sabato 18 luglio 2015
Ventre piatto in cinque mosse
Prova costume: se il vostro problema è solo un po’ di pancetta, potreste risolvere il problema, seguendo queste cinque regole: si tratta di fare qualche sacrificio, ma ne vale la pena!
1 No ai grassi e agli zuccheri, sì alla frutta e alla verdura: è semplice, se avete fame rinunciate alle patatine e mangiate un frutto- dovreste mangiarne almeno cinque al giorno- o bevete un centrifugato. L’ananas e il pompelmo sono ottimi per drenare il fisico e combattere la ritenzione idrica, ma anche il resto della frutta è valido: tutto cibo ipocalorico e ricco di vitamine. A pranzo e a cena, sì a carne e pesce grigliati accompagnati da verdure al vapore. Sono concessi anche il riso e la pasta, meglio se integrali però, e conditi con alimenti a crudo come il pomodoro fresco e l’olio d’oliva.
2 Finocchio e yoghurt: il primo sgonfia la pancia ed elimina i gas, il secondo favorisce l’evacuazione intestinale. Il finocchio puoi assumerlo sotto forma di tisana, da sorseggiare durante il giorno per stimolare la diuresi, mentre lo yoghurt è perfetto la mattina abbinato a cereali e frutta fresca.
3 Scopri le alghe: regolarizzano il metabolismo e hanno un effetto brucia grassi; in particolare, le alghe kombu riducono il senso della fame, e le wakame aiutano a sciogliere i cuscinetti di adipe. Le puoi consumare in insalata o come ingrediente di una zuppa, oppure assumerle sotto forma di integratori in pillole.
4 Condisci con le spezie: e fai a meno di condimenti più elaborati e grassi; in questo modo riduci anche il consumo di sale, e attivi il metabolismo.
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martedì 14 luglio 2015
Attenzione ai farmaci, peggiorano effetti ondate di calore
Farmacologo, evitare in questi giorni quelli presi saltuariamente
E' lunga la lista dei farmaci che potrebbero peggiorare gli effetti
delle ondate di calore, come quella che sta per tornare sul nostro
paese. Lo ricorda l'Organizzazione mondiale della sanità nelle linee
guida messe a punto con la World Meteorological Organization, il cui
elenco va dagli antistaminici, che possono inibire la sudorazione, agli
antidepressivi alle medicine contro l'ipertensione, che favoriscono la
disidratazione.
I farmaci, si legge nelle linee guida, possono
agire sia a livello fisico, modificando i meccanismi di
termoregolazione, che a livello psicologico, limitando le capacità
cognitive e quindi l'attitudine ad evitare i comportamenti a rischio.
"La lista di farmaci che può avere questi effetti è molto lunga,
sicuramente ad esempio ogni persona sopra i 65 anni ne assume uno -
commenta il farmacologo Luciano Caprino -. Come regola generale si può
dire che andrebbero evitati in questi giorni i farmaci che si prendono
saltuariamente, mentre quelli per le patologie croniche vanno comunque
assunti. In questo secondo caso se non si può 'evitare la pillola'
bisogna 'proteggere il malato', aumentando le precauzioni per evitare il
caldo".
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Europa sempre più a rischio di estati torride e ondate caldo
giovedì 9 luglio 2015
Con il caldo gambe, pelle e muscoli sono più vulnerabili
I consigli per come difenderli
Il gran caldo è già arrivato, e in città può rivelarsi ancora più pericoloso per il nostro organismo che non può fare affidamento su una rigenerante immersione al mare o sull’aria fresca di montagna.
«La prima cosa a cui prestare attenzione sono le nostre gambe. Infatti con il caldo la microcircolazione delle zone periferiche fatica e causa le gambe gonfie, disturbo a cui sono soggette in particolare le donne. Attenzione anche alla pelle: anche se passeggiamo per la città ricordiamoci che è la prima esposizione al sole della stagione, per cui senza un’adeguata protezione potremmo ritrovarci con qualche spiacevole scottatura o eritema», spiega Ovidio Brignoli, vice presidente Simg (Società italiana di medicina generale).
«Inoltre, ricordate che non siamo i soli ad essere in città: gli insetti, infatti, non sono presenti solo nelle zone di campagna ma potrebbero pungerci anche nelle nostre case. Infine, un occhio in più anche per chi fa sport, perché l’aumento delle temperature e l’umidità, uniti alla perdita di liquidi e sali minerali, possono favorire la comparsa di disidratazione con conseguenti crampi muscolari», avvisa l’esperto.
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Il gran caldo è già arrivato, e in città può rivelarsi ancora più pericoloso per il nostro organismo che non può fare affidamento su una rigenerante immersione al mare o sull’aria fresca di montagna.
«La prima cosa a cui prestare attenzione sono le nostre gambe. Infatti con il caldo la microcircolazione delle zone periferiche fatica e causa le gambe gonfie, disturbo a cui sono soggette in particolare le donne. Attenzione anche alla pelle: anche se passeggiamo per la città ricordiamoci che è la prima esposizione al sole della stagione, per cui senza un’adeguata protezione potremmo ritrovarci con qualche spiacevole scottatura o eritema», spiega Ovidio Brignoli, vice presidente Simg (Società italiana di medicina generale).
«Inoltre, ricordate che non siamo i soli ad essere in città: gli insetti, infatti, non sono presenti solo nelle zone di campagna ma potrebbero pungerci anche nelle nostre case. Infine, un occhio in più anche per chi fa sport, perché l’aumento delle temperature e l’umidità, uniti alla perdita di liquidi e sali minerali, possono favorire la comparsa di disidratazione con conseguenti crampi muscolari», avvisa l’esperto.
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domenica 5 luglio 2015
Mozzarella di bufala, quell'oro bianco che fa bene a salute
Presentata a Napoli ricerca nuovi scenari scienza alimentazione
(ANSA) - NAPOLI, 4 LUG - Un alimento gustoso, nutriente che fa anche bene alla salute. E' la mozzarella di bufala campana descritta dalle ricerche di alcuni docenti universitari in un convegno promosso a Napoli dal Consorzio per la tutela del formaggio Mozzarella di Bufala al circolo Savoia. Ricerche che aprono nuovi scenari nella scienza dell'alimentazione.
Durante la digestione della mozzarella, che può essere il vero "oro bianco della Campania" - ha spiegato Ettore Novellino, docente di chimica farmaceutica e tossicologia dell'Università "Federico II" del capoluogo campano, si sviluppano dei peptidi, che agendo sulle cellule intestinali, esercitano un effetto antiossidante. Ma la mozzarella è un prodotto facilmente digeribile? Per il professore Vito Corleto, docente di gastroenterologia dell'Università "La sapienza" di Roma, la mozzarella di bufala può vantare un contenuto di lattosio inferiore a quello che si riscontra nei prodotti ad alta digeribilità.
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sabato 4 luglio 2015
Origano: proprietà, benefici per la salute e quanto utilizzarne?
L'origano è un'erba aromatica che vanta numerose proprietà, il dottor
Loreto Nemi ci spiega meglio le sue caratteristiche e ci consiglia la
quantità giornaliera da consumare per poter godere dei suoi benefici.
Il video
Il video
mercoledì 1 luglio 2015
E' vero che l'olio di palma è dannoso per la salute?
L'olio di palma è; un olio vegetale saturo non idrogenato ricavato dalle palme da olio.
Si tratta di un olio commestibile presente in moltissimi prodotti come
saponi, detergenti e anche in prodotti alimentari come biscotti, merendine e creme spalmabili
Da quando la legge europea impone di dichiararlo esplicitamente tra gli ingredienti in etichetta (senza camuffarlo dietro la generica dicitura di "oli vegetali"), consumatori e produttori hanno iniziato a storcere il naso verso questo ingrediente.
L'inversione di tendenza è iniziata e diverse grosse catene di supermercati hanno già dichiarato che questo grasso tropicale sparirà dai loro prodotti. Coop, Esselunga, Ikea e LD market MD hanno aderito alla petizione (disponibile su change.org) promossa da Il fatto alimentare che chiede l'abolizione dell'olio di palma.
Dal punto di vista alimentare
L'olio di palma non è da demonizzare: è meno dannoso del burro, dell'olio di cocco e dei famosi grassi idrogenati. In ambito produttivo è apprezzato perché è particolarmente versatile e, soprattutto, economico.
Contiene però una grande quantità di grassi saturi, che possono incidere negativamente sul nostro sistema cardiovascolare.
Sostituirlo, perciò, significa dare un piccolo vantaggio per la nostra salute, a patto che al suo posto venga utilizzata una materia grassa più sana, come l'olio di girasole.
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Da quando la legge europea impone di dichiararlo esplicitamente tra gli ingredienti in etichetta (senza camuffarlo dietro la generica dicitura di "oli vegetali"), consumatori e produttori hanno iniziato a storcere il naso verso questo ingrediente.
L'inversione di tendenza è iniziata e diverse grosse catene di supermercati hanno già dichiarato che questo grasso tropicale sparirà dai loro prodotti. Coop, Esselunga, Ikea e LD market MD hanno aderito alla petizione (disponibile su change.org) promossa da Il fatto alimentare che chiede l'abolizione dell'olio di palma.
Dal punto di vista alimentare
L'olio di palma non è da demonizzare: è meno dannoso del burro, dell'olio di cocco e dei famosi grassi idrogenati. In ambito produttivo è apprezzato perché è particolarmente versatile e, soprattutto, economico.
Contiene però una grande quantità di grassi saturi, che possono incidere negativamente sul nostro sistema cardiovascolare.
Sostituirlo, perciò, significa dare un piccolo vantaggio per la nostra salute, a patto che al suo posto venga utilizzata una materia grassa più sana, come l'olio di girasole.
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L'olio di palma è davvero così dannoso?
Tutta la verità sull’olio di palma |
sabato 27 giugno 2015
L’inquinamento dell’aria ci fa invecchiare prima
La presenza di polveri sottili favorisce la riduzione del volume della
materia bianca nei lobi frontale e temporale del cervello
L’inquinamento dell’aria accelera il fisiologico processo di invecchiamento del nostro cervello. È questo il risultato di uno studio condotto dalla Keck School of Medicine dell’Università di Southern California a Los Angeles che ha mostrato la presenza in donne anziane residenti in zone ad alto tasso di inquinamento dell’aria di un’atrofia diffusa a carico della sostanza bianca, quella costituita dalle fibre di connessione che viaggiando in profondità collegano aree del cervello anche molto distanti tra loro.
LO STUDIO SU UN CAMPIONE DI DONNE TRA I 71 E GLI 89 ANNI
L’ampio studio è stato condotto su oltre 1400 donne sane, senza demenza, di età compresa tra i 71 e gli 89 anni. Utilizzando la risonanza magnetica, i ricercatori hanno misurato i volumi di diverse aree cerebrali. Quindi, sulla base dei dati relativi all’inquinamento dell’aria e al luogo di residenza dei partecipanti tra il 1996 e il 2006, hanno stimato l’esposizione di ciascun soggetto alle polveri fini, in particolare il Pm2,5, quella frazione delle polveri con diametro inferiore ai 2,5 micron. Le ridottissime dimensioni rendono questo particolato molto pericoloso per il nostro organismo perché penetra più facilmente nelle vie respiratorie e rimane più a lungo in sospensione nell’aria.
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L’inquinamento dell’aria accelera il fisiologico processo di invecchiamento del nostro cervello. È questo il risultato di uno studio condotto dalla Keck School of Medicine dell’Università di Southern California a Los Angeles che ha mostrato la presenza in donne anziane residenti in zone ad alto tasso di inquinamento dell’aria di un’atrofia diffusa a carico della sostanza bianca, quella costituita dalle fibre di connessione che viaggiando in profondità collegano aree del cervello anche molto distanti tra loro.
LO STUDIO SU UN CAMPIONE DI DONNE TRA I 71 E GLI 89 ANNI
L’ampio studio è stato condotto su oltre 1400 donne sane, senza demenza, di età compresa tra i 71 e gli 89 anni. Utilizzando la risonanza magnetica, i ricercatori hanno misurato i volumi di diverse aree cerebrali. Quindi, sulla base dei dati relativi all’inquinamento dell’aria e al luogo di residenza dei partecipanti tra il 1996 e il 2006, hanno stimato l’esposizione di ciascun soggetto alle polveri fini, in particolare il Pm2,5, quella frazione delle polveri con diametro inferiore ai 2,5 micron. Le ridottissime dimensioni rendono questo particolato molto pericoloso per il nostro organismo perché penetra più facilmente nelle vie respiratorie e rimane più a lungo in sospensione nell’aria.
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Inquinamento in casa: spesso peggio di quello esterno
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