sabato 11 febbraio 2017

Come misurare i danni del WiFi sulla salute con questa app

Dal proprio smartphone è possibile scaricare un’app gratuita che permette di misurare i campi elettromagnetici prodotti dalle reti WiFi che ci circondano e che causano danni alla salute


La crescita esplosiva dell’uso del Wi-Fi sia nella propria abitazione, che in ambiente di lavoro e addirittura nei luoghi pubblici e nelle scuole crea una grande preoccupazione per quanto riguarda gli effetti sulla salute di questa esposizione prolungata e costante a campi elettromagnetici. Questa situazione diventa ancora più pericolosa quando si dorme sotto l’influenza di queste radiazioni elettromagnetiche e quando più reti Wi-Fi irradiano la stessa abitazione, come accade spesso in un condominio ad esempio. 
 
L’esigenza di analizzare l’impatto sul nostro organismo di questi campi elettromagnetici nasce dal crescente numero di persone che mostrano vari effetti negativi come mal di testa, nausea, stanchezza, difficoltà di concentrazione e palpitazioni del cuore che scompaiono quando passano del tempo nella natura o in ambienti privi di elettrosmog. Per elettrosmog si intende tutto l’inquinamento prodotto dai campi elettromagnetici artificiali prodotti dalla moderna tecnologia.

Molti considerano il WiFi una tecnologia innocua, in realtà sono stati pubblicati più di 34 studi scientifici sui danni del WiFi. Il WiFi può danneggiare il DNA, lo sperma, favorire l’ossidazione cellulare, debilitare il sistema immunitario e quindi nel complesso stimola lo sviluppo di ogni tipo di malattia. Abbiamo anche visto come il WiFi ha un effetto nocivo sulle piante.

Continua qui

giovedì 9 febbraio 2017

Come eliminare la cellulite da pancia, glutei e cosce in modo naturale e veloce

La cellulite colpisce circa 8 donne su 10 di qualunque età e statura ed è causata da una dieta errata e squilibrio ormonale. Ecco come risolverla facilmente in modo naturale

La cellulite è un inestetismo cutaneo che si manifesta su cosce, glutei, ginocchia, caviglie, pancia e braccia e riguarda principalmente le donne anche se può colpire anche gli uomini.
Molte persone cercano di risolvere attraverso la liposuzione ma non è un trattamento definitivo dato che sistematicamente la cellulite si ripresenta dato che non sono state risolte le cause e inoltre può essere dannoso. Quindi cosa si deve fare se si vuole bruciare il grasso corporeo in eccesso, evitando una pericolosa perdita di peso?

Di seguito saranno mostrati i modi naturali per ridurre la cellulite che si basano sui meccanismi di riduzione dell’adipogenesi (deposito di grasso), di aumento della termogenesi (bruciare il grasso attraverso il calore del corpo), del miglioramento della microcircolazione e della sintesi di collagene.

Che cos’è la cellulite?

E’ l’inestetismo cutaneo più famoso al mondo e spiccatamente femminile, ma quante donne veramente sanno cos’è la cellulite? Come si forma la cellulite?

Il termine cellulite sembra suggerire uno stato di infiammazione delle cellule, ma non è così. La cellulite è l’aspetto della “pelle a ricotta”, grumosa o a fossette, che si sviluppa prevalentemente con l’età sulle gambe, sulla pancia e sulla parte posteriore delle braccia. In sostanza, quando si ha un deposito di grasso sotto la pelle esso spinge contro il tessuto connettivo che cede, e si ha questo aspetto irregolare, a “chiazze”, della pelle. Alcuni dei fattori che contribuiscono a questa condizione sono la mancanza di esercizio fisico, cambiamenti ormonali e – avete indovinato – la dieta.
La ragione per cui gli adulti si sviluppano aree di pelle flaccida e cellulite è dovuta alla struttura irregolare di depositi di grasso sotto la pelle. Questa condizione è più comune nelle donne rispetto agli uomini; circa l’80% delle donne hanno un certo grado di cellulite, soprattutto man mano che invecchiano e che la pelle perde la sua elasticità. Tuttavia, chiunque può sviluppare la cellulite, anche gli adolescenti che non hanno problemi di peso ma hanno cambiamenti ormonali. Come condizione della pelle, la cellulite non è grave o dannosa, quindi molti scelgono di non trattarla. Invece altri sono molto infastiditi dagli inestetismi della cellulite, soprattutto in estate.

Le cause principali della cellulite

Diversi fattori principali contribuiscono allo sviluppo della cellulite, tra cui:
  • Dieta carente di nutrienti
  • La ritenzione di liquidi (che provoca anche gonfiore)
  • Disidratazione
  • La mancanza di circolazione
  • Una struttura del collagene debole
  • Essere in sovrappeso o un aumento del grasso corporeo
  • I cambiamenti ormonali
  • La mancanza di attività fisica (uno stile di vita sedentario)

Continua qui 

Olio naturale fai da te anticellulite

 

 

mercoledì 8 febbraio 2017

Sfatato il 'mito' dell'esercizio fisico per controllare il peso

Porta tanti altri benefici, ma dimagrimento solo con dieta

Non è l'esercizio fisico la chiave per controllare il peso, come si potrebbe essere portati a pensare, ma piuttosto altri fattori tra cui la dieta. L'attività fisica ha moltissimi benefici, che vanno dalla riduzione del rischio di malattie cardiache, diabete e cancro fino a un maggior benessere a livello mentale e le persone che la praticano vivono più a lungo e più in salute. Ma può essere collegata anche a un aumento dell'appetito, cosa che porta a mangiare di più per compensare o ad essere meno attivi nel corso della giornata.


    Emerge da uno studio della Loyola University di Chicago, pubblicato su PeerJ, parte di una ricerca denominata Met (Modeling the Epidemiologic Transition Study). "I risultati indicano che l'attività fisica può non proteggere dall'aumento di peso" evidenzia l'autrice, Lara R. Dugas. Per la ricerca sono state prese in esame 1944 persone, tra i 25 e i 40 anni, provenienti dagli Stati Uniti e da altri quattro Paesi: Ghana, Giamaica, Sudafrica e Seychelles. Per verificare il livello di attività fisica è stato chiesto loro di indossare un accelerometro per una settimana e sono stati misurati altri valori come peso, altezza e grasso corporeo all'inizio, dopo un anno e dopo due. Dalle misurazioni all'inizio della ricerca i ghanesi sono risultati quelli con un peso inferiore e più in forma, mentre erano gli americani ad avere i maggiori problemi legati ai chili di troppo.
Dai risultati è emerso un dato che ha sorpreso gli studiosi: l'aumento di peso totale in tutti i Paesi è stato maggiore tra coloro che rispondevano ai criteri delle linee guida per l'attività fisica.

Continua qui

 

lunedì 6 febbraio 2017

Semi di girasole: proprietà, calorie, benefici e controindicazioni.

I semi di girasole hanno ottime proprietà: aiutano a combattere il colesterolo, sono ottimi lassativi naturali e molto altro, ma sono molto calori e possono fare ingrassare. L'olio estratto da questi semi, oltre che in cucina, è utile anche in cosmetica per la bellezza di pelle e capelli. Scopriamone usi e controindicazioni.

Calorie e valori nutrizionali dei semi di girasole
Per cominciare, conosciamo meglio le proprietà nutritive dei semi di girasole, che si ricavano dagli omonimi fiori (nome scientifico: Helianthus anuus) di cui costituiscono i frutti: attenzione agli eccessi perché, se è vero che questo alimento fa molto bene alla salute, tuttavia ha anche molte calorie!

(...)  È importante aggiungere che tra gli acidi grassi monoinsaturi spicca l’alto contenuto di acido oleico, appartenente alla serie omega 9 e costituito da 18 atomi di carbonio. Proprio l’acido oleico e l’acido linoleico, che invece appartiene ai polinsaturi, conferiscono ai semi e all’olio di semi di girasole il potere di prevenire le malattie cardiovascolari al pari di alimenti che contengono omega 3 e omega 6.

(...)
  • Sono potenti lassativi naturali che riescono a combattere la stitichezza ostinata; i benefici sulla regolarità dell’intestino sono immediati perché l’evacuazione solitamente avviene poco dopo aver ingerito i semi, anche se non si sa ancora bene a quali molecole siano da attribuire tali proprietà.
  • Riducono il colesterolo “cattivo” (LDL) senza intaccare quello “buono” (HDL), grazie alla ricchezza in acidi grassi mono e polinsaturi; in questo modo bloccano la formazione della placca aterosclerotica, una patina formata dal colesterolo che si accumula nei vasi sanguigni e finisce per ostruirli, riducendo anche il rischio di avere malattie cardiovascolari.
  • Sono privi di glutine, perciò il consumo di semi e dell’olio di semi di girasole è sicuro per i celiaci ed è utilissimo per ripristinare la regolarità intestinale in caso di stipsi.
  • Alleviano i disturbi connessi alla menopausa, come le vampate di calore e l’insonnia, grazie alla presenza dei fitoestrogeni; inoltre svolgono un’azione protettiva nei confronti di osteoporosi e malattie cardiovascolari, alle quali una donna dopo la cessazione del ciclo mestruale è più esposta.
  • Sono preziosi integratori naturali in gravidanza e allattamento, quando per esempio aumenta il fabbisogno di acidi grassi mono e polinsaturi.
  • Combattono il diabete, poiché gli acidi grassi monoinsaturi di cui sono molto ricchi abbassano l’indice glicemico.
  • Sono alleati contro la gastrite, in quanto grazie allo zinco che contengono in buona quantità incrementano la produzione di mucina, una sorta di gel che protegge lo stomaco e le sue mucose.
  • Prevengono le malattie della prostata, compresi i tumori, grazie all’alto contenuto di magnesio, vitamina E, selenio e acido linoleico, poiché contribuiscono a migliorare il tono muscolare della vescica; l’effetto protettivo della vitamina E, in particolare, è stato provato da una ricerca effettuata ad Orlando in Florida, nel National Cancer Institute Usa, secondo la quale gli uomini che ne assumono di più hanno il 53% di probabilità in meno di ammalarsi di cancro prostatico!
  • Attenuano il mal di testa, di qualunque origine sia (nevralgico, ormonale o emicrania cronica), perché con il loro potere lenitivo facilitano il rilassamento dei tessuti.

     Continua qui
  •  
     

sabato 4 febbraio 2017

World Cancer Day: prevenzione e ambienti sani, così la medicina lotta per sconfiggere i tumori

Quello che fino all’inizio del secolo in molti temevano di affermare, oggi non fa più paura. Almeno un terzo dei tumori che si scoprono ogni anno in Italia - 120mila casi su un totale di 366mila diagnosi effettuate nel 2016: poco più di mille al giorno - potrebbero essere prevenuti adottando uno stile di vita sano: no a fumo e alcol, più spazio alla corretta alimentazione e a uno stile di vita meno sedentario. 

Gli oncologi, nella giornata mondiale dedicata alle malattie oncologiche , non si nascondono. L’obiettivo mortalità zero è ancora lontano da raggiungere, in particolare per alcuni tumori che lasciano poco scampo: come quelli al polmone, al pancreas e alle ovaie. Ma rispetto al passato, si sa che l’impegno individuale può fare la differenza.

Il ruolo della dieta e dell’attività fisica
È su questo aspetto che da tempo si battono quasi quotidianamente gli oncologi. Il loro senso di responsabilità è comprensibile, a maggior ragione in Italia, dove troppi connazionali ignorano l’impatto della prevenzione. Il Codice Europeo contro il Cancro parla chiaro ed è oggi condiviso anche dalle principali organizzazioni non profit attive nel settore. In dodici punti, nel 2014, gli esperti del Vecchio Continente hanno sintetizzato quelle che sono le evidenze condivise dalla comunità scientifica. Tre i binari lungo cui si dipanano i messaggi. Il primo - racchiuso nei punti 3, 4, 5 e 6 - rimarca il ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica. Più perentorie le conclusioni sulle bevande alcoliche: «Per la prevenzione del cancro è meglio non consumarne». 

Continua qui

venerdì 3 febbraio 2017

Mal di schiena, quasi inutili farmaci antinfiammatori

Benefici appena superiori a placebo e troppi effetti collaterali

(ANSA) - SYDNEY, 3 FEB - I comuni farmaci antinfiammatori, come aspirina e ibuprofene, sono "quasi completamene inutili" contro il mal di schiena, che è considerato la maggiore causa di disabilità nel mondo. E' quanto emerge da una analisi di 35 sperimentazioni randomizzate, che hanno coperto oltre 6000 persone che usavano antidolorifici antinfiammatori. Condotta dal George Institute for Global Health di Sydney, ha rivelato che i farmaci noti collettivamente come 'non-steroidal anti-inflammatory drugs', o NSAIDs, offrono benefici appena superiori ai placebo.


    Lo studio, pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases, indica che su 6 pazienti trattati con farmaci antinfiammatori solo uno ha ricevuto benefici clinicamente importanti nel breve termine. E i benefici erano superati da gravi effetti collaterali, come ulcere gastriche e sanguinamento. "La nostra analisi di sicurezza farmaceutica rivela che i NSAIDs aggravano il rischio di effetti collaterali intestinali di due volte e mezzo rispetto ai placebo", scrivono i responsabili dello studio, Manuela Ferreira e Gustavo Machado. Due anni fa una simile ricerca degli stessi studiosi aveva concluso che il paracetamolo - da tempo raccomandato come farmaco di prima scelta per il dolore vertebrale - ha scarso effetto analgesico mentre quasi quadruplica l'incidenza di funzioni epatiche anormali. Un terzo gruppo di farmaci, gli oppioidi, è risultato poco più efficace dei NSAIDs mentre fa scattare effetti collaterali ancora più gravi. Forniscono "modesto" sollievo al dolore lombare cronico, ma i benefici non sono "clinicamente importanti" - e molti pazienti hanno smesso di usarli perché non potevano tollerare gli effetti avversi.

Continua qui

Salute, 5 giovani su 10 soffrono di mal di schiena

 

 

 

 


mercoledì 1 febbraio 2017

Legambiente: “Contaminato da residui di pesticidi un terzo dei prodotti ortofrutticoli sulle tavole degli italiani”


Secondo il dossier ambientalista, gli alimenti fuorilegge (cioè con almeno un residuo chimico che supera i limiti) sono solo una piccola percentuale: l’1,2% nel 2015, era lo 0,7% nel 2014. Molto più alta, però, la contaminazione legale tra verdura, frutta e alimenti trasformati: 36,4% del totale. La presidentessa Rossella Muroni: "Lo studio evidenzia gli effetti di uno storico vuoto normativo, manca una regolamentazione specifica rispetto al problema del simultaneo impiego di più principi attivi sul medesimo ortaggio"

Il tè verde fa bene, a meno che non risulti contaminato da un mix di 21 diverse sostanze chimiche. Stesso discorso per le bacche, tanto di moda nelle diete. Peccato che alcuni campioni analizzati in un laboratorio della Lombardia contenessero fino a 20 molecole chimiche differenti. Anche nell’uva da tavola e da vino, tutta di provenienza nazionale, sono stati trovati residui anche di 7, 8 o 9 sostanze contemporaneamente. Sebbene i prodotti fuorilegge (cioè con almeno un residuo chimico che supera i limiti di legge) siano solo una piccola percentuale (l’1,2% nel 2015, era lo 0,7% nel 2014), tra verdura, frutta e prodotti trasformati, la contaminazione da uno o più residui di pesticidi riguarda un terzo dei prodotti analizzati (36,4%). È quanto emerge nel dossier di Legambiente Stop pesticidi, che raccoglie ed elabora i risultati delle analisi sulla contaminazione da fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e trasformati, realizzati dalle Agenzie per la Protezione Ambientale, Istituti Zooprofilattici Sperimentali e Asl.

Continua qui

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...