La violenza sulle donne oggi, è un argomento ridondante e dolorosamente presente, tra cronache giornalistiche e tv.
Lo stalker, detto “molestatore assillante”, è un uomo che vive un disagio
psichico di cui spesso non è consapevole e che non sa gestire ed è la
figura maschile più frequentemente correlata con il femminicidio.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
E’ complesso e dalla difficile diagnosi clinica stabilire cosa si
intenda per stalker: se trattasi di un uomo disturbato, con
problematiche psichiche o psichiatriche, aggressivo, soltanto
minaccioso, se i suoi comportamenti si trasformeranno poi in azioni, se
ha perso aderenza con la realtà, se è così solo durante una particolare
fase della sua vita, o soltanto con una donna e non con altre, per
sempre, saltuariamente, se si tratta di una dipendenza affettiva, di un
mal d’amore, ecc, ecc..
Dal punto di vista psicologico, lo stalker attua dei comportamenti molto simili a quelli messi in atto da chi soffre di dipendenza affettiva;
è infatti intrusivo ed insistente, non regge la distanza, il rifiuto,
necessita di “dosi di presenza” dell’altro sempre maggiori, nega la
realtà perché troppo dolorosa e nega la mancanza d’amore.
Lo stalker, desidera ad ogni costo avere un contatto con quella che viene designata come la sua “vittima”, generalmente trattasi di conoscenti o di ex fidanzate, con le quali ha intrattenuto una relazione sentimentale, anche breve, spesso mal conclusasi.
Solitamente la vittima è donna, è appunto una ex
amante, fidanzata o comunque protagonista della sua vita fantasmatica,
donna che è stata oggetto di “fantasie amorose”, ricambiate o presunte e
che ha poi espresso il desiderio di interrompere la relazione, perché giunta al termine o nociva.
A
volte, raramente però, lo stalker può essere anche un estraneo, un
conoscente, un vicino di casa, mosso da un forte investimento affettivo
(sentimenti di odio o amore).
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lunedì 2 giugno 2014
sabato 31 maggio 2014
I rimedi naturali contro le cicatrici e la crema da preparare in casa per eliminare i segni
Tutti i consigli per prendersi cura delle ferite e delle cicatrici in maniera del tutto naturale e la ricetta per preparare in casa una crema per eliminare gli antiestetici segni.
QUALI SONO I RIMEDI NATURALI CONTRO LE CICATRICI – Ecco quindi alcuni consigli utili per prendersi cura delle ferite, accelerare il processo di cicatrizzazione e levigare i segni in maniera del tutto naturale.
COME CURARE LE CICATRICI CON GLI OLI ESSENZIALI - Tra tutti i rimedi naturali per la cura delle cicatrici, l’olio di mosqueta è senza dubbio uno dei più efficaci. È ricco di vitamina E e potete acquistarlo in erboristeria. Per favorire la rigenerazione cellulare basta applicarne qualche goccia sulle ferite massaggiando con delicatezza;
- L’olio essenziale di lavanda ha invece un effetto calmante e disinfettante. Meglio ancora se diluito in un olio vegetale di base come quello di mandorle dolci. È sufficiente applicarne una piccola quantità sulle cicatrici per favorirne la scomparsa;
- L’olio di germe di grano è invece ricco di vitamina E, fondamentale per favorire i processi di rigenerazione cellulare. Può essere acquistato in erboristeria o nei negozi in cui si vendono prodotti naturali: l’importante è che sia biologico e senza conservanti. In alternativa potete fare una buona scorta di vitamina E attraverso l’alimentazione. La trovate soprattutto in germe di grano, mandorle dolci, olio extravergine d’oliva, noci e avocado.
OCCORRENTE:
- Cera d’api biologica
- Olio di germe di grano
- Propoli in soluzione idroalcolica
- Alcuni vasetti di vetro
- Olio d’oliva
- Olio essenziale di miele o lavanda
venerdì 30 maggio 2014
Lancet: "Il 30% della popolazione mondiale è obesa, anche nei paesi emergenti"
Il problema coinvolge 2 miliardi di persone. Una realtà che si aggrava
dove c'è crisi economica e con la diffusione del junk food. Dati
preoccupanti riguardano i bambini e gli adolescenti
Limitata inizialmente ai paesi industrializzati, la condizione di obesità riguarda ormai anche e soprattutto i paesi emergenti. Secondo un ultimo studio (Global burden of disease) pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet l'obesità tocca ben 2,1 miliardi di persone, vale a dire il 30% della popolazione mondiale, di cui il 62% nei paesi in via di sviluppo.
"L'obesità è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal luogo o dal reddito", ha detto Christopher Murray, direttore dell'Istituto di controllo sulla salute dell'università di Washington, che ha condotto la ricerca su 188 paesi. Murray ha aggiunto che c'è un forte legame tra il reddito e l'obesità: nei Paesi in via di sviluppo, quando le persone diventano più ricche tendono a ingrassare. In molti Paesi ricchi invece, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il trend è invertito, anche se di poco. Gli scienziati hanno verificato inoltre che quando aumenta l'obesità si riscontrano picchi di diabete, e che crescono anche i tassi di tumori legati al peso, come il cancro del pancreas.
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Limitata inizialmente ai paesi industrializzati, la condizione di obesità riguarda ormai anche e soprattutto i paesi emergenti. Secondo un ultimo studio (Global burden of disease) pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet l'obesità tocca ben 2,1 miliardi di persone, vale a dire il 30% della popolazione mondiale, di cui il 62% nei paesi in via di sviluppo.
"L'obesità è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal luogo o dal reddito", ha detto Christopher Murray, direttore dell'Istituto di controllo sulla salute dell'università di Washington, che ha condotto la ricerca su 188 paesi. Murray ha aggiunto che c'è un forte legame tra il reddito e l'obesità: nei Paesi in via di sviluppo, quando le persone diventano più ricche tendono a ingrassare. In molti Paesi ricchi invece, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il trend è invertito, anche se di poco. Gli scienziati hanno verificato inoltre che quando aumenta l'obesità si riscontrano picchi di diabete, e che crescono anche i tassi di tumori legati al peso, come il cancro del pancreas.
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giovedì 29 maggio 2014
Prova costume: superala con i cibi brucia-grassi
La prova costume
è alle porte. Per chi negli ultimi mesi non è riuscita a metter piede
in palestra, o a rinunciare agli stravizi alimentari, il solo pensiero
di dover tirare fuori tra qualche settimana bikini e shorts può
scatenare vere e proprie crisi di panico. Ma tranquille, il dado non è
ancora tratto, ossia c’è ancora modo per correre ai ripari.
Un’alimentazione
sana e povera di grassi, unita ad una regolare attività fisica,
rappresenta il binomio vincente per conquistare una perfetta forma
fisica. Quando il tempo è poco per perdere peso è però necessario
aiutarsi prediligendo i cosiddetti cibi brucia-grassi,
ovvero degli alimenti che velocizzano il metabolismo e ci fanno
raggiungere in fretta il senso di sazietà, senza farci eccedere con le
calorie. Non ci rimane che scoprire quali sono questi alimenti
brucia-grassi. Le verdure crude e l’insalata sono allo stesso modo
salutari, privi di grassi, a ridottissimo apporto calorico, e ci aiutano a farci sentire subito sazi.
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Wikipedia contiene errori nel 90% delle voci che parlano di salute
Esperti Usa, affidarsi al proprio medico no all' enciclopedia
Il 90% delle voci di Wikipedia riguardanti temi di salute contiene
errori, imprecisioni che inevitabilmente sono prese per buone dai
lettori dell'enciclopedia online in cerca di consigli sulla propria
salute.
E' il dato emerso da studio Usa pubblicato sul Journal
of the American Osteopathic Association e riportato online su BBC
Health. L'enciclopedia 'di tutti' è un grosso successo della rete:
contiene 30 milioni di voci in 285 lingue, e gli esperti calcolano che
fino al 70% dei medici e degli studenti di medicina la utilizzino.
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mercoledì 28 maggio 2014
La dieta vegetariana può ridurre il rischio di malattie cardiache del 10 per cento
Un tipo di dieta come quella vegana, che escluda anche le proteine
animali, secondo uno studio sarebbe in grado di ridurre il rischio di
sviluppare malattie cardiovascolari: è la cosiddetta dieta Eco-Atkins,
già trovata essere utile per perdere peso
Della cosiddetta dieta “Eco-Atkins” se n’era già occupato tempo fa uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine, una rivista del gruppo Journal of American Medical Association (JAMA). In questo studio, condotto dal dott. David Jenkins del St. Michael’s Hospital di Toronto, si era trovato che una dieta vegana a basso contenuto di carboidrati era efficace nel promuovere la perdita di peso. Ora, nel nuovo studio, sempre condotto da Jenkins e colleghi – e pubblicato sul BMJ – si è scoperto che questa stessa dieta può anche ridurre il rischio di malattie cardiache del 10% in dieci anni.
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La dieta vegana pare possa ridurre
del 10 per cento il rischio di malattie cardiovascolari. Foto:
©photoxpress.com/Piotr Przeszlo
lm&sdp
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martedì 27 maggio 2014
Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla: molto si è fatto, molto possiamo fare
Si celebra domani, 28 maggio, la Giornata Mondiale della Sclerosi
Multipla (SM), in questa occasione, la Società Italiana di Neurologia
(SIN) sottolinea i risultati della ricerca scientifica e i passi avanti
compiuti nella cura. Molte le iniziative, tra cui “Ospedali a Porte
Aperte” e i braccialetti di PAM e Panorama per il sostegno di AISM
Domani, 28 maggio 2014, si celebra la Giornata Mondiale della
Sclerosi Multipla (SM). Per l’occasione, la Società Italiana di
Neurologia (SIN) ci tiene a sottolineare gli importanti progressi terapeutici raggiunti
negli ultimi anni dalla ricerca scientifica, che permettono oggi
trattamenti personalizzati per i pazienti affetti da SM.
A soffrirne sono molte persone: a oggi, si stima che la SM colpisca circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 in Europa e circa 70.000 soltanto in Italia.
La Sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale. In genere, insorge tra i 20 e 40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Si caratterizza per essere una patologia neurodegenerativa, cronica e spesso progressiva. A esserne colpito è sistema nervoso centrale, a cui causa tutta una serie di lesioni. Quanto alle cause determinanti, purtroppo non sono ancora state comprese del tutto. Nonostante ciò, gli esperti concordano sul fatto che sia una patologia di carattere autoimmune i cui fattori di rischio sono legati a fattori genetici, ambientali e al genere sessuale di appartenenza.
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lm&sdp
A soffrirne sono molte persone: a oggi, si stima che la SM colpisca circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 in Europa e circa 70.000 soltanto in Italia.
La Sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale. In genere, insorge tra i 20 e 40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Si caratterizza per essere una patologia neurodegenerativa, cronica e spesso progressiva. A esserne colpito è sistema nervoso centrale, a cui causa tutta una serie di lesioni. Quanto alle cause determinanti, purtroppo non sono ancora state comprese del tutto. Nonostante ciò, gli esperti concordano sul fatto che sia una patologia di carattere autoimmune i cui fattori di rischio sono legati a fattori genetici, ambientali e al genere sessuale di appartenenza.
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