La direttrice del Policlinico, Gibertoni: «È un costo stratosferico. Dispiace vedere queste risorse impiegate così in un Paese che ha scelto la vaccinazione gratuita a tutti. Forse dovremmo iniziare a presentare il conto virtuale»
Da una decina di giorni alla Cardiochirurgia del Sant'Orsola di Bologna ci sono tre pazienti Covid-19, tra 50-60 anni, non vaccinati, che hanno necessità di essere trattate con l'Ecmo, tecnica che supporta le funzioni vitali con circolazione extracorporea. Questo - ha spiegato la direttrice generale del policlinico, Chiara Gibertoni - richiede un infermiere che segue il paziente tutto il giorno, significa sei infermieri sulle 24 ore e una macchina dedicata. È un costo stratosferico. Un paziente in terapia intensiva Covid costa 3.300 euro al giorno, qui siamo sugli ottomila euro. Dispiace vedere queste risorse impiegate così in un Paese che ha scelto la vaccinazione gratuita a tutti. Forse dovremmo iniziare a presentare il conto virtuale...". In questo caso i pazienti hanno forme di polmonite da Covid-19 molto severe, per cui non riescono più a scambiare l'ossigeno. Si opta per questa tecnica estrema, una sorta di dialisi polmonare, quando si ritiene che il paziente, ha spiegato Gibertoni, "abbia un minimo di capacità di resistere, per cui non la offri sopra i 70 anni". Si può proseguire per un paio di mesi, poi o il paziente guarisce o si valuta un trapianto di polmoni - ma al Sant'Orsola non è ancora mai successo - oppure il paziente muore.
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