Lo studio pubblicato su Science è stato elaborato su modelli matematici e
analizzando 31 differenti tipi di neoplasie: solo in 9 di essi è stato
trovato un collegamento diretto con le abitudini e le condizioni del
malato. L'esito suggerisce che si debbano aumentare gli sforzi per
progredire sulle diagnosi precoci
ROMA - In molti casi
ammalarsi di cancro è solo un fatto di sfortuna e non di stile di vita.
Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta alla Johns Hopkins
School of Medicine del Maryland potrebbe apparire sconvolgente da un
punto di vista scientifico perché controcorrente rispetto a tutto quanto
da anni ripetono studiosi e medici.
Eppure è proprio quello che sostengono i due ricercatori che hanno
elaborato lo studio pubblicato sulle pagine del prestigiosa rivista
"Science".
Due terzi dei tumori sarebbero infatti dovuti a
mutazioni legate al puro caso, intendendo con ciò tutto quello che
l'uomo e la scienza non sono ancora riusciti a spiegare, piuttosto che a
stili di vita sbagliati come il fumo. Solo un terzo sarebbe invece
legato a fattori ambientali o predisposizioni ereditarie. In sintesi, il
66% dei tumori è pura sfortuna, ossia sembrano apparentemente
incomprensibili perché si verificano in assenza di comportamenti a
rischio. Questa 'certezza' non cancella il fatto che gli stili di vita
sbagliati aumentino il rischio di ammalarsi: il fumo da solo, ad
esempio, resta il responsabile del 20% dei casi di cancro in tutto il
mondo. Lo stesso vale per l'eccessiva esposizione al sole, bere troppo
alcol o essere sovrappeso.
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venerdì 2 gennaio 2015
martedì 30 dicembre 2014
Ebola, la Sierra Leone decide isolamento del Nord per 5 giorni
Il governo: negozi e mercati chiusi, nessun veicolo non autorizzato potrà
circolare. Il bolletti: oltre 7500 i morti, ma la mortalità diminuisce.
Negli Usa, un tecnico che lavorava a un vaccino sarebbe stato esposto
al virus
FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.
Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare".
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FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.
Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare".
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venerdì 26 dicembre 2014
Ecco perchè un pò di vino rosso fa bene alla salute
Svelati i segreti del resveratrolo
Un paio di bicchieri di vino rosso hanno un effetto protettivo contro lo
stress e hanno effetti benefici sulla salute. Il merito è di una
molecola, il resveratrolo, i cui meccanismi sono stati svelati da un
gruppo di ricercatori coordinati da Mathew Sajish dello Scripp
Institute, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Questo
composto induce infatti una potente risposta contro lo stress nelle
cellule umane, che ha radici molto antiche dal punto di vista
dell'evoluzione. Il resveratrolo è prodotto da uva, semi di cacao e
altre piante in risposta allo stress, come infezioni, siccità e
radiazioni ultraviolette.
In passato ha attirato l'interesse
della scienza e del grande pubblico perchè potenzialmente capace di
allungare la vita, prevenire il diabete nei topi obesi e aumentare la
resistenza. Recentemente i ricercatori ne hanno contestato i benefici
per la salute, dato che negli esperimenti si usavano dosi troppo alte.
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venerdì 19 dicembre 2014
Industria alimentare, ecco chi sono i padroni del cibo
Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento
dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi
che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e
caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come
l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino
STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".
A rendere chiaro il quadro c’è il
paradosso del ricco Epulone, il protagonista della parabola evangelica.
Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu
settembre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando
nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo
hanno il problema del sovrappeso. "Sono due prodotti dello stesso
sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non
riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre
cibo". Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le
popolazioni povere del mondo cercando di redere virtuosi, con campagne
e raccolte di firme, i comportamenti delle multinazionali
del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei
gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche
sociali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars
per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle
piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per
evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle
terre dove si coltiva la canna da zucchero. "Già oggi — spiega Oxfam —
sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra,
l’equivalente della superficie dell’Italia".
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STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".
La mappa dei padroni del cibo |
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lunedì 15 dicembre 2014
Ecco i cibi che tengono lontano l’ictus
Le nuove linee guida dell’American Heart Association e dell’American
Stroke Association pongono l’accento sugli alimenti che possono ridurre
in modo significativo il rischio di ictus. Ecco quali sono
E’ vero, è una sorta di tiritera quella che sentiamo ripetere
ogni giorno. Eppure è realtà: il modo migliore per combattere le
malattie è la prevenzione. E proprio di prevenzione e riduzione dei
rischi parlano le nuove linee guida dell’American Heart Association
(AHA) e dell’American Stroke Association (ASA) appena pubblicate.
Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.
Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».
Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.
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Le noci sono tra i cibi sani che possono aiutare a prevenire eventi vascolari come l'ictus. Foto: ©photoxpress.com/Aleksandr Ugorenkov |
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Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.
Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».
Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.
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domenica 14 dicembre 2014
Gli italiani amano la Nutella un prodotto con tanto zucchero, poche nocciole e troppo olio di palma. L’elenco delle altre creme preparate solo con ingredienti di qualità
Criticare la Nutella è difficile, perché si tratta di un prodotto cult supportato da numerose campagne pubblicitarie venduto a un prezzo conveniente. Come accade per la Coca-Cola, anche per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di una leggenda metropolitana, perché è solo una semplice crema alla nocciola con tre ingredienti principali: zucchero, olio di palma e nocciole.
Basta leggere l’elenco degli ingredienti per capire che siamo di fronte a una preparazione con un profilo qualitativo non proprio eccellente. Confrontando le materie prime di Nutella con quelle di altre creme spalmabili si nota che gli ingredienti utilizzati sono simili, ma cambia la quantità e la tipologia dei grassi. Nella lista degli ingredienti della crema Ferrero troviamo al primo posto lo zucchero seguito dall’olio di palma e solo al terzo posto le nocciole con il 13%. Nelle creme che proponiamo in questo elenco il quantitativo di nocciole (ingrediente più costoso che caratterizza il prodotto) raddoppia o triplica e come materia grassa non si usa il mediocre olio palma ma l’eccellente burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cacao e cioccolato).
L’abilità di Ferrero consiste nel l’essere riuscita a rendere piacevole al palato una miscela composta da poche nocciole tanto zucchero e tanto grasso di mediocre qualità come il palma. Nutella contiene solo una frazione del grasso di palma ottenuta da un macchinario che possiedono pochissime aziende al mondo. La scelta del palma permette di abbassare drasticamente i costi di produzione e di usare poche nocciole, anche se penalizza la qualità nutrizionale della crema essendo un grasso sconsigliato dagli esperti di nutrizione.
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“Che Nutella sarebbe senza il mondo”? In una mappa tutti i luoghi necessari per produrre un barattolo della famosa crema di nocciole
Novi crema spamabile “senza grassi estranei”. Questa dicitura sull’etichetta è corretta o fuorviante chiede un lettore
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
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