domenica 26 aprile 2009

Influenza dei maiali, Usa: “troppo tardi per controllarla”

Dopo la mucca pazza e l’influenza dei polli, il mondo sta per conoscere una nuova pandemia dovuta agli animali malati, l’influenza dei maiali. Iniziata in Messico da poche settimane si sta diffondendo a macchia d’olio, riuscendo già a superare il confine con gli Stati Uniti.

Si tratta di una malattia simile all’aviaria, in quanto diffondendosi tra i suini, ha già fatto delle vittime umane. Infatti, a differenza delle altre pandemie, in cui per qualche tempo c’è stato un sospetto se fosse possibile far passare il virus dall’animale all’uomo, stavolta non ci sono dubbi, dato che le prime morti sono già state accertate, come si è anche appurato che si tratta di un virus mutante, e quindi altamente contagioso.

Secondo il Governo messicano, sono circa un migliaio le persone finora accertate che sono state contagiate dall’influenza dei maiali. Di queste 20 sono i morti direttamente collegati alla malattia, e 40 le persone decedute di cui si sospetta il contagio. Tra gli altri 934 pazienti, ce ne sono molti in grave pericolo di vita, e non si riesce a fermare un’epidemia che si diffonde più velocemente del previsto.

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domenica 19 aprile 2009

Dieta dimagrante, un programma per l’estate


























Sarà il caldo che toglie l’appetito o la temutissima prova costume, la verità è che in estate è più semplice seguire una dieta. Si ha meno voglia di cibi pesanti preferendo frutta e verdura.


Oggi vi proponiamo una dieta ottima per perdere un po’ di peso, indicata a chi ama frutta e verdura e un’alimentazione fresca e leggera. Da seguire per una settimana, tornando poi alla vostra solita alimentazione…senza eccessi, ovviamente!

Primo Giorno
Colazione: un vasetto di yogurt intero, 2 cucchiai di corn flakes, ciliege
Ore 11: ciliege
Pranzo: carote e finocchi conditi con 3 cucchiaini di olio e succo di limone, insalata di pomodori e lattuga, 1 cucchiaino di olio, pane di segale
Ore 17: succo di ciliegia
Cena: zuppa di asparagi, insalata belga, 2 cucchiaini di olio, pane di segale

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sabato 18 aprile 2009

Una fetta di ananas per digerire

L'ananas è un frutto tropicale dolce e profumato, che rinfresca, disintossica e ha anche straordinarie proprietà digestive.
Perchè svolga il suo ruolo digestivo, deve essere consumato maturo e alla fine del pasto, altrimenti gli enzimi (la bromelina e la papaina) non riescono ad agire.
Dal punto di vista nutritivo, l'ananas si rivela estremamente interessante. Tante le vitamine (vitamina A, la vitamina C, vitamine del gruppo B); i sali minerali(potassio, fosforo, calcio); buona la presenza di fibre e pochi il sodio(2 mg su 100 g) e le calorie (40 g ogni 100).
Diversamente da altra frutta, l'ananas contiene solo saccarosio e non altri tipi di zuccheri, il che ne fa un alimento molto digeribile.
Oltre al suo profumo gradevole e alla sua digeribilità, l'ananas vanta anche proprietà antinfiammatorie e decongestionanti, importanti per che soffre di artrite, gotta e dispepsia.
L'ananas, inoltre, ha anche proprietà disintossicanti e diuretiche che lo rendono ideale per un'alimentazione depurativa, per questo motivo viene spesso inserito nelle diete dimagranti e anticellulite.

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venerdì 17 aprile 2009

Si pensava ad un tumore, invece era un abete























E’ vero che il corpo umano è un mistero, ma delle volte è anche piuttosto ironico. Una vicenda bizzarra arriva dalla fredda Russia, dalla città di Izhevsk. Protagonista un giovane di 28 anni il quale, a causa di dolori lancinanti al petto e per il fatto di sputare in continuazione sangue, si è recato in ospedale dove i medici gli avevano diagnosticato un tumore al polmone.

Operato d’urgenza, l’intervento chirurgico riesce alla perfezione, il tumore viene estirpato, solo che quando lo si va ad analizzare si scopre che non si trattava di cancro, ma di un abete. Una piccola conifera di 5 cm era germogliata nel polmone del ragazzo russo. La causa ipotizzata è stata che il giovane, passeggiando in qualche bosco, abbia inalato un seme di abete il quale, trovato un posto caldo e umido, ha avuto la forza di nascere e crescere. La cosa importante è che il ragazzo ora è sollevato dal non dover fare terapia per tutta la vita, ed ora avrà anche una storia da raccontare agli amici

[Fonte: adnkronos]

venerdì 10 aprile 2009

Mal di schiena, il test per trovare la cura

Dura 15 minuti e rivela se c’è una sofferenza dei nervi. «Attendibile come la risonanza magnetica»

MILANO — È un test low-te­ch, a bassa tecnologia, ma è me­glio della risonanza magnetica: si chiama StEP e serve per di­stinguere i diversi tipi di mal di schiena. Bastano alcune doman­de al paziente (e qualche mano­vra con un ago o con un diapa­son da neurologo) per capire se il dolore è «normale» o se inve­ce c’è anche una sofferenza dei nervi, tipo sciatica. «Quando il dolore è acuto e improvviso è facile capire — commenta Gior­gio Cruccu dell’Università La Sa­pienza di Roma —. Le cose si complicano quando la lombal­gia diventa cronica: in questi ca­si è indispensabile distinguere i vari sottotipi di dolore perché la terapia cambia».

Ecco allora che un team ame­ricano, guidato da Joachim Scholz del Massachussets Gene­ral Hospital di Boston, in colla­borazione con l’Addenbroke’s Hospital di Cambridge, ha mes­so a punto un test non solo semplice, ma anche rapido (du­ra 10-15 minuti) che ogni me­dico può utilizzare, con risulta­ti attendibilissimi (come dimo­stra il loro lavoro appena pub­blicato su Plos Medicine) e a co­sti molto limitati rispetto a quelli di indagini high tech, co­me la risonanza magnetica.

A volte, infatti, questi esami sofisticati possono essere fuorvianti: posso­no mostrare, per esem­pio, la degenerazione dei dischi intervertebrali, una condizione piuttosto comu­ne, che in alcuni casi, però, non è responsabile del dolo­re. E la causa di quest’ultimo va ricercata altrove.

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mercoledì 8 aprile 2009

La corsa perfetta è quella al “passo personalizzato”


















La maggior parte dei corridori può dirvi che quando raggiunge l’equilibrio perfetto tra velocità e comfort, le gambe sono sciolte, il cuore batte normalmente e ci si sente come se si potesse tenere questo ritmo per sempre. Ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison hanno ora trovato una spiegazione di questo stato di “beatitudine”, derivante direttamente dai nostri antenati.

Per anni, si è pensato che l’uomo avesse un tasso costante di energia metabolica. E’ stato ipotizzato che si richiede la stessa quantità di energia per eseguire un chilometro, non importa se è stato eseguito in 5 o 10 minuti. E non è vero che se la velocità di combustione dell’energia è superiore alla velocità di corsa, si debba arrivare alla meta in metà tempo. Risulta, tuttavia, che ogni persona ha un ottimo ritmo di esecuzione che utilizza il minor quantità di ossigeno per coprire una determinata distanza. I risultati sono stati pubblicati da Karen Steudel, professoressa di zoologia presso la Wisconsin, e Cara Wall-Scheffler della Seattle Pacific University, sul Journal of Human Evolution.

Il team di Steudel ha testato corridori, sia maschi che femmine, a sei diverse velocità su un tapis roulant mentre misurava il loro apporto di ossigeno e l’anidride carbonica in uscita. Come previsto, ogni atleta ha diversi livelli di fitness e di uso dell’ossigeno, ma c’erano anche velocità ideali per ogni atleta che hanno richiesto la quantità minima di energia. Nel complesso, la velocità ottimale per il gruppo è stata di circa 7 minuti e un quarto per miglia per i maschi e 9:08 min/miglia per le femmine.

Ma il dato più interessante è stato che a velocità inferiori, circa 13 min/miglia, l’efficienza metabolica era ai livelli più bassi. Steudel spiega che a questa velocità, a metà strada tra una passeggiata ed il jogging, l’andatura può essere scomoda e innaturale.


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venerdì 3 aprile 2009

Pillola magica contro ictus ed infarto, cinque effetti in una sola pasticca


Abbassare i livelli del colesterolo, contrastare l’insorgenza dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, diminuire la probabilità di subire un ictus, scongiurare il pericolo di infarto, abbassare la pressione: tutto con una sola pillola, già denominata da qualcuno pasticca magica, che combina l’effetto di farmaci, solitamente assunti singolarmente, in un’unica soluzione.
Ad annunciare l’ingresso in medicina della poli-pillola è la prestigiosa rivista di divulgazione scientifica Lancet, che ha riportato on-line i risultati dello studio effettuato da un’èquipe di ricercatori dell’università canadese McMaster di Hamilton, volto a sperimentare un unico farmaco polivalente per proteggere la salute del nostro organo più importante: il cuore. Uno degli aspetti più ovvi messi in luce dalla ricerca è che è molto più comodo e pratico assumere in una singola compressa tutti i componenti farmacologici destinati al contrasto dei fattori di rischio cardiaci, senza più temere di dimenticare qualche pillola e semplificando notevolmente la vita di molti ammalati, soprattutto anziani, che vedono il comodino strabordare di decine di farmaci differenti.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...