Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio condotto in Israele che ha associato l’assunzione del farmaco a diminuzione del 29% della probabilità di contrarre l’infezione da coronavirus. Osservata anche una potenziale efficacia nel ridurre la durata della malattia.
L’aspirina, un farmaco consolidato, sicuro e a basso costo, ampiamente utilizzato per alleviare il dolore e ridurre la febbre, di uso comune anche nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, potrebbe proteggere dall’infezione da coronavirus Sars-Cov-2 e avere un effetto benefico sulla durata della malattia. Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio condotto in Israele da un team di ricerca guidato dall’Università di Bar-Ilan che ha verificato il potenziale di prevenzione e gli esiti di Covid associati all’assunzione di acido acetilsalicilico nella prima ondata della pandemia.
Aspirina e rischio Covid-19
Per l’analisi, uno studio trasversale retrospettivo basato sulla popolazione, i ricercatori hanno utilizzato le informazioni contenute nel database di Leumit Health Services, un’organizzazione israeliana di servizi medici, prendendo in esame i dati clinici di 10.477 persone testate per Covid tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2020.
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