venerdì 14 ottobre 2011
venerdì 7 ottobre 2011
Happy hour? Attenti alla linea Quante insidie in un aperitivo
Altro che "stuzzichini": i buffet del dopo ufficio sono rischiosi per la salute. Perché assumiamo senza accorgercene più calorie che con un pasto completo. L'allarme dall'Obesity Day
ROMA - L'ora più felice della giornata? Quella
dell'aperitivo, è chiaro. Il lavoro finisce, comincia la notte. C'è chi
lo prende di rito, per forza in compagnia: un bicchiere e due
stuzzichini, vera goduria della prima serata. Ma non c'è da stare troppo
allegri: ridendo e scherzando, con l'happy hour, si assumono più
calorie che con un pranzo completo. Lancia l'allarme Giuseppe Fatati,
presidente della Fondazione ADI, coordinatore del progetto "Obesity
Day", l'iniziativa presentata oggi che dal 10 ottobre chiamerà a Roma
esperti e curiosi per approfondire i rischi correlati a una
alimentazione scorretta.
"Gli aperitivi - spiega Fatati -
soprattutto quelli mascherati da succo di frutta debolmente alcolico,
chiudono la giornata con quella accattivante allegria del 'fine del
lavoro'. E sono ormai di tendenza. Ma è difficile dire quante calorie si
introducono quasi per gioco". Il problema è proprio la disattenzione:
ciotoline e vassoi ci fanno allungare la mano quasi senza accorgercene.
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lunedì 3 ottobre 2011
Il dipendente è stressato? Alle aziende non interessa
Ignorati gli obblighi di legge sulla valutazione dei rischi, imposti dal decreto 81 del 2008: solo il 20 per cento dei datori di lavoro monitora il livello di stanchezza e nervosismo del proprio personale. L'esperto: "Le imprese devono essere incentivate e premiate".
ROMA - Eccessivi carichi di lavoro, tempistiche ristrette, cattivi rapporti con i colleghi, condizioni ambientali difficili e persino ansia da prestazione. In ufficio, come in fabbrica o nei cantieri, questi sono problemi che affliggono gran parte dei lavoratori. Per questo nel 2008 il decreto legislativo 81 stabilì l'obbligo per il datore di lavoro di monitorare, oltre ai rischi oggettivi, anche la pericolosità dello stress a cui sono sottoposti i dipendenti. Un provvedimento socialmente avanzato, nato per tutelare la salute dei lavoratori, che però trova ancora scarsissima applicazione nelle aziende.
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giovedì 29 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
Igiene dentale, i dieci cibi più pericolosi
Fare una buona prima colazione al mattino, seguita da adeguata igiene
orale, evitare di mangiare fuori pasto, ridurre il consumo di dolci e i
carboidrati, ed aumentare quello di vegetali crudi e latte. Perché le
abitudini alimentari influenzano non solo lo stato di salute generale,
ma anche di quella orale. In particolare nella prevenzione della carie e
dei problemi di erosione dentale, un'alimentazione adeguata gioca un
ruolo determinante. L'Aidi (Associazione igienisti dentali italiani) tra
l'8 e il 16 ottobre, sarà nelle piazze italiane con "Tutti in piazza
sorridenti", campagna per promuovere tra grandi e piccini le buone
abitudini alimentari e proteggere così i denti e la cavità orale. Nella
gallery i dieci alimenti potenzialmente più pericolosi per la salute dei
denti e i consigli degli esperti per mantenere in buone condizioni la
cavità orale (a cura di LORENZA CASTAGNERI)
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domenica 18 settembre 2011
Salute: ridere 15 minuti al giorno salva il cuore, e' come sport e farmaci
Una risata ti salva la vita, purche' sia 'di gusto' e lunga almeno 15
secondi. La dose ideale di buonumore? Un quarto d'ora al giorno. Suona
cosi' la prescrizione dei cardiologi europei dell'Esc (European Society
of Cardiology), riuniti in congresso a Parigi.
In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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giovedì 15 settembre 2011
Dopo l'estate 7 donne su 10 non si piacciono
E' sindrome di Grimilde, bastano pochi chili per entrare in crisi
Con la fine dell'estate arriva un nuovo malessere, è la "sindrome di Grimilde". Secondo gli esperti, sette donne su dieci sono alle prese con l'ansia di non piacersi. Effetto collaterale di qualche chilo in più accumulato durante le vacanze. Così specchio e bilancia rischiano di mettere in difficoltà milioni di italiane, scontente del proprio corpo e preoccupate di non riuscire a indossare i vestiti della passata stagione. Secondo la psicologa Mariolinia Palumbo "è molto diffuso tra le donne un senso di insoddisfazione causato dal non sentirsi pienamente in forma", in più, sottolinea l'esperta, "guardarsi allo specchio alla ricerca dei chili di troppo diventa l'attività principale di molte donne". Nervosismo, ansia, perdita di autostima: questi sono i sintomi della sindrome di Grimilde, il personaggio della favola di Biancaneve che si specchiava chiedendosi chi fosse la più bella del reame. Secondo lo studio, promosso da Nestlé Fitness su un campione di 512 italiane di età compresa tra i 18 e i 54 anni, a non sentirsi in forma sono il 67% delle donne, solo una su due si dichiara soddisfatta del proprio corpo e due su dieci non lo sono affatto. La ricerca ha evidenziato che la non perfetta forma fisica genera nervosismo nel 21% delle intervistate, angoscia nel 39% e il 44% dichiara, addirittura, di dover ricorrere a nascondere i propri difetti con vestiti appropriati.
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