giovedì 14 febbraio 2019

Pesce vecchio “rinfrescato” e mozzarella sbiancata: il menù del crimine sulle tavole italiane


È quanto emerge da un rapporto di Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare

Dalla mozzarella sbiancata con la soda al pesce vecchio rinfrescato chimicamente, dalla carne dei macelli clandestini al pane cotto in forni con legna tossica, dalle nocciole turche prodotte con il lavoro dei bambini al miele «tagliato» con sciroppo di riso o di mais. Sono solo alcune delle portate de «Il crimine nel piatto degli italiani», allestito da Coldiretti a Roma in occasione della presentazione del sesto Rapporto «Agromafie» elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare. Dall’antipasto al dolce, i clan portano in tavola «prodotti illegali, pericolosi o frutto dello sfruttamento di manodopera». Ecco qualche esempio. 
Antipasti
Per cominciare, mozzarella sbiancata con carbonato di soda e perossido di benzoile e frittelle di bianchetti, conosciuti a Napoli come cicinielli: il regolamento Ue 1967/2006 ne mette fuori legge la cattura, lo stoccaggio, l’immagazzinamento e la vendita che però ancora avviene attraverso le vie illegali. 
Primi 
Secondo Coldiretti, sulla tavola del crimine non può non trovare posto il riso proveniente dalla Birmania: “frutto della persecuzione e del genocidio dei Rohingya”. 
Secondi
Attenzione al pesce vecchio «ringiovanito» con il cafados, una miscela di acidi organici e acqua ossigenata che viene mescolata con il ghiaccio e consente di restituire al branzino o alla sogliola di turno una freschezza apparente. C’è anche la bistecca di animali macellati clandestinamente, senza alcun controllo sanitario sia sulla carne sia sui locali nei quali viene sezionato o sulle procedure igieniche usate dai «macellai». 
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Hiv, funziona il vaccino messo a punto dalla ricercatrice di Latina Barbara Ensoli

LATINA – Sono stati pubblicati su Frontiers in Immunology i risultati di 8 anni di sperimentazione del vaccino Tat contro l’Hiv messo a punto dal team guidato dalla ricercatrice di Latina Barbara Ensoli. E i dati della sperimentazione che inizialmente  è stata condotta anche su un gruppo di pazienti in cura al Goretti di Latina, sono molto incoraggianti. La terapia antiretrovirale (cART) infatti è in grado di “ridurre drasticamente – del 90% dopo 8 anni dalla vaccinazione – il serbatoio di virus latente, inattaccabile dalla sola terapia” (che pure funziona bene).
Secondo la direttrice pontina del Centro Ricerca Aids dell’Istituto Superiore di Sanità  “i risultati  aprono nuove prospettive per una cura funzionale dell’HIV, ossia una terapia in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali”.  L’opportunità è intuibile soprattutto nei pazienti giovani e giovanissimi, che si preparano ad affrontare terapie a vita. Per loro si riduce la tossicità associata ai farmaci e si migliora la qualità di vita. “L’obiettivo, in prospettiva – dice la Ensoli – è giungere all’eradicazione del virus”.

mercoledì 13 febbraio 2019

Vaccini: Ministero Dice No Ad Alluminio Nei Deodoranti Ascellari, Sì Nei Vaccini. Qualcosa Non Quadra. I Documenti

L’alluminio è tossico oppure no? Una domanda che pare lecita fare ai responsabili del Ministero della salute che nel 2017 hanno diffuso un documento che dimostra la pericolosità dell’alluminio.

Alluminio neurotossico, a dirlo il Ministero

Si tratta del parere numero 19 del 3 maggio 2017 sull’esposizione all’alluminio e sull’opportunità di usarlo nei preparati cosmetici, specialmente per quanto riguarda gli sparay antisudore.
Il documento ministeriale è stato divulgato dalla dottoressa Antonietta Gatti sul proprio prifilo FaceBook (post tra l’altro inizialmente censurato da FaceBook nonostante fosse una notizia scientificamente fondata e supportata da documenti ministeriali).
Il comunicato del Ministero si è avvalso di bibliografia internazionale ed il parere di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità.
Secondo quanto si legge, l’alluminio applicato sull’epidermide è potenzialmente pericoloso in quanto neurotossico (a determinarne la neurotissocità sono gli studi citati dal Ministero).
Inoltre, la neurotossicità sarebbe nota alle case produtrici già da tempo sia italiane che francesi che lo utilizzano nella composizione dei deodoranti.

E nei vaccini?

“Ciò che risulta evidente da tutto questo – scriva la dottoressa Gatti – è la non biocompatibilità dell’Alluminio sulla pelle”

Ma che succede se l’Alluminio lo iniettiamo nell’organismo?

“Lo Standard 10993 – continua la Gatti – che definisce la biocompatibilità di un materiale ed i test cui deve essere sottoposto per la valutazione è chiaro e, se un materiale è anche solo sospettato di essere non biocompatibile sulla pelle, non può essere usato per impianti o per inoculazione. Non solo non deve: non può.”
Eppure, nei vaccini l’Alluminio sotto forma di idrossido di Alluminio o fosfato di Alluminio o come nanoparticella “viene inoculato come se niente fosse. Dobbiamo pensare che gli effetti neurotossici svaniscono solo perché lo vogliono le case farmaceutiche?

venerdì 8 febbraio 2019

Il picco dell'influenza, 52 morti dall'inizio dell'epidemia

Nell'ultima settimana 13 decessi, 282 i casi gravi


Sono 282 i casi gravi e 52 i decessi a causa dell'influenza - 13 dei quali nell'ultima settimana - registrati dall'inizio della stagione epidemica. Questo il bilancio della rete di sorveglianza Influnet dell'Istituto superiore di sanità.
Il numero di casi gravi e decessi ha registrato un aumento negli ultimi 7 giorni monitorati, che hanno segnato il picco dei contagi con 832.000 casi in una settimana. L'80% dei casi gravi e l'85% dei decessi presentano almeno una patologia cronica preesistente. I dati del Sistema nazionale di sorveglianza InfluNet evidenziano che nella quinta settimana del 2019 (28 gennaio - 3 febbraio), molto probabilmente, la curva epidemica delle sindromi influenzali ha raggiunto il suo picco stagionale.
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sabato 26 gennaio 2019

Perché ingrassiamo? Ecco i 4 nemici da cui difenderci

Perennemente a dieta? Ecco come capire cosa ci fa davvero male tra ciò che mangiamo

Non mollare

Ci sono domande antiche come il tempo. Una di queste è proprio perché ingrassiamo e invecchiamo più rapidamente e ci sentiamo spesso stanchi? La lotta contro il peso forma a volte ci sembra essere una battaglia persa. Ma non dobbiamo scoraggiarci. Il motivo per cui accade ciò è che la nostra alimentazione non è sempre vantaggiosa.
Alle volte mangiamo “di tutto un po’” ma senza preoccuparci di inserire cibi positivi nel piatto e ridurre quelli svantaggiosi. Non solo. Ci sono periodi in cui siamo maggiormente dinamici e altri in cui lo siamo meno. Insomma, la risposta sta scritta nel nostro DNA. Di certo non possiamo modificare i nostri geni, ma senza dubbio possiamo modificare la loro espressione. Come? Alimentazione e attività fisica sono due preziosi strumenti. Scopriamo come utilizzarli.
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Ci sono domande antiche come il tempo. Una di queste è proprio perché ingrassiamo e invecchiamo più rapidamente e ci sentiamo spesso stanchi? La lotta contro il peso forma a volte ci sembra essere una battaglia persa. Ma non dobbiamo scoraggiarci. Il motivo per cui accade ciò è che la nostra alimentazione non è sempre vantaggiosa.

martedì 22 gennaio 2019

Glicemia alta. 8 Segni premonitori, Cause e Rimedi Naturali

L’iperglicemia, ovvero alti livelli di glucosio nel sangue può causare danni ai tuoi nervi, organi e vasi sanguigni. Il vero pericolo si presenta quando il livello di zucchero nel sangue non scende causando il rischio che possano verificarsi seri problemi di salute, come accade con chi soffre di diabete.
Uno dei motivi per cui le persone soffrono di glicemia alta è perché ignorano i segnali che dà il corpo. Quindi, per mantenere il tuo corpo sano e il livello di zuccheri nel sangue più bassi, tieni d’occhio i seguenti segnali.

Danni ed Effetti dell’Iperglicemia

L’iperglicemia non trattata può causare gravi danni alla salute che includono:
  • Danni ai nervi o neuropatia
  • Danni ai reni o nefropatia
  • Insufficienza renale
  • Malattia cardiovascolare
  • Disturbi agli occhi o retinopatia
  • Problemi ai piedi causati da nervi danneggiati e scarso flusso sanguigno
  • Problemi alla pelle, come infezioni batteriche e fungine

8 Sintomi di Iperglicemia

Per evitare che questi gravi effetti dell’iperglicemia si manifestino è importante riconoscere i segnali premonitori di questa patologia.
1. Sete intensa: il motivo principale per cui l’iperglicemia ti fa avere sete è la poliuria. Quando il livello di zucchero nel sangue è alto, i reni non riescono a tenere il passo, quindi producono più urina per eliminare il glucosio in eccesso che non possono assorbire, causando disidratazione.

2. Fame eccessiva: se hai continuamente fame, potresti avere alti livelli di zuccheri nel sangue, per cui tendi a mangiare di più perché il glucosio non è in grado di entrare nelle cellule. Potrebbe essere dovuto alla mancanza di insulina o forse, resistenza all’insulina. Quando ciò accade, il tuo corpo non è in grado di convertire il cibo che mangi in energia. Quindi se il tuo corpo sente che non ha abbastanza energia, richiederà più cibo per cercare di produrre glucosio.

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lunedì 21 gennaio 2019

Oms: "Sui migranti falsi miti, non portano malattie"

Primo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla situazione in Europa. "Si ammalano dopo l'arrivo nella Ue. E il loro numero è più basso di quanto si pensi"


QUELLO che 'i migranti portano le malattiè è un falso mito, mentre è forte il rischio che la loro salute peggiori una volta arrivati nei Paesi di destinazione a causa delle cattive condizioni in cui vivono. Altro falso mito è che siano sempre più numerosi, mentre nei 54 paesi compresi nell'area dell'Oms-Europa sono appena il 10% della popolazione. E' quanto evidenzia il primo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla salute dei migranti e dei rifugiati in Europa presentato oggi a Ginevra.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...