sabato 19 maggio 2018

Dalla cura coi limoni alla gioia-terapia, nasce il primo portale contro le fake news sui tumori

Oncologi Aiom, sul web 400 bufale su presunte cure alimentari

 

 (di Manuela Correra) 

Dalla cura a base di limoni a quella che utilizza il bicarbonato di sodio, dai metodi Di Bella e Hamer a quello del digiuno fino alla terapia della gioia. Sono centinaia le false cure sui tumori che circolano sul web e sui social: gli oncologi hanno contato 400 bufale solo su presunte cure alimentari e 175 su altrettanto presunte terapie alternative. Per arginare questo bombardamento di notizie false, che possono rappresentare un grave pericolo per la salute dei cittadini, l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e la sua Fondazione hanno dunque deciso di scendere in campo, con un portale contro le fake news in oncologia.

Si chiama www.tumoremaeveroche.it ed è stato presentato al ministero della Salute: l'obiettivo è fornire ai cittadini, che potranno anche porre delle domande agli esperti, informazioni chiare e certificate. Nel 2017, spiega il presidente di Fondazione Aiom Fabrizio Nicolis, "quasi 9 milioni di italiani sono stati vittime di fake news nel campo della salute. E il cancro è l'area della medicina più vulnerabile: 160, ad esempio sono le fake news circolanti sulle cause del cancro, e almeno 85 quelle relative a cosa si nasconderebbe dietro la malattia". Il fatto, sottolinea, è che "la diagnosi di tumore cambia la vita di una persona: l'attrazione per le terapie 'non convenzionali' è alimentata dal timore e chi promuove queste teorie sfrutta la ricerca di speranza da parte di malati e familiari. Internet è inoltre lo strumento principale con cui i cialtroni fanno leva sulle aspettative dei pazienti. Contro la disinformazione serve un'alleanza fra clinici, Istituzioni, cittadini e media".

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venerdì 18 maggio 2018

La foto alla bambina e quel bagliore bianco nell’occhio: era un tumore

Una fotografa ha scattato immagini della piccola in vacanza a Tenerife, ha notato una macchia bianca segnalando ai genitori che poteva trattarsi di una malattia seria

 

Una foto le ha salvato la vita. La piccola Presley era in vacanza con la famiglia a Tenerife, nel gennaio 2017, per un periodo di riposo fuori stagione. «Quando eravamo in hotel - ha raccontato la madre Sophie Findlay, 33 anni, abbiamo chiesto alla fotografa della struttura di scattare qualche fotografia alle nostre bambine, ma quando siamo andate a ritirarle Alessia, la fotografa, ci ha preso da parte per mostrarci che un occhio di Presley era bianco. Io ho pensato a un problema con il flash, come quando vengono gli occhi rossi e le ho chiesto se si potesse fare qualcosa per cancellare la macchia, ma lei ci ha detto che l’occhio non viene mai bianco, che poteva essere qualcosa di serio, consigliandoci di farla subito controllare».

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giovedì 17 maggio 2018

La vita è dolce con miliardi di batteri

Dall’umore alle malattie, ci governa il microbiota



Nicla Panciera
Spazza via molti dogmi della medicina. È la «rivoluzione del microbiota», l’insieme dei microrganismi - miliardi di batteri, virus e funghi - che colonizzano la pelle e gli apparati digerente, genitale-urinario e respiratorio. Il microbiota è la nostra centrale biochimica, che svolge funzioni metaboliche e immunitarie, consentendo l’assimilazione dei cibi, regolando l’immunità delle mucose e fungendo da barriera contro i patogeni. Scoperta di recente, perché costituita per la maggior parte da batteri anaerobi (non hanno bisogno di ossigeno e non crescono in coltura al di fuori dell’organismo), questa «materia oscura» «ha una vita propria, prospera con il cibo che mangiamo e produce molte sostanze, come neurotrasmettitori e antibiotici», ha spiegato Antonio Gasbarrini, direttore dell’Area gastroenterologia e oncologia del Policlinico Gemelli, in un seminario organizzato da Sanofi.

Questi microrganismi influenzano anche il sistema nervoso autonomo dell’intestino, il cosiddetto «secondo cervello», creando una rete. Tanto che un’alterazione di questa biomassa è all’origine - o la concausa - di molte patologie infiammatorie, oltre che immunitarie, metaboliche, neurologiche e neurodegenerative. «Risultati importanti provengono anche dall’oncobiotica, disciplina che studia il microbioma nella genesi e nella cura delle malattie neoplastiche», aggiunge Gasbarrini.
Secondo due studi su «Science», «i pazienti oncologici che non rispondono agli immunoterapici sono privi di alcune specie batteriche, la cui reintroduzione porta con sé la sensibilità a uno specifico farmaco». E non c’è area che sia esclusa. È il caso della psichiatria: i batteri psicobiotici, modulando l’umore, influenzano il comportamento.

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mercoledì 16 maggio 2018

Per le malattie dei reni zero prevenzione, due facili test

Controllo urine e pressione, come Melania Trump 10% italiani

 

Zero prevenzione per le malattie renali, ma bastano pochi e semplici controlli. Quanto accaduto a Melania Trump, la first lady americana improvvisamente sottoposta a un intervento ad un rene per quella che la Casa Bianca ha definito "una patologia benigna", mette sotto i riflettori un'area della medicina troppo spesso in un cono d'ombra.
    Il 10% della popolazione italiana adulta è a rischio di malattia renale, ma di questi ben sei su dieci non lo sanno. Chi soffre di una malattia renale ha una probabilità maggiore di sviluppare un infarto e i costi di queste patologie rappresentano una cifra enorme, dall'1 ai 2 punti di Pil.
    "Tutti dovrebbero comunque fare prevenzione di primo livello, e per capire se c'è un rischio di danno renale basta un esame delle urine e un controllo delle pressione. Quest'ultima, quando e' troppo alta, mette a rischio i reni, così come il cervello ed il cuore. Purtroppo non c'è un segno preciso, un dolore riconoscibile che possa aiutare a capire che serve intervenire precocemente", spiega Roberto Palumbo, Direttore della UOC Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale S.Eugenio di Roma.
    Ma quando iniziare i controlli? "L'analisi delle urine è uno straordinario strumento per capire molte cose e, a meno che non ci siamo malattie in corso, basta ripeterlo una volta nell'età pediatrica, uno in adolescenza e dopo i 50 anni una volta l'anno", aggiunge Palumbo. 

 

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Celiachia, in Europa l'80% dei casi non è ancora diagnosticato


martedì 15 maggio 2018

Fragole: Proprietà e Benefici

Le fragole sono uno dei frutti più amati, soprattutto dai bambini, questo grazie al loro gusto dolce e delizioso. Ma questi frutti non sono solo buoni ma hanno anche interessanti proprietà terapeutiche. Vediamo i loro benefici sulla salute.


La pianta delle fragole, il cui nome scientifico è Fragaria vesca, appartiene alla grande famiglia delle Rosacee. Ha origini molto antiche. Il suo nome deriva da un termine latino che fa riferimento alla sua fragranza.

Una rara proprietà delle fragole è quella di avere, a differenza degli altri frutti, i semi situati sulla superficie esterna e non interna.
Contrariamente a quanto si crede, le fragole non sono dei veri e propri frutti. In realtà non sono altro che una parte (ricettacolo) ingrossata dell’infiorescenza.


Indice
Attualmente le fragole che si trovano sul mercato sono molto grandi e succose. Il loro gusto però non ha niente a che fare con quelle coltivate naturalmente nel proprio orto. Per non parlare del gusto più delicato delle più piccole, comunemente chiamate fragole di bosco. Queste ancora oggi crescono spontaneamente in vari boschi d’Italia.

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lunedì 14 maggio 2018

Sigarette elettroniche dannose per la salute?


Le sigarette elettroniche vengono commercializzate come “uno stile di vita”, potrebbero incoraggiare le persone ad usarle per troppo tempo, avverte il vice direttore generale del servizio di sorveglianza della salute del NHS.

Durante una conferenza al comitato scientifico e tecnologico, il professor Gillian Leng, dell’Istituto nazionale per l’eccellenza della salute e della cura (Nizza), ha affermato che i rischi per la salute a lungo termine dello svapo sono ancora sconosciuti.

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sabato 12 maggio 2018

La dieta paleo, un regime alimentare di fantasia nato da una teoria degli anni ’50. Ma la scienza racconta un’altra storia


La dieta paleo o dieta ‘evolutiva’ è una leggenda metropolitana lanciata per la prima volta dal gastroenterologo Walter Voegtlin (The Stone Age Diet, 1975), e ripresa negli anni successivi da diversi autori con studi anche di carattere scientifico. La narrazione ormai ampiamente condivisa indica che l’uomo avrebbe regolato il suo patrimonio genetico, e quindi la sua fisiologia, mangiando principalmente carne magra e verdure durante il paleolitico (periodo che va da 2.5 milioni a 10 mila anni fa). Con l’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento, e l’introduzione massiccia di nuovi alimenti come cereali, latte e derivati, l’uomo non sarebbe riuscito bene ad adattarsi. Da qui avrebbe origine lo sviluppo delle malattie tipiche della civilizzazione, come obesità, diabete e carie (*).

In realtà non sappiamo come mangiassero i nostri antenati 1-2 milioni di anni fa nei vari continenti, nelle diverse stagioni e latitudini. Verosimilmente c’erano molte ‘diete paleo’ che variavano con le stagioni… per cui stiamo parlando di un modello alimentare che non è mai esistito (una paleofantasy).

Sin dagli anni ’50, si era diffusa l’idea tra diversi antropologi e anche a livello popolare, che lo scatto evolutivo dell’Homo erectus non sarebbe dovuto al consumo di tuberi (qualche varietà di patata), ma all’introduzione nella dieta della carne (‘Man the Hunter hypothesis’). Le carcasse di numerosi animali ritrovate in alcune caverne confermerebbero questa tesi. Purtroppo i tuberi o altri prodotti vegetali, essendo privi di ossa, non hanno lasciato traccia nell’evoluzione della nostra specie.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...