sabato 20 febbraio 2021

Mascherine U-Mask, Ministero Salute vieta vendita/ “Non sono dispositivo medico”

Mascherine U-Mask, Ministero della Salute vieta vendita e dispone ritiro dal mercato con carattere di urgenza: “Non sono dispositivo medico, potenziali rischi”

Il Ministero della Salute impone lo stop alla vendita delle mascherine U-Mask, perché non sono un dispositivo medico. La decisione arriva dopo l’inchiesta della procura di Milano per frode in commercio e dopo che i carabinieri del Nas di Trento avevano segnalato che queste mascherine risultavano dispositivi medici in base alla certificazione di un laboratorio privo però di autorizzazione e sottoscritta da un soggetto senza laurea. Il Ministero della Salute, quindi, richiede il ritiro dal mercato di questi prodotti e dispone «il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2». Il Ministero della Salute, inoltre, mette in guardia dai «potenziali rilevanti rischi per la salute» per «l’assenza di un regolare processo valutativo».

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venerdì 19 febbraio 2021

Covid, Iss: E' allarme varianti, zone rosse per contenerle. Campania, Emilia Romagna e Molise arancioni da domenica

Speranza firmerà l'ordinanza oggi. Più casi tra giovani e bimbi, meno tra over 80 grazie ai vaccini. Arrivati a 3,3 milioni di immunizzati

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. Passano in area arancione le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise.

Contro la nuova chiusura si scagliano subito i ristoratori di Napoli: 'Richiudere è una mazzata terribile'

LA BOZZA DEL MONITORAGGIO - "È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile.

Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine", evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

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Covid: superati i 95 mila morti in Italia, aumentano positivi

Contagi sul lavoro, l’Inail: “Seconda ondata più pesante della prima. A gennaio casi in crescita del 12,8% rispetto a un mese fa”

Il numero complessivo dei casi accertati da marzo a oggi in fabbriche, uffici e aziende ammonta a 147.875, pari a circa un quarto delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail dall’inizio del 2020. Il 62,3% (92mila contagi) è relativo al quadrimestre ottobre-gennaio 2021. Le province che contano più decessi dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo (9,5%), Milano (8,9%), Napoli (6,9%), Roma (6,1%), Brescia (5,6%), Cremona (4,1%), Torino (3,7%)

La seconda ondata del Covid-19 ha avuto un impatto più pesante della prima sui luoghi di lavoro. Lo certifica l’Inail, spiegando che il quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021, con oltre 92mila contagi, ha inciso per il 62,3% sul totale delle infezioni di origine professionale denunciate dall’inizio della pandemia. Il numero complessivo dei casi accertati da marzo a oggi in fabbriche, uffici e aziende ammonta quindi a 147.875, pari a circa un quarto delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail dall’inizio del 2020 e al 5,8% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla fine di gennaio. Solo in questo mese, inoltre, c’è stato un aumento di 16.785 infezioni (+12,8%) rispetto a dicembre.

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giovedì 18 febbraio 2021

Covid: 13.762 nuovi casi, 347 vittime. Il tasso di positività sale al 4,8%

Sono stati 288.458 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Dal 1 marzo via alle vaccinazioni degli over 65 nel Lazio. Sempre nel Lazio prenotati 20mila prof

Sono 13.762 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Le vittime sono, invece, 347.  Sono stati 288.458 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, con il tasso di positività rispetto ai nuovi casi (13.762) che sale al 4,8% dal 4,1% di ieri. Ad oggi gli attualmente positivi al coronavirus sono 384.501 (-4.363), mentre i dimessi o guariti sono 2.286.024 (+17.771). Le vittime totali, invece, sono 94.887. 

Il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva per coronavirus in Italia sono 2.045, due in più rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi, invece, sono 17.963, 311 in meno.

Partiranno dal 1 marzo nel Lazio le vaccinazioni presso i medici di medicina generale (mmg). La novità, in attesa dell'atto ufficiale del ministero, è che si partirà dai nati nell'anno 1956 (65 anni) con il vaccino Astrazeneca. E' quanto fa sapere l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. Sempre nel Lazio è stata superata la quota delle 20 mila prenotazioni online degli operatori delle scuole e delle universita' e dei servizi per l'infanzia. Per la prenotazione occorre avere con sé la tessera sanitaria. La prenotazione e' scaglionata per fasce di età tenendo conto della novita'

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Focolai di varianti Covid: da oggi torna la zona rossa in quattro comuni lombardi

In Lombardia preoccupa la diffusione delle varianti Covid. A pochi giorni dall’anniversario del primo caso di Codogno, quattro comuni vengono chiusi per contenere i focolai. Dalle ore 18 di oggi, mercoledì 17 febbraio, i cittadini di Bollate (Milano), Castrezzato (Brescia), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese) tornano in zona rossa. Chiuse tutte le scuole.

In Lombardia tornano le zone rosse. A pochi giorni dall'anniversario del primo caso di Codogno, quattro comuni vengono chiusi per contenere i focolai di varianti Covid. Da oggi, mercoledì 17 febbraio, i cittadini di Bollate (Milano), Castrezzato (Brescia), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese) tornano in zona rossa.

Zona rossa a Bollate, Castezzato, Mede e Viggiù
L'ordinanza firmata martedì sera dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, fa scattare le limitazioni dalle ore 18.00 del 17 febbraio e sino al 24 febbraio, "con eventuale proroga sulla base dell’evoluzione del contesto epidemiologico".

Le misure sono quelle già previste dalle zone rosse delle scorse settimane: chiusi ristoranti, negozi e attività commerciali (tranne quelle essenziali come alimentari, farmacie, tabaccai), vietati gli spostamenti anche all'interno del comune salvo per comprovate ragioni di lavoro, salute, necessità e urgenza.

Stop alle lezioni anche nelle scuole primarie e dell'infanzia
In aggiunta si fermano anche le attività scolastiche e didattiche delle classi delle scuole primarie, secondarie di primo grado e delle scuole superiori nel territorio dei comuni interessati. Le lezioni si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Sono sospesi anche i servizi educativi pubblici e privati per l’infanzia nonché le scuole dell’infanzia, statali e paritarie.

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Ema raccomanda autorizzazione remdesivir: primo farmaco anti Covid

La Commissione europea intende prendere una decisione sull'autorizzazione condizionale all'immissione in commercio per il remdesivir la prossima settimana, consentendo la commercializzazione del prodotto nell'Ue 


Il comitato per i medicinali per uso umano dell'Ema, Agenzia europea del farmaco, ha raccomandato di concedere l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio  del remdesivir per il trattamento del Covid-19 negli adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni con polmonite che richieda supporto per la respirazione. Remdesivir, farmaco antivirale già usato per l'Ebola, è il primo medicinale contro il Covid-19 a essere raccomandato per l'autorizzazione in Ue. I dati sul remdesivir sono stati valutati in un tempo eccezionalmente breve attraverso una procedura di revisione continua, un approccio utilizzato dall'Ema durante le emergenze di sanità pubblica per valutare i dati non appena disponibili. La Commissione europea, che è stata informata dall'Ema nel corso della valutazione, intende prendere una decisione sull'autorizzazione condizionale all'immissione in commercio per il remdesivir la prossima settimana, consentendo la commercializzazione del prodotto nell'Ue. Nel complesso, lo studio ha mostrato che i pazienti trattati con remdesivir si sono ripresi dopo circa 11 giorni, rispetto ai 15 giorni per i pazienti trattati con placebo. Questo effetto non è stato osservato nei pazienti con malattia da lieve a moderata: il tempo per il recupero è stato di 5 giorni sia per il gruppo remdesivir che per il gruppo placebo. Per i pazienti con malattia grave, che costituivano circa il 90% della popolazione dello studio, il tempo necessario per il recupero era di 12 giorni nel gruppo remdesivir e 18 giorni nel gruppo placebo. 

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mercoledì 17 febbraio 2021

Varianti Covid in Italia, dove sono? I vaccini possono fermarle?

Quella inglese sembra essere la più diffusa in Italia. È più contagiosa e forse più letale, ma i vaccini sono efficaci. Necessario aumentare le misure restrittive per frenare i contagi che aumentano rapidamente.

Che cosa sono le varianti?
Sono il codice genetico del SARS-CoV-2 che ha acquisito una o più mutazioni, che a loro volta sono le variazioni che cambiano le caratteristiche del virus stesso.

Quante e quali sono quelle diffuse in Italia?
Difficile dirlo, perché l’attività di sequenziamento che individua le varianti è appena stata implementata. Quelle sotto la lente (e quindi maggiormente monitorate) sono l’inglese, la sudafricana e la brasiliana. Un report da parte dell’Istituto Superiore di Sanità con campione rappresentativo della popolazione è stato fatto solo sulla variante inglese e ha stabilito che rappresenti il 17,8% di casi di positivi in Italia. Il monitoraggio era, però, il primo di una serie: basato su 3.984 casi, ha rilevato 495 infezioni da variante inglese con prevalenza regionale molto diversificata, con stime comprese tra 0% e 59%.

Dove sono diffuse le varianti nel nostro Paese?
La variante inglese è concentrata in alcuni focolai locali: soprattutto in Abruzzo (oltre il 50% di prevalenza), Lombardia (si stima rappresenti il 30% dei positivi), in Veneto (il 20% dei tamponi), in Puglia (il 15,5% dei casi), in Umbria e Molise, ma anche in altre Regioni con casi sporadici. I casi di variante brasiliana sono poco meno di venti, soprattutto in Umbria, e la variante sudafricana è stata riscontrata una volta in un viaggiatore di ritorno dal Sudafrica. Per ora si tratta di stime, finché l’attività di sequenziamento non sarà sistematica.

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Variante inglese, il virologo Clementi: “Non è più letale, ci sono più morti perché contagia di più”

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

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