martedì 27 gennaio 2009

L'Alimentazione Ecologica

I cibi che portiamo quotidianamente sulla nostra tavola contengono spesso pesticidi e conservanti, arrivano da Paesi in cui i controlli sanitari sono poco rigorosi, e sono ottenuti da animali allevati in modo insalubre. Fare una spesa intelligente, verificare l'etichetta, gli ingredienti e la provenienza di quello che mangiamo, non farsi influenzare troppo dalla pubblicità è il primo passo per tutelare la nostra salute e quella dei nostri famigliari.

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venerdì 23 gennaio 2009

OkSalute

OkSalute è la porta di accesso al pianeta Sanità, contenitore di risposte e soluzioni a tutti i problemi piccoli e grandi di utenti e professionisti del settore. Composto di diverse sezioni, con motori di ricerca per rendere agevole il reperimento di informazioni, riesce a guidare passo passo anche chi ha difficoltà nell'approccio al computer.
OKSALUTE è il portale dell’informazione sotto tutti gli aspetti.
Nella sezione legislazione è possibile reperire leggi, delibere, decreti ecc. , sia nazionali che regionali, semplicem ente indicando la data o il numero di riferimento o in alternativa una parola da ricercare nel testo. Tutto ciò consente di avere sempre e dovunque a disposizione un grande archivio gratuito.
Un altro servizio gratuito è la rassegna stampa quotidiana locale; con questa potremo essere informati costantemente di tutto quello che succede nel mondo della sanità vicina a casa nostra, quella che ci interessa più da vicino, quella che viviamo ogni giorno.
Fra gli altri servizi “la sanità regione per regione” ovvero la mappa del servizio sanitario regionale in tutte le sue componenti, dalle strutture pubbliche a quelle private accreditate, disponibili grazie ad un percorso guidato facilitato e distinto per tipologia e per specialità; la ricerca, infatti, può essere effettuata sia scegliendo la specialità di nostro interesse che la struttura a cui vogliamo accedere.
Disponibili le sezioni riservate alla innovazione in sanità e quella alla formazione. Il portale è in continuo aggiornamento e sono in fase di avvio una serie di nuove iniziative che vi comunicheremo a breve. Aspettiamo ed accettiamo volentieri vostre proposte e consigli .
Saluti.
Il Team di OKSALUTE
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venerdì 16 gennaio 2009

Non dormire abbastanza fa ingrassare

Chi non dorme ingrassa, questo è quanto è emerso dai dati presentati al XV Congresso Nazionale dei medici del sonno tenutosi al Roma.

Per rimanere in linea non sono sufficienti ore di palestra e jogging, occorre innanzitutto dormire bene. Se non si dorme il numero giusto di ore, o la qualità del sonno non è delle migliori, l'ormone spezza-appetito, la leptina, subisce un crollo anche del 30%.

Secondo gli esperti, l'incremento di persone che in questi ultimi anni accusano problemi di insonnia, è strettamente legato con l'aumento di individui in sovrappeso. Gli italiani a rischio per colpa delle notti insonni sono ben 9 milioni.

Fra i dati presentati al congresso è emerso che i valori medi di massa corporea sono aumentati di un punto e mezzo, in proporzione, nello stesso arco di tempo si è notata una diminuzione delle ore di sonno. Agli inizi degli anni 90 le ore di sonno erano in media 8-9, oggi invece si è scesi a 6-7.

In precedenza un altro studio ha messo in relazione il numero di ore di sonno con l'aumento del peso corporeo. Il Dipartimento di Medicina Interna dell'Università di Chicago aveva esaminato 1000 individui, durante l'esperimento si era notato che le persone che dormivano in media fra le 4 e le 6 ore al giorno, già dopo una settimana presentavano un aumento degli stimoli dell'appetito.

La Prof.ssa Marciani Maria Grazia, Presidente del Congresso e Ordinario di Neurofisiopatologia al Policlinico romano, ha inoltre evidenziato un altro fenomeno, aumentare di peso porta a sua volta una diminuzione della qualità del sonno.

I problemi di obesità possono portare altri disturbi come ad esempio quelli respiratori, questi durante la notte compromettono il sonno diminuendone la qualità. L'esperta ha inoltre detto che se durante la notte non si dorme abbastanza, i riposini diurni non aiutano a ristabilire un riequilibrio ormonale.

Il sonno non agisce solo sulla leptina, ma anche su altre funzioni del corpo. Dormire poco influenza anche altri fattori come ad esempio la glicemia e l'umore che di conseguenza si ripercuote sulla vita quotidiana delle persone.

Le ripercussioni del sonno non sono da sottovalutare, un italiano su tre soffre di insonnia occasionale, c'è però un 15% della popolazione affetta da una forma cronica. Secondo la prof.ssa Marciani molti sottovalutano il problema, solo un terzo si rivolge al proprio medico e appena il 15% si sottopone a una visita neurologica per paura delle terapie farmacologiche.

Non avere il giusto consiglio di un esperto porta molte volte a una aggravamento del problema. Molti infatti hanno paura degli eventuali farmaci che gli verrebbero prescritti, altri invece assumono medicinali contro l'insonnia per anni senza magari un reale bisogno.

I consigli che gli esperti danno sono quelli di dormire le ore giuste per recuperare le forze, non bisogna eccedere perché dormire di più del dovuto potrebbe alterare i cicli di sonno successivi, coricarsi a ore regolari la sera e alzarsi sempre alla stessa ora al mattino. Non bisogna recuperare il sonno perso con riposini pomeridiani e non bisogna svolgere attività fisiche nelle ore precedenti al sonno.

Anche l'ambiente potrebbe influenzare il sonno, non deve essere ne troppo caldo ne troppo freddo, e soprattutto non rumoroso, anche se si riesce a prendere sonno dopo qualche ora di riposo questi disturbi potrebbero svegliarci prima di esserci riposati completamente. Inoltre bisognerebbe andare a letto solo quando si ha sonno, non se si sente appena la stanchezza ma non si è ancora pronti per un sonno profondo, infine non bisognerebbe svolgere attività mentali troppo impegnative prima di addormentarsi.

Nel caso poi si presentino degli stati cronici, quando nell'arco di un mese e oltre durante la settimane per più di tre notti si è soggetti a insonnia, sarebbe bene chiedere un consiglio al proprio medico per evitare ripercussioni sulla salute.

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martedì 13 gennaio 2009

Insonnia, una dieta come cura


Insonnia: una dieta come cura

Quando si soffre di insonnia, prima di provare ad utilizzare dei farmaci, si potrebbe provare modificando la propria dieta. Spesso i problemi del sonno sono legati all'alimentazione. Alcuni condimenti come ad esempio il curry, il pepe, la paprika, un uso eccessivo di sale ma anche i cibi in scatola o le minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi. Escludere determinati alimenti può quindi essere utile, ce ne sono poi alcuni che invece favoriscono il sonno come pane, pasta e riso. Altri alimenti che favoriscono il rilassamento dell'organismo sono: lattuga, radicchio, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce.

In base ai dati raccolti nell'ambito di uno studio canadese, pubblicato sulla rivista Sleep e coordinato dalla ricercatrice Meagan Daley, psicologa dell'Universitè Laval di Quebec, le persone che soffrono di insonnia sono meno produttive. Secondo le stime, i giorni a bassa produttività legati ai problemi del sonno sarebbero circa 27,6. Anche nel nostro Paese il problema dell'insonnia è molto diffuso. Circa 12 milioni di italiani convivono con problemi legati al sonno con conseguenti ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita.

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venerdì 9 gennaio 2009

A dieta nel 2009 per smaltire i chili del 2008 qualche consiglio pratico - Salute

Finite le feste, tra pacchetti scartati e avanzi di cibo per settimane, un altro regalo, meno gradito, è l' ultimo lascito del 2008: qualche etto in più da eliminare. La Coldiretti ha stimato in due chili il peso in più accumulato dagli italiani più golosi durante le feste, tra Natale e Capodanno.
Per chi ha molti più chili da perdere, occorre certamente rivolgersi ad un dietologo affidabile, senza prestare attenzione alle diete che si trovano on-line e ai consigli fai-da-te. Spesso i consigli dei non professionisti fanno sì perdere peso in fretta e dimagrire subito, ma a discapito della propria salute e, soprattutto, facendoli riacquistare altrettanto in fretta, non appena si ricomincia a mangiare come d' abitudine. Per chi deve soltanto eliminare la pancetta e i grassi accumulati durante le feste, l' ideale è di disintossicarsi seguendo una dieta ricca di frutta e verdura.


Gli alimenti indicati dai nutrizionisti per il loro potere depurativo sono facilmente reperibili e anche sani e gustosi. Ma vediamo cosa dobbiamo portare in tavola per ritornare in forma dopo le feste:

Frutta: arance, mele, pere e kiwi in special modo;
Verdure ed ortaggi: insalata, spinaci, cicoria, zucchine, zucca, carote, radicchio e finocchi.
Condimenti: sì all' olio di oliva extravergine crudo per condire pasta e insalate, ma senza esagerare. No alle fritture. Ottimo come condimento il succo di limone, astringente, che depura il sangue, aiutandolo a liberarsi dalle tossine in eccesso.

Per evitare di smarrire i buoni propositi già dopo qualche giorno, fate una lista degli alimenti da consumare nei prossimi 21 giorni, acquistateli e cercate di non frequentare troppo supermercati, rosticcerie e pasticcerie finchè siete a dieta. Niente di più deprimente che fare la dieta mentre al vostro fianco qualche altro commensale sta mangiando un piatto di lasagna: morale della favola, mettete a dieta anche il vostro partner, sarà più facile seguire il menù stabilito senza strappi alla regola.

Inoltre, riprendete a fare attività fisica costante, sono sufficienti anche venti minuti tre volte a settimana per sentirvi in forma e tornare tonici.

Medicina Salute

martedì 6 gennaio 2009

Birra e vino contro il cancro da bistecca

Per molte persone non c’è nulla di più buono di una bistecca. Ma come sappiamo, proprio la bistecca, soprattutto se fritta, è uno degli alimenti più dannosi che ci siano. In grandi quantità, la carne fritta aumenta il rischio di contrarre svariate forme di cancro, ma dopotutto anche la bistecca non fritta contiene numerosi agenti cancerogeni che, se assunti in grandi quantità, possono far ammalare. Ma oggi per tutti gli amanti della frittura e delle bistecche arriva una buona notizia. Uno studio portoghese ha rilevato che questi alimenti, se annaffiati con dell’alcool (non puro, ma semplicemente con della birra o del vino), diminuiscono notevolmente il rischio di contrarre la malattia. Cuocere alcuni tipi di cibi sviluppa composti eterociclici chiamati ammine, provenienti dalla conversione ad alte temperature di zuccheri e aminoacidi presenti nel tessuto muscolare. E’ stato oggi provate che numerose sostanze diminuiscono queste ammine. Esse sono l’olio d’oliva, succo di limone e aglio tritato, utili nel 90% della carne cotta alla griglia, mentre il vino rosso è molto efficace sulla frittura.

Un nuovo esperimento condotto dal team portoghese dell’Università di Porto, guidato da Isabel Ferreira, ha rilevato come lasciare a marinare una bistecca per 6 ore dentro il vino rosso o la birra riduce del 90% due tipi di ammine rispetto ad una bistecca non trattata. Per un terzo tipo di ammina, la birra è risultata più efficace rispetto al vino, riducendola notevolmente in sole 4 ore. Per ottenere lo stesso risultato il vino aveva bisogno di agire per le solite 6 ore. Questo perché la birra contiene più zuccheri che trattengono l’acqua, e quindi ostacolano maggiormente il trasporto delle molecole solubili dell’acqua alla superficie della bistecca, dove le alte temperature li convertono in ammine. Questa scoperta accontenterà anche i palati più esigenti, perché i primi assaggiatori hanno rilevato un profumo migliore nella carne marinata con la birra, con un aspetto e un sapore uguali a quello della carne non trattata. I risultati dettagliati si possono trovare sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.

[Fonte: newscientist]

Tradotto da www medicina live.com

venerdì 2 gennaio 2009

Sani fino a 100 anni


La longevità è sempre stato un tema di grande interesse. Soprattutto oggi l’uomo è affascinato dall’idea di vivere a lungo, o forse ancora di più, di vivere in eterno.
Grazie ai progressi compiuti dalla medicina e dalla scienza in generale, oggi l’uomo ha più possibilità di vivere a lungo e di avvicinarsi alla fatidica soglia dei 100 anni.
Tutta l’attenzione è però concentrata sulla durata della vita e su come aumentarla, piuttosto che sulla qualità della stessa. Se da un lato oggi la possibilità che un giovane di 20 anni abbia una nonna ancora vivente sono maggiori di quelle che lo stesso giovane del 1900 avesse ancora la madre vivente, dall’altro lato le persone sono sempre più malate e la vecchiaia è ormai sinonimo di malattia.
Un secolo fa un adulto medio nel mondo occidentale trascorreva solo l’1% della propria vita in uno stato di malattia o malessere, mentre oggi la media è salita a oltre il 10%.
In tutto il mondo industrializzato la gente vive più a lungo, ma si ammala prima e il numero degli anni trascorsi da malati cronici sta aumentando.
Sembrerebbe quindi che più che aver allungato la vita, abbiamo prolungato la morte. In altre parole, abbiamo ampliato la durata della vita ma non quella della salute. La medicina moderna è ben attrezzata per prolungare la vita ma molto meno per favorire un invecchiamento in buona salute.
Esistono invece prove e ricerche che stanno dimostrando che abbiamo gli strumenti per vivere più a lungo rimanendo in salute fino alla fine.
Agli inizi degli anni ’70, la rivista National Geographic chiese al medico di fama mondiale Alexander Loaf di visitare e studiare le popolazioni più sane e longeve del mondo.
Egli identificò tre popolazioni particolarmente longeve nel mondo: gli abitanti della valle di Vilcabamba nell’Equador, quelli della regione di Hunza in Pakistan e quelli che risiedevano nell’Abkhazia, sulle montagne del Caucaso di quella che allora era l’Unione Sovietica.
A queste si aggiunse poi un quarto popolo che risiede presso le isole Okinawa in Giappone.
Da allora furono fatti molti altri studi, scoprendo in numerose regioni del mondo popoli che vivevano in salute fino a 100 anni e anche oltre.
Inizialmente, le prime ipotesi che vennero fatte sulla ragione di tale longevità riguardavano l’identificazione di un possibile fattore causante, come ad esempio l’ambiente in cui vivevano che era particolarmente sano, un tipo particolare di cibo, la genetica e così via, ma ben preso si vide come non fosse un singolo fattore, bensì il loro stile di vita in generale ad essere responsabile della loro salute e della loro longevità.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...