venerdì 21 settembre 2018

Ecco i 7 alimenti che cambiano il tuo odore quando li mangi

Ti piace la cucina messicana? Ami le spezie e i sapori forti? Vai pazzo per aglio e cipolla e bevi alcol spesso e volentieri? Alcuni cibi, soprattutto quelli piccanti e dai profumi pungenti non nutrono solo il tuo corpo ma possono influenzare radicalmente l’odore corporeo. La dottoressa Federica Furfaro, gastroenterologa di Humanitas ha spiegato questo fenomeno.

Le spezie

Spezie come il curry e il cumino non si limitano solo a stimolare l’appetito e a facilitare i processi digestivi. L’odore acre di queste spezie si attacca alla lingua e ai denti, restando sulla pelle e nel fiato

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giovedì 20 settembre 2018

L’hamburger McDonald’s contiene solo il 15% di manzo, il resto sono scarti ed ammoniaca

Scandalo McDonald’s – La catena di fast food più famosa al mondo è stata recentemente coinvolta in un gigantesco scandalo alimentare.
Dalle analisi eseguite sulle carni degli hamburger, è emerso che quest’ultimi sono formati da manzo per solo il 15%, con la restante parte costituta da ammoniaca e scarti di altre carni.

Per fortuna, grazie a Jamie Oliver, chef che da anni lotta contro la catena di fast food più famosa al mondo, portando avanti la tesi che vede le carni utilizzate per gli hamburgher McDonald’s inadatte per il consumo umano, poiché, provenienti da scarti di macellazione addizionate con l’ idrossido d’ammonio, la multinazionale Usa è stata costretta a cambiare drasticamente la ricetta dei suoi hamburger.

A sconvolgere l’opinione pubblica e le Associazioni dei Consumatori, l’utilizzo di ammoniaca, sostanza altamente nociva, abbandonata da Burger King e altre catene minori di fast food da diversi anni. Senza contare la presenza di scarti di macello (tendini, ossa e cartilagini) e altre parti che potrebbero finire con il compromettere la salute umana, poiché, potenzialmente contaminate dalle feci delle bestie macellate , rintracciabili, oltre che negli hamburger McDonald’s, nel 70% della carne venduta nei supermercati Usa.

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sabato 15 settembre 2018

"HO MANGIATO PIZZA TUTTI I GIORNI PER UNA SETTIMANA ED È STATA LA MIGLIORE DECISIONE DELLA MIA VITA"

Carboidrati venite a me



La dieta non funziona mai ma non dobbiamo essere tristi al riguardo. Perché sì, in pratica vuol dire che i chili persi con una dieta fast dalle prospettive irrealistiche (sacrificando la felicità personale) sono matematicamente destinati a tornare con gli interessi (statistiche alla mano, l'effetto yoyo è garantito), ma anche che seguire una dieta drastica non porta a nulla e andrebbe evitata a priori. Privarsi praticamente di tutto può scatenare l'effetto contrario alla perdita di peso, andando ad aumentare il desiderio di cibi altamente gratificanti, perché ormai lo abbiamo capito, con il cervello non si scherza. Quindi appurato che anche le pantofole fanno dimagrire(come metafora ovvio), anche la pizza che solitamente è tra i cibi banditi dalle diete low carb o meno, potrebbe stupirti. Senza scomodare la dieta della pizza del dott. Sorrentino, proviamo a dare una seconda chance al cibo più amato del mondo. Popsugar.co.uk ha mandato "sul campo" una sua editor specializzata in dieta e fitness per vedere cosa succede al corpo (e al girovita) se ti concedi una pizza o un piatto di pasta tutti i giorni sia a pranzo sia a cena. Curiosi?


«Mi ha fatto venire voglia di allenarmi di più. Certo, mangiare la pizza e la pasta ogni giorno mi ha fatto sentire un po' in colpa. Ma di conseguenza, mi ha motivato ad andare in palestra più spessodel solito. I miei allenamenti erano più performanti. Oltre ad avere più motivazione, sentivo anche di avere più energia, il che mi ha aiutato a massimizzare gli esercizi. Ho persino battuto il mio record personale sul tapis roulant», ha raccontato. «Le mie voglie sono diminuite. Non ho avuto il desiderio di mangiare uno snack durante il giorno perché ero soddisfatta dal pranzo e dalla cena».


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venerdì 14 settembre 2018

Marche di birra vendute in Italia contenenti glifosato: ecco l’elenco

Marche di birra contenenti tracce di glifosato: scopriamo quali birre vendute in Italia contengono tracce dell’erbicida e altre sostanze potenzialmente tossiche

Alcuni test francesi hanno mostrato una presenza pervasiva del glifosato in diverse marche di birra. Anche se in concentrazioni molto basse. Il Salvagente ha riportato i risultati sui brand venduti in Italia, in un dossier intitolato “La bionda che inganna”.
Scopriamo insieme tutti i prodotti analizzati.

Marche di birra al glifosato: il test francese

L’iniziativa è dell’Istituto nazionale del consumo francese. I test hanno riguardato 45 marche di birra, alla ricerca di 250 molecole considerate più o meno tossiche per l’organismo umano.
Tra le sostanze identificate anche il glifosato, l’erbicida più impiegato al mondo, prodotto da Bayer-Monsanto. La sostanza è stata trovata in 25 campioni tra quelli esaminati dall’istituto francese.
Non solo. I risultati hanno evidenziato anche tracce di boscalid, ftalimmide e folpet, alcuni fungicidi, anche se in concentrazioni meno elevate rispetto ai limiti consentiti per legge.
Il Salvagente ha analizzato approfonditamente i risultati dei test, lanciando a sua volta un’analisiconcentrandosi sui risultati ottenuti dalle marche di birra commercializzate anche in Italia. Si tratta di 28 brand sui 45 totali testati dai francesi.

Corona, La Chouffe, Leffe e Guinness hanno presentato, come vedremo, alcuni profili di preoccupazione. Mentre altre marche come Carlsberg e Heineken hanno superato il test con risultati migliori.

Marche di birra contaminate: i risultati del test

L’intento non è quello di accusare i produttori. Anche perché, come abbiamo già accennato, in tutte le marche di birra analizzate le quantità di sostanze potenzialmente tossiche rispettano sempre i limiti di legge.
A destare preoccupazione è però quello che i medici dell’Isde definiscono come ‘effetto cocktail’: cioè “l’azione sinergica delle diverse sostanze contemporaneamente presenti”. I cui effetti sulla salute non sono stati forse sufficientemente indagati.
Tornando ai risultati delle analisi, scopriamo che 16 marche di birra, tra le 28 commercializzate in Italia, presentano tracce di glifosato. Le concentrazioni sono comprese tra i 0,62 e i 9,23 microgrammi.
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domenica 9 settembre 2018

Un cucchiaio di aceto di mele al giorno per 60 giorni può far scomparire tutti questi problemi

Come ho spiegato in molti articoli l’aceto di mele è molto diverso dall’aceto di vino: quest’ultimo è ottimo per fare le pulizie in casa ma non ha niente a che vedere con il potere terapeutico dell’aceto di mele.
Probabilmente lo hai nella tua cucina e lo usi semplicemente come condimento nelle insalate, ma in verità puoi farci molto di più: è in grado di curare il singhiozzo, alleviare i sintomi del raffreddore, favorire la perdita di peso e prevenire le malattie cardiache.
L’aceto di mele, chiamato anche Apple Cider Vinegar, o aceto di sidro di mele, deve essere composto dall’intera mela non solo dalla composta per ottenere i migliori benefici.

10 Benefici dell’Aceto di mele. Un cucchiaio al giorno

Ecco SOLO ALCUNI dei vantaggi che ottieni consumando un cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua una volta al giorno 10 minuti prima di mangiare:
1. Aiuta a far scomparire il bruciore di stomaco e il reflusso acido

Recenti studi hanno dimostrato che il reflusso acido, diversamente dall’opinione comune, deriva da avere troppo poco acido nello stomaco. L’aceto di mele grazie all’acido acetico, acido malico e alle sue proprietà antibiotiche farà scomparire i sintomi e aiuterà a ripristinare l’equilibrio nello stomaco.
2. Promuove il colesterolo sano
Non solo l’aceto di mele riduce il colesterolo LDL e favorisce quello HDL, ma gli studi hanno dimostrato che può proteggere da eventuali danni e ossidazione alle arterie, che è il principale rischio del colesterolo alto.
3. Favorisce la perdita di peso
L’aceto di mele per dimagrire è molto potente, come ho descritto in dettaglio nell’articolo Dimagrire con l’aceto di mele. Perdi 2 kg a settimana con l’Aceto di Mele. L’acido malico e la pectina contenuti nell’aceto di mele aiutano a ridurre l’appetito, aumentare il metabolismo e ridurre la ritenzione idrica, una grande combinazione se stai cercando di perdere qualche chilo.
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sabato 8 settembre 2018

Le molte proprietà nascoste del sedano

Crudo o cotto, il sedano fa bene all’organismo, alla linea e al portafoglio. Ecco tutti i buoni motivi per cui la ricerca scientifica più recente ci suggerisce di metterlo in tavola


Il sedano è uno degli alimenti più apprezzati nelle diete per la sua leggerezza, per la capacità contrastare i grassi, specie quelli cattivi, e combattere la ritenzione.
Ancora poco conosciute restano le altre proprietà benefiche di questo ortaggio, dall'aroma intenso, poche calorie (solo 20 in 100 grammi), tanta acqua, potassio e vitamina A.

LE PROPRIETA’ DEL SEDANO

Le fibre di cui il sedano è ricco, aiutano a ridurre trigliceridi e colesterolo; la sedanina, una sostanza aromatica stimolante e altre molecole (fenolo, mannite, inositolo) ne potenziano le capacità digestive e di assorbimento dei gas nell’apparato digerente.
Mentre gli ftalidi, dei particolari fitonutrienti, permettono di controllare gli ormoni che regolano la pressione del sangue e lo rendono adatto nel trattamento di molti casi di ipertensione.

Consumato crudo, fresco o in succo (anche sotto forma di centrifugato) questo ortaggio contrasta la ritenzione idrica grazie al suo alto potere diuretico. «Questa sua capacità disintossicante, unita al ricco quantitativo di vitamina A – spiega Pier Luigi Rossi, Professore di Nutrizione Clinica all’Università Bologna  – ne fanno un prezioso alleato anche contro le infiammazioni».

Prime fra tutte l’acne, i bruciori urinari o le infezioni agli occhi. E non ultimo aiuta anche l’amore, stimolando l’attività delle ghiandole surrenali e sessuali, grazie alla presenza degli ormoni steroidi delta-16.

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venerdì 7 settembre 2018

Controllare l'ora dei pasti per dimagrire

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Sciences, basterebbe posticipare l'orario della colazione e anticipare quello della cena di 90 minuti, senza alcuna restrizione alimentare, per perdere,  in 10 settimane, il doppio del grasso corporeo rispetto a chi non segue questi accorgimenti.

Infatti, l'orario dei pasti influenza il metabolismo di ciascuno di noi.

Inoltre, secondo gli scienziati, restringendo il tempo che intercorre tra il primo pasto della giornata e l'ultimo, si riduce complessivamente il senso di fame e, quindi, il cibo consumato.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...