venerdì 25 marzo 2016

Torna l'ora legale, quest'anno con un giorno in più per adattarsi

Aumenta rischio ictus e infarti, ma calano incidenti stradali

Quest'anno il ritorno all'ora legale si preannuncia più 'soft', con un giorno in più per riadattarsi al nuovo orario. Le lancette vanno infatti spostate in avanti di un'ora nella notte tra sabato e domenica, ma essendo Pasqua in molti avranno anche lunedì per poter recuperare. Normalmente, affermano diversi studi, questa pratica che da noi è in uso dagli anni '60 può provocare un aumento degli infarti e degli ictus, oltre che dei disturbi del sonno.
''L'inizio dell'ora legale - scrivono ad esempio i ricercatori de Karolinska Institut di Stoccolma - sono come un enorme esperimento naturale. In particolare noi abbiamo notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all'introduzione''.

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martedì 22 marzo 2016

Ictus, Ecco i campanelli d’allarme da non sottovalutare


L’ictus è una delle principali cause di morte nel mondo per cui è importante saper riconoscere le prime avvisaglie, i così detti campanelli d’allarme, perchè la rapidità di intervento è fondamentale. Nonostante si possa superare la crisi dovuta all’ictus, la possibilità di avere in seguito una serie di problemi è molto elevata.

Esaminiamo ora i diversi tipi di ictus:
– Ictus ischemico, il più frequente in assoluto che colpisce in genere I soggetti maschili over 70.
– Ictus emorragico intraparenchimale, che colpisce i soggetti più giovani, prevalentemente maschi e rappresenta il 20% dei casi di ictus.
– Emorragia subaracnoidea che colpisce prevalentemente le donne di circa 50 anni di età.
La sola arma che si ha per cercare di uscirne indenni, oltre alla prevenzione conducendo un certo tipo di stile di vita, è la rapidità di intervento. Intervenendo nelle 3-6 ore successive alla crisi è possibile limitare i danni.

Pensare di limitare I danni chiamando il medico di famiglia o la guardia medica oppure sdraiarsi e aspettare che I sintomi spariscano è assolutamente sconsigliato. I sistomi maggiori a cui bisogna fare attenzione sono:
– Disturbi del linguaggio e difficoltà nel capire ciò che dicono gli altri.
– Perdita di sensibilità a un braccio o a una gamba, formicolio agli arti e difficoltà nel muovere le dita di mani e piedi.
– Dolore alla testa improvviso quanto insopportabile e oltre tutto inspiegabile.
– Alterazione della vista.
– Vertigini, capogiro e perdita dell’equilibrio.

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lunedì 21 marzo 2016

Il 21 marzo si celebra la giornata mondiale sulla sindrome di Down


Il 21 marzo si celebra il World Down Syndrome Day, la Giornata mondiale sulla Sindrome di Down giunta alla sua 11esima edizione. Il tema del 2016 è “vivere una vita ricca di relazioni sociali soddisfacenti grazie al supporto della comunità, della famiglia, degli amici, dei colleghi di lavoro”, dicendo “no” alla discriminazione e ai pregiudizi.

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Una capsula nel cervello per prevenire l’Alzheimer

mercoledì 16 marzo 2016

Birra e corsa: tutto quello che avreste voluto sapere

Alla fine di una corsa e dopo il traguardo di una gara, una birra fresca sembra essere il premio più ambito e tanto bramato, ecco i pro e i contro.
 
Birra sì o birra no?
Considerando i componenti naturali della birra questa bevanda sembra davvero essere una miscela che si presta al recupero di zuccheri e minerali. Non solo: secondo alcuni studi i polifenoli del luppolo (xantumolo) sembrano avere preziosi benefici nell’attivazione dei principali meccanismi di difesa cellulare dell’organismo dagli agenti nocivi e sembrano ridurre efficacemente le infiammazioni. Fermandoci a questa analisi, pertanto, la birra sembrerebbe una preziosa bevanda. Se non fosse per il suo contenuto di alcol. L’alcol è un vasodilatatore: inibisce il riassorbimento renale dell’acqua e aumenta la diluizione delle urine e del sudore e la loro concentrazione di minerali, inoltre favorisce la perdita della fame istintiva e favorisce l’insorgere dell’ipoglicemia reattiva.
 
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Non solo carote, anche uva 'amica' della vista

Aiuta a contenere danni stress ossidativo su retina


Non solo le carote, anche l'uva e' 'amica' della vista. Una dieta che ricomprenda questo frutto, infatti, aiuta a contrastare i danni dello stress ossidativo, cioè l'eccessiva produzione di radicali liberi che può portare processi di invecchiamento, preservando la retina e il suo funzionamento. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition, condotto su topi di laboratorio in modelli di degenerazione della retina dai ricercatori della University of Miami Miller School of Medicine. Gli studiosi hanno alimentato i topi con una dieta che ricomprendeva uva liofilizzata in polvere (in una quantità corrispondente a tre porzioni al giorno nell'uomo), una dieta di controllo basata sugli zuccheri e un'altra basata invece su un'alimentazione normale. I risultati, dopo cinque settimane di regime alimentare controllato prima dell'intervento di stress ossidativo, hanno evidenziato che nel gruppo nutrito con una dieta che comprendeva l'uva sia la struttura della retina che il suo funzionamento risultavano preservate. In particolare, la retina manteneva il suo spessore, la quantità di fotorecettori (cellule che rispondono alla luce e che con le malattie degenerative della retina muoiono portando in molti casi a una progressiva perdita della vista) e la qualità della loro attività.

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martedì 15 marzo 2016

Brescia, latte infetto sul mercato: 30 persone indagate

Brescia - Mettevano sul mercato latte che sarebbe stato infetto. Per questo 30 persone, tra allevatori e titolari di caseifici, sono stati indagate dalla Procura di Brescia.

Il latte sarebbe stato infetto da aflatossine, ritenute le tossine più cancerogene esistenti, che venivano in qualche modo coperte miscelando il latte infetto con latte sano. Miscelazione vietata dalla legge.

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Naturale non è uguale a buono: il chimico che attacca ambientalisti e Slow Food

domenica 13 marzo 2016

Cardioaspirina: influisce sui battiti durante la corsa?

Prendo la cardioaspirina, influisce sui battiti cardiaci quando mi alleno?
La domanda è interessante per diversi aspetti e per uno soltanto è invece poco chiara. Anzitutto la cardioaspirina è un farmaco che, inibendo l’enzima ciclo ossigenasi, riduce la produzione di trombossano a livello piastrinico causando quindi un’azione antiaggregante piastrinica (vale a dire rendendo il sangue “più fluido”. Senza dilungarsi sul farmaco occorre però indicarne almeno i principali effetti collaterali: la gastrolesività (inibisce anche la produzione di sostanze che proteggono la mucosa gastrica) e la maggior tendenza al sanguinamento (ulcere, varici, traumi, mestruazioni ecc) dovuta appunto alla sua azione “fluidificante”.
In ambito sportivo può venire utilizzata, specialmente prima delle attività di endurance, come ergogeno metabolico ed il più delle volte sinergicamente alla caffeina in quanto aumenta il metabolismo corporeo (mobilizzando una maggior quantità di substrati energetici utilizzabili per l’attività fisica). Dal punto di vista terapeutico è utilizzata in tutti quei casi (numerosissimi e tra i più vari) in cui è necessaria una maggior fluidità ematica (sia in modo preventivo che curativo).
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Mal di schiena e running: tutto quello che c’è da sapere

 

 

Il falsi miti sulla zucca dalla dieta agli zuccheri e l'indice glicemico. Come usarla in cucina

  Come spiega la dottoressa Donegani, su questo alimento tipico di Halloween c'è ancora un po' di confusione: ecco le cose da sapere...