Papa Francesco in occasione della Pasqua donerà 1.200 dosi di vaccino anti Covid ad altrettanti poveri di Roma. La somministrazione del siero di Pfizer-BioNtech avverrà nel corso della settimana santa nella struttura appositamente adibita all’interno dell’Aula Paolo VI in Vaticano: “Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi”
sabato 27 marzo 2021
Papa Francesco regala per Pasqua 1.200 dosi di vaccino anti Covid ai poveri
Abbronzatura? Portati avanti: piccole astuzie per una tintarella tutta da sfoggiare
Non aspettare l'estate: per un colorito ambrato da far invidia inizia subito con le buone pratiche da seguire prima di esporti al sole
"Una donna deve abbronzarsi. L’abbronzatura dorata è chic": se lo sosteneva Coco Chanel c'è da scommettere che sia proprio vero. Prepariamo dunque la tintarella facendo in modo che l'abbronzatura sia perfetta: anche un balcone può bastare per approfittare dei primi raggi di sole ed eliminare dall’epidermide quell'aspetto grigio così triste, che ormai ci fa compagnia dopo la lunghissima permanenza tra le mura domestiche.
L’abbronzatura inizia a tavola: alimentazione sana e benessere vanno a braccetto, questa è ormai cosa nota, ma oltre che importanti per la salute, alcuni cibi possono essere ottimi alleati per favorire l’abbronzatura. Betacarotene e licopene, per esempio, sono fondamentali per preparare la pelle all'esposizione al sole: si tratta infatti di sostanze che stimolano in maniera naturale la produzione di melanina. Per una tintarella uniforme e naturale, semaforo verde quindi a frutta e verdura a buccia e polpa rossa, gialla e arancione: carote, peperoni e pomodori sono i nostri migliori amici per stimolare l’abbronzatura. Man mano che l’estate si avvicina, sì anche a ciliegie, albicocche, susine, melone, melanzane, pesche e anguria. Infine, per non dimenticare la linea in vista della prova costume, arricchiamo la dieta con broccoli e cavoletti di Bruxelles: ottimi per fare un pieno di antiossidanti necessari a contrastare l’invecchiamento cutaneo, perfetti per la remise en forme.
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venerdì 26 marzo 2021
Perché nelle Marche le terapie intensive sono al collasso
Le Marche sono la prima regione italiana per occupazione dei posti letto in terapia intensiva: la soglia massima del 30% è stata più che raddoppiata e si sfiora ormai il 66%. Marco Chiarello, Presidente dell’Associazione degli Anestesisti Rianimatori: “Colpa dei ritardi del governo nell’imporre nuove chiusure. I medici sono costretti a turni massacranti, non riposano da oltre un anno. E gli interventi chirurgici non urgenti stanno slittando di sei mesi”.
I numeri parlano chiaro. Le Marche continuano ad essere ormai da oltre una settimana la regione italiana con il più alto tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva: la soglia del 30% – fissata dal Governo come quella massima oltre la quale non è possibile garantire adeguata assistenza ai pazienti non affetti da Covid – è stata più che raddoppiata e sfiora ormai il 66%, con un incremento continuo che solo una brusca frenata dei contagi può rallentare ed invertire. I pazienti ricoverati in gravi condizioni sono ad oggi 157, numero che si sta avvicinando al record di 169 raggiunto il 30 marzo del 2020, esattamente un anno fa, con una differenza però sostanziale: allora il virus aveva travolto l'Italia all'improvviso cogliendo il paese impreparato; oggi, invece, avremmo dovuto essere pronti e aver messo in campo tutte le misure necessarie per salvare vite umane. Per fare il punto della situazione abbiamo intervistato il dottor Marco Chiarello, Presidente AAROI-EMAC Marche, l'Associazione degli Anestesisti Rianimatori ospedalieri. Chiarello, come altri suo colleghi, è tornato dalla pensione per dare una mano nella lotta al Covid. "Siamo messi male. Se non caleranno presto i contagi rischiamo un disastro".
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Coronavirus, oggi 23.987 contagi e 457 morti Covid, Toscana zona rossa, Lazio passa in zona arancione: ultime notizie e bollettino
Le ultime notizie sul Coronavirus Covid-19 in Italia e nel mondo e i dati di oggi, venerdì 26 marzo 2021. Nel bollettino di oggi 23.987 e 457 morti. Draghi in conferenza stampa annuncia la riapertura delle scuole fino alla prima media in zona rossa e parla del nuovo decreto e delle norme anti Covid, aggiungendo che arriverà una legge contro gli operatori sanitari che non si vaccinano. Salvini: “Impensabile Italia chiusa per tutto aprile”. Monitoraggio Iss: Rt medio scende a 1,08, crescono terapie intensive. Brusaferro: “Si comincia a vedere decremento casi”. Alcune Regioni cambiano colore: la Valle D’Aosta passa in zona rossa mentre il Lazio nella zona arancione da martedì 30 marzo. Giani: Toscana zona rossa dal 29 marzo fino al 6 aprile. Dal 3 al 5 aprile tutta l’Italia tornerà in rosso per Pasqua. In Puglia zona rossa rafforzata per Pasqua. Continua la campagna vaccinale con 8.765.085 dosi somministrate. Speranza: “Vaccino italiano Reithera in arrivo dall’autunno”. Scontro tra Ue e Astrazeneca sui ritardi nei vaccini. Von der Leyen: “AstraZeneca rispetti patti, solo dopo potrà esportare”. Draghi convoca Regioni su piano vaccini. Nel mondo 125,5 milioni di casi e 2,7 milioni di morti. Da domenica obbligo test su voli per la Germania che rafforza i controlli con la Francia. Novavax non firma accordo sui vaccini anti covid con Ue per problemi di produzione.
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La scoperta degli scienziati italiani: «Blocca il Coronavirus e ne impedisce la diffusione»
Un gruppo di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani delle università Tor Vergata di Roma e Torino ha scoperto che l’indolo-3-carbinolo (I3C), un composto naturale derivato da piante come cavoli e broccoli, è in grado di bloccare il coronavirus SARS-CoV-2 nelle cellule umane impedendogli di uscire e diffondersi nel resto dell’organismo.
I test, al momento condotti solo in vitro, gettano le basi per potenziali farmaci in grado di ostacolare la replicazione virale e la trasmissione della COVID-19
Un composto naturale prodotto dalle piante Crucifere (Brassicaceae) è in grado di "intrappolare" il coronavirus SARS-CoV-2 all'interno delle cellule, ostacolando la replicazione e impedendo la diffusione nel resto dell'organismo.
In parole semplici, grazie a questo vero e proprio blocco – che colpisce gli enzimi responsabili della fuoriuscita virale, un meccanismo biologico chiamato "cell egression" – è possibile arrestare l'infezione e neutralizzare il patogeno.
I risultati sono stati ottenuti in laboratorio su cellule coltivate in provetta (test in vitro), tuttavia, poiché il composto naturale coinvolto è sicuro e viene già utilizzato per il trattamento di altre condizioni mediche, come la papillomatosi respiratoria ricorrente, gli autori della scoperta sono fiduciosi sul fatto che possa passare rapidamente alla fase clinica per poterne dimostrare le spiccate capacità antivirali anche nell'uomo.
La sostanza in grado di bloccare il Covid nelle cellule è l'indolo-3-carbinolo (I3C)
Deriva dalla degradazione di composti glucosidici presenti nella maggior parte delle piante Crucifere, come cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e simili.
Crucifere, le piante che hanno portato alla scoperta italiana contro il Covid
A scoprire le sue proprietà contro il patogeno pandemico è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani dell'Università di Tor Vergata, dell'Università di Torino e dell'Università del Nevada (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Beth Israel Deaconess Cancer Center della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard; del Dipartimento di Epidemiologia e Ricerca Preclinica dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (INMI) di Roma; del Laboratorio di Genetica Medica dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; dell'Università di Boston e di numerosi altri istituti. Hanno partecipato all'indagine anche alcuni consorzi di ricerca, come il COVID Human Genetic Effort, il French COVID Cohort Study Group e il CoV-Contact Cohort.
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Rara mutazione genetica espone giovani uomini a forme più gravi di Covid
Covid Italia, Istat: nascite al minimo storico nel 2020
In Italia ci sono 384mila persone in meno, è come se non ci fosse Firenze. Crollano anche i matrimoni
Meno nascite e più morti per la pandemia. Un triste binomio quello di un 2020, flagellato dal Covid, che ha portato come calcola l'Istat a un calo della popolazione in Italia di 384mila persone. "E' come se non ci fosse Firenze" spiega l'Istituto nazionale di statistica, aggiungendo come "il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia, registrato nel 2019", sia stato "di nuovo superato nel 2020". Gli iscritti in anagrafe per nascita sono stati appena 404.104, quasi 16 mila in meno rispetto al 2019 (-3,8%).
Calo nascite 2020, la distribuzione territoriale
La geografia delle nascite mostra un calo generalizzato in tutte le ripartizioni, maggiore al Nord-ovest (-4,6%) e al Sud (-4,0%). I tassi di natalità pongono la provincia autonoma di Bolzano al primo posto con 9,6 nati per mille abitanti e la Sardegna all’ultimo con il 5,1 per mille.
"In tutti i mesi del 2020 si registrano valori percentuali inferiori a quelli dello stesso periodo del 2019, ad eccezione di febbraio con il 4,5% in più, in parte dovuto al giorno in più nel calendario 2020. Il calo delle nascite -spiega l'Istat- si accentua nei mesi di novembre e soprattutto di dicembre (-10,3%), il primo mese in cui si possono osservare eventuali effetti della prima ondata epidemica".
Record decessi dal secondo dopoguerra
"Il quadro demografico del nostro Paese ha subito un profondo cambiamento a causa dell’impatto che il numero di morti da Covid" scrive l'Istat nel suo report, "ha prodotto sia in termini quantitativi che geografici". "Nel 2020 i decessi in totale ammontano a 746.146, il numero più alto mai registrato dal secondo dopoguerra, con un aumento rispetto alla media 2015-2019 di oltre 100 mila unità (+15,6%)".
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Ansia e alimentazione: i migliori cibi ansiolitici
Una dieta sana può essere un buon modo per aiutarci a gestire una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, l’ansia. In quest’articolo vedremo quali sono i migliori alimenti ansiolitici, che, accanto alle opportune strategie farmacologiche e terapeutiche suggerite dal medico, potranno aiutarci a combattere efficacemente l’ansia.
I migliori cibi ansiolitici
Noci del Brasile: ricche di selenio e vitamina E
In cima ai migliori alimenti ansiolitici abbiamo le noci del Brasile. Le noci del Brasile sono ricche di selenio, un microelemento capace di migliorare l’umore attraverso la riduzione dell’infiammazione, che è spesso molto elevata nelle persone che soffrono di ansia. Chi è sotto stress produce anche molti radicali liberi, specie chimiche che intaccano le cellule sane, favorendo la comparsa di malattie come il cancro e accelerando i processi d’invecchiamento. Sia il selenio che la vitamina E, anch’essa contenuta in buone dosi nelle noci del Brasile, agiscono da efficaci antiossidanti.
Facciamo comunque attenzione a non superare le dosi giornaliere raccomandate per il selenio, che sono di 400 microgrammi (mcg) al giorno (non assumere integratori con dosi elevate di selenio e/o non mangiare più di 3-4 noci del Brasile al giorno). Altre buone fonti di selenio sono: la frutta secca in genere, i funghi e la soia. Ottime fonti vitamina E sono le mandorle, le noci, l’olio extravergine d’oliva, l’olio di germe di grano e l’avocado.
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
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