domenica 6 marzo 2016

La salvia e le sue proprietà


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.


La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

La salvia si presenta come un arbusto sempre verde dal fusto eretto, che può raggiungere al massimo 70 cm e con foglie lunghe, abbastanza affusolate a forma di lancia che si presentano piuttosto spesse e dure.

I fiori della salvia, di un colore che va dal blu al viola, compaiono generalmente in primavera, prediligendo il sole, nonostante sia possibile trovarla anche in climi piuttosto rigidi. Essa si trova generalmente nelle zone mediterranee e negli orti coltivati mentre è molto difficile riconoscerla allo stato selvatico. Il suo “ciclo” dura circa 5 anni, trascorsi i quali va piantata di nuovo.E’ una pianta caratteristica dell’Europa meridionale, in Italia cresce spontanea nelle zone centro-meridionali e nelle isole.

Salvia: cenni storici

La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome proveniente da  salvo che significa appunto “salvare”. I Galli, in particolare, riteneva no che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che guarisse la febbre e la tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.

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sabato 5 marzo 2016

Mangiare cioccolato fa bene al cervello e lo rende più attivo e funzionante



Il cioccolato fa bene, ormai è stato più volte accertato. Adesso una nuova ricerca aggiunge un tassello in più ai già tanti benefici assodati del consumo del cacao: chi lo ama e lo mangia almeno una volta a settimana ha un cervello più attivo e funzionante.
Lo studio arriva dall’altra parte del mondo e più precisamente dall’University of South Australia e ha dimostrato come un consumo moderato ma costante di cioccolato sia utile a potenziare le funzioni cognitive, in particolare memoria e apprendimento.

La ricerca si è svolta su un campione di 968 consumatori di cioccolato di età compresa tra i 23 e i 98 anni monitorati per 30 anni. Le funzioni cerebrali delle persone analizzate sono state messe alla prova grazie ad una serie di test che miravano a valutarne la memoria visiva, di lavoro e le capacità verbali.
Si è potuto vedere così un effetto decisamente positivo del consumo di cioccolato in particolare in quelle persone che lo consumavano settimanalmente almeno una volta. Le funzioni che miglioravano era soprattutto quella della memoria spazio-visuale e organizzativa e del ragionamento astratto.

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venerdì 4 marzo 2016

Sei in forma? Scoprilo e calcola il tuo fabbisogno calorico

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Le donne alte e magre rischiano di avere ossa fragili

Attenzione a diete e chirurgia bariatrica. Gli specialisti: «Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, notiamo alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico»


Mettersi a dieta è uno dei buoni propositi più diffusi con l’arrivo dell’anno nuovo e, soprattutto, della buona stagione. Se l’obiettivo è quello di perdere peso per rimettersi in forma, non andrebbe mai dimenticato che un regime dietetico, pur equilibrato ma a ridotto apporto calorico, potrebbe avere delle ripercussioni sulla salute delle nostre ossa.

«Una dieta troppo ferrea, anche per periodi medio-lunghi, può mettere a rischio la salute delle ossa» avverte il professor Andrea Giustina, endocrinologo dell’Università degli Studi di Brescia e Presidente del Gioseg, il gruppo di lavoro di Specialisti Endocrinologi che si dedicano allo studio dello scheletro, che spiega come basti «un calo ponderale del 10% per osservare una riduzione del 2% nella massa ossea. Se una donna alta 160 cm da 60 chili raggiunge i 54, già notiamo una alterazione in senso negativo sul metabolismo scheletrico. Stessa cosa per un uomo di 90 chili che raggiunga un peso di 81».

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Le 10 regole per proteggere le ossa dalle fratture

 

 

mercoledì 2 marzo 2016

La menopausa può durare 30 anni. Nuovo farmaco allevia i sintomi

Novità dalla «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia. I risultati presentati al 17° World Congress della Società di ginecologia endocrinologica

Oggi una donna trascorre circa 30 anni, ovvero quasi un terzo della sua vita, in post-menopausa e le over 50 rappresentano oggi il gruppo sociale più numeroso anche in considerazione della maggiore longevità femminile. Ma qual è la reazione delle italiane a questa fase della vita?

OGNI DONNA REAGISCE A MODO PROPRIO
Le «rassegnate» la tollerano, le «serene» la vivono con tranquillità, ma le «eterne ragazze» e le «performanti» si attivano per trovare soluzioni. A dirlo è la ricerca «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia i cui risultati sono stati presentati oggi in occasione del 17° World Congress della Società internazionale di ginecologia endocrinologica (Isge), dove è stato presentato anche un nuovo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.

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lunedì 29 febbraio 2016

In pensione la vecchia ricetta, da 1 marzo sarà elettronica

Medici famiglia, pronti ma non escludiamo disagi

Va in pensione la vecchia ricetta rossa del medico di famiglia: dal primo marzo, infatti, sarà sostituita dalla ricetta elettronica, o 'dematerializzata'. La legge che manda in soffitta i blocchetti rossi del medico, ricorda la Federazione nazionale dei medici di famiglia Fimmg, è in realtà del dicembre 2015 e recepisce un decreto di più di tre anni fa. Dopo alcuni blocchi informatici, il sistema è dunque ora ai nastri di partenza: per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà da ora in poi a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà pillole o sciroppi.

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mercoledì 24 febbraio 2016

Consigli per curare e pulire i reni

La verità è che non esiste un modo per sapere se i reni hanno bisogno di essere puliti, però le persone che si sono sottoposte ad un trattamento per pulire questo importante organo assicurano che si sentono molto meglio alla fine dello stesso.
Quando si realizza un trattamento di pulizia o disintossicazione dei reni, di solito, cessano i fastidi precedentemente presenti, ovvero mal di testa molto forti, fatica, dolori addominali e alcuni problemi alla pelle.  
Bisogna considerare, però, che alcune persone percepiscono una debolezza e un mal di testa molto forti durante il processo di disintossicazione; nonostante ciò, non dovete scoraggiarvi e soprattutto non dovete sospendere il trattamento, poiché questi sintomi sono normali e  molto comuni quando si effettuano tali tipologie di terapie disintossicanti.
   
Come sapere se avete bisogno di pulire i reni?

È naturale se desiderate sapere se avete bisogno di un trattamento del genere, dato che non esiste un procedimento per mezzo del quale si possa affermare se i reni abbiano bisogno di essere puliti o meno. Per questo motivo, potete fare attenzione ad alcuni segnali che possono aiutarvi a capire se soffrite di qualche problema che richieda un trattamento di questo tipo.
Avere calcoli renali, soffrire di ritenzione idrica, infezioni renali o diabete di tipo 2, sono alcune condizioni per cui pulire i reni è altamente consigliato.

Una pulizia dei reni deve essere effettuata in seguito alla raccomandazione e sotto la supervisione dello specialista, il quale, generalmente, consiglia di bere molti liquidi, soprattutto acqua, dato che aiutano ad eliminare i residui tossici depositati nei nostri reni; in questo modo il corretto funzionamento del nostro organismo è garantito. La quantità ideale sarebbe di due litri al giorno.

Affinché la pulizia sia completa e ottenere i migliori risultati, dovete seguire una dieta povera di proteine, smettendo di assumere tutti i latticini, oltre che pollo, pesce e frutti di mare.

Altrettanto importante è evitare la caffeina, il cioccolato e tutti quegli alimenti che aumentano l’ossolato di calcio o acido urico nei reni, il quale provoca la formazione dei calcoli renali.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...