sabato 30 ottobre 2021

Tampone Covid: differenze tra molecolare, rapido, salivare e fai-da-te

I tamponi per diagnosticare il Covid non sono tutti uguali e la loro affidabilità varia anche del 50%: ma come scegliere tra molecolari, antigenici, salivari e fai-da-te?

Dici tamponi e si apre un mondo: molecolari, antigenici, salivari rapidi, test fai-da-te… I metodi per diagnosticare il Covid-19 sono molteplici. Ma non sono tutti uguali in fatto di attendibilità: alcuni hanno dimostrato sul campo la loro efficacia nell’individuare anche le più piccole particelle del virus, altri no: possono generare falsi negativi e la percentuale di affidabilità, secondo gli esperti, è abbastanza bassa. Il che spiega, per esempio, perché non tutti i tamponi permettono di accedere al Green Pass. Proviamo a fare chiarezza.

TAMPONE MOLECOLARE NASO-FARINGEO —

È il test per eccellenza. Apparso nei primi tempi della pandemia, ancora oggi è considerato l’esame diagnostico di riferimento internazionale per la rilevazione del SARS-CoV-2 e quello da usare per certificare l’avvenuta guarigione. Il tampone molecolare è in grado di rilevare gli acidi nucleici del virus attraverso l’impiego della PCR (dall’inglese Polymerase Chain Reaction, Reazione a Catena della Polimerasi): una tecnica sofisticata che permette di rilevare il virus anche a bassa carica virale nei soggetti sintomatici, pre-sintomatici o asintomatici. Insomma, il molecolare individua chi è infettato e anche chi è infettante. Per questo possono effettuarlo solo operatori esperti e i risultati richiedono 24/36 ore. La sua validità è di 72 ore.
Accuratezza: circa il 100%

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Dieta, secondo uno studio chi mangia carne è meno soggetto alla depressione

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition ha evidenziato un rapporto positivo tra consumo di carne e depressione.

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition si è proposto di esaminare la relazione quantitative tra il consumo di carne o una dieta che se ne astiene, e il rapporto con depressione e ansia.

Per giungere alla conclusione che a una dieta vegetariana (o vegana) fosse in qualche modo più collegata a problemi mentali, gli autori hanno ricercato cinque database online dai quali hanno estratto venti studi che soddisfacessero i criteri di selezione. In tutto, sono state raccolte circa 172000 testimonianze (di cui circa 158000 che consumavano carne e 13000 che invece si astenevano), che hanno evidenziato una chiara correlazione tra la mancanza della carne nella dieta e ansia o depressione. “Le diete restrittive tendono a rendere le persone infelici e malsane nel lungo periodo”, ha commentato a tal proposito Urska Dobersek, psicologa dell’University of Southern Indiana e membro del team che ha redatto il meta-studio.

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Inconveniente durante il tampone Covid, uomo finisce in ospedale: “Non era mai accaduto”

Incredibile quanto successo ad un uomo, che per un semplice tampone nasofaringeo è stato costretto a recarsi in ospedale. La notizia sta facendo il giro della rete e ha aperto numerose discussioni, a tal punto che l’azienda sanitaria della città in cui si è registrato l’episodio ha dovuto diramare una nota stampa per spiegare quanto successo. Una situazione decisamente insolita, che ha lasciato tutti senza parole. E ovviamente si è trattato di un brutto imprevisto per lo sfortunato protagonista.

A proposito dell’emergenza coronavirus, incidenza in risalita con 46 contagi per 100mila abitanti, e sale anche l’Rt, ora a 0,96 e che si aspetta superi la soglia critica nei prossimi giorni. E’ quanto emerge dal report diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sul monitoraggio della Cabina di regia relativo all’andamento di Covid-19, che segnala anche un Rt ospedaliero sopra la soglia epidemica a 1,13. Stabile invece l’occupazione delle terapie intensive, al 3,7%, mentre sale a 4,5% quella in area medica. 18 le regioni a rischio moderato.

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venerdì 29 ottobre 2021

Coronavirus, oggi 5335 contagi e 33 morti per Covid. Iss, Rt a 0.96 verso terza dose a tutti in Italia. G20: “Vaccini al 70% popolazione mondiale entro metà 2022”

Report Iss: balzo di Rt a 0,96 da 0,86 e sale anche incidenza a 46 da 34, "possibile preludio recrudescenza"; diciotto regioni sono state classificate a rischio moderato. Il bollettino con i contagi Covid di oggi: sono 523 in Veneto, 233 in Puglia, 376 in Toscana. Vaccini, calano le prime dosi: -38,7% in una settimana. Si va verso la terza dose per tutti, calano prime dosi: -38,7% in una settimana; via libera dell’Aifa alla terza dose di Moderna ai maggiorenni.

Oms: "Il numero di nuovi casi e morti di Covid segnalati nel mondo sta aumentando per la prima volta in due mesi, spinto dalla crescita che si registra in Europa e che supera il calo osservato in altre regioni".

Nel mondo 245 milioni di casi e oltre 4,9 milioni di morti covid. Per il terzo giorno consecutivo record di morti in Russia,  ma è picco di contagi anche in Ucraina, Romania e Germania. In Brasile Rio toglie obbligo di mascherina all'aperto. Novavax ha presentato una domanda di approvazione del suo vaccino contro il Covid-19 nel Regno Unito.

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La leucemia: un cancro silenzioso che si manifesta con questi sintomi

 

Rash cutaneo. Bollicine. Rossore generalizzato. Possono essere tutti i sintomi di una reazione allergica a un nuovo prodotto cosmetico per esempio. In alcuni casi, però, le eruzioni cutanee possono essere il sintomo di qualcosa di ben peggiore: il cancro. Il problema? Le eruzioni cutanee che sono segnale di tumore assomigliano moltissimo ai classici, banali problemi di pelle. E quindi è facile confondere le due cose e non diagnosticare in tempo il tumore.

Per esempio, le eruzioni cutanee cancerose che tendono al rosso, sono molto simili a quelle della psoriasi o dell’eczema, hanno confermato anche gli esperti. Provocano chiazze rosse, prurito, bruciore, pelle secca e screpolata. Questo tipo di eruzione dura più delle normali anomalie temporanee della pelle e aumenterà di dimensioni con il progredire del cancro. Ma l’eruzione cutanea di tipo canceroso non scompare con trattamenti topici come invece accade per le eruzioni cutanee più innocue. ‘’Bisogna trattare questo argomento con molta cautela – ha fatto sapere al Sun Walayat Hussain, portavoce dell’Associazione britannica dei dermatologi – non dobbiamo creare allarme tra le persone ma solo renderle consapevoli”.

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Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Ci sono delle persone considerate super-resistenti al Covid, che di conseguenza non si ammalano mai. Chi sono queste persone?

Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Esistono persone che non hanno bisogno del vaccino per proteggersi dal Covid, perché sono resistenti al Coronavirus e non si ammalano. È stato avviato uno studio per scoprire chi sono le persone che non rischiano neanche di avere un lievissimo sintomo. Questa ricerca, coordinata dall’Università di Melbourne e dalla Fondazione per la ricerca biomedica dell’Accademia di Atene, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Immunology. “La variabilità clinica in risposta all’infezione, virale o meno, può essere spiegata, almeno in alcuni individui, da fattori genetici umani” hanno spiegato i ricercatori.

Ci sono state tante famiglie che si sono infettate ma una sola persona non si è contagiata. Questo vuol dire che “alcuni individui altamente esposti possano essere resistenti all’infezione con questo virus“. Gli scienziati hanno esaminato alcuni casi di suscettibilità geneticamente determinata a esiti gravi di due malattie infettive, ovvero la tubercolosi e il Covid, coprendo in modo più approfondito tre casi noti di resistenza congenita alle infezioni. Hanno considerto i geni “candidati” direttamente rilevanti per la resistenza all’infezione di Coronavirus e hanno proposto “una strategia per il reclutamento e l’analisi genetica di individui che sono naturalmente resistenti all’infezione del virus“. 

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Piemonte resta in zona bianca. Cirio: “Occupazione posti letto molto bassa grazie al vaccino”

PIEMONTE – Anche la prossima settimana il Piemonte resterà in zona bianca. Secondo il pre-report del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sull’emergenza covid, infatti, nella settimana 18-24 ottobre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 0.91 a 1.08, ma la percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1% e resta stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei posti letto ordinari, che per entrambi è del 3% (tra le più basse in Italia). Resta ampiamente sotto la soglia di allerta anche il valore dell’incidenza, che si attesta ad oggi a 36,16 casi ogni 100 mila abitanti.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...