domenica 21 febbraio 2021

Un caffè prima dello sport fa bruciare più grassi

Deve avere almeno 3mg di caffeina per kg di peso

Bere un caffè molto forte prima di fare esercizio fisico aumenta notevolmente la combustione dei grassi. Inoltre, se lo si fa nel pomeriggio, gli effetti della caffeina sono molto più evidenti rispetto al mattino.

E' quanto emerge da uno studio dell'Università di Granada pubblicato sul Journal of the International Society of Sport Nutrition. Secondo gli studiosi è necessario bere 3 milligrammi per chilo di caffeina. A partecipare alla ricerca sono stati 15 uomini di un età media di 32 anni che hanno completato una serie di test basati sullo sforzo fisico.

"I risultati del nostro studio hanno rivelato che l'ingestione acuta di caffeina 30 minuti prima di eseguire un test di esercizio aerobico ha aumentato la massima ossidazione dei grassi durante l'attività sportiva", spiega Francisco José Amaro-Gahete, del Dipartimento di fisiologia dell'ateneo spagnolo. I ricercatori hanno notato l'esistenza di una variazione diurna dell'ossidazione dei grassi durante l'esercizio fisico, con valori più alti nel pomeriggio rispetto alla mattina.

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Il coronavirus, dalle origini alla ricerca del vaccino

Le ricerche e i commenti degli esperti

Per la terza volta negli ultimi 20 anni un coronavirus degli animali ha imparato ad aggredire l'organismo umano. Dopo il coronavirus che fra il 2002 e il 2003 ha causato la Sars e quello che nel 2015 è stato il responsabile della Mers, il coronavirus SarsCoV2 ha scatenato un'epidemia partita tra dicembre 2019 e gennaio 2020 dalla città cinese di Wuhan. Da allora il virus è arrivato in decine di Paesi forse veicolato da persone con sintomi lievi sfuggite a ogni controllo. Al di fuori dell'Asia, l'Italia è stata fra i primi a essere colpiti.

Fin dall'inizio dell'epidemia in Cina, nei primi giorni di gennaio 2020, è stato subito chiaro che ci si trovava davanti a qualcosa di completamente nuovo e immediatamente la ricerca ha cominciato a indagare su più fronti, in una lotta contro il tempo che ha modificato le modalità di comunicazione dei risultati per metterli il più rapidamente possibile a disposizione della comunità scientifica.
Da allora molte domande hanno trovato delle risposte e altre richiedono ancora del lavoro. Ecco di seguito che cosa sappiamo finora e nelle notizie allegate a questo speciale è possibile accedere agli approfondimenti.

COME E' NATO IL CORONAVIRUS SARSCOV2
Una delle prime domande alle quali si cerca una risposta riguarda il processo che ha permesso a un virus caratteristico del mondo animale di adattarsi all'organismo umano. E' il processo chiamato salto di specie. Il coronavirus è tipico dei pipistrelli, ma il passaggio che lo trasforma in un virus aggressivo per l'uomo avviene di solito in un animale intermedio; per la Sars era stato lo zibetto e per la Mers il cammello. Nel caso del coronavirus SarsCoV2 i sospetti sono caduti prima sul serpente e poi sul pangolino, ma senza prove convincenti in entrambi i casi.

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sabato 20 febbraio 2021

Covid: nuovo balzo dei contagi in Veneto. Variante inglese, altre due zone rosse nel Lazio

Iss, l'85% casi da inizio pandemia diagnosticati in 10 regioni

Brusco ritorno ad un alto numero di contagi giornalieri in Veneto, che registra 1.244 casi di positività al Covid in 24 ore. Era da diverse settimane che non accadeva.

Il report della Regione segnala anche 18 vittime in più rispetto a ieri, a conferma di un trend dei decessi che continua ad abbassarsi. Il totale degli infetti dall'inizio dell'epidemia sale così a 325.789, quello dei morti a 9.701. Scende anche il dato dei ricoveri ospedalieri: nei normali reparti medici si trovano oggi 1.211 malati Covid (-30); resta stabile infine il numero dei pazienti in terapia intensiva, 133.

Variante inglese, altre 2 zone rosse nel Lazio  - Altre due zone rosse nel Lazio per l'alta incidenza di casi di variante inglese. Le ordinanze della Regione Lazio hanno disposto le misure di massima restrizione per Colleferro e Carpineto, due comuni in provincia di Roma. Nel Lazio la zona rossa è già stata attivata per Roccagorga in provincia di Latina.

Iss, 85% casi Covid da inizio pandemia in 10 regioni 

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Consumo di frutta a guscio e tumore alla prostata

Secondo uno studio della Harvard Medical School, consumare con regolarità frutta a guscio potrebbe ridurre la mortalità per tumore alla prostata.

Le noci e la frutta a guscio in genere sono ricche di macronutrienti bioattivi, tocoferoli e fitochimici, sostanze naturali ricche di vitamine e con un elevato potere antiossidante.
Negli ultimi anni è stato riconosciuto dagli studi in campo epidemiologico un collegamento tra un consumo elevato di noci e la riduzione del rischio di numerose patologie croniche, tra cui i disturbi cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e le infiammazioni.
Per contro, il legame tra consumo di noci e rischio tumorale non era mai stato dimostrato, e, in relazione al cancro alla prostata, questo legame veniva addirittura considerato ambiguo e inconsistente.

 

Uno studio di coorte prospettico della Harvard Medical School, pubblicato sul British Journal of Cancer e basato sullo Health Professionals Follow-up Study (HPFS) avviato nel 1986, ha somministrato un questionario semi-quantitativo sulle abitudini alimentari a uomini malati di tumore alla prostata in fase non metastatica al momento della diagnosi. Il medesimo questionario veniva riproposto allo stesso campione ogni 4 anni.
Le domande riguardavano la frequenza con cui ciascuno di loro consumava una porzione (28 g) di noci o altri tipi di frutta a guscio, oltre ad informazioni sullo stile di vita e la storia clinica del paziente.


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Le 10 regole d’oro per la salute della prostata


Mascherine U-Mask, Ministero Salute vieta vendita/ “Non sono dispositivo medico”

Mascherine U-Mask, Ministero della Salute vieta vendita e dispone ritiro dal mercato con carattere di urgenza: “Non sono dispositivo medico, potenziali rischi”

Il Ministero della Salute impone lo stop alla vendita delle mascherine U-Mask, perché non sono un dispositivo medico. La decisione arriva dopo l’inchiesta della procura di Milano per frode in commercio e dopo che i carabinieri del Nas di Trento avevano segnalato che queste mascherine risultavano dispositivi medici in base alla certificazione di un laboratorio privo però di autorizzazione e sottoscritta da un soggetto senza laurea. Il Ministero della Salute, quindi, richiede il ritiro dal mercato di questi prodotti e dispone «il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2». Il Ministero della Salute, inoltre, mette in guardia dai «potenziali rilevanti rischi per la salute» per «l’assenza di un regolare processo valutativo».

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venerdì 19 febbraio 2021

Covid, Iss: E' allarme varianti, zone rosse per contenerle. Campania, Emilia Romagna e Molise arancioni da domenica

Speranza firmerà l'ordinanza oggi. Più casi tra giovani e bimbi, meno tra over 80 grazie ai vaccini. Arrivati a 3,3 milioni di immunizzati

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. Passano in area arancione le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise.

Contro la nuova chiusura si scagliano subito i ristoratori di Napoli: 'Richiudere è una mazzata terribile'

LA BOZZA DEL MONITORAGGIO - "È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile.

Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine", evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

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Covid: superati i 95 mila morti in Italia, aumentano positivi

Contagi sul lavoro, l’Inail: “Seconda ondata più pesante della prima. A gennaio casi in crescita del 12,8% rispetto a un mese fa”

Il numero complessivo dei casi accertati da marzo a oggi in fabbriche, uffici e aziende ammonta a 147.875, pari a circa un quarto delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail dall’inizio del 2020. Il 62,3% (92mila contagi) è relativo al quadrimestre ottobre-gennaio 2021. Le province che contano più decessi dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo (9,5%), Milano (8,9%), Napoli (6,9%), Roma (6,1%), Brescia (5,6%), Cremona (4,1%), Torino (3,7%)

La seconda ondata del Covid-19 ha avuto un impatto più pesante della prima sui luoghi di lavoro. Lo certifica l’Inail, spiegando che il quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021, con oltre 92mila contagi, ha inciso per il 62,3% sul totale delle infezioni di origine professionale denunciate dall’inizio della pandemia. Il numero complessivo dei casi accertati da marzo a oggi in fabbriche, uffici e aziende ammonta quindi a 147.875, pari a circa un quarto delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail dall’inizio del 2020 e al 5,8% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla fine di gennaio. Solo in questo mese, inoltre, c’è stato un aumento di 16.785 infezioni (+12,8%) rispetto a dicembre.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...