Fabio Di Todaro
Gli oncologi, nella giornata mondiale dedicata alle malattie oncologiche , non si nascondono. L’obiettivo mortalità zero è ancora lontano da raggiungere, in particolare per alcuni tumori che lasciano poco scampo: come quelli al polmone, al pancreas e alle ovaie. Ma rispetto al passato, si sa che l’impegno individuale può fare la differenza.
Il ruolo della dieta e dell’attività fisica
È su questo aspetto che da tempo si battono quasi quotidianamente gli oncologi. Il loro senso di responsabilità è comprensibile, a maggior ragione in Italia, dove troppi connazionali ignorano l’impatto della prevenzione. Il Codice Europeo contro il Cancro parla chiaro ed è oggi condiviso anche dalle principali organizzazioni non profit attive nel settore. In dodici punti, nel 2014, gli esperti del Vecchio Continente hanno sintetizzato quelle che sono le evidenze condivise dalla comunità scientifica. Tre i binari lungo cui si dipanano i messaggi. Il primo - racchiuso nei punti 3, 4, 5 e 6 - rimarca il ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica. Più perentorie le conclusioni sulle bevande alcoliche: «Per la prevenzione del cancro è meglio non consumarne».
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