venerdì 4 marzo 2016
Le donne alte e magre rischiano di avere ossa fragili
Attenzione a diete e chirurgia bariatrica. Gli specialisti: «Se una
donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, notiamo alterazione in
senso negativo sul metabolismo scheletrico»
Mettersi a dieta è uno dei buoni propositi più diffusi con
l’arrivo dell’anno nuovo e, soprattutto, della buona stagione. Se
l’obiettivo è quello di perdere peso per rimettersi in forma, non
andrebbe mai dimenticato che un regime dietetico, pur equilibrato ma a
ridotto apporto calorico, potrebbe avere delle ripercussioni sulla
salute delle nostre ossa.
«Una dieta troppo ferrea, anche per periodi medio-lunghi, può mettere a rischio la salute delle ossa» avverte il professor Andrea Giustina, endocrinologo dell’Università degli Studi di Brescia e Presidente del Gioseg, il gruppo di lavoro di Specialisti Endocrinologi che si dedicano allo studio dello scheletro, che spiega come basti «un calo ponderale del 10% per osservare una riduzione del 2% nella massa ossea. Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, già notiamo una alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico. Stessa cosa per un uomo di 90 chili che raggiunga un peso di 81».
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Nicla Panciera
«Una dieta troppo ferrea, anche per periodi medio-lunghi, può mettere a rischio la salute delle ossa» avverte il professor Andrea Giustina, endocrinologo dell’Università degli Studi di Brescia e Presidente del Gioseg, il gruppo di lavoro di Specialisti Endocrinologi che si dedicano allo studio dello scheletro, che spiega come basti «un calo ponderale del 10% per osservare una riduzione del 2% nella massa ossea. Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, già notiamo una alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico. Stessa cosa per un uomo di 90 chili che raggiunga un peso di 81».
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Le 10 regole per proteggere le ossa dalle fratture
mercoledì 2 marzo 2016
La menopausa può durare 30 anni. Nuovo farmaco allevia i sintomi
Novità dalla «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto
di Msd Italia. I risultati presentati al 17° World Congress della
Società di ginecologia endocrinologica
Oggi una donna trascorre circa 30 anni, ovvero quasi un terzo della sua vita, in post-menopausa e le over 50 rappresentano oggi il gruppo sociale più numeroso anche in considerazione della maggiore longevità femminile. Ma qual è la reazione delle italiane a questa fase della vita?
OGNI DONNA REAGISCE A MODO PROPRIO
Le «rassegnate» la tollerano, le «serene» la vivono con tranquillità, ma le «eterne ragazze» e le «performanti» si attivano per trovare soluzioni. A dirlo è la ricerca «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia i cui risultati sono stati presentati oggi in occasione del 17° World Congress della Società internazionale di ginecologia endocrinologica (Isge), dove è stato presentato anche un nuovo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.
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Oggi una donna trascorre circa 30 anni, ovvero quasi un terzo della sua vita, in post-menopausa e le over 50 rappresentano oggi il gruppo sociale più numeroso anche in considerazione della maggiore longevità femminile. Ma qual è la reazione delle italiane a questa fase della vita?
OGNI DONNA REAGISCE A MODO PROPRIO
Le «rassegnate» la tollerano, le «serene» la vivono con tranquillità, ma le «eterne ragazze» e le «performanti» si attivano per trovare soluzioni. A dirlo è la ricerca «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia i cui risultati sono stati presentati oggi in occasione del 17° World Congress della Società internazionale di ginecologia endocrinologica (Isge), dove è stato presentato anche un nuovo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.
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lunedì 29 febbraio 2016
In pensione la vecchia ricetta, da 1 marzo sarà elettronica
Medici famiglia, pronti ma non escludiamo disagi
Va in pensione la vecchia ricetta rossa del medico di famiglia: dal primo marzo, infatti, sarà sostituita dalla ricetta elettronica, o 'dematerializzata'. La legge che manda in soffitta i blocchetti rossi del medico, ricorda la Federazione nazionale dei medici di famiglia Fimmg, è in realtà del dicembre 2015 e recepisce un decreto di più di tre anni fa. Dopo alcuni blocchi informatici, il sistema è dunque ora ai nastri di partenza: per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà da ora in poi a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà pillole o sciroppi.
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mercoledì 24 febbraio 2016
Consigli per curare e pulire i reni
La verità è che non esiste un modo per sapere se i reni hanno bisogno di essere puliti,
però le persone che si sono sottoposte ad un trattamento per pulire
questo importante organo assicurano che si sentono molto meglio alla
fine dello stesso.
Quando si realizza un trattamento di pulizia o disintossicazione dei reni, di solito, cessano i fastidi precedentemente presenti, ovvero mal di testa molto forti, fatica, dolori addominali e alcuni problemi alla pelle.
Bisogna
considerare, però, che alcune persone percepiscono una debolezza e un
mal di testa molto forti durante il processo di disintossicazione;
nonostante ciò, non dovete scoraggiarvi e soprattutto non dovete
sospendere il trattamento, poiché questi sintomi sono normali e molto
comuni quando si effettuano tali tipologie di terapie disintossicanti.
Come sapere se avete bisogno di pulire i reni?
È naturale se desiderate sapere se avete
bisogno di un trattamento del genere, dato che non esiste un
procedimento per mezzo del quale si possa affermare se i reni abbiano
bisogno di essere puliti o meno. Per questo motivo, potete fare
attenzione ad alcuni segnali che possono aiutarvi a capire se soffrite
di qualche problema che richieda un trattamento di questo tipo.
Avere calcoli renali, soffrire di ritenzione idrica, infezioni renali o diabete di tipo 2, sono alcune condizioni per cui pulire i reni è altamente consigliato.
Una pulizia dei reni deve essere effettuata in seguito alla raccomandazione e sotto la supervisione dello specialista, il quale, generalmente, consiglia di bere molti liquidi, soprattutto acqua,
dato che aiutano ad eliminare i residui tossici depositati nei nostri
reni; in questo modo il corretto funzionamento del nostro organismo è
garantito. La quantità ideale sarebbe di due litri al giorno.
Affinché la pulizia sia completa e ottenere i migliori risultati, dovete seguire una dieta povera di proteine, smettendo di assumere tutti i latticini, oltre che pollo, pesce e frutti di mare.
Altrettanto
importante è evitare la caffeina, il cioccolato e tutti quegli alimenti
che aumentano l’ossolato di calcio o acido urico nei reni, il quale provoca la formazione dei calcoli renali.
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martedì 23 febbraio 2016
Come prevenire il dolore alle cartilagini
Il sovrappeso è una delle cause più comuni del deterioramento della
cartilagine. Dobbiamo mantenere un peso adeguato e praticare attività
fisica per prevenire le lesioni.
Il tessuto cartilagineo, più comunemente chiamato cartilagine, è un tessuto elastico la cui matrice dà supporto alle cellule chiamate condrociti. Le cartilagini sono realmente molto importanti nella vita quotidiana e in molti casi possono far male o dare fastidio. Scoprite come prevenire e trattare il dolore alle cartilagini nel seguente articolo.
Nel corpo umano ci sono tre tipi di cartilagini.
Il tessuto cartilagineo, più comunemente chiamato cartilagine, è un tessuto elastico la cui matrice dà supporto alle cellule chiamate condrociti. Le cartilagini sono realmente molto importanti nella vita quotidiana e in molti casi possono far male o dare fastidio. Scoprite come prevenire e trattare il dolore alle cartilagini nel seguente articolo.
Cartilagini: che cosa c’è da sapere
Le cartilagini “accomodano” le superfici femorali e le cavità, servendo quindi ad ammortizzare gli urti o i salti mentre si cammina o si corre, e prevengono l’usura da sfregamento delle articolazioni. Sono dunque una struttura di supporto che serve a dare mobilità.Nel corpo umano ci sono tre tipi di cartilagini.
- Cartilagine ialina: è formata da fibrille di collagene e costituisce il gruppo più abbondante poiché si trova nella laringe, nei bronchi, nelle costole, nella trachea e nelle estremità articolari delle ossa. Si nutre attraverso il liquido sinoviale ed è composta da poche fibre.
- Cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine): contiene collagene ma è più spessa ed è presente nei dischi intervertebrali e articolari, nei menischi, nei bordi articolari e nelle zone di inserzione come tendini e legamenti.
lunedì 22 febbraio 2016
CHI SI AMMALA DI FIBROMIALGIA È ANDATO OLTRE…
Chi si ammala di FM è andato oltre. Vi è
mai capitato di pensare: “non ce la faccio più, vorrei poter dire che
stò grattando il fondo del barile, ma il punto è che quel fondo è finito
da un pezzo. Sono andata oltre e nessuno stà capendo fino a che punto.”
Talvolta, anzi spesso, ci siamo trovati soli con un carico di responsabilità e problemi tutti sulle nostre spalle, lavoro, famiglia, casa, magari qualche parente malato da dover accudire, problemi di soldi e in tutto questo non sapere cosa e come “mollare” qualcosa. Così come giocolieri non lasciamo cadere a terra nulla e continuiamo nonostante la fatica e i pensieri a tenere tutto il peso, perché “non si può”lasciare andare questo impegno o quello. Non si può perchè non si può, l’ingranaggio è in moto e noi siamo un pezzo fondamentale di esso, se ci fermiamo noi faremo soffrire qualcuno, questo poi farà soffrire a sua volta anche noi, che siamo già oltre il limite. Questo essere oltre il limite ci blocca dall’idea di dover entrare in discussione con chiunque, perché la stanchezza fisica e psichica è tale che si fa di tutto per non dover affrontare anche lamentele, capricci e liti. Quindi non se ne esce, e si va avanti un altro po’, un altro mese, un altro anno, poi qualcosa si rompe e quel qualcosa sei proprio tu. Tu proprio tu, non un vaso o un mobile, un qualcosa che poi si aggiusta con un po’ di colla, no tu. E che cosa cambia? L’ingranaggio è sempre in moto e non si può dire di no a questo o a quello perché non si può. E invece si può, si può e si deve e quando lo farete vi ameranno perfino di più. I figli, i genitori, le mogli e i mariti, dovranno capire che la strada non è più così libera, che ci sono delle cose che non vi sono più possibili fare e che devono aiutarvi.
Talvolta, anzi spesso, ci siamo trovati soli con un carico di responsabilità e problemi tutti sulle nostre spalle, lavoro, famiglia, casa, magari qualche parente malato da dover accudire, problemi di soldi e in tutto questo non sapere cosa e come “mollare” qualcosa. Così come giocolieri non lasciamo cadere a terra nulla e continuiamo nonostante la fatica e i pensieri a tenere tutto il peso, perché “non si può”lasciare andare questo impegno o quello. Non si può perchè non si può, l’ingranaggio è in moto e noi siamo un pezzo fondamentale di esso, se ci fermiamo noi faremo soffrire qualcuno, questo poi farà soffrire a sua volta anche noi, che siamo già oltre il limite. Questo essere oltre il limite ci blocca dall’idea di dover entrare in discussione con chiunque, perché la stanchezza fisica e psichica è tale che si fa di tutto per non dover affrontare anche lamentele, capricci e liti. Quindi non se ne esce, e si va avanti un altro po’, un altro mese, un altro anno, poi qualcosa si rompe e quel qualcosa sei proprio tu. Tu proprio tu, non un vaso o un mobile, un qualcosa che poi si aggiusta con un po’ di colla, no tu. E che cosa cambia? L’ingranaggio è sempre in moto e non si può dire di no a questo o a quello perché non si può. E invece si può, si può e si deve e quando lo farete vi ameranno perfino di più. I figli, i genitori, le mogli e i mariti, dovranno capire che la strada non è più così libera, che ci sono delle cose che non vi sono più possibili fare e che devono aiutarvi.
Ho sentito gente dire “se muoio io come
faranno qui in casa!”, ma ne ho viste tantissime in un letto d’ospedale
con la famiglia che le rincuorava “ stai tranquilla, a casa ce la stiamo
cavando benissimo” , la figlia ha imparato a portare lei giù il cane e
fare qualcosa da mangiare, così i mariti e le mamme anziane, si sono
mossi e stranamente nessuno è morto! Dovete farvi ricoverare? No, proprio no.
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