lunedì 17 agosto 2015

Il sistema più efficace per evitare di ammalarsi? Lavarsi le mani

Il semplice metodo frena i contagi di patologie come raffreddamento e infezioni gastrointestinali. I virus sulle maniglie di un ufficio possono contaminare la metà dell’edificio in due ore


Non ci laviamo le mani abbastanza spesso. Che siamo mossi da pigrizia o da disattenzione, è un errore grave. Infatti, questa pratica facile, economica e accessibile a tutti ci mette al riparo da virus e batteri. L’ultima conferma in ordine di tempo viene dalla prestigiosa rivista Lancet che ha appena pubblicato uno studio sugli effetti del lavarsi le mani sulla riduzione della diffusione di malattie da raffreddamento e infezioni gastrointestinali. 

I ricercatori dell’Università di Southampton hanno reclutato oltre 20 mila soggetti e li hanno seguiti tra il gennaio 2011 e il marzo 2013. A metà di loro è stato dato accesso ad un portale web ricco di consigli, suggerimenti e informazioni dettagliate relative al lavarsi le mani. Il sito web forniva anche un servizio di monitoraggio dell’aderenza dei soggetti alla buona pratica da esso promossa. Ebbene, costoro avevano meno raffreddori, influenze e infezioni gastrointestinali rispetto a coloro che non avevano beneficiato dell’accesso al sito. Un analogo miglioramento della salute è stato misurato anche nei familiari: lavarsi le mani riduce la trasmissione del virus da e verso altri. Nel complesso, i ricercatori hanno osservato una riduzione del 10-20% delle prescrizioni di antibiotici e delle visite dal medico nei tre inverni della durata dello studio.

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domenica 9 agosto 2015

10 cibi da mangiare sotto l’ombrellone

1. Anguria per dissetarsi

È il frutto protagonista dell’estate. Ha poche calorie e un gusto sfizioso e gradevole. Idratante e fresca, una fetta di anguria in spiaggia ti ricarica di minerali preziosi come il potassio, che facilita il drenaggio dei liquidi all’interno dei tessuti, alleviando ad esempio la pesantezza degli arti inferiori. Inoltre, essendo fatta per ben il 95% di acqua, l’anguria è ottima per dissetarsi.

2. Pesche contro la pressione bassa

È un frutto che dovrebbe essere sempre a disposizione in spiaggia per un rapido spuntino. Facilmente trasportabile, è digeribile, idratante e contiene sali minerali molto utili per combattere i cali di pressione tipici delle giornate più calde.

3. Albicocche: abbronzatura dorata

Sono ricche di betacarotene, il precursore della vitamina A molto utile per aumentare le difese naturali della pelle. Il betacarotene stimola la produzione di melanina, una sostanza importante per proteggere la cute dalle insidie del sole e per farla abbronzare. Sono leggere e hanno poche calorie. Ottime come spuntino di metà mattina o di metà pomeriggio, ma anche da consumare a fine pasto

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mercoledì 5 agosto 2015

Rivoluzione a tavola: gli italiani spendono più per frutta e verdura che per carne

I dati Istat: 99,5 euro a mese, contro 97. È la prima volta. Coldiretti: "Epocale"

ROMA - Svolta nelle abitudini alimentare degli italiani: per la prima volta la spesa per frutta e verdura sorpassa quella della carne. Lo rileva la Coldiretti in occasione della 'Festa della frutta e della verdura' a Expo. L'associazione che riunisce gli agricoltori italiani parla di una "rivoluzione epocale" per le tavole nazionali, che non era mai avvenuta in questo secolo.

La spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura rappresenta il 23% del budget delle famiglie per il cibo, per un importo di 99,5 euro al mese, contro i 97 euro della carne (22%). L'analisi di Coldiretti si basa su dati Istat. "E' in atto a livello globale una tendenza al riconoscimento del valore alimentare della frutta e verdura alla quale dobbiamo saper dare una risposta concreta - ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo -. L'Italia ha il primato europeo nella produzione che genera un fatturato di 13 miliardi, con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi".


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giovedì 30 luglio 2015

6 buoni motivi per mangiare la quinoa


Il cibo del futuro ha una storia millenaria.

La quinoa (o quinua), cresce sugli altopiani andini da settemila anni. Ma i fan del bio l’hanno scoperta solo ora: questo piccolo seme tondo è nutriente, senza grassi né glutine.
Un mix di qualità che lo rende il pasto ideale di salutisti e maniaci della dieta. L’ Onu,  l’ha dichiarata pianta dell’anno per le sue proprietà nutritive e che della quinoa vuole farne un antidoto alla fame del mondo.

Vediamo alcune delle sue importanti proprietà nutrizionali e curative:

1 . Ottima fonte di proteine vegetali: Ha più proteine e di una qualità migliore degli altri cereali, contiene tutti nove amminoacidi essenziali.

2 . Contiene quasi il doppio delle fibre della maggior parte di altri cereali: aiuta ad abbassare i livelli di zuccheri nel sangue, abbassa il colesterolo, aumentare il senso di pienezza e aiutare a perdere peso.

3 . E’ versatile e leggera. Sono ottimi gli abbinamenti della quinoa con le verdure e con i legumi. Con i chicchi di quinoa già cotti possono essere preparate delle crocchette o dei burger vegetali. Possono inoltre essere utilizzati per il ripieno di verdure come pomodori, peperoni e zucchine.

4 . Non contiene glutine ed è perfetta per le persone intolleranti al glutine.

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martedì 21 luglio 2015

Come eliminare la pancia

Perché la pancia si forma e come buttarla giù!

 

 

Come possiamo eliminare la pancia? Ve lo spiego in questo articolo.

La pancia è la nostra zavorra metabolica. Il suo volume è condizionato dal grasso che si raccoglie in sede sottocutanea e viscerale e dai fenomeni fermentativi che hanno sede nell’intestino, specie se disbiotico. Di tutti questi fenomeni il più pericoloso è senza dubbio l’accumulo di grasso viscerale! È il grasso che si localizza tra gli organi interni (fegato, intestino e reni) producendo citochine pro-infiammatorie (IL-6 e TNF-α) in grandi quantità. Rappresenta un fattore di rischio primario per le patologie cardiovascolari e per il diabete. Si forma con grande rapidità se si segue un regime alimentare ipercalorico, ricco di zuccheri semplici e di grassi saturi, e con facilità si perde (anche se tutti siamo convinti del contrario)! È infatti il deposito di grasso maggiormente soggetto alla lipolisi, vale a dire a quel processo metabolico che utilizza i grassi depositati come fonte di energia. Gli adipociti della “pancia” sono dunque una fonte permanente di citochine pro-infiammatorie. Attraverso l’infiammazione si vuole prevenire l’ulteriore deposizione di grasso all’interno delle cellule adipose. Si tratta dunque di un meccanismo di difesa: l’adipocita previene la sua morte dovuta all’accumulo di grassi infiammandosi e infiammando le cellule vicine!

Per meglio comprendere dobbiamo considerare che gli adipociti tendono ad ingrossarsi man mano che si riempiono di grassi ma per limiti strutturali non possono andare oltre una data dimensione definita “Critical Death Size”. Una volta raggiunta questa “taglia” critica l’adipocita va incontro a morte liberando nello spazio circostante i lipidi in esso contenuti. È a questo punto che intervengono i macrofagi che hanno il compito di mangiare (in termini scientifici “fagocitare”) i residui adipocitari e lo fanno raccogliendosi tutti intorno ai frammenti cellulari.
Si vengono così a creare delle strutture “a coroncine” che appaiono piuttosto grandi e che inducono una specie di reazione da corpo estraneo (come quella che si instaura per esempio quando il frammento di una spina ci si infilza in un dito).
È a questo punto che avviene, soprattutto da parte dei macrofagi e degli adipociti ancora intatti, il rilascio di citochine pro-infiammatorie. A che scopo? TNF-α e IL-6 interferiscono con la fosforilazione del substrato 1 del recettore insulinico promuovendo l’insulino-resistenza. L’insulina è l’ormone anabolizzante per eccellenza. È grazie alla sua azione che il glucosio presente a livello ematico viene condotto all’interno degli adipociti e qui convertito in grassi di riserva. Attraverso l’insulino-resistenza è come se gli adipociti dicessero “Grazie mille però non ci serve accumulare altro grasso!”

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Dieta dimagrante pancia: 12 modi per appiattirla

 

 

sabato 18 luglio 2015

Ventre piatto in cinque mosse


Prova costume: se il vostro problema è solo un po’ di pancetta, potreste risolvere il problema, seguendo queste cinque regole: si tratta di fare qualche sacrificio, ma ne vale la pena!

1 No ai grassi e agli zuccheri, sì alla frutta e alla verdura: è semplice, se avete fame rinunciate alle patatine e mangiate un frutto- dovreste mangiarne almeno cinque al giorno- o bevete un centrifugato. L’ananas e il pompelmo sono ottimi per drenare il fisico e combattere la ritenzione idrica, ma anche il resto della frutta è valido: tutto cibo ipocalorico e ricco di vitamine. A pranzo e a cena, sì a carne e pesce grigliati accompagnati da verdure al vapore. Sono concessi anche il riso e la pasta, meglio se integrali però, e conditi con alimenti a crudo come il pomodoro fresco e l’olio d’oliva.

2 Finocchio e yoghurt: il primo sgonfia la pancia ed elimina i gas, il secondo favorisce l’evacuazione intestinale. Il finocchio puoi assumerlo sotto forma di tisana, da sorseggiare durante il giorno per stimolare la diuresi, mentre lo yoghurt è perfetto la mattina abbinato a cereali e frutta fresca.

3 Scopri le alghe: regolarizzano il metabolismo e hanno un effetto brucia grassi; in particolare, le alghe kombu riducono il senso della fame, e le wakame aiutano a sciogliere i cuscinetti di adipe. Le puoi consumare in insalata o come ingrediente di una zuppa, oppure assumerle sotto forma di integratori in pillole.

4 Condisci con le spezie: e fai a meno di condimenti più elaborati e grassi; in questo modo riduci anche il consumo di sale, e attivi il metabolismo.

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martedì 14 luglio 2015

Attenzione ai farmaci, peggiorano effetti ondate di calore

Farmacologo, evitare in questi giorni quelli presi saltuariamente

E' lunga la lista dei farmaci che potrebbero peggiorare gli effetti delle ondate di calore, come quella che sta per tornare sul nostro paese. Lo ricorda l'Organizzazione mondiale della sanità nelle linee guida messe a punto con la World Meteorological Organization, il cui elenco va dagli antistaminici, che possono inibire la sudorazione, agli antidepressivi alle medicine contro l'ipertensione, che favoriscono la disidratazione.

I farmaci, si legge nelle linee guida, possono agire sia a livello fisico, modificando i meccanismi di termoregolazione, che a livello psicologico, limitando le capacità cognitive e quindi l'attitudine ad evitare i comportamenti a rischio. "La lista di farmaci che può avere questi effetti è molto lunga, sicuramente ad esempio ogni persona sopra i 65 anni ne assume uno - commenta il farmacologo Luciano Caprino -. Come regola generale si può dire che andrebbero evitati in questi giorni i farmaci che si prendono saltuariamente, mentre quelli per le patologie croniche vanno comunque assunti. In questo secondo caso se non si può 'evitare la pillola' bisogna 'proteggere il malato', aumentando le precauzioni per evitare il caldo".

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Europa sempre più a rischio di estati torride e ondate caldo

 

 

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...