sabato 13 febbraio 2021

Smartwatch Facebook per recuperare i dati sulla tua salute

 

Potrebbe arrivare sul mercato uno smartwatch Facebook, il motivo? Semplice, recuperare i dati sulla salute di chi lo acquisterà. È la nuova trovata di Mark Zuckerberg alla continua ricerca di nuovi modi di monetizzare.

Apparentemente, Facebook sta costruendo uno smartwatch come prossima incursione nell’hardware, e il dispositivo potrebbe debuttare al più presto il prossimo anno.

Si dice che lo smartwatch funzioni su Android, anche se non è chiaro se utilizzerà il sistema operativo Wear di Google poiché Facebook sta cercando di costruire il proprio sistema operativo per future iniziative hardware.

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Insonnia, cosa mangiare a cena per dormire bene? Ecco gli alimenti che conciliano il sonno

Dai cibi che non devono mancare a quelli che, al contrario, andrebbero evitati: i consigli della dietista

Difficoltà a dormire? Magnesio, triptofano e vitamine del gruppo B: sono loro gli elementi chiave della cena che concilia il sonno. Ma che cos’altro prevede una ‘dieta anti insonnia’? E soprattutto, è vero che con una alimentazione ad hoc si può stimolare il riposo? “Assolutamente sì”, chiarisce con nettezza la dottoressa Federica Grandi, dietista presso il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo) del Gruppo San Donato.

Quali consigli darebbe per una dieta e uno stile di vita che aiutino a migliorare la qualità del sonno?
“E’ importante capire con il paziente il suo stile di vita e impostare un programma specifico. Ma in in linea di massima per la popolazione generale non bisognerebbe mai eccedere con il volume della cena, per favorire la digestione e dormire meglio. Una cena normale dovrebbe apportare il 30-35% del fabbisogno energetico quotidiano. In casi di insonnia importante – intendendo per insonnia una riduzione di quantità e qualità del sonno per almeno tre-quattro notti a settimana – la cena può scendere anche al 20-25% dell’apporto energetico giornaliero, con la quota restante che va di conseguenza ripartita meglio negli altri pasti e spuntini. Questo perché una ripartizione corretta dell’energia durante la giornata è molto importante”.

Quali alimenti è bene privilegiare per conciliare il sonno?
“E’ bene prediligere alimenti che permettono una digestione non troppo lenta. Sono molto indicati i cibi ricchi in magnesio, vitamine del gruppo B e triptofano. Il triptofano, in particolare, favorisce la produzione di melatonina, aiutando il rilassamento generale. Il magnesio e le vitamine del gruppo B favoriscono nello specifico il rilassamento muscolare. Gli alimenti che li contengono sono però quelli che la popolazione generale normalmente tende ad evitare a cena, ovvero i carboidrati: pasta, riso, cereali integrali in generale, più ricchi di magnesio rispetto a quelli raffinati. Mangiarli a cena porta ad una digestione migliore rispetto a quella che si ha dopo aver mangiato delle proteine”.

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Covid: 13.532 nuovi positivi, 311 le vittime

Calano le terapie intensive, -236 ricoveri

Sono 13.532 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore che portano il numero dei contagiati dall'inizio dell'emergenza a 2.710.819. Le vittime nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono invece 311, un incremento che porta il totale a 93.356.

Ad oggi in Italia ci sono 401.413 attualmente positivi, 761 in meno rispetto a ieri, mentre dall'inizio dell'emergenza i dimessi e i guariti sono 2.216.050, con un incremento rispetto a ieri di 13.973.

Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.062, in calo di 33 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite.

Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 118. Secondo i dati del ministero della Salute sono invece 18.500 le persone ricoverate nei reparti ordinari, 236 in meno rispetto alla giornata di venerdì.

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Covid, Abruzzo, Liguria, Toscana e Trento in zona arancione. Impianti di sci restano chiusi in Trentino

Confermate misure per Umbria e Bolzano. Sicilia in giallo. Arriva l'ok del Cdm alla proroga, stop agli spostamenti fino al 25 febbraio

Via libera in Consiglio dei ministri al decreto legge Covid, che proroga il blocco degli spostamenti tra le Regioni, anche quelle gialle, dal 15 al 25 febbraio.

"Dal 16 al 25 febbraio - recita la norma - sull'intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". 

Tre regioni - Abruzzo, Liguria, Toscana - e la provincia di Trento, passano in zona arancione.

Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore le ordinanze, valide a partire da domenica. In arancione restano anche l'Umbria e la provincia di Bolzano anche se per entrambe i governatori hanno disposto misure ancora più restrittive. La Sicilia torna in giallo allo scadere dell'ordinanza.

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venerdì 12 febbraio 2021

Covid, in 24 ore 13.908 positivi, 316 vittime. Tasso di positività scende al 4,5%

Effettuati 305.619 i test . Monitoraggio Iss: il decremento dei decessi è molto lento. Umbria e Bolzano a rischio alto. Diffusa la circolazione delle varianti in Italia. Restare a casa ed evitare contatti non necessari

Sono 13.908 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 15.146.

Le vittime oggi sono 316, ieri erano state 391.

Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.095, in calo di 31 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. I ricoveri nelle 24 ore in rianimazione sono stati 153. I ricoverati con sintomi sono invece 18.736 (-206 rispetto a ieri). Sono stati 305.619 i test (tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 292.533 (13 mila in meno). Il tasso di positività è del 4,5% (ieri 5,1%, lo 0,6 in più di oggi). Sono stati 305.619 i test (tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 292.533 (13 mila in meno). Il tasso di positività è del 4,5% (ieri 5,1%, lo 0,6 in più di oggi).

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Test dell'orologio per diagnosticare disturbi mentali

Il test dell’orologio è una prova molto semplice per effettuare una diagnosi di disturbo mentale. La sua finalità è valutare il deterioramento cognitivo del soggetto e poter diagnosticare eventuali disturbi neurologici e psichiatrici. Da quando è stata realizzato per la prima volta nel 1953, è divenuto uno dei test comuni per identificare precocemente l’ Alzheimer o altre demenze.

È più che probabile che, ad oggi, se diciamo che questa prova si basa “solo” sul chiedere al paziente di disegnare un orologio le cui lancette segnino le 11 e 10, più di una persona può dubitare della sua validità ed efficacia diagnostica. Tuttavia, dobbiamo tenere in considerazione alcuni aspetti pratici sui quali si fonda questa prova (all’apparenza) tanto semplice.

Disegnare un orologio è talmente semplice che risulta quasi incredibile che possa essere una delle prove più efficaci quando si tratta di rilevare disturbi cognitivi come il Parkinson o l’Alzheimer.

In primo luogo, è necessario comprendere l’ordine impartito: “disegni un orologio che indichi questa ora”. In seguito, la persona dovrà pianificare, fare attenzione alla sua esecuzione motoria, aggiustare la sua percezione visiva, la sua coordinazione visivo-motoria e la sua capacità visivo-costruttiva. Non è, dunque, una cosa così semplice; di fatto, l’efficienza cognitiva richiesta dal test dell’orologio lo rende una delle prove più utili, soprattutto se la confrontiamo con altre più complesse, più costose e meno affidabili.

Test dell’orologio per valutare un deficit delle capacità cognitive

Questa prova è stata sviluppata e applicata per la prima volta nel 1953. Si cercava di avvalorare l’aprassia costruttiva (abituale nelle demenze) e di identificare l’entità delle lesioni della corteccia parietale. A poco a poco, e vedendo la sua efficacia, è divenuto uno strumento essenziale per diagnosticare il deterioramento cognitivo associato soprattutto alle prime fasi dell’Alzheimer.

Lo svolgimento di questa prova, come abbiamo già detto, è molto semplice. Tuttavia, deve comunque essere guidata e analizzata da uno psicologo qualificato, dato che sulla base del test dell’orologio è possibile identificare diversi disturbi, deficit o lesioni cerebrali. Occorre inoltre dire che vi sono fino a 15 modi diversi di valutare detta prova.

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Scuole chiuse per varianti Covid, aumentano nuovi focolai: dove si torna alla didattica a distanza

Dove sono state chiuse le scuole per impennata di casi Covid tra alunni e personale scolastico? Dall’Umbria alla Lombardia, dall’Abruzzo alle Marche passando per Lazio e Alto Adige, ecco dove si stanno registrando i nuovi focolai, spesso legati alle varianti del virus, che hanno costretto le amministrazioni locali a decidere per il ritorno alla didattica a distanza. Galli (Sacco): “Questo è un problema”.

Anche se non c'è un collegamento scientificamente provato tra circolazione delle varianti Covid e aumento dei contagi tra i bambini, è un dato di fatto che la maggior parte dei focolai collegati alle mutazioni del virus, in particolare a quella inglese, siano stati registrati nelle scuole. E il numero di comuni e Province che stanno decidendo di tornare alla didattica a distanza sta crescendo ora dopo ora per evitare che la trasmissione dell'infezione diventi incontrollabile. Numerose classi sono finite in quarantena, per altre è stato predisposto lo screening, insieme anche al personale docente e non docente, per scoprire la presenza di ulteriori casi. "Stando a ciò che dicono gli esperti inglesi – ha detto Massimo Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano -, i primi riscontri confermano che la variante inglese si trasmette più velocemente tra i più giovani. Varie evidenze vanno in questa direzione. Se confermato, questo è un problema per diversi motivi. Ricordiamoci che per i ragazzi e i bambini non abbiamo ancora un vaccino sperimentato. Inoltre, i giovanissimi di solito si infettano meno degli adulti, perché hanno una min

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...