C’è un paese che sta vincendo la sua guerra in difesa delle api: la Slovenia. E la sua situazione, da questo punto di vista, è talmente positiva, rispetto al disastro generalizzato del resto del mondo, che da molte parti si studia il modello sloveno, anche con esperienze sul campo, e si cerca di mettere a punto piani nazionali che possano ottenere gli stessi risultati.
Oggi in Slovenia ci sono circa 10.000 apicoltori, cioè 5 ogni mille abitanti, contro, per esempio, un tasso di 0,4 per mille negli Stati Uniti: anche solo questo numero dimostra che le api si trovano a proprio agio, in quel paese. E c’è molto di più.
A raccontare in che cosa consista il segreto degli alveari sloveni è Civil Eats, che dopo aver premesso che il paese ha una lunga tradizione, testimoniata anche dal fatto che la prima giornata mondiale delle api, istituita quest’anno dalle Nazioni Unite, è stata fissata il 20 maggio, data di nascita di Anton Jansa, considerato il fondatore della moderna apicoltura (vissuto tra il 1734 e il 1773), riassume i punti essenziali del piano pro-api messi in campo fino dai primi anni duemila.
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