giovedì 21 aprile 2022

Coronavirus, ecco come Omicron buca immunità naturale e vaccino

Il caso della reinfezione a 20 giorni: interessata una giovane operatrice sanitaria spagnola. L’importanza della sorveglianza genomica sui virus

Due volte il Covid a distanza di soli 20 giorni l’una dall’altra e nonostante vaccino e booster: è successo a una giovane donna in Spagna, un’operatrice sanitaria che è stata infettata prima dalla variante Delta, poi da Omicron nel giro di poche settimane. Riportato in occasione del congresso della società europea di malattie infettive e microbiologia clinica, è il caso di doppia infezione più ravvicinata mai documentato.

I due diversi momenti

In base agli elementi resi noti dai curatori del congresso Eccmid - a Lisbona dal 23 al 26 aprile - durante il quale viene presentato il caso, la donna ha contratto il Covid due volte in tre settimane. La prima volta è risultata positiva il 20 dicembre 2021, a un test Pcr (il classico tampone molecolare) durante lo screening del personale sul posto di lavoro. Aveva ricevuto il richiamo vaccinale 12 giorni prima e non ha sviluppato alcun sintomo. Si è autoisolata per 10 giorni prima di tornare al lavoro. E il 10 gennaio 2022, appena 20 giorni dopo essere risultata positiva per la prima volta, ha sviluppato tosse, febbre, malessere generale. Ha eseguito un altro test Pcr. Anche questo era positivo.

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mercoledì 20 aprile 2022

Covid Italia, oggi 99.848 nuovi contagi e 205 morti, mascherine sui treni “necessarie” per il Ministro Giovannini: ultime news e bollettino

Le ultime notizie sul Covid in Italia e nel mondo gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 20 aprile 2022. Nel bollettino di oggi si contano 99.848 nuovi contagi e 205 morti. In Veneto trovata una sotto-variante diversa da XE e XJ. Su mascherine al chiuso è scontro tra esperti e il Governo sta ripensando all'addio per il primo maggio, ministro Giovannini: "Su treni? Misure ancora necessarie". Per Bassetti l’obbligo di mascherina al chiuso è “fuori dal tempo e della scienza”. Mantovani: "In autunno quarta dose per tutti". Nel nostro Paese l'89,98% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale con due dosi.

Secondo l’OMS i morti di Covid nel mondo sarebbero più del doppio: almeno 15 milioni. Negli Usa un giudice federale ha detto no all'obbligo alla mascherina sui mezzi pubblici, che decade. Da oggi in Spagna stop alla mascherina al chiuso. Altri 7 morti a Shanghai. Partygate, il premier inglese Johnson: "Mi scuso con tutto il cuore".

In Piemonte sono stabili, rispetto a ieri, i dati dei ricoverati Covid, ma l'aggiornamento quotidiano pubblicato dalla Regione registra un'impennata dei nuovi casi positivi, 5.279, con un tasso salito al 15,1%, sul totale dei 35.046 tamponi diagnostici processati, di cui 31.273 test antigenici. Undici i decessi Covid nelle ultime 24 ore. In terapia intensiva 23 pazienti, -1 rispetto a ieri, negli altri reparti 773 ricoverati, +2.

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Covid Italia, Pregliasco: "Oggi boom di contagi? Vengono al pettine nodi weekend"



Epatite acuta nei bimbi, nuovi casi registrati in Europa e Usa. Ancora ignote le cause

L'Ecdc segnala nuovi episodi in Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Danimarca e nello Stato dell'Alabama. Si cerca ancora di capire le possibili cause, dopo che l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito negli scorsi giorni ha registrato oltre 70 casi di epatite acuta tra i più piccoli. Per il momento sarebbe esclusa una connessione con il coronavirus. Locatelli a Sky TG24: "In Italia fortunatamente non c'è ancora questo tipo di allarme. Servono sistemi di monitoraggio epidemiologico efficienti"

Nuovi casi di epatite acuta sono stati riscontrati in alcuni bambini in Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Danimarca. A segnalarlo è l’Ecdc, Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. Si cerca di capire le possibili cause dei numerosi episodi, dopo che l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito negli scorsi giorni aveva già registrato oltre 70 casi di epatite acuta tra i più piccoli. Alcuni di questi hanno dovuto sottoporsi a trapianto di fegato

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Guerra in Ucraina, il dramma degli anziani negli ospizi del Donbass

Il dramma degli anziani del Donbass. Dal 2014 senza un’abitazione a causa della guerra tra ucraini e separatisti, erano stati accolti dalle strutture sparse all’interno della regione. Ora però con l’intensificarsi dell’avanzata russa aspettano di essere trasferiti a Ovest.

Alcuni mostrano segni di demenza dovuti all’età. Altri sono bloccati a letto. I più fortunati devono fare i conti semplicemente con i normali acciacchi del tempo. È la storia degli anziani del Donbass, strappati alle case in cui vivevano, costretti in strutture di fortuna da quando la guerra imperversa nella regione. Un conflitto che nell’area era cominciato nel 2014, ma da febbraio, conseguenza dell’invasione russa, si è fatto di gran lunga più feroce. Nel villaggio di Chasiv Yar sono rimasti in trenta, aspettano di essere spostati nell’Ucraina occidentale, ma intanto i militari di Mosca stanno avanzando e ormai circondano la zona su tre lati. Le cronache parlano di centomila uomini pronti all’avanzata finale. Anche per questo la relativa calma dell’ultimo periodo preoccupa. «Ho visto cosa è successo a Debaltseve. Ho visto i corpi sulla strada e le auto crivellate», ha detto al Guardian Ievhen Tkachov, capo della casa di cura, proiettandosi già al futuro. «So che non ci saranno acqua, elettricità, riscaldamento e medici. Qui tra pochi giorni sarà una fossa comune. «Dobbiamo andare via ora».

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Ictus, seguire un programma interattivo online migliora la ripresa

Lo indicano i risultati di uno studio condotto dalla University of Newcastle e dalla Flinders University di Adelaide, pubblicati su PLOS Medicine

Partecipare a un programma interattivo online che suggerisce opzioni per uno stile di vita sano può aiutare chi ha subito un ictus a migliorare la qualità della propria vita. Lo indicano i risultati di uno studio condotto dalla University of Newcastle e dalla Flinders University di Adelaide, da poco pubblicati sulle pagine di PLOS Medicine. I 339 partecipanti alla ricerca, tutti con alle spalle un ictus, si sono divisi in due gruppi. Uno ha seguito dei programmi web che esortano a stabilire degli obiettivi di salute e monitorare il proprio progresso, mentre l’altro (quello di controllo) si è limitato a consultare dei siti web che forniscono informazioni generiche sul benessere. Nei mesi successivi alla conclusione dell’esperimento (durato dodici settimane) i membri del primo gruppo sono andati incontro a dei miglioramenti significativi.

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I consumi di frutta degli italiani, tra l’incremento durante il Covid e la discesa per i venti di guerra

Un tempo bene di lusso, la frutta è oggi considerata un alimento indispensabile per la salute, parte integrante della Dieta Mediterranea, ma la sua presenza nell’alimentazione delle famiglie italiane è ancora troppo poco significativa. Per evitare gravi carenze, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda che il consumo giornaliero sia di almeno 400 g di frutta e verdura al giorno, una raccomandazione decisamente al ribasso rispetto a quanto previsto dalle linee guida nazionali, che consigliano di superare i 700 g, con variazioni di peso in base al fatto che si scelga la frutta o la verdura. In entrambi i casi, comunque, l’indicazione è quella di consumarne complessivamente almeno cinque porzioni quotidiane (il concetto di porzione varia e di conseguenza varia anche il peso attribuito a ciascuna).


Secondo alcune statistiche, prima del Covid gli italiani mangiavano mediamente, tra frutta e verdura, 230 kg l’anno (630 g al giorno). L’Ufficio statistico dell’Unione europea riferisce che, nel 2019, una persona su tre non consumava frutta o verdura ogni giorno e solo il 12% della popolazione ne consumava le porzioni consigliate. Tra gli Stati membri, l’assunzione giornaliera corretta era più frequente nel nord Europa. L’Irlanda, con il 33% della popolazione, risultava in vetta alla classifica, seguita dai Paesi Bassi, la Danimarca e la Francia, mentre l’Italia risultava quindicesima con il 10,5%. I consumatori italiani di una dose adeguata di frutta e verdura risultavano quindi al di sotto della media europea e inferiori a quelli di altri paesi dell’area mediterranea come Grecia, Malta e Spagna.

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Covid, si muore di più in due giorni: la scoperta

È stato scoperto il nuovo "effetto week-end": di Covid si muore di più il sabato e la domenica, in tutto il mondo tranne che in Germania

Le morti legate ai casi di infezione da Covid-19 aumentano nel fine settimana. La scoperta è stata fatta da una équipe di scienziati dell’Università di Toronto, in Canada, analizzando i dati di diversi Paesi. Dalla ricerca non è certo emerso che il coronavirus diventa più aggressivo nel week-end, ma gli esperti ipotizzano che alla base delle impennate di decessi su base settimanale ci sia una cattiva gestione della sanità, anche in Italia.

Covid, scoperto il nuovo “effetto week-end”: si muore di più di sabato e domenica

Quello che è definito come “effetto week-end” è stato scoperto dai medici Fizza Manzoor e Donald Redelmeier, che hanno analizzato i dati registrati sul database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal 7 marzo 2020 al 7 marzo 2022. In questi due anni di pandemia è stato riscontrato un numero medio di morti più alto nei fine settimana.

L’aumento è del 6%, con i decessi che passano dagli 8.083 dei giorni compresi tra il lunedì e il venerdì agli 8.532 che avvengono il sabato e la domenica. Una differenza di 449 vittime. Un numero molto alto per essere solo un caso, e che non è calato nonostante le nuove terapie contro il Covid e una maggiore conoscenza della malattia nell’ultimo periodo.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...