mercoledì 3 novembre 2021

Ministro salute tedesco: "In Germania c'è una pandemia dei non vaccinati, terapie intensive verso il collasso"

Secondo i dati del Koch Institut, nelle ultime 24 ore si sono registrati 194 decessi, mentre una settimana fa erano stati 114

La Germania sta vivendo "una pandemia dei non vaccinati". Lo ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. "In alcune regioni i posti di terapia intensiva sono di nuovo quasi insufficienti", ha aggiunto sottolineando che "voler chiudere lo stato di emergenza pandemico non significa affatto che la pandemia sia finita". 

La quarta ondata

"La quarta ondata è qui con piena forza - ha aggiunto -. Viviamo una pandemia dei non vaccinati ed è massiccia, con numeri di contagio in aumento". Oltre il 66% della popolazione è completamente vaccinato, ma Spahn ha espresso frustrazione per il rallentamento della diffusione dei vaccini e per il fatto che un gruppo significativo di persone di età compresa tra 18 e 59 anni abbia scelto di non fare il vaccino.

 

Più controlli sul Green pass, come in Italia

Il ministro ha esortato a controllare di più il Green pass nei ristoranti, nei musei e nei luoghi pubblici in cui è richiesto. E ha citato a questo proposito l'Italia. "L'ho vissuto personalmente a Roma: in occasione del G20 mi è capitato di dover esibire il certificato vaccinale più spesso in un giorno di quante forse qui in quattro settimane". Spahn ha affermato che in Germania "troppo spesso" si rinuncia a controllare sulla base della "fiducia".


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Taranto, 40enne positiva al Covid partorisce bimba già contagiata

La madre risulta non essere stata vaccinata. Ma per la Asl entrambe sono in buone condizioni

A Taranto una 40enne positiva al Covid ha partorito una bimba che alla nascita risultava anch'essa malata. La donna non sarebbe vaccinata. Le loro condizioni di salute vengono definite buone e restano entrambe in isolamento nel reparto di Ostetricia dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Secondo la Asl, sia la madre che la piccola non hanno particolari sintomi legati al virus.

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Covid, aumentano i contagi: le regioni a rischio zona gialla

In Italia sono in aumento il numero di positivi ai tamponi Covid e di terapie intensive: alcune regioni tornano a rischio zona gialla

In Italia ora l’incidenza è pari a 50 casi su 100 mila abitanti. Anche le terapie intensive sono in aumento e gli ospedali tornano sotto pressione.

Covid, regioni a rischio zona gialla: il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità

I numeri emersi dall’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità sono preoccupanti, l’incidenza è ora superiore a 50 casi positivi su 100 mila abitanti. Anche l’Rt è in continuo aumento, si è passati da un indice di trasmissibilità di 0,8 a poco sopra l’1. Per il passaggio di una regione alla zona gialla l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100mila abitanti se il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera 15 per cento e il tasso di occupazione in terapia intensiva sia superiore al 10 per cento.

Covid, regioni a rischio zona gialla: quali sono le zone più colpite

In questo momento, in Italia, sono ben dieci le regioni che sono a rischio zona gialla, poichè superano i 50 casi per 100 mila abitanti. Si tratta di Friuli Venezia Giulia, la provincia autonoma di BolzanoVenetoEmilia-RomagnaToscanaLazioUmbriaAbruzzoCampania e Calabria. Tra queste la regione più colpita e quindi più a rischio per il momento è il Friuli.

Da due settimane i pazienti Covid nei reparti ospedalieri in Friuli Venezia Giulia sono passati dal 3% al 6% e le terapie intensive sono più che raddoppiate, dal 4% al 10%.

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#Trieste Vs Resto d'Italia, in breve.

 

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martedì 2 novembre 2021

Per i vaccinati con Johnson & Johnson ok a richiamo dopo sei mesi (con Pfizer)

Il sottosegretario alla Salute Costa anticipa la decisione dell’Aifa sul richiamo per i vaccinati con Johnson & Johnson: “L’intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall’inoculazione o per chi vuole anche prima”. Nelle prossime ore arriverà anche l’ufficialità dall’Agenzia italiana del farmaco.

Chi si è immunizzato con il vaccino monodose di Johnson & Johnson potrà fare il richiamo dopo sei mesi. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa anticipa la comunicazione ufficiale dell'Agenzia italiana del farmaco, che dovrebbe arrivare in giornata. "Sulla nuova dose di vaccino anti-Covid per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson, l'intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall'inoculazione o per chi vuole anche prima. La decisione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dovrebbe arrivare entro oggi". Lo dice all'Ansa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. 

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Covid, oggi 2.834 contagi e 41 morti. Verso proroga stato emergenza e green pass. Vaccino, Costa: “Forse terza dose ai 50enni entro fine anno”: ultime notizie e bollettino .

Le ultime notizie in tempo reale sul Covid in Italia e nel mondo, gli aggiornamenti di oggi, martedì 2 novembre 2021 su vaccini e Green pass. Oggi in Italia 2.834 nuovi casi e 41 morti: il tasso di positività è dell'1,2%. Si va verso proroga stato di emergenza, Sileri: "Per estenderlo servirebbe una norma primaria". Oggi riunione dell'Aifa per il via libera alla terza dose di vaccino anti-Covid agli under 60. Costa: "Forse terza dose ai 50enni entro fine anno". Focolaio Covid a Trieste dopo manifestazione no green pass: timore per i posti letto in ospedale. Il Consiglio di Stato conferma l'obbligo di certificazione verde per i docenti. Nel nostro Paese immunizzato quasi l'83% della popolazione over 12. Record di contagi in Grecia: 5.449, mai così tanti dall’inizio della pandemia.

In crescita le ospedalizzazioni in Italia: +21 terapie intensive e +129 ricoveri ordinari in 24 ore

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Il portuale No Green pass ricoverato per Covid-19: «Sono in terapia intensiva, ho avuto paura»

Cristian è uno dei fondatori del Clpt ed era in prima linea durante gli scioperi. Ora è in ospedale. Ma non si è vaccinato

Cristian, 52 anni, è un portuale di Trieste. Ha partecipato alle proteste No Green pass di questi giorni in città, che hanno causato un aumento dei contagi. E ora è ricoverato in terapia intensiva. Cristian è uno dei fondatori del Clpt e durante gli scioperi di queste settimane era in prima linea con gli altri. «Ho il Covid… ho la polmonite, in questi giorni mi sentivo affaticato e ho cominciato a fare fatica», racconta oggi a Il Piccolo. «Ho avuto paura ma adesso mi sento tranquillo perché qui ci sono medici e infermieri. Adesso respiro meglio e mi sto rendendo conto della pericolosità della malattia». Cristian ha avuto la febbre a 38,5 gradi e attualmente riceve ossigeno attraverso il casco. «Non ho mai negato che Covid-19 potesse essere pericoloso, ma adesso che sono in ospedale ho aperto di più gli occhi. Vedo però i pazienti che sono qui e stanno male. Sto dicendo ai miei colleghi di non sottovalutare, però io sono contro la situazione che si è creata. Per me il Green pass è una porcheria del governo». E quando gli chiedono se è vaccinato risponde di no: «È stata una mia libera scelta, ma magari un domani lo farò.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...