"Il ruolo della vitamina D è importante a livello del sistema immunitario in generale e alcuni studi hanno evidenziato anche un effetto protettivo contro alcuni tumori", spiega il dottor Stefano Frara
Dal sistema immunitario ai tumori, dalla retinopatia alla osteoporosi, passando per le infezioni, batteriche e virali, come il Covid: i campi in cui si esplica l’azione della vitamina D (e i suoi conseguenti benefici) sono molti. Proprio di recente sono stati pubblicati due nuovi studi, uno spagnolo e uno italiano, che evidenzierebbero i benefici della vitamina D nel mitigare l’aggressività del Covid-19. “Sicuramente sul ruolo dell’ipovitaminosi D nel contrastare gli outcome peggiori c’è unanimità, anche se non è del tutto chiara l’efficacia del trattamento durante l’infezione acuta. Ma il ruolo della vitamina D è importante a livello del sistema immunitario in generale”, spiega a Gazzetta Active il dottor Stefano Frara, endocrinologo presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele e ricercatore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele a Milano.
“Agisce soprattutto sull’immunità innata e in particolare sulla attività dei linfociti e dei macrofagi. In altre parole, attiva la funzionalità di alcuni tipi di globuli bianchi che sono responsabili della difesa dell’organismo contro i virus. I linfociti hanno un ruolo nella difesa da tutte le infezioni virali, compreso il Covid-19. Le infezioni sono prevalentemente batteriche o virali. Nelle batteriche invece si attivano soprattutto i neutrofili e i macrofagi. L’infezione determina poi infiammazione perché i globuli bianchi rilasciano tutta una serie di molecole, le citochine, che modulano l’infiammazione. Nel caso del Covid, l’infezione scatena l’azione delle citochine proinfiammatorie (è la cosiddetta tempesta citochinica). In questo caso la vitamina D potrebbe agire stimolando l’attività dei linfociti e favorendo le citochine antinfiammatorie”.
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