martedì 19 ottobre 2021

Covid Uk, picco contagi e stop misure restrittive: cosa pensano gli esperti

Sotto i riflettori la situazione nel Regno Unito che ha revocato restrizioni e misure anti Covid

I contagi da coronavirus continuano a crescere nel Regno Unito, dove ieri si è registrato il picco di 45.140 casi giornalieri. Un trend che gli esperti guardano con attenzione soprattutto alla luce della revoca delle restrizioni e delle misure anti Covid in Uk. E ci si interroga su quale sarà il futuro di Green pass e mascherine in Italia.

In Uk "si assiste ad un aumento importante dei ricoveri" Covid "tra i più giovani (34% maggiori di quanto accadeva a gennaio), anche se il numero di decessi resta basso. Nelle prossime settimane, seguendo il Regno Unito, si vedrà meglio l'impatto della libera circolazione del virus su ricoveri, decessi e soprattutto sulla salute dei bambini" dice Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, segnalando "un grafico dei ricoveri ospedalieri per fasce di età" in Uk, "dove si vede come siano a livelli massimi nella popolazione 0-14 anni, quella che non è stata vaccinata" contro il coronavirus Sars-CoV-2.

Osservare il trend inglese, spiega la scienziata su Facebook, aiuterà a rispondere a "una delle domande più sensate che possiamo porci in questi giorni", e che "riguarda le condizioni che porteranno alla fine dell'emergenza e quindi delle regole in atto, Green pass incluso. Quando potremo liberarci di Green pass e mascherine? C'è chi sta ricominciando a lanciare numeri sulle percentuali di vaccinati, ma credo - sottolinea Viola - che dobbiamo considerare un aspetto importante: al momento tutti i bambini sotto i 12 anni non sono vaccinabili e tocca alla comunità proteggerli". E il monito arriva appunto da "cosa sta accadendo in Uk, dove le restrizioni sono saltate da un pezzo".

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DATAROOM Covid: vaccinati, ma ricoverati. Chi sono e perché

C’è una domanda che si pongono in tanti, vaccinati e non: chi sono quelli che nonostante abbiano ricevuto la doppia dose finiscono in ospedale? Tra i 9,5 milioni di italiani che oggi non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale questo interrogativo ha sicuramente un peso, e non ritengono convincente quello che tutte le autorità sanitarie del mondo stanno ripetendo da mesi sulla enorme riduzione del rischio di infezione da virus SARS-Cov-2. Dal bollettino dell’Istituto superiore di Sanità del primo ottobre: «Nelle persone completamente vaccinate la copertura dal contagio è del 77% rispetto a quelle non vaccinate, del 93% per l’ospedalizzazione, 95% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi». L’obiezione comune – sentita in banca, dal parrucchiere, in posta, fuori da scuola, fra i manifestanti – è che ci si può ammalare lo stesso, e allora perché farsi iniettare delle sostanze che chissà quali effetti potranno avere subito o in futuro? La scienza insegna che tutti i vaccini, per i loro meccanismi di azione, possono dare effetti collaterali solo a breve termine (99% dei casi). Ma nessuno, è vero, è sicuro ed efficace al 100%. Dunque, per capire perché conviene vaccinarsi è utile esaminare, in modo più concreto di quanto fatto finora, i dati ottenuti in esclusiva su chi si ammala anche da vaccinato.



Dove pende la bilancia

Prendiamo sempre l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato il primo ottobre e che fotografa gli ultimi 30 giorni, ovvero il mese di settembre. Su 120.244 contagiati totali, 70.900 non sono vaccinati e 40.060 completamente vaccinati. I ricoverati per Covid non vaccinati sono 6.160, e 2.408 con due dosi. In terapia intensiva ci sono 717 non vaccinati e 174 vaccinati. Dunque, i numeri parlano da soli, ma non abbastanza perché va considerata la platea da cui provengono: i 2.408 arrivano dall’ampio bacino dei 37,4 milioni di vaccinati con ciclo completo (a settembre), i 717 dagli 11,7 milioni che non hanno ricevuto nemmeno una dose. Ma man mano che la platea di riferimento cambia, è evidente che questi dati si modificheranno. Oggi di fatto due su tre che si contagiano e vengono ricoverati sono non vaccinati (e 3 su 4 di quelli in terapia intensiva), ma più crescono coloro che fanno il vaccino, più sono destinati ad alzarsi tutti i valori che li riguardano, fino ad arrivare a un possibile ribaltamento della situazione. Già adesso in ospedale, a livello nazionale, abbiamo 1.175 over 80 ricoverati per Covid vaccinati contro i 673 non vaccinati. Il motivo è che gli ottantenni immunizzati sono 4,2 milioni (92%), mentre solo 274.400 (6%) non lo sono. Allora come si fa ad avere una statistica oggettiva?


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Green Pass, scaricati oltre 100 milioni di certificati: accelerazione negli ultimi 3 giorni, oltre il 70% arrivano dai tamponi

Con l'accelerazione degli ultimi giorni in concomitanza  dell’introduzione dell’obbligo nei luoghi di lavoro, i Green Pass scaricati hanno superato quota 100 milioni: sono 100.595.790. In particolare, tra il 14 ed il 16 ottobre sono stati infatti scaricati ben 2,5 milioni con il record toccato proprio venerdì, con oltre 860mila download di certificati verdi.

Il dato è aggiornato sul sito del governo, che fornisce anche altri numeri importanti. Nelle ultime 24 ore l'incremento di certificazioni scaricate è di 773.829 di cui 211.188 derivanti dai vaccini,  560.269 dai test e  2372 dalle guarigioni. Il boom dei 'lasciapassare' è dovuto soprattutto alla corsa ai tamponi (73% nella giornata di ieri, un dato in linea con quello degli ultimi giorni). 

L’impennata di test è significativa: ieri oltre mezzo milione, venerdì 15  addirittura 653.827, quasi il doppio rispetto al venerdì precedente, quando furono 351.870.

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Con la vaccinazione frazionata anche gli allergici possono fare il vaccino anti-Covid

Si tratta di un'iniezione "divisa" in tre parti, testata per la prima volta all'ospedale dell'Angelo di Mestre.

Sino a oggi gli allergici ai vaccini anti-Covid avevano diritto all'esenzione e ai tamponi gratuiti, ma dovevano comunque sottoporsi al test ogni 48 ore per ottenere il Green pass. Ma da Venezia arriva (forse) una soluzione definitiva. Imad Rouita, 27 anni, è infatti uno dei rari casi di persone a rischio di reazione allergica, ma ha potuto comunque immunizzarsi. Come? Con la vaccinazione frazionata.

Sei allergico? Puoi comunque vaccinarti

La somministrazione è avvenuta all'ospedale dell'Angelo di Mestre.  Il procedimento si è svolto con successo ed è stato effettuato anche su un altro paziente. Nei prossimi giorni anche un terzo utente sarà sottoposto all'inoculazione.    Imad Rouita, sviluppatore informatico, è stato il "pioniere". Si era presentato al centro vaccinale di Mirano il 23 luglio per essere sottoposto alla prima dose, ma durante il procedimento di anamnesi aveva segnalato una passata reazione allergica a un lassativo contenente il Peg, uno dei componenti dei vaccini che possono scatenare allergie. A quel punto il medico ha suggerito una visita più approfondita, che ha certificato l'intolleranza. Ma il ragazzo non si è rassegnato e ha continuato sulla strada per la vaccinazione.

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lunedì 18 ottobre 2021

Faq governo, badanti senza Green pass devono lasciare la casa

'Non possono accedere al lavoro, perdono il diritto al vitto e l'alloggio'

"Se la badante non possiede il green pass non potrà accedere al luogo di lavoro" e se è convivente "dovrà abbandonare l'alloggio" anche perché prevale il "diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore". Lo prevedono tre Faq pubblicate oggi sul sito di Palazzo Chigi.

"La normativa vigente prevede il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena.

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Aeroporto COVID FREE con SanificaAria Beghelli

Grazie al progetto di innovazione tecnologica, Forlì è il primo aeroporto COVID FREE in Italia

La ripartenza delle attività economiche del Paese e dell’Emilia Romagna passa anche attraverso una ripresa dei flussi turistici e degli spostamenti aerei.
 
L’evento di venerdì 18 giugno ha ospitato l’Assessore Regionale Donini, il Presidente di Forlì Airport Giuseppe Silvestrini, il Sindaco Zattini e Gian Pietro Beghelli, Presidente e Fondatore dell’omonimo Gruppo. La collaborazione Beghelli-Forlì Airport ha avuto un ampio risalto su Studio ApertoTG4 e TGR Emilia Romagna.

È con questo spirito che è stato realizzato il progetto e l’installazione di SanificaAria Beghelli su 6.000 metri quadrati. Sfruttando la tecnologia UV-C di SanificaAria per l’inattivazione di batteri e virus il Luigi Ridolfi di Forlì, dove sono attivi 8 gate attraverso i quali possono transitare complessivamente 1 milione di passeggeri l’anno, è il primo aeroporto COVID FREE. L’aeroporto di Forlì è gestito da FA srl dal 28 ottobre 2020, Newco interamente formata da imprenditori romagnoli, e ha ospitato il primo volo il 30 marzo 2021 a quasi otto anni esatti dall’ultimo essendo stato chiuso al traffico commerciale dal 2013. Lo scalo si colloca in una regione tra le più attrezzate in Italia, anche per fronteggiare la crescente richiesta di spostamenti con le principali città europee, sedi di hub intercontinentali.

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Perchè si russa? Cause e rimedi

Sebbene molte persone non sappiano di russare, secondo i dati dell’American Sleep Association , il 37% degli adulti russa durante il sonno.

Russare quindi è un disturbo molto diffuso ed è importante sapere come poter smettere sia per il bene del partner sia per migliorare la qualità del proprio sonno. Russare mentre si cerca di riposare, infatti, provoca mal di testaaffaticamentoipertensione, problemi cardiaci, stress, perdita di memoria e irritabilità

Perché si russa: le cause

Alcuni fattori come fumo, alcol o sovrappeso possono determinare l’insorgenza di russare, insieme ad altri come la forma del cranio, del collo e l’età della persona.
Nello specifico, russare non è altro che la conseguenza della difficoltà nel passaggio dell’aria nel momento in cui si inspira, ed è legata al restringimento parziale delle prime vie aeree.
Si parla di restringimento parziale perchè a volte si può verificare anche quello totale, che provoca un fenomeno abbastanza pericoloso chiamato apnea notturna. E spesso, il russamento è il preludio dell’apnea.

Il motivo principale per cui si russa va quindi ricercato in un possibile problema alle vie aeree (che si trovano dietro la gola, nel tratto oro-faringeo): restringendosi fanno sì che l’aria non possa defluire liberamente, facendo vibrare i tessuti e provocando il tipico rumore.

Smettere di russare: alcuni rimedi

Ecco alcuni rimedi che possono aiutare a smettere di russare:

  • Evitare alcolici e altri sedativi prima di coricarsi.
  • Non dormire sulla schiena, ma dormire possibilmente su un fianco; per assicurarti di dormire su un fianco anzichè sulla schiena alcuni medici consigliano di cucire una palla da tennis o da golf sul retro del pigiama.
  • Perdere peso se si è in sovrappeso.
  • Utilizzare presidi che aiutano ad ampliare le narici nasali, come spray o cerotti (questi tuttavia non sono indicati per trattare l’apnea notturna).
  • Usare regolarmente il dispositivo di respirazione qualora prescritto dal medico.
  • Trattare adeguatamente i sintomi delle allergie qualora se ne soffra.

In aggiunta ai consigli suddetti, ecco un semplice esercizio che va fatto prima di coricarsi e richiede solo cinque minuti.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...