appiattire la curva”. In Brasile record di morti: oltre 4000 in un giorno, mai così tanti. Boom di casi in Corea del Sud.

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AstraZeneca e trombosi rare, Ema: "Possibile legame con vaccino"




Crisanti: AstraZeneca è sicuro. "Trombosi? Più rischioso l’aereo"

Il microbiologo: non stupiamoci dei coaguli, sono tipici del Covid. "Se blocchiamo il siero, addio campagna"

Professore Andrea Crisanti, cosa sta succedendo attorno al vaccino AstraZeneca? "C’è un’isteria totale – risponde il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino –. Abbiamo completamente perso il senso della Storia. Siamo riusciti a eliminare il vaiolo con un vaccino che era pericolosissimo e ci ha lasciato una o due cicatrici sul braccio. Inoltre causava una cheratite virale devastante ogni 10mila casi e una encefalite mortale in un caso su 100mila. L’anti polio provocava la vera poliomielite in uno malato su 500mila. Sono andato a rivedere gli articoli dell’epoca: l’adesione al vaccino era un plebiscito. Ora abbiamo 40 casi di trombosi, con 15 persone morte su 30-40 milioni di dosi iniettate: questa è una situazione estremamente...

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AstraZeneca all'esame dell'Ema, possibili limiti d'uso




Covid, Sebastiani (Cnr), Italia nona in Europa per mortalità

Ai primi posti Repubblica Ceca, Ungheria e Montenegro

L'Italia è al nono posto in Europa per il numero totale dei decessi provocati dalla pandemia di Covid-19. L'analisi delle curve di mortalità per la malattia indica infatti per il nostro Paese un valore di 1,79 decessi per mille abitanti, al di sopra della media dei Paesi europei, pari a 1.19 decessi per mille abitanti. Ai primi posti in Europa sono Repubblica Ceca, Ungheria e Montenegro. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

"Da inizio epidemia nel 2020 fino al 31 marzo 2021, risulta che il nostro Paese, pur essendo stato il primo ad essere colpito impreparato da un'epidemia sconosciuta, non è primo per numero totale di decessi per mille mille abitanti, ma solamente nono nella graduatori", osserva Sebastiani. "Attualmente i Paesi che eccedono significativamente il valore medio europeo formano un blocco di Paesi dell'Europa centro-meridionale che si estende da Ovest, col Regno Unito, verso Est, con la Bulgaria".

L'analisi di Sebastiani indica che al primo posto troviamo la Repubblica Ceca, con 2,42 decessi ogni mille abitanti, seguita da Ungheria (2.07), Montenegro (1.98), Belgio (1.97), Slovenia (1.93), Bosnia (1.90), Regno Unito (1.86), e Bulgaria (1.83).


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martedì 6 aprile 2021

App classifica i 900 virus più pericolosi per l'uomo

In base a rischio di salto di specie.Tra primi 12 anche SarsCov2

(ANSA) - ROMA, 06 APR - Un'applicazione web, chiamata SpillOver (cioè salto di specie), classifica i virus di origine selvatica sulla base della loro pericolosità per l'uomo e il loro rischio di diffondersi attraverso il salto di specie da un animale ospite all'essere umano. Ne sono stati individuati quasi 900: tra i primi 12 più pericolosi compaiono anche il SarsCov2, insieme ai virus Lassa ed Ebola.

Lo spiegano sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) i ricercatori dell'università della California di Davis, guidati da Jonna Mazet.
    Per riuscirci gli studiosi hanno esaminato gli studi fatti finora e riunito un gruppo di esperti per identificare i virus più rilevanti, i loro ospiti e i fattori di rischio ambientale.
    Mettendo tutto insieme, hanno così ricavato una banca dati di 887 virus selvatici che rappresentano una minaccia per l'uomo.
    In cima alla lista ci sono 12 patogeni umani già conosciuti, tra cui il SarsCov2, i virus Lassa e Ebola. I nuovi virus scoperti da poco hanno ottenuto, in questa classifica, punteggi più alti, rispetto ad altri già conosciuti.

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Covid: 7.767 positivi, 421 vittime. Con appena 112.962 test

I dati del ministero della Salute

Sono 7.767 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 10.680.

I test effettuati oggi sono stati 112.962. Sono invece 421 le vittime in un giorno (ieri 296).

Sono 112.962 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 102.795, oltre 10 mila in meno. Il tasso di positività è del 6,9%, ieri era al 10,4%, quindi oggi in calo del 3,5%.

Sono 3.743 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in aumento di 6 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 221 (ieri 192). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 29.337 persone, in aumento di 552 unità rispetto a ieri.

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Il virus trovato dai Nas su bus e treni

Effettuati negli ultimi giorni 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i servizi locali di Asl

AGI - I carabinieri del Nas, impegnati negli ultimi giorni in una serie di controlli anti Covid, hanno eseguito 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i servizi locali di Asl, Agenzie di protezione ambientale ed enti universitari.

Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

"Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto - spiegano i carabinieri del Nas - seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale".

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Valle d’Aosta, morti in case di riposo: 10 indagati



lunedì 5 aprile 2021

Vitamina E, dove si trova e a cosa serve: ecco i tanti benefici del tocoferolo

Vitamina liposolubile e termolabile, ha importanti proprietà antiossidanti, ma non solo

Maria Elena Perrero

E’ una delle vitamine dalle maggiori proprietà antiossidanti, tanto che ne viene segnalata una certa utilità nell’ambito di una dieta antinfiammatoria per prevenire il cancro: parliamo della vitamina E o tocoferolo. “Insieme alla vitamina A, alla D e alla K fa parte delle vitamine liposolubili, che si accumulano all’interno del tessuto adiposo. In particolare la vitamina E si accumula nel fegato”, spiega a Gazzetta Active la dottoressa Federica Grandi, dietista presso il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo)-Gruppo San Donato.

VITAMINA E: DOVE SI TROVA —

Questa vitamina è molto diffusa: “Fonti di tocoferolo sono i cereali, il grano e il mais in particolare, i semi oleaginosi, le olive, i frutti oleosi, la frutta secca, l’olio extravergine di oliva. E’ molto diffusa ma anche molto sensibile alla luce e al calore: per esempio nel caso dell’olio d’oliva bisogna fare attenzione a come lo si conserva. Se non viene messo al riparo dalla luce e dal calore, ad esempio in una bottiglia di vetro scuro, la vitamina E tende a degradarsi. Attenzione anche agli sbalzi di temperatura”, avverte Grandi.

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domenica 4 aprile 2021

Questa mascherina protegge da smog e Covid e comunica allo smartphone la qualità dell’aria

Prodotta da una startup nata come costola del Politecnico di Milano, la mascherina FFP3 vanta uno strato aggiuntivo a carbone attivo e una valvola elettronica con ventola di estrazione smart che facilita il ricambio d’aria in corrispondenza di naso e bocca e comunica allo smartphone i dati sulla respirazione.

Filtra lo smog, ma anche i droplet e gli aerosol che possono farsi vettori di virus e batteri; in più, dialoga costantemente con lo smartphone per comunicargli parametri sull'aria che circonda chi la usa. Si chiama Narvalo Urban Mask Active ed è una mascherina anti-smog FFP3 che parla italiano, uscita da una startup nata a sua volta da una costola del Politecnico di Milano. Il gadget si appresta ad arrivare sul mercato nella sua variante più sofisticata, che si propone agli sportivi e a chi frequenta più spesso l'ambiente cittadino.

La Narvalo Urban Mask in effetti è un prodotto già presente sul mercato e acquistabile già in questi giorni: si tratta di una mascherina FFP3 con strato aggiuntivo a carbone attivo e una valvola per l'espirazione che può essere dotata di barriera anti-Covid. Il gadget infatti è nato nel 2019 dalla startup Narvalo come prodotto anti-smog, ma in tempo di pandemia si è ben adattato alle esigenze di coloro che desiderano circolare protetti dal rischio di contagio: la mascherina filtra naturalmente droplet e aerosol che possono farsi vettori del virus, e grazie al tappo opzionale può essere utilizzata anche per proteggere gli altri dalle proprie emissioni – in accordo con le normative vigenti.

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sabato 3 aprile 2021

Un infermiere spagnolo mostra i segni di un anno di lavoro in terapia intensiva

Victor Aparicio è un infermiere che lavora nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Gregorio Maragñon di Madrid. Ha condiviso sui social due immagini del suo volto: la prima scattata un anno fa, all’inizio dell’emergenza sanitaria, e la seconda del marzo 2021. In un anno il suo viso è profondamente invecchiato. Le foto sono subito diventate virali.

A cura di Francesco Cofano

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Sport ecologici: cos’è il Plogging?

 


Attenzione per l’ambiente e sport all’aria aperta

C’è una nuova disciplina sportiva che coniuga i benefici del jogging e l’attenzione per l’ambiente.
Hai mai pensato di unire la corsa con la raccolta dei rifiuti
Il Plogging e il Clean Running sono la soluzione ideale. Ti permettono di fare sport all’aria aperta, come piace a te, e, contemporaneamente, ti consentono di renderti utile per l’ambiente
In cosa consistono? Semplice: raccogliere la spazzatura… correndo!

Plogging o Clean Running?

La buffa parola Plogging, che sembra uscita dal vocabolario di Eta Beta, nasce dalla fusione di due termini, jogging e plocka upp, che, in svedese, significa raccogliere. Il Plogging (o plogga), infatti, è nato proprio in Svezia, il Paese della giovane attivista Greta Thunberg, nel 2016 da un’idea di un runner di Stoccolma, Erik Ahlström.
In breve tempo, il Plogging è diventato uno degli sport ecologici più semplici, economici e originali diffusi in tutto il mondo. 
Il Plogga non differisce dal Clean Running, che significa letteralmente “pulire, correndo”. A dispetto dei termini inglesi usati, però, pare che il Clean Running abbia una genesi tutta italiana.
Il successo di queste discipline è stato praticamente immediato e continua a raccogliere nuove adesioni. Basta fare un giro su Instagram o Facebook, per trovare diversi gruppi di plogger impegnati a promuovere le loro attività green.

Tutti ecologisti con uno sport etico e originale

Ti sarai accorto che, sul tuo percorso, sia in città che, in campagna, al mare o fra i boschi, i rifiuti abbandonati da persone distratte o ineducate abbondano. Allora, perché non sperimentare il Plogging, per provare a dare un piccolo aiuto alla Natura e alla comunità? 
L’etica sportiva prevede che, nello sport, come nella vita, sia necessario aderire a un insieme di valori in grado di umanizzare il proprio atteggiamento negli ambiti quotidiani più disparati, dal lavoro, alla salute, passando per le questioni ambientali.
Ecco, quindi, che Plogging e Clean Running sembrano pensati per esaltare proprio il valore etico dello sport.


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Si munisce di guanti e sacchi e ripulisce un parco vicino casa: la storia di Salvatore

Focolaio Covid in una RSA di Ravenna, oltre la metà degli Oss aveva rifiutato il vaccino

Almeno 20 contagiati a “Santa Teresa”, 6 degli 8 operatori contagiati non erano vaccinati

Il Covid continua a colpire le strutture per anziani di Ravenna: questa volta è toccato alla RSA “Santa Teresa” nella quale, secondo quanto riportato dal Corriere di Romagna in edicola questa mattina, i contagi sarebbero già 20, di cui 12 pazienti.

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Pasqua in zona rossa, ecco le regole dal 3 al 5 aprile


Si presenta alle Poste senza mascherina e rifiuta di indossarla: 37enne denunciata dalla Polizia

venerdì 2 aprile 2021

Barbara dona parte del fegato a Greta, la figlia di 3 anni, e la salva: "Per lei farei tutto"

Barbara Pittore, 43 anni di Cagliari, ha donato a sua figlia Greta una parte del suo fegato che adesso crescerà dentro la piccola. L'intervento, guidato dal Professor Renato Romagnoli della Città della Salute di Torino, è riuscito. La mamma è già a casa dopo una settimana dall'operazione lunga 12 ore, mentre la piccola è ancora ricoverata all'ospedale Regina Margherita, ma è in piedi e si nutre da sola.
 

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Quanti lunghi per la maratona e di quanti km? Dalla teoria alla pratica

Allenamento Una risposta unica non esiste, ma vediamo quindi come capire quanto allenarsi Chiunque si accinga a iniziare la preparazione per...