domenica 8 marzo 2020
venerdì 6 marzo 2020
Mal di testa, lo smartphone potrebbe peggiorarlo
Più analgesici e meno sollievo per chi lo ha
Lo smartphone potrebbe rendere più ostico il mal di testa, infatti chi soffre di cefalea e usa lo smartphone prende una maggiore quantità di analgesici e ottiene minor sollievo da questi farmaci rispetto a chi non lo usa.
È quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology Clinical Practice che ha coinvolto 400 pazienti con difversi tipi di cefalea, emicrania, cefalea tensiva etc.
"Sebbene siano da confermare in studi più ampi, questi risultati sono preoccupanti in quanto l'uso dello smartphone è sempre più invalso ed è stato collegato a una varietà di sintomi tra cui il più comune è proprio il mal di testa" - ha dichiarato l'autore del lavoor Deepti Vibha, dell'Institute of Medical Sciences a New Delhi e membro della American Academy of Neurology. Nello studio oltre la metà dei partecipanti faceva uso regolare di uno smartphone, gli altri non lo avevano.
È quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology Clinical Practice che ha coinvolto 400 pazienti con difversi tipi di cefalea, emicrania, cefalea tensiva etc.
"Sebbene siano da confermare in studi più ampi, questi risultati sono preoccupanti in quanto l'uso dello smartphone è sempre più invalso ed è stato collegato a una varietà di sintomi tra cui il più comune è proprio il mal di testa" - ha dichiarato l'autore del lavoor Deepti Vibha, dell'Institute of Medical Sciences a New Delhi e membro della American Academy of Neurology. Nello studio oltre la metà dei partecipanti faceva uso regolare di uno smartphone, gli altri non lo avevano.
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giovedì 5 marzo 2020
Bufala Coronavirus: su WhatsApp i consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender
I presunti consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender non sono che l'ennesima bufala WhatsApp sul Coronavirus
Il Coronavirus fa paura un po’ a tutti, ma andare nel panico non servirà: bisogna combattere il rischio di contagio con l’intelligenza, come si legge raccomandato dalla Dottoressa Lidia Rota Vender, Ematologa e Presidente ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus (parole che deduciamo esserle state attribuite). Su WhatsApp sta girando un messaggio piuttosto lungo (una bufala a tutti gli effetti, che ha tratto in inganno anche diverse testate importanti in quanto mescolante insieme elementi veritieri ed altri su cui è lecito avere più di qualche dubbio), una sorta di vadevecum sui comportamenti da adottare (figlie delle indicazioni presumibilmente fornite da un giovane ricercatore di Shenzhen trasferitosi a Wuhan per una collaborazione con la task force impegnata nella lotta contro l’agente patogeno). Cos’è il Coronavirus e come avviene il contagio da una persona all’altra.
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Come si può combattere e si manifesta: solo mezze verità
Neutralizzarlo è semplice, basta essere correttamente informati. Secondo quella che possiamo definire una bufala, il Coronavirus non innesca raffreddore con naso sgocciolante o tosse grassa, bensì tosse secca. In ogni caso, l’agente patogeno reagisce male al calore, e perisce quando esposto a temperature di 26, 27 gradi. Il consiglio, come si legge, è di bere liquidi caldi (brodo, tisane, the), e di stare alla larga dall’acqua troppo fredda. Il Coronavirus ha un diametro di circa 400-500 nanometri, ed il contagio, viste le sue dimensioni, può essere sventato con ogni tipo di mascherina (non ne occorrono di speciali, a differenza di quelle utilizzate dal personale sanitario, che, essendo esposto a cariche virali più elevate, ha bisogno di proteggersi più a fondo). Difficile credere ad un’esternazione del genere, come puntualizzato anche da ‘butac.it‘. La bufala Coronavirus fondata sulle raccomandazioni della Dottoressa Lidia Rota Vender insiste ancora così: sono sufficienti tre metri di distanza da un soggetto infetto che starnutisce per evitare di esporsi al contagio. Un altro consiglio? Il Coronavirus sopravvive per 12 ore all’incirca a ridosso di superfici metalliche (meglio disinfettare le mani al tocco di maniglie, porte e quant’altro). Per circa 6/12 ore l’agente patogeno può annidarsi nei tessuti: non sopravviverà, in ogni caso, al lavaggio con i più comuni detersivi (per quelli da lavare a secco, si consiglia l’esposizione al sole).Continua qui
venerdì 28 febbraio 2020
L'Italia è prima in Europa per morti da polveri sottili, ma non sembra un problema
Undicesimi al mondo per decessi precoci dovuti al Pm2.5, 46500 casi nel 2016. La questione ambientale, tra inquinamento e allerta maltempo, ci uccide
Sempre sull’onda del riscaldamento globale e del cambiamento climatico di cui l’emergenza a Venezia ci sta fornendo una drammatica dimostrazione, arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo, sulla scia di alcuni allarmanti rapporti usciti già negli scorsi anni: siamo il primo paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5. Lo scorso marzo l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva spiegato che l’aria inquinata uccide ogni anno 80mila persone solo in Italia, collocandoci addirittura un po’ più in alto nella triste classifica, intorno al nono posto, forse perché teneva in considerazione anche altri tipi di gas nocivi come Pm10, biossido di azoto e ozono.
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giovedì 27 febbraio 2020
Un virus intelligente ma ora bisogna scoprire tutti i suoi punti deboli
Il Coronavirus venuto dalla Cina è molto scaltro: produce sintomi lievi e i contagiati si muovono liberamente. Così si propaga
Ci sono virus stupidi e virus intelligenti. I primi, come Ebola, uccidono rapidamente i loro ospiti. I secondi li colpiscono con sintomi lievi. Fanno sì che continuino a viaggiare, lavorare e andare in vacanza, nonostante un po’ di brividi e naso chiuso. Che tornino a casa la sera in famiglia, non disdicano quella cena con gli amici prenotata tempo fa o si lancino nell’impresa sportiva per cui si erano tanto allenati.
Veloce e furbo
Ecco, il nuovo coronavirus venuto dalla Cina è particolarmente intelligente. L’80% dei contagiati ha sintomi blandi, quasi inesistenti. Ma che sarà mai, ci dicevamo, non uccide certo come gli altri coronavirus di Sars e Mers. Perché preoccuparsi tanto, è solo un’influenza o poco più. E lui intanto, non visto dai radar, viaggiava. E andando veloce, ovviava alla letalità piuttosto bassa (3% contro il 10% della Sars e il 34% della Mers). Fino a triturare, con la sua costanza, i record di vittime dei ben più cattivi coronavirus fratelli.
L’epidemia dei giorni di festa
L’epidemia ha preoccupato fin dall’inizio le autorità di Wuhan. Il 30 dicembre è stato lanciato l’allarme all’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Ma le misure di prevenzione sono state prese a rilento. Wuhan ha aspettato il 23-24 gennaio per imporre un cordone sanitario. La decisione è entrata in vigore 8 ore dopo l’annuncio, dando modo a chi non gradiva la reclusione di cambiare città. Né è stato cancellato il banchetto da guinness per 10 mila famiglie, il 7 febbraio, per festeggiare il capodanno. Solo a feste concluse è stato vietato di vendere selvaggina viva. Da allora – a dimostrazione delle dimensioni di questo mercato – le autorità hanno chiuso 20 mila allevamenti di porcospini, cinghiali, civette delle palme, pavoni. In vendita c’erano anche coccodrilli, serpenti, tigri, pangolini e, come sappiamo, pipistrelli.
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Ci sono virus stupidi e virus intelligenti. I primi, come Ebola, uccidono rapidamente i loro ospiti. I secondi li colpiscono con sintomi lievi. Fanno sì che continuino a viaggiare, lavorare e andare in vacanza, nonostante un po’ di brividi e naso chiuso. Che tornino a casa la sera in famiglia, non disdicano quella cena con gli amici prenotata tempo fa o si lancino nell’impresa sportiva per cui si erano tanto allenati.
Veloce e furbo
Ecco, il nuovo coronavirus venuto dalla Cina è particolarmente intelligente. L’80% dei contagiati ha sintomi blandi, quasi inesistenti. Ma che sarà mai, ci dicevamo, non uccide certo come gli altri coronavirus di Sars e Mers. Perché preoccuparsi tanto, è solo un’influenza o poco più. E lui intanto, non visto dai radar, viaggiava. E andando veloce, ovviava alla letalità piuttosto bassa (3% contro il 10% della Sars e il 34% della Mers). Fino a triturare, con la sua costanza, i record di vittime dei ben più cattivi coronavirus fratelli.
L’epidemia dei giorni di festa
L’epidemia ha preoccupato fin dall’inizio le autorità di Wuhan. Il 30 dicembre è stato lanciato l’allarme all’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Ma le misure di prevenzione sono state prese a rilento. Wuhan ha aspettato il 23-24 gennaio per imporre un cordone sanitario. La decisione è entrata in vigore 8 ore dopo l’annuncio, dando modo a chi non gradiva la reclusione di cambiare città. Né è stato cancellato il banchetto da guinness per 10 mila famiglie, il 7 febbraio, per festeggiare il capodanno. Solo a feste concluse è stato vietato di vendere selvaggina viva. Da allora – a dimostrazione delle dimensioni di questo mercato – le autorità hanno chiuso 20 mila allevamenti di porcospini, cinghiali, civette delle palme, pavoni. In vendita c’erano anche coccodrilli, serpenti, tigri, pangolini e, come sappiamo, pipistrelli.
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mercoledì 26 febbraio 2020
Coronavirus, la ricetta del disinfettante fai da te sul sito Oms
Mascherine e gel disinfettante negli uffici pubblici e anche in Senato. Disinfezione di autobus e metro, anche a Roma
Alcol etilico, glicerina e acqua ossigenata, diluite con acqua distillata o fatta bollire e poi raffreddare. Questa la 'ricetta' per preparare un disinfettante per le mani 'fai da te' contenuta in un documento pubblicato sul sito dell'Oms, che spiega anche tutti i passaggi necessari. Per preparare dieci litri di disinfettante, spiega il documento che fa parte del materiale messo a punto dall'Oms per il lavaggio delle mani e non è specifico per il coronavirus, vanno usati circa 8,3 litri di alcol etilico al 96%, 420 millilitri di acqua ossigenata al 3% e 145 millilitri di glicerolo al 98%, portando poi la soluzione risultante al volume di 10 litri con acqua sterile, distillata o fatta bollire e poi raffreddare. Il contenitore può essere di plastica o vetro, mentre la soluzione può essere mescolata con attrezzi di plastica, metallo o legno.
Disinfettante per le mani in tutti gli uffici pubblici e pulizia straordinaria di autobus e metro. Sono due misure disposte dal modello di ordinanza su Coronavirus che il governo ha preparato per le Regioni fuori dall'area del contagio. "Nelle P.a., nelle strutture sanitarie e in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messe a disposizione di addetti, utenti e visitatori, disinfettanti per il lavaggio delle mani". Inoltre "le aziende di trasporto pubblico locale devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi".
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martedì 25 febbraio 2020
Dall'infarto ai tumori, ecco le prime 25 cause di morte in Italia
Secondo il rapporto dell'Istat sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore e le malattie cerebrovascolari
Dalle malattie del cuore ai tumori, dalle demenze alle malattie respiratorie. L'Istat ha pubblicato per la prima volta i dati di mortalità per causa in Italia negli anni 2003 e 2014, un rapporto che fotografa le prime 25 cause di morte nel nostro paese.
Dalle malattie del cuore ai tumori, dalle demenze alle malattie respiratorie. L'Istat ha pubblicato per la prima volta i dati di mortalità per causa in Italia negli anni 2003 e 2014, un rapporto che fotografa le prime 25 cause di morte nel nostro paese.
Dal 2003 al 2014 tasso mortalità sceso del 23%
Nel 2014, i decessi in Italia sono stati 598.670, con un tasso standardizzato di mortalità di 85,3 individui per 10mila residenti. Dal 2003 al 2014 il tasso di mortalità si è ridotto del 23%, a fronte di un aumento del 1,7% dei decessi (+9.773) dovuto all'invecchiamento della popolazione. Nel rapporto dell'Istat si legge che sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore (rappresentative del 29,5% di tutti i decessi), anche se i tassi di mortalità per queste cause si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35%. Al quarto posto nella graduatoria delle principali cause di morte figurano i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni (33.386 decessi). Demenza e Alzheimer risultano in crescita; con i 26.600 decessi rappresentano la sesta causa di morte nel 2014.
Tra i tumori specifici di genere, quelli della prostata sono la decima causa di morte tra gli uomini (7.174 decessi), mentre quelli del seno sono la sesta causa tra le donne (12.201 decessi) e la più frequente di natura oncologica. Tra le cause di morte in aumento, la prima è la setticemia (1,3% del totale dei decessi). Nel 2014 i decessi si sono triplicati rispetto al 2003 soprattutto per effetto della maggiore presenza nella popolazione di anziani multicronici.
Tra i tumori specifici di genere, quelli della prostata sono la decima causa di morte tra gli uomini (7.174 decessi), mentre quelli del seno sono la sesta causa tra le donne (12.201 decessi) e la più frequente di natura oncologica. Tra le cause di morte in aumento, la prima è la setticemia (1,3% del totale dei decessi). Nel 2014 i decessi si sono triplicati rispetto al 2003 soprattutto per effetto della maggiore presenza nella popolazione di anziani multicronici.
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