sabato 8 gennaio 2022

Quando troppo sport fa male: può aumentare le placche sulle arterie

L’attività fisica fa bene ed è sempre consigliata. Ma in certi casi, in persone particolarmente attive, esagerare potrebbe essere controproducente. A sostenerlo uno studio su oltre 25.000 persone

Prima di tutto, ricordiamo che quanto segue non deve diventare un alibi per i pigri. Muoversi regolarmente, seguendo le indicazioni del medico, è fondamentale per mantenersi in forma e proteggere il cuore. Le linee guida, non per nulla, in termini generali raccomandano almeno 150-300 minuti/settimana di intensità moderata o 75-150 minuti/settimana di attività fisica aerobica di intensità vigorosa. Insomma, non bisogna stare in poltrona, ma muoversi, anche se una ricerca pubblicata sulla rivista Heart mette in guardia su un aspetto, apparentemente paradossale, che non va sottovalutato.

L'attività fisica, infatti, a volte potrebbe accelerare l'accumulo di depositi di calcio (e quindi anche il rischio di sviluppare placche aterosclerotiche) lungo la parete dei vasi. Il motivo? Potrebbe esserci un’azione legata allo stress meccanico sui vasi stessi e alla necessità di riparare le lesioni dei vasi, oltre che l’azione dell’ipertensione. Al momento, non ci sono certezze su cosa potrebbe accadere ma lo studio osservazionale che mette in guardia su questo fronte porta risultati che vanno indagati, pur se anche valutando l’aumento possibile dei depositi di calcio intra-arterioso il rapporto costo-beneficio è ampiamente a favore dell’esercizio fisico regolare.


venerdì 7 gennaio 2022

Covid, quanto incidono i non vaccinati sui ricoveri? I dati dagli ospedali

Aumentano i contagi da coronavirus in Italia, con il record degli oltre 200mila nuovi positivi in 24 ore. In questo quadro emergenziale, si nota come sul totale dei pazienti affetti da Sars-CoV-2 in terapia intensiva, il 70% sia composto da non vaccinati e il 30% da vaccinati. Il confronto dei ricoverati tra chi non ha ricevuto somministrazioni e chi si è vaccinato

Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza Covid, quasi due anni fa, sono stati registrati in Italia oltre 200mila casi in 24 ore. Secondo il bollettino del ministero della Salute sono infatti 219.441 i positivi individuati con i test antigenici e molecolari. In questo momento, comunque, il dato cruciale per comprendere l'andamento della pandemia è quello che riguarda i ricoveri. Quanto pesano i non vaccinati sugli ospedali?

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Covid Italia il bollettino del 7 gennaio: 108.304 nuovi casi e 223 decessi. Positività balza al 22%

Ieri i contagi sono stati 219.441, i morti 198. i tamponi eseguiti sono stati 492.172


Nelle ultime 24 ore i contagi da coronavirus sono stati 108.304 e 223 i decessi. Con 492.172 tamponi eseguiti la positività balza al 22%. Sono i dati diramati dal ministero della Salute nel bollettino quotidiano sull'andamento dell'epidemia. Ieri i test  erano stati 1.138.310 e il tasso di positività era al 19,3%.

Sono 1.499 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 32 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 120. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 14.591, ovvero 764 in più rispetto a ieri.

La regione con il maggior numero di casi oggi si conferma la Lombardia con 18.667 contagi, seguita da Emilia Romagna (+17.119), Lazio (+11.905), Campania (+9.739) e Sicilia (+9.248).

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Covid, news. Bollettino: crescono ricoveri ordinari (+764) e terapie intensive (+32).

Covid, news. Iss: sale occupazione degli ospedali, terapie intensive al 15,4%.

Secondo l'ultimo monitoraggio Iss-ministero della Salute l'occupazione delle terapie intensive, a livello nazionale, sale al 15,4% e nelle aree mediche Covid al 21,6%. Multa da 100 euro a over 50 non vaccinati, sanzione da 400 a 1000 euro a chi entra in negozio senza pass. Verso il giallo Abruzzo, Toscana, V.d'Aosta ed Emilia Romagna. Mattarella: "Da pandemia nuova consapevolezza del futuro, ogni sfida affrontata con responsabilità e  impegno di tutti". Ue, 80% degli adulti europei è completamente vaccinato

Dal 1° febbraio 100 euro di multa una tantum per tutti gli over 50 senza vaccinazione e dal 15 febbraio fino a 1.500 euro di multa e sospensione dal lavoro per chi non ha il certificato verde rafforzato, quando è obbligatorio: sono queste le decisioni che ha preso il governo con il nuovo decreto, in attesa di conoscere i dettagli dell'attuazione. Intanto, secondo l'ultimo monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute l'occupazione delle terapie intensive sale al 15,4% e nelle aree mediche Covid al 21,6%. Verso il giallo Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna. Anelli (Ordine medici), posticipare l'apertura delle scuole. Mattarella: "Da pandemia nuova consapevolezza del futuro, ogni sfida affrontata con responsabilità ed impegno di tutti". Ue, 80%degli adulti europei è completamente vaccinato.

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Covid, il primario dell'ospedale Cervello di Palermo: “Reparto terapia intensiva è pieno”

Così il direttore dell’unità di terapia intensiva: “Siamo stati costretti a trasferire i pazienti intubati all'ospedale di Partinico”

"Ieri è stata sicuramente tra le giornate peggiori da quando è iniziata l'emergenza Covid nel marzo del 2020. Abbiamo pieno il nostro reparto, con pazienti tutti non vaccinati". Lo dice Baldo Renda, il direttore dell'unità di terapia intensiva dell'ospedale 'Cervello' di Palermo. Attualmente i posti in intensiva disponibili sono 16, mentre a Partinico 14 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA - LA SITUAZIONE IN SICILIA).

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COVID: VARIANTE OMICRON, come accorgersi di essere stati contagiati, parla l'esperto

La variante Omicron sta paralizzando l'Italia con migliaia di positivi (soprattutto tra i vaccinati) e milioni di persone in isolamento per aver avuto un contatto con un soggetto contagiato dal COVID. Ma questa nuova variante è pericolosa? Ne ha parlato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche, al quotidiano Corriere della Sera.

L'esperto ha spiegato sostanzialmente come ci si può accorgere di essere stati contagiati da Omicron: "Uno studio dell’Università di Hong Kong mostra che, nonostante Omicron si moltiplichi molto più rapidamente nei bronchi rispetto a Delta, questo non succede nei polmoni che di solito sono risparmiati. Gli scienziati hanno svolto i test su colture cellulari dell’apparato respiratorio umano. È una prima conferma scientifica a quanto osservato in Sudafrica, dove la variante è stata individuata la prima volta e ha cominciato a diffondersi. I sintomi descritti appaiono lievi: mal di gola, congestione nasale, tosse secca e dolori muscolari. Cosa fare? Subito un tampone e isolarsi oltre che contattare il proprio medico. La perdita di gusto e olfatto è meno frequente. Altri due studi preliminari, condotti in Scozia e Inghilterra, mostrano che la nuova variante è associata a una minor ospedalizzazione dei pazienti (- 40-60%)".

C’è poi un altro dato: il tempo di incubazione. Nel caso di Delta era di 4/6 giorni, con Omicron si è ridotto a 3. In ogni caso non possiamo sottrarci a una riflessione: una piccola percentuale di pazienti gravi su un enorme numero di contagiati è rilevante. Se, per esempio, i positivi a Omicron con sintomi fossero un milione e di questi l’1% finisse in ospedale, staremmo parlando di 10 mila persone. E se fosse il 10% a richiedere il ricovero, la cifra aumenterebbe addirittura a 100 mila!
Gli studi su Omicron ci portano peraltro ad essere moderatamente ottimisti su diversi aspetti, ma serve ancora una grande attenzione da parte di tutti per non correre risch.

Inoltre, con la terza dose, il livello di anticorpi neutralizzanti aumenta in modo rivelante (con Pfizer di 25 volte). Un vaccinato con tre dosi può contagiarsi, ma di solito ha forme lievi: non possiamo però completamente escludere il rischio di un aggravamento. Il booster ha un ruolo specifico: interviene sul sistema immune, già preparato dalle prime due dosi, non come semplice aggiunta, ma come potenziamento, sia a livello anticorpale sia a livello di cellule B e T.
La risposta alla terza dose è qualitativamente diversa rispetto a quella delle prime due. In questo momento il booster è fondamentale per tutte le fasce di età, dai 5 anni in su. Vaccinare i bambini è cruciale: come ha scritto il Washington Post, negli Stati Uniti i reparti pediatrici si stanno riempiendo di pazienti COVID, soprattutto a New York e per il 50% sono bambini sotto i 5 anni che non possono essere immunizzati.

Fonte

VACCINO anti-COVID: perché ad alcuni fa male e ad altri no? L'esperto spiega tutto

Il vaccino anti-COVID è fondamentale per proteggersi in questa fase in cui la variante Omicron sta circolando tantissimo.
Ma sappiamo anche che la vaccinazione ad alcuni fa male, ovvero provoca effetti e ad altri no. Perché?

Il quotidiano Repubblica, nella sua edizione on line, ha intervistato Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia.

Intanto precisiamo il fatto che gli effetti collaterali più comuni risultano i seguenti:

1) dolore al braccio della puntura (oltre 50% dei casi);

2) momentaneo aumento della temperatura corporea (40%);

3) male alla testa (30%)

4) stanchezza e spossatezza per circa 24 ore;

5) dolori muscolari e/o ossei fino al giorno seguente.

Alcuni pazienti, per fortuna, non sento niente. Ma allora, a costoro il vaccino ha fatto meno effetto rispetto a chi percepisce dei disturbi? No, in quanto le conseguenze dipendono dalla reazione immunitaria del singolo.

In particolare, l'esperto afferma le persone che sentono i maggiori effetti avversi sono i giovani e, in genere, gli under-50. Questi ultimi hanno difese immunitarie molto forti e gli anticorpi, non appena vedono il siero, lo percepiscono come nemico estraneo e quindi lo attaccano con violenza. Questo fa sì che l’organismo sia estremamente pronto qualora dovesse davvero incontrare Sars-CoV-2, poiché riuscirebbe a bloccarlo all'ingresso delle mucose nasali.

Per questo motivo, chi ha ricevuto tre dosi di vaccino è per la stragrande maggioranza asintomatico o con sintomi assai lievi. Solo in rarissimi casi può sfociare in polmonite interstiziale bilaterale, ma esclusivamente se la persona è particolarmente immunodepressa.

Gli anziani, solitamente, non percepiscono alcun effetto collaterale, ma ciò non toglie che non siano protetti: le loro difese immunitarie sono meno efficienti di quelle dei ragazzi e quindi è possibile che i loro organismi reagiscano in maniera meno brusca.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...