sabato 26 novembre 2016

Dopo i cinghiali, in Valsesia anche i funghi contengono Cesio”

La scoperta dell’Istituto Zooprofilattico durante il controllo della selvaggina


Torino
Prima i cinghiali. Adesso i funghi. A tre anni dal caso della selvaggina radioattiva in Valsesia, sono arrivati i primi risultati dello studio effettuato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dati che aprono nuovi interrogativi, accendendo i riflettori anche su altre specie alimentari.

L’ente regionale ha infatti realizzato un campionamento mai riportato in letteratura, analizzando 2369 cinghiali, 226 caprioli, 157 camosci, 215 cervi. E ha allargato la ricerca del cesio radioattivo anche ad altri alimenti. Risultato? «La radioattività è anche nei funghi». È bene precisare che «al momento si tratta di una ricerca esplorativa basata su pochi campioni, ma i dati indicano la necessità di approfondire, non solo nei funghi ma anche nei frutti di bosco», spiega la dottoressa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto. 

I controlli sono stati eseguiti nelle province di Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, nel comprensorio Valsesia e nella confinante Val Sessera, in base a dove erano stati fatti i campionamenti ambientali dell’Arpa. Le analisi sono state svolte a Vercelli, nella sede dell’Istituto Zooprofilattico sotto la supervisione del dottor Pierluigi Cazzola e i risultati parlano chiaro: «Il 5% dei cinghiali analizzati presenta un livello di Cesio 137 superiore ai 600 becquerel (il sistema internazionale di misurazione della radioattività) per chilo, ovvero il limite tollerabile dall’uomo in caso di incidente nucleare, secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo del 2008. Sui funghi, inizialmente abbiamo esaminato 68 campioni prelevati in modo non controllato nella stessa zona dei cinghiali. Abbiamo riscontrato un campione positivo e deciso quindi di realizzare ora una ricerca ad hoc, che amplieremo anche ai frutti di bosco». Sono stati controllati anche «campioni di latte e formaggio prodotti in zona, ma sono risultati tutti negativi», assicura Caramelli. 

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mercoledì 23 novembre 2016

10 carenze nutrizionali che causano depressione e sbalzi d'umore e gli alimenti dove trovare i nutrienti

E' la più diffusa malattia al mondo e continua a crescere anche cambiando forme. Secondo le ultime stime dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), solo nel 2015 la depressione ha interessato 350 milioni di persone, più dell'intera popolazione degli Stati Uniti o di Brasile e Messico messi insieme.

Tra le dieci carenze alimentari più comunemente note che possono indebolire la funzione del cervello e della memoria, così come aggravare i livelli di stress e ansia, vitamine B, amminoacidi, zinco, magnesio, iodio e ferro, come riporta il sito aol.com. Per questo motivo è necessario fare attenzione alla propria dieta senza dimenticare di fissare degli appuntamenti frequenti con il proprio medico di fiducia.

Acidi grassi omega 3

Vitamine B

Acido folico

Zinco

Selenio

ecc.
 
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lunedì 21 novembre 2016

Per migliorare l'umore una manciata di noci al giorno

Nelle noci potrebbe risiedere una delle chiavi per migliorare l'umore e alleviare lo stress. Ma l'effetto positivo vale solo per i ragazzi giovani, gli studenti universitari, in special modo i maschi. Il consiglio è di mangiarne una manciata al giorno. È quanto emerge da una ricerca della University of New Mexico, pubblicata sulla rivista Nutrients. Gli studiosi hanno preso in esame 64 studenti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I partecipanti sono stati invitati a mangiare tre fette di 'banana bread' un dolce tipico della tradizione anglosassone, un plum-cake alla banana, ogni giorno per sedici settimane. Per otto settimane, sono state aggiunte noci all'impasto, per altre otto no. Le noci sono state finemente tritate in modo che i due tipi di 'banana bread' fossero simili per gusto e aspetto.

Nel periodo in cui i ragazzi hanno mangiato il plum-cake alla banana con aggiunta di noci è stato chiesto loro anche di mangiare mezza tazza di noci al giorno. Al termine dell'esperimento, è stato misurato l'umore, con un apposito test, Profiles of Mood States (Poms), che esamina sei ambiti: tensione, depressione, rabbia, stanchezza, energia, confusione. "C'è stato un significativo 28 per cento di miglioramento del tono dell'umore nei giovani - spiega l'autore della ricerca, Peter Pribis - mentre gli stessi miglioramenti non hanno riguardato le ragazze, ma non sappiamo il perché".

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Questo antico rimedio tedesco rinforza il sistema immunitario, abbassa il colesterolo, previene le infezioni e aiuta sbloccare le arterie


In questo articolo ti mostrerò un rimedio tedesco molto antico che tratta con successo la stanchezza, livelli alti di colesterolo, infezioni, raffreddori, e arterosclerosi. Inoltre, migliora il tuo sistema immunitario, e depura il fegato. Questa è la ricetta fatta in casa più semplice che puoi trovare. Per la preparazione di questo straordinario rimedio tedesco ti serviranno solamente 4 ingredienti.
Ingredienti:

Preparazione: Prendi i limoni biologici e tagliali (con la buccia) in 4 piccoli pezzi. Pulisci l’aglio, e mettio in un frullatore. Aggiungi i limoni e la radice di zenzero e frullali insieme fino a che non avrai un composto sottile ed omogeneo. Poni il composto in una casseruola e aggiungi 2 litri di acqua, riscalda fino ad ebollizione. Dopodiché, spegni il fuoco e lascia raffreddare. Quando il composto si sarà raffreddato, filtralo in una bottiglia di vetro.

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venerdì 18 novembre 2016

In Gran Bretagna ordinata ibernazione 14enne con cancro

L'aveva chiesto lei nella speranza di essere 'risvegliata'

Ibernata post-mortem: battaglia legale senza precedenti in Gran Bretagna dove una 14enne, malata terminale di cancro, ha ottenuto dai giudici che il suo corpo fosse conservato e non sepolto nella speranza di essere un giorno "risvegliata" e guarita con nuove cure. Lo riporta la Bbc: il verdetto, emesso poco prima del decesso della ragazza a ottobre, è stato reso pubblico ora dopo che il corpo, portato negli Usa, è stato congelato tramite "criogenesi".

L'ibernazione post-mortem della ragazza è stata autorizzata in via definitiva da un giudice dell'Alta Corte di Londra col consenso della madre e contro il volere del padre. La 14enne, colpita da una forma rara di cancro, viveva con la famiglia nell'area metropolitana della capitale britannica. La criogenesi è una tecnica che in origine si basa sull'idea di poter conservare a lungo un corpo a temperatura bassissima rallentandone le funzioni vitali gradualmente.

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lunedì 14 novembre 2016

La dieta anticancro del professore Veronesi


L’8 novembre si è spento all’età di 90 anni l’oncologo Umberto Veronesi, promotore di alimentazioni e diete anticancro. Una vita spesa nella prevenzione e nella cura dei tumori hanno fatto di lui un pioniere nel campo. Sostenitore dello slogan “Siamo quel che mangiamo“, ha più volte affermato che l’alimentazione influisce sulla formazione dei carcinomi secondo una percentuale del 25-30%. Una correlazione piuttosto stretta, quindi, tra l’alimentazione e il cancro, definito il male del secolo, e per questo ancora più importante da contrastare attraverso una delle attività più rappresentative dell’uomo: l’alimentazione.

La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, studiò per anni quale relazione legava cibo e cancro. Il suo metodo fu dichiarato innovativo. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole.

1. Il consumo di frutta e verdura

Frutta e verdura dovrebbero venire consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena.

2. I cereali integrali

Un altro alimento che non dovrebbe mai mancare sono i cereali integrali, tra cui riso, quinoa, amaranto, grano, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi.

3. La frutta secca

Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica.

4. Bere molta acqua

Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, circa 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario.

5. L’olio d’oliva come unico condimento

L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 3 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali.

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domenica 13 novembre 2016

Nutella, crema Novi e altre creme spalmabili

La Nutella è certamente un prodotto mitico, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ma è veramente un prodotto di qualità? Per scoprirlo basta leggere gli ingredienti della Nutella. E se si cerca bene, tra gli scaffali del supermercato si può trovare (udite udite) anche qualcosa di meglio!

La storia della nutella 

La Nutella nasce ufficialmente nel 1964, ma le sue origini risalgono agli anni '40, alla fine della seconda guerra mondiale.

Fu allora che Pietro Ferrero, un pasticcere di Alba, provò a sostituire il costosissimo cioccolato con le nocciole (un prodotto tipico delle Langhe piemontesi): nacquè così la Pasta Gianduia (o Giandujot), che era confezionata sottoforma di pani avvolti nella carta stagnola, si tagliava a fette ed era economica.
Nell'estate del 1949 la ricetta venne ritoccata e l'impasto reso più morbido, cremoso. Da lì a due anni venne lanciato un nuovo prodotto, la Supercrema, che venne confezionata in barattoli e venduta come crema spalmabile. Nel 1964 il nome venne modificato in Nutella (al suffisso "nut", che si rifà al termine inglese di nocciola, venne agganciata la desinenza "ella", che evoca attributi positivi ed è facile da pronunciare ad ogni latitudine).

Un mito da ridimensionare
La Nutella è un mito. L'immagine che la Ferrero è riuscita a costruire intorno a questo prodotto è incredibile: nell'immaginario popolare la Nutella è un prodotto irraggiungibile, unico. È non potrei di certo affermare il contrario, mi interessa invece spiegare il perché di questa unicità.
 
L'unicità della Nutella non è (purtroppo) dovuta alla qualità del prodotto, ma al rapporto qualità/prezzo e (soprattutto) dalla pubblicità. Moltissimi tentativi di imitazione falliscono miseramente non perché la Nutella sia irraggiungibile dal punto di vista della qualità, ma perché nessuno riesce a produrre qualcosa di altrettanto appetibile allo stesso prezzo. Da non trascurare il fatto che la Nutella ormai sia, nell'immaginario popolare, il leader assoluto e tutte le imitazioni vengono viste come inferiori, a prescindere dal gusto. Il consumatore, cioè, è abituato al gusto della Nutella e vuole solo quello, considerando inferiore qualunque prodotto che abbia un gusto diverso (anche se il gusto è migliore).


Per dimostrare questo voglio presentare un prodotto (sconosciuto ai più) qualitativamente superiore: la crema spalmabile Novi.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...