La carenza di vitamina A può comportare problemi visivi, raffreddori, ritardo nello sviluppo e dipendere da difficoltà nell’assimilazione. Scopriamo le cause, le conseguenze e gli alimenti per integrarla.
I sintomi della carenza di vitamina A
La vitamina A è necessaria per il processo che riguarda la vista e un primo segnale di carenza di vitamina A può essere la cecità notturna, ovvero un ritardo nell'adattamento agli stimoli luminosi esterni, quando vi sono ambienti scarsamente illuminati. Una carenza prolungata può portare anche a secchezza oculare o alla formazione di detriti di cheratina nella congiuntiva.
Una carenza di vitamina A può anche causare raffreddori recidivanti, capelli secchi , malformazioni ossee, ritardo nello sviluppo, infezioni, pelle secca, rugosa ed esfoliata.
Altre sintomatologie sono connesse alle percezioni sensoriali, come la perdita del senso dell'olfatto, l’indurimento delle ghiandole salivari in bocca, inappetenza, stanchezza, orzaioli frequenti. Quando manca questa vitamina si può andare incontro anche ad anemia, dolore alle articolazioni, sottosviluppo dei testicoli, sterilità e aborti spontanei.
Le cause
Si ha carenza di vitamina A quando la dieta non ne apporta quantità sufficienti o quando il corpo non riesce ad assimilarla come dovrebbe. Questo accade quando si hanno patologie come colite ulcerosa, cirrosi epatica, fibrosi cistica, oppure ostruzione del dotto biliare.
Anche il diabete mellito può essere una delle cause di carenza di vitamina A, così come l'ipotiroidismo, la polmonite, la scarlattina cronica e alcune infezioni respiratorie o renali, come la nefrite cronica.
L'alimentazione contro la carenza di vitamina A
La vitamina A è una vitamina liposolubile che deriva da due fonti, i retinoidi e i carotenoidi. I retinoidi si trovano nelle fonti di origine animale (fegato, uova, latticini), mentre i carotenoidi, come il beta-carotene, si trovano in abbondanza negli alimenti vegetali, come le verdure scure o gialle e nelle carote.
Il tarassaco, l’aglio, il prezzemolo, la lattuga, il crescione, gli spinaci, l’indivia, il sedano, i broccoli, i cavolini di bruxelles e il cavolo ne sono ricchi. Tra le verdure e la frutta colorate che contengono molta vitamina A, oltre alle carote, troviamo il melone, le albicocche, le pesche, la zucca, il mango, il pomodoro, la papaia, le ciliege e l’anguria.
Altre fonti importanti sono la pappa reale e il polline, il germe di grano, la spirulina, l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di soja.
Continua qui