sabato 2 gennaio 2016
Kefir d’acqua: benefici e preparazione
Il kefir d’acqua è un’ottima bevanda probiotica, a base di grani di kefir, acqua naturale e dolcificante naturale. Stimola e rinforza il sistema immunitario e aiuta la regolarità intestinale. Ecco come prepararla a casa.
Il kefir d’ acqua è una bevanda fermentata che contiene ceppi di lieviti e batteri benefici (in relazione simbiotica) che le conferiscono innumerevoli proprietà.
Esistono due tipi di kefir: il kefir di latte e il kefir d’acqua. Le due tipologie differiscono non soltanto nel processo di produzione, ma anche nel quantitativo di fermenti: nel kefir di latte esistono circa 30 specie diverse di fermenti vivi, mentre il kefir d’acqua contiene solo 10-15 specie. Non solo, il Kefir d’acqua è meno calorico di quello di latte: contiene 20 kcal per 100 grammi. Il kefir fatto con latte di soia, invece, 45 kcal per 100 grammi.
Il kefir tradizionale viene preparato utilizzando del latte fresco e dei granuli di kefir, che contengono batteri e lieviti.
Il kefir però, come abbiamo accennato, può essere preparato anche con liquidi diversi dal latte vaccino, come il latte di soia, il latte di riso o semplicemente acqua zuccherata contenente frutta e aromi. In quest’ultimo caso avremo il kefir d’acqua.
Il kefir d’acqua, costituisce dunque un’ottima bevanda probiotica, in genere consumata da vegetariani, ma anche da chi è intollerante al latte. Inoltre, non contiene glutine.
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martedì 29 dicembre 2015
Alzheimer, i 10 sintomi premonitori
Le stime contenute nel Rapporto mondiale Alzheimer parlano di una crescita notevole del numero di persone colpite da demenza. In Italia sono oltre un milione
1. Il primo sintomo è la perdita di memoria. Il malato di Alzheimer è confuso e si dimentica le cose. Scorda le scadenze, i nomi
2. Chi è malato di Alzheimer trova difficoltà nello svolgere le attività quotidiane. Si scorda di mangiare, di cucinare, si dimentica le ricette. Può dimenticarsi il gas acceso o la pentola sul fuoco
4. Il malato di Alzheimer è disorientato. Un disorientamento sia nello spazio che nel tempo. Non sa rispondere alla domanda: "Che giorno è oggi", ma tendenzialmente si ricorda le cose successe nel passato remoto. Può perdersi a pochi passi da casa
5. Diminuisce della capacità di giudizio. Diventa incapace di vestirsi in modo appropriato. Può uscire in pieno inverno senza cappotto
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sabato 26 dicembre 2015
Le 'abbuffate' delle feste regalano anche 5 kg
1.500 kcal in più al giorno, i consigli per rimediare
Quanto pesa il Natale sulla nostra salute? In media 2 chili, ma può arrivare fino a 5. Di tanto, infatti, può aumentare il nostro peso a causa degli 'stravizi' alimentari che ci concediamo durante le feste. A dirlo è uno studio realizzato dal sito In a Bottle (www.inabottle.it) su 70 esperti tra nutrizionisti, dietologi e medici generici.
Questo aumento di peso, secondo gli specialisti, è solo in parte dovuto a pranzi e cenoni: ad influire sono soprattutto "la cattiva abitudine di mangiucchiare durante l'intero arco della giornata (66%), ma anche il trascurare ogni principio di sana alimentazione e corretta idratazione (42%)". Comportamenti scorretti che sarebbero dettati dal tentativo di combattere la noia (55%), dalle lunghe ore passate davanti alla TV (53%) e "dalla voglia di lasciarsi andare dopo lo stress accumulato durante l'anno (38%)". Tutte cose che inducono gli italiani, in media, ad assumere 1.000-1.500 kilocalorie in più al giorno, su una dieta consigliata di 2.000 in totale.
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giovedì 24 dicembre 2015
Pesce in tavola per Natale? Le regole per averlo fresco e a prova di salute
Parla l’esperto in Sicurezza degli alimenti: 5 indizi che vi diranno se
è davvero pescato da poco. Il limone inutile per uccidere i batteri.
Diffidare dei prezzi bassi
Gli Italiani se ne intendono di cibo e sulle loro tavole, per tutto l’anno, ma soprattutto durante le feste natalizie, scelgono spesso di presentare piatti a base di pesce. Dal capitone fritto ai gamberoni, dal salmone affumicato al branzino in crosta, dalle ostriche fresche all’impepata di cozze: Nord e Sud del Belpaese si sbizzarriscono, in base alle tradizioni di ciascuna regione, sfoggiando ricette prelibate che trovano il loro più alto momento di gloria proprio all’ombra del presepe.
Crudo, marinato o al forno, il pesce è una portata raffinata e costosa, dunque sempre all’altezza in qualunque occasione si voglia fare bella figura con i nostri commensali. Inoltre, e questo è il dato più rilevante, continua ad essere eletto dai nutrizionisti fra gli alimenti più salutari e poco calorici di una dieta ideale e consigliata. Ecco perché il suo consumo è passato dai circa 9,9 kg procapite del 1960 ai quasi 20 kg del 2013.
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Gli Italiani se ne intendono di cibo e sulle loro tavole, per tutto l’anno, ma soprattutto durante le feste natalizie, scelgono spesso di presentare piatti a base di pesce. Dal capitone fritto ai gamberoni, dal salmone affumicato al branzino in crosta, dalle ostriche fresche all’impepata di cozze: Nord e Sud del Belpaese si sbizzarriscono, in base alle tradizioni di ciascuna regione, sfoggiando ricette prelibate che trovano il loro più alto momento di gloria proprio all’ombra del presepe.
Crudo, marinato o al forno, il pesce è una portata raffinata e costosa, dunque sempre all’altezza in qualunque occasione si voglia fare bella figura con i nostri commensali. Inoltre, e questo è il dato più rilevante, continua ad essere eletto dai nutrizionisti fra gli alimenti più salutari e poco calorici di una dieta ideale e consigliata. Ecco perché il suo consumo è passato dai circa 9,9 kg procapite del 1960 ai quasi 20 kg del 2013.
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lunedì 21 dicembre 2015
Fibromialgia, quando i batteri dell’intestino dettano legge sui disturbi reumatici
In Italia ne soffrono quasi 4 milioni di persone. Per la cura occorre
puntare sul microbiota. Lo yogurt forse è il miglior alleato
È una malattia a tutti gli effetti, anche se spesso i primi a non riconoscerla sono i medici. Gli stessi che talvolta la definiscono “invisibile”, sebbene a soffrirne, soltanto in Italia, siano fra i tre e i quattro milioni di individui. Eppure la fibromialgia è la malattia reumatica più diffusa, dopo l’artrite.
CHE COS’É LA FIBROMIALGIA
Stanchezza al risveglio, dolore, senso di fatica, concomitanza di sintomi gastroenterici come gastrite, infiammazione intestinale, mal di testa e vertigini sono i segni che più spesso vengono riferiti dai pazienti. Ma più che di una patologia a carico di muscoli e tendini, le più recenti ricerche considerano la fibromialgia un disturbo a carico del sistema nervoso centrale. Il malessere deriverebbe da un’eccessiva percezione del dolore a livello cerebrale. Al momento per la cura si utilizzano diversi approcci. Quanto ai farmaci, si ricorre ad anticonvulsivanti, antidepressivi e oppiodi. Spesso, però, la terapia è abbinata al supporto psicologico e alla riabilitazione fisica.
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È una malattia a tutti gli effetti, anche se spesso i primi a non riconoscerla sono i medici. Gli stessi che talvolta la definiscono “invisibile”, sebbene a soffrirne, soltanto in Italia, siano fra i tre e i quattro milioni di individui. Eppure la fibromialgia è la malattia reumatica più diffusa, dopo l’artrite.
CHE COS’É LA FIBROMIALGIA
Stanchezza al risveglio, dolore, senso di fatica, concomitanza di sintomi gastroenterici come gastrite, infiammazione intestinale, mal di testa e vertigini sono i segni che più spesso vengono riferiti dai pazienti. Ma più che di una patologia a carico di muscoli e tendini, le più recenti ricerche considerano la fibromialgia un disturbo a carico del sistema nervoso centrale. Il malessere deriverebbe da un’eccessiva percezione del dolore a livello cerebrale. Al momento per la cura si utilizzano diversi approcci. Quanto ai farmaci, si ricorre ad anticonvulsivanti, antidepressivi e oppiodi. Spesso, però, la terapia è abbinata al supporto psicologico e alla riabilitazione fisica.
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sabato 19 dicembre 2015
Sclerosi multipla: addio iniezioni, arriva una pillola
Le persone affette da Sclerosi multipla sperimenteranno un miglioramento della qualità della vita, dicendo addio alle iniezioni giornaliere. Arriva in Italia Fingolimod, la prima terapia assumibile per bocca.
Il via libera è giunto dopo accurati studi clinici che hanno dimostrato che nei pazienti con SM recidivante-remittente ad alta attività di malattia nonostante l'interferone, il trattamento con Fingolimod ha ridotto il tasso di ricadute annue fino al 61% rispetto a interferone e ridotto notevolmente la perdita di volume cerebrale.
A sottolineare l'importanza dell'arrivo di Fingolimod è Giancarlo Comi, docente dell’ Università Vita Salute San Raffaele di Milano, il quale ha ribadito che "il farmaco sta cambiando il volto della malattia, perche' ha un'efficacia due volte maggiore rispetto alle terapie di prima linea fino ad oggi utilizzate: riducendo il tasso annualizzato di ricadute, la perdita di volume cerebrale, l’attività infiammatoria di malattia e il rischio di progressione della disabilità".
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Il via libera è giunto dopo accurati studi clinici che hanno dimostrato che nei pazienti con SM recidivante-remittente ad alta attività di malattia nonostante l'interferone, il trattamento con Fingolimod ha ridotto il tasso di ricadute annue fino al 61% rispetto a interferone e ridotto notevolmente la perdita di volume cerebrale.
A sottolineare l'importanza dell'arrivo di Fingolimod è Giancarlo Comi, docente dell’ Università Vita Salute San Raffaele di Milano, il quale ha ribadito che "il farmaco sta cambiando il volto della malattia, perche' ha un'efficacia due volte maggiore rispetto alle terapie di prima linea fino ad oggi utilizzate: riducendo il tasso annualizzato di ricadute, la perdita di volume cerebrale, l’attività infiammatoria di malattia e il rischio di progressione della disabilità".
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Il Natale sa ''accendere'' il cervello, ma solo in chi lo ama
Mappate nelle aree del cervello di chi vive bene questa festa
Perché alcuni sono in sintonia col Natale e si lasciano trascinare dal
suo spirito e altri, invece, hanno la ''sindrome di Scrooge'', (il
personaggio del racconto ''Il canto di Natale'' che odiava questa
festa), con indifferenza e ostilità? La risposta si nasconderebbe in un
meccanismo del cervello individuato con un lavoro pubblicato sul British
Medical Journal. Scienziati danesi hanno infatti localizzato lo spirito
del Natale in diverse aree neurali.
Secondo quanto riferito da
Bryan Haddock dell'Università di Copenaghen, queste aree si attivano in
maniera più intensa di fronte a immagini legate al Natale, ma solo nel
cervello di persone che amano festeggiarlo e ne vivono lo spirito. Per
il cervello dei tanti Scrooge, invece, il Natale resta una
''sciocchezza'' e l'attivazione di quelle regioni neurali è molto meno
intensa.
Tutti conoscono il personaggio Dickensiano di Scrooge
(ne Il canto di Natale) e il suo odio verso il Natale; si è coniato
addirittura il termine "sindrome di bah humbug" che significa proprio -
Eh via! sciocchezze!, la risposta arcigna di Scrooge agli auguri di
Natale del nipote.
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Natale:Psicoterapeuta,1 italiano su 2 vorrebbe saltare feste
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