Secondo uno studio internazionale, per l'Italia il Cnr, la molecola di origine naturale inibisce Sars-Cov-2. E' presente in abbondanza in vegetali comuni
Dalla natura la speranza di una nuova arma contro Covid-19. Uno studio internazionale al quale ha partecipato l'Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche, il Cnr-Nanotec di Cosenza, suggerisce come la quercetina - un composto di origine naturale - funzioni da inibitore specifico del Sars-CoV-2. La sostanza mostra infatti un'azione destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine chiave per la replicazione del patogeno. Lo studio, supportato dalla Fundación hna spagnola, è stato pubblicato su International Journal of Biological Macromolecules.
Insieme alla ricerca di un vaccino efficace, lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per il coronavirus responsabile della Covid-19 è un altro grosso filone di studi che il mondo della scienza ha avviato per vincere il nemico pandemico. Anche perché in molti casi - come l'Hiv - hanno consentito di tenere perfettamente sotto controllo la malattia. Il nuovo lavoro - condotto da Bruno Rizzuti del Cnr-Nanotec con un gruppo di ricercatori di Zaragoza e Madrid - dimostra che la quercetina, bloccando l'attività enzimatica di 3CLpro, risulta "letale" per Sars-CoV-2.
"Le simulazioni al calcolatore hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione - afferma Rizzuti, autore della parte computazionale dello studio - già adesso questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco. La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico: è presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall’uomo".
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giovedì 3 settembre 2020
mercoledì 2 settembre 2020
Batterio killer, Palù: "Normalmente è innocuo, si è trasformato"
Pubblicato il: 02/09/2020 15:23
Un patogeno presente "nell'intestino e nell'ambiente, normalmente innocuo che, però, può trasformarsi in killer". Descrive così, Giorgio Palù, professore emerito di microbiologi e virologia all'università di Padova, il citrobacter al centro del caso della Terapia intensiva dell'ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona, dove sono morti 4 bambini e dove il patogeno è stato ritrovato nei rubinetti dell'acqua.
"Parliamo di un germe che appartiene alla grande famiglia degli enterobatteri - spiega all'Adnkronos Salute Palù, precisando di non poter entrare nel merito della vicenda specifica, al vaglio della magistratura - Solitamente lo incontriamo, senza ammalarci, nell'ambiente. Può dare anche infezioni ma, in genere, è considerato un germe opportunista", cioè che in condizioni particolari si 'incattivisce'. "Nei bambini, nei neonati, negli immunodepressi o in caso di manovre invasive può diventare pericoloso. Può dare infezioni intestinali, alle vie urinarie. Purtroppo nei bambini può dare anche meningiti con forme gravi", aggiunge Palù.
Il guaio è che "questo germe è spesso resistente a molti antibiotici. Fa parte di quell'insieme di batteri multiresistenti ai farmaci che, se si sviluppano in ambienti ospedalieri, sono pericolosissimi. Ed è la resistenza ai farmaci il problema dei problemi: si stima che nel 2050 le infezioni prodotte da microrganismi multiresistenti causeranno più morti del cancro ogni anno. Questo è un problema che l'umanità dovrà affrontare più delle pandemie".
martedì 1 settembre 2020
Batterio killer nell'ospedale di Verona, era annidato nei rubinetti dell'acqua
Dopo un anno e mezzo di verifiche la relazione della commissione sulla tragedia del Citrobacter all'Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona che uccise quattro bimbi. E riapre il reparto di Ostetricia chiuso a giugno
VERONA - Dopo un anno e mezzo di verifiche e soprattutto dopo la battaglia legale avviata da una mamma, si scorge uno spiraglio di verità nella tragedia del Citrobacter all'Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona. Dopo la morte di quattro neonati e la chiusura del reparto, ora si scopre che il batterio letale si era annidato in un rubinetto dell'acqua utilizzata dal personale della Terapia intensiva neonatale. È la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto, come indicato dal Corriere del Veneto.
Si tratta della cosiddetta "commissione esterna", coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all'Università di Padova. Secondo le conclusioni della commissione esterna, il Citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle misure d'igiene. Ricorrere all'acqua del rubinetto e non a quella sterile, probabilmente un errore fatale. I primi controlli da parte dei vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano stati avviati a gennaio poi erano stati interrotti a causa dell'emergenza Coronavirus.
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VERONA - Dopo un anno e mezzo di verifiche e soprattutto dopo la battaglia legale avviata da una mamma, si scorge uno spiraglio di verità nella tragedia del Citrobacter all'Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona. Dopo la morte di quattro neonati e la chiusura del reparto, ora si scopre che il batterio letale si era annidato in un rubinetto dell'acqua utilizzata dal personale della Terapia intensiva neonatale. È la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto, come indicato dal Corriere del Veneto.
Si tratta della cosiddetta "commissione esterna", coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all'Università di Padova. Secondo le conclusioni della commissione esterna, il Citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle misure d'igiene. Ricorrere all'acqua del rubinetto e non a quella sterile, probabilmente un errore fatale. I primi controlli da parte dei vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano stati avviati a gennaio poi erano stati interrotti a causa dell'emergenza Coronavirus.
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sabato 29 agosto 2020
Sanità, dall’1 settembre addio al superticket di 10 euro su visite specialistiche ed esami
Molte le regioni che già lo avevano abolito del tutto o solo per i redditi bassi. La nuova misura uniformerà i vari provvedimenti regionali ed è valida per tutti i cittadini, a prescindere dall'Isee. Resta invece, per chi non è esonerato, il ticket di 30-35 euro. Cittadinanzattiva: "Passaggio importante frutto anche delle battaglie di tante organizzazioni civiche"
Entra in vigore l’1 settembre l’abolizione del superticket, la quota aggiuntiva di 10 euro sul ticket per le visite mediche specialistiche e gli esami clinici introdotta nel 2007 dal governo Prodi. Ma rimasta lettera morta fino alla Finanziaria 2011, quando a palazzo Chigi c’era Berlusconi. L’eliminazione, prevista dall’ultima legge di Bilancio, vale circa 165 milioni di euro nel 2020 e 490 per gli anni successivi, tutte risorse extra Fondo Sanitario Nazionale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, al momento del varo della manovra aveva esultato per la cancellazione di una “misura iniqua” che ha pesato soprattutto su chi ha meno possibilità di curarsi a causa del basso reddito.
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Entra in vigore l’1 settembre l’abolizione del superticket, la quota aggiuntiva di 10 euro sul ticket per le visite mediche specialistiche e gli esami clinici introdotta nel 2007 dal governo Prodi. Ma rimasta lettera morta fino alla Finanziaria 2011, quando a palazzo Chigi c’era Berlusconi. L’eliminazione, prevista dall’ultima legge di Bilancio, vale circa 165 milioni di euro nel 2020 e 490 per gli anni successivi, tutte risorse extra Fondo Sanitario Nazionale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, al momento del varo della manovra aveva esultato per la cancellazione di una “misura iniqua” che ha pesato soprattutto su chi ha meno possibilità di curarsi a causa del basso reddito.
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lunedì 24 agosto 2020
Coronavirus, uno studio conferma: è possibile contagiarsi più volte
E' ufficiale: è possibile essere contagiati più volte dal Covid-19. Il primo caso documentato dall'Università di Hong Kong riguarda un 33enne dell'ex colonia britannica. Era stato dimesso dopo essere stato curato dal virus ad aprile, ma all'inizio di questo mese e' risultato nuovamente positivo al ritorno dalla Spagna, secondo quanto ha riportato la televisione pubblica locale Rthk. Secondo le autorità sanitarie della città, inizialmente si pensava che l'uomo potesse essere un "portatore persistente" di Sars-Cov-2, il virus causa della pandemia di Covid-19, e mantenere l'agente infettivo nel suo corpo dalla sua precedente malattia. Tuttavia, i ricercatori dell'Università di Hong Kong affermano che le sequenze genetiche dei ceppi virali contratti dall'uomo in aprile e agosto sono "chiaramente diverse". La scoperta potrebbe rappresentare una battuta d'arresto per chi basa la propria strategia contro la pandemia sulla presunta immunita' che si ottiene dopo aver sconfitto la malattia. "Molti credono che i guariti dal Covid-19 abbiano l'immunita' contro nuovi contagi perche' la maggior parte ha sviluppato una risposta basata sugli anticorpi neutralizzanti riscontrati nel siero", osserva lo studio dell'Università di Hong Kong.
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domenica 9 agosto 2020
Un discorso del virologo dottor.Fauci:
“La varicella è un virus. Molte persone l'hanno avuto, e probabilmente non ci pensano molto una volta che la malattia iniziale è passata. Ma rimane nel tuo corpo e vive lì per sempre, e forse quando sei più grande, si potranno avere episodi dolorosamente debilitanti di fuoco di Sant'Antonio. Non riesci a superare questo virus in poche settimane, senza avere un altro effetto sulla salute.
Lo sappiamo perché è in circolazione da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
Anche l'herpes è un virus. E una volta che lo contrai rimane nel tuo corpo e vive lì per sempre, e ogni volta che sei stanco o stressato avrai una ricaduta. Anche per un semplice evento (foto di scuola, colloquio di lavoro, grande appuntamento) potrai sviluppare i sintomi.
Per il resto della tua vita.
Non lo supererai in poche settimane.
Lo sappiamo perché esiste da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
L'HIV è un virus. Attacca il sistema immunitario e rende il contagiato molto più vulnerabile ad altre malattie. Ha un elenco di sintomi e impatti negativi sulla salute che continuano all'infinito. Ci sono voluti decenni prima che fossero sviluppati trattamenti praticabili tali da permettere alle persone di sopravvivere con una ragionevole qualità della vita. Una volta che lo hai, vive nel tuo corpo per sempre e non c'è cura. Nel corso del tempo, ciò provoca un impatto sul corpo, mettendo le persone che vivono con l'HIV a maggior rischio di patologie come malattie cardiovascolari, malattie renali, diabete, malattie ossee, malattie del fegato, disturbi cognitivi e alcuni tipi di cancro.
Lo sappiamo perché esiste da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
Ora con il COVID-19, abbiamo un nuovo virus che si diffonde rapidamente e facilmente. L'intero spettro di sintomi ed effetti sulla salute sta appena iniziando a essere catalogato, molto meno compreso.
Finora i sintomi includono:
Febbre
fatica
tosse
polmonite
Brividi / tremori
Disturbo respiratorio acuto
Danno polmonare (potenzialmente permanente)
Perdita di gusto (un sintomo neurologico)
Gola infiammata
mal di testa
Respirazione difficoltosa
Confusione mentale
diarrea
Nausea o vomito
Perdita di appetito
Ictus
Occhi gonfi
Coaguli di sangue
convulsioni
Danni al fegato
Danni ai reni
Eruzione cutanea
Le persone che risultano positive al test per Covid-19 sono state classificate come malate anche dopo 60 giorni. Molte persone si ammalano per settimane, migliorano, quindi subiscono una rapida e improvvisa riacutizzazione e si ammalano di nuovo. Un uomo a Seattle è stato ricoverato in ospedale per 62 giorni e, sebbene abbastanza in forma da essere dimesso, ha ancora una lunga strada da percorrere. Per non parlare di una fattura medica da $ 1,1 milioni di dollari.
E poi tra i sintomi, c'è la MIS-C. La sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, una condizione in cui diverse parti del corpo possono infiammarsi, tra cui cuore, polmoni, reni, cervello, pelle, occhi o organi gastrointestinali. I bambini con MIS-C possono avere febbre e vari sintomi, tra cui dolore addominale, vomito, diarrea, dolore al collo, eruzione cutanea, occhi iniettati di sangue o sensazione di stanchezza.
Sebbene rara, ha causato anche dei giovanissimi morti.
Ecco, il Covid-19 non esiste da anni. Sono trascorsi praticamente solo 6 mesi. Nessuno sa ancora gli effetti a lungo termine sulla salute, o come potrebbe presentarsi anni dopo il percorso di vita per le persone che sono state esposte. Letteralmente non sappiamo ciò che non sappiamo.
Per quelli nella nostra società che suggeriscono che le persone prudenti sono solo dei codardi, per le persone che rifiutano di prendere anche le più semplici precauzioni per proteggere se stesse e coloro che le circondano, voglio chiedere, senza iperbole e in tutta sincerità:
Come osate?
Come osate rischiare la vita degli altri in modo così sprezzante?
Come osate decidere per gli altri che secondo voi dovrebbero accettare l'esposizione al virus così da “superarla e via” quando letteralmente nessuno sa chi sarà il caso fortunato dai "sintomi lievi" e chi invece si ammalerà e morirà?
Perché mentre sappiamo che alcune persone sono più suscettibili alla sofferenza del caso più grave, sappiamo anche che giovani di 20 e 30 anni sono morti, corridori di maratona e campioni di fitness sono morti, bambini e neonati sono morti.
Come osate comportarvi come se ne sapeste più di medici e ricercatori esperti, quando quegli stessi medici e ricercatori riconoscono che c'è così tanto che non sappiamo ancora, ma con quello che sappiamo, sono abbastanza intelligenti da avere paura di quanto facilmente si diffonda, e raccomandare precauzioni di base.
Lavaggio frequente delle mani
Distanziamento fisico
Ridotto contatto o interazione sociale / pubblica
Indossare una maschera
tosse o starnuti nel gomito
Evitare di toccarti il viso
Sanificazione di superfici frequentemente toccate
Più cose possiamo fare per mitigare il rischio di esposizione, meglio stiamo tutti, secondo me. Non solo appiattisce la curva e consente agli operatori sanitari di mantenere livelli di servizio che non sono immediatamente e catastroficamente sopraffatti; riduce anche le sofferenze e le morti inutili e guadagna tempo affinché la comunità scientifica studi il virus per giungere a una comprensione più ampia dell'ampiezza del suo impatto sia a breve che a lungo termine.
Respingo totalmente l'idea che sia "solo un virus" e alla fine lo prenderemo tutti.
È una posizione egoista, pigra e senza cuore."
Anthony Fauci
Fonte: Giorgio Pasetto
“La varicella è un virus”: la dichiarazione che state condividendo tutti non è di Antony Fauci
Lo sappiamo perché è in circolazione da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
Anche l'herpes è un virus. E una volta che lo contrai rimane nel tuo corpo e vive lì per sempre, e ogni volta che sei stanco o stressato avrai una ricaduta. Anche per un semplice evento (foto di scuola, colloquio di lavoro, grande appuntamento) potrai sviluppare i sintomi.
Per il resto della tua vita.
Non lo supererai in poche settimane.
Lo sappiamo perché esiste da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
L'HIV è un virus. Attacca il sistema immunitario e rende il contagiato molto più vulnerabile ad altre malattie. Ha un elenco di sintomi e impatti negativi sulla salute che continuano all'infinito. Ci sono voluti decenni prima che fossero sviluppati trattamenti praticabili tali da permettere alle persone di sopravvivere con una ragionevole qualità della vita. Una volta che lo hai, vive nel tuo corpo per sempre e non c'è cura. Nel corso del tempo, ciò provoca un impatto sul corpo, mettendo le persone che vivono con l'HIV a maggior rischio di patologie come malattie cardiovascolari, malattie renali, diabete, malattie ossee, malattie del fegato, disturbi cognitivi e alcuni tipi di cancro.
Lo sappiamo perché esiste da anni ed è stato studiato a livello medico per anni.
Ora con il COVID-19, abbiamo un nuovo virus che si diffonde rapidamente e facilmente. L'intero spettro di sintomi ed effetti sulla salute sta appena iniziando a essere catalogato, molto meno compreso.
Finora i sintomi includono:
Febbre
fatica
tosse
polmonite
Brividi / tremori
Disturbo respiratorio acuto
Danno polmonare (potenzialmente permanente)
Perdita di gusto (un sintomo neurologico)
Gola infiammata
mal di testa
Respirazione difficoltosa
Confusione mentale
diarrea
Nausea o vomito
Perdita di appetito
Ictus
Occhi gonfi
Coaguli di sangue
convulsioni
Danni al fegato
Danni ai reni
Eruzione cutanea
Le persone che risultano positive al test per Covid-19 sono state classificate come malate anche dopo 60 giorni. Molte persone si ammalano per settimane, migliorano, quindi subiscono una rapida e improvvisa riacutizzazione e si ammalano di nuovo. Un uomo a Seattle è stato ricoverato in ospedale per 62 giorni e, sebbene abbastanza in forma da essere dimesso, ha ancora una lunga strada da percorrere. Per non parlare di una fattura medica da $ 1,1 milioni di dollari.
E poi tra i sintomi, c'è la MIS-C. La sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, una condizione in cui diverse parti del corpo possono infiammarsi, tra cui cuore, polmoni, reni, cervello, pelle, occhi o organi gastrointestinali. I bambini con MIS-C possono avere febbre e vari sintomi, tra cui dolore addominale, vomito, diarrea, dolore al collo, eruzione cutanea, occhi iniettati di sangue o sensazione di stanchezza.
Sebbene rara, ha causato anche dei giovanissimi morti.
Ecco, il Covid-19 non esiste da anni. Sono trascorsi praticamente solo 6 mesi. Nessuno sa ancora gli effetti a lungo termine sulla salute, o come potrebbe presentarsi anni dopo il percorso di vita per le persone che sono state esposte. Letteralmente non sappiamo ciò che non sappiamo.
Per quelli nella nostra società che suggeriscono che le persone prudenti sono solo dei codardi, per le persone che rifiutano di prendere anche le più semplici precauzioni per proteggere se stesse e coloro che le circondano, voglio chiedere, senza iperbole e in tutta sincerità:
Come osate?
Come osate rischiare la vita degli altri in modo così sprezzante?
Come osate decidere per gli altri che secondo voi dovrebbero accettare l'esposizione al virus così da “superarla e via” quando letteralmente nessuno sa chi sarà il caso fortunato dai "sintomi lievi" e chi invece si ammalerà e morirà?
Perché mentre sappiamo che alcune persone sono più suscettibili alla sofferenza del caso più grave, sappiamo anche che giovani di 20 e 30 anni sono morti, corridori di maratona e campioni di fitness sono morti, bambini e neonati sono morti.
Come osate comportarvi come se ne sapeste più di medici e ricercatori esperti, quando quegli stessi medici e ricercatori riconoscono che c'è così tanto che non sappiamo ancora, ma con quello che sappiamo, sono abbastanza intelligenti da avere paura di quanto facilmente si diffonda, e raccomandare precauzioni di base.
Lavaggio frequente delle mani
Distanziamento fisico
Ridotto contatto o interazione sociale / pubblica
Indossare una maschera
tosse o starnuti nel gomito
Evitare di toccarti il viso
Sanificazione di superfici frequentemente toccate
Più cose possiamo fare per mitigare il rischio di esposizione, meglio stiamo tutti, secondo me. Non solo appiattisce la curva e consente agli operatori sanitari di mantenere livelli di servizio che non sono immediatamente e catastroficamente sopraffatti; riduce anche le sofferenze e le morti inutili e guadagna tempo affinché la comunità scientifica studi il virus per giungere a una comprensione più ampia dell'ampiezza del suo impatto sia a breve che a lungo termine.
Respingo totalmente l'idea che sia "solo un virus" e alla fine lo prenderemo tutti.
È una posizione egoista, pigra e senza cuore."
Anthony Fauci
Fonte: Giorgio Pasetto
“La varicella è un virus”: la dichiarazione che state condividendo tutti non è di Antony Fauci
martedì 21 luglio 2020
Un'analisi del sangue riconosce 5 tumori 4 anni prima
In futuro potrebbe diventare un test di routine
Una tecnica basata sull'analisi del sangue riconosce cinque forme di tumore comuni con un anticipo di quattro anni rispetto alle tecniche tradizionali. Lo indica la ricerca internazionale pubblicata su Nature Communications e coordinata dall'Università della California a San Diego. La tecnica, chiamata PanSeer, riconosce precocemente nel 91% dei casi, i tumori di stomaco, esofago, colon retto, polmoni e fegato in persone senza sintomi, e in futuro potrebbe entrare nella routine delle analisi di controllo.
Coordinata da Kun Zhang, dell’Università della California a San Diego, il test promette di avere importanti ricadute sulla sopravvivenza dei malati di tumore grazie alla diagnosi molto precoce, che permette di intervenire con farmaci o con la chirurgia quando il tumore è gli inizi della sua formazione.
Non si tratta certamente, rilevano i ricercatori, di ‘indovinare’ se una persona si ammalerà: quelli che il test va a cercare sono i segnali, estremamente precoci, di un cambiamento in atto nel modo in cui si replica il Dna. La tecnica va infatti a cercare nel sangue le firme della metilazione, ossia del processo che in condizioni normali accompagna la replicazione del Dna, ma che in presenza di tumori può subire delle alterazioni.
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