martedì 6 aprile 2021

Covid: 7.767 positivi, 421 vittime. Con appena 112.962 test

I dati del ministero della Salute

Sono 7.767 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 10.680.

I test effettuati oggi sono stati 112.962. Sono invece 421 le vittime in un giorno (ieri 296).

Sono 112.962 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 102.795, oltre 10 mila in meno. Il tasso di positività è del 6,9%, ieri era al 10,4%, quindi oggi in calo del 3,5%.

Sono 3.743 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in aumento di 6 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 221 (ieri 192). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 29.337 persone, in aumento di 552 unità rispetto a ieri.

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Il virus trovato dai Nas su bus e treni

Effettuati negli ultimi giorni 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i servizi locali di Asl

AGI - I carabinieri del Nas, impegnati negli ultimi giorni in una serie di controlli anti Covid, hanno eseguito 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i servizi locali di Asl, Agenzie di protezione ambientale ed enti universitari.

Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

"Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto - spiegano i carabinieri del Nas - seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale".

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Valle d’Aosta, morti in case di riposo: 10 indagati



lunedì 5 aprile 2021

Vitamina E, dove si trova e a cosa serve: ecco i tanti benefici del tocoferolo

Vitamina liposolubile e termolabile, ha importanti proprietà antiossidanti, ma non solo

Maria Elena Perrero

E’ una delle vitamine dalle maggiori proprietà antiossidanti, tanto che ne viene segnalata una certa utilità nell’ambito di una dieta antinfiammatoria per prevenire il cancro: parliamo della vitamina E o tocoferolo. “Insieme alla vitamina A, alla D e alla K fa parte delle vitamine liposolubili, che si accumulano all’interno del tessuto adiposo. In particolare la vitamina E si accumula nel fegato”, spiega a Gazzetta Active la dottoressa Federica Grandi, dietista presso il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo)-Gruppo San Donato.

VITAMINA E: DOVE SI TROVA —

Questa vitamina è molto diffusa: “Fonti di tocoferolo sono i cereali, il grano e il mais in particolare, i semi oleaginosi, le olive, i frutti oleosi, la frutta secca, l’olio extravergine di oliva. E’ molto diffusa ma anche molto sensibile alla luce e al calore: per esempio nel caso dell’olio d’oliva bisogna fare attenzione a come lo si conserva. Se non viene messo al riparo dalla luce e dal calore, ad esempio in una bottiglia di vetro scuro, la vitamina E tende a degradarsi. Attenzione anche agli sbalzi di temperatura”, avverte Grandi.

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domenica 4 aprile 2021

Questa mascherina protegge da smog e Covid e comunica allo smartphone la qualità dell’aria

Prodotta da una startup nata come costola del Politecnico di Milano, la mascherina FFP3 vanta uno strato aggiuntivo a carbone attivo e una valvola elettronica con ventola di estrazione smart che facilita il ricambio d’aria in corrispondenza di naso e bocca e comunica allo smartphone i dati sulla respirazione.

Filtra lo smog, ma anche i droplet e gli aerosol che possono farsi vettori di virus e batteri; in più, dialoga costantemente con lo smartphone per comunicargli parametri sull'aria che circonda chi la usa. Si chiama Narvalo Urban Mask Active ed è una mascherina anti-smog FFP3 che parla italiano, uscita da una startup nata a sua volta da una costola del Politecnico di Milano. Il gadget si appresta ad arrivare sul mercato nella sua variante più sofisticata, che si propone agli sportivi e a chi frequenta più spesso l'ambiente cittadino.

La Narvalo Urban Mask in effetti è un prodotto già presente sul mercato e acquistabile già in questi giorni: si tratta di una mascherina FFP3 con strato aggiuntivo a carbone attivo e una valvola per l'espirazione che può essere dotata di barriera anti-Covid. Il gadget infatti è nato nel 2019 dalla startup Narvalo come prodotto anti-smog, ma in tempo di pandemia si è ben adattato alle esigenze di coloro che desiderano circolare protetti dal rischio di contagio: la mascherina filtra naturalmente droplet e aerosol che possono farsi vettori del virus, e grazie al tappo opzionale può essere utilizzata anche per proteggere gli altri dalle proprie emissioni – in accordo con le normative vigenti.

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sabato 3 aprile 2021

Un infermiere spagnolo mostra i segni di un anno di lavoro in terapia intensiva

Victor Aparicio è un infermiere che lavora nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Gregorio Maragñon di Madrid. Ha condiviso sui social due immagini del suo volto: la prima scattata un anno fa, all’inizio dell’emergenza sanitaria, e la seconda del marzo 2021. In un anno il suo viso è profondamente invecchiato. Le foto sono subito diventate virali.

A cura di Francesco Cofano

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Sport ecologici: cos’è il Plogging?

 


Attenzione per l’ambiente e sport all’aria aperta

C’è una nuova disciplina sportiva che coniuga i benefici del jogging e l’attenzione per l’ambiente.
Hai mai pensato di unire la corsa con la raccolta dei rifiuti
Il Plogging e il Clean Running sono la soluzione ideale. Ti permettono di fare sport all’aria aperta, come piace a te, e, contemporaneamente, ti consentono di renderti utile per l’ambiente
In cosa consistono? Semplice: raccogliere la spazzatura… correndo!

Plogging o Clean Running?

La buffa parola Plogging, che sembra uscita dal vocabolario di Eta Beta, nasce dalla fusione di due termini, jogging e plocka upp, che, in svedese, significa raccogliere. Il Plogging (o plogga), infatti, è nato proprio in Svezia, il Paese della giovane attivista Greta Thunberg, nel 2016 da un’idea di un runner di Stoccolma, Erik Ahlström.
In breve tempo, il Plogging è diventato uno degli sport ecologici più semplici, economici e originali diffusi in tutto il mondo. 
Il Plogga non differisce dal Clean Running, che significa letteralmente “pulire, correndo”. A dispetto dei termini inglesi usati, però, pare che il Clean Running abbia una genesi tutta italiana.
Il successo di queste discipline è stato praticamente immediato e continua a raccogliere nuove adesioni. Basta fare un giro su Instagram o Facebook, per trovare diversi gruppi di plogger impegnati a promuovere le loro attività green.

Tutti ecologisti con uno sport etico e originale

Ti sarai accorto che, sul tuo percorso, sia in città che, in campagna, al mare o fra i boschi, i rifiuti abbandonati da persone distratte o ineducate abbondano. Allora, perché non sperimentare il Plogging, per provare a dare un piccolo aiuto alla Natura e alla comunità? 
L’etica sportiva prevede che, nello sport, come nella vita, sia necessario aderire a un insieme di valori in grado di umanizzare il proprio atteggiamento negli ambiti quotidiani più disparati, dal lavoro, alla salute, passando per le questioni ambientali.
Ecco, quindi, che Plogging e Clean Running sembrano pensati per esaltare proprio il valore etico dello sport.


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Si munisce di guanti e sacchi e ripulisce un parco vicino casa: la storia di Salvatore

Focolaio Covid in una RSA di Ravenna, oltre la metà degli Oss aveva rifiutato il vaccino

Almeno 20 contagiati a “Santa Teresa”, 6 degli 8 operatori contagiati non erano vaccinati

Il Covid continua a colpire le strutture per anziani di Ravenna: questa volta è toccato alla RSA “Santa Teresa” nella quale, secondo quanto riportato dal Corriere di Romagna in edicola questa mattina, i contagi sarebbero già 20, di cui 12 pazienti.

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Pasqua in zona rossa, ecco le regole dal 3 al 5 aprile


Si presenta alle Poste senza mascherina e rifiuta di indossarla: 37enne denunciata dalla Polizia

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...