mercoledì 29 febbraio 2012
Curarsi mangiando
Nella vita capita spesso di dover usare degli antinfiammatori. Ma hai mai pensato di "curarti" con il cibo? Ci sono sostanze che, oltre a rendere molto piacevoli e gustosi i nostri piatti, fungono da veri e propri antinfiammatori naturali. Per scoprire quali sono e soprattutto come e quando usarli abbiamo sottoposto un "elenco della spesa" a Bruno Brigo, medico-chirurgo specializzato in Medicina Interna e Riabilitativa e autore di numerosi testi di Medicina Integrata per Tecniche Nuove Edizioni.
Zenzero
lunedì 27 febbraio 2012
Lo stress ci fa invecchiare
Invecchiamento precoce e malattie legate all’età pare si sviluppino con più facilità quando siamo sottoposti a stress
Invecchiare è inevitabile, fa parte della vita. Tuttavia si può invecchiare bene e quasi non patire delle conseguenze che questo processo a volte porta con sé. Al contrario, si può non solo invecchiare precocemente ma anche sviluppare tutte quelle malattie legate all’avanzare dell’età come, per esempio, la demenza – una situazione, questa, che può assumere anche connotati drammatici. Ma anche cancro, malattie cardiovascolari e ictus.Continua qui
mercoledì 22 febbraio 2012
Sessualità: in 100 anni di studi nessuna prova sulla esistenza del Punto G
Ma chi crede è ancora in tempo a non arrendersi: anche se gli scienziati finora non hanno trovato nessuna prova evidente della sua esistenza, si può ancora cercare.
Inutile accanirsi a cercarlo, sbagliato sentirsi frustrate da una vita di tentativi falliti: se il 'punto G' non si trova e' perche', molto semplicemente, non esiste.
A sentenziare la possibile fine di un mito e' un team di scienziati americani, che analizzando qualcosa come 100 studi pubblicati in 60 anni ha provato a fare chiarezza su uno dei misteri piu' fitti dell'amore in rosa: la presenza di un 'interruttore del piacere' nell'organo sessuale femminile, una sorta di area nascosta a forma di fagiolo, dalla cui stimolazione dipenderebbe la felicita' completa di una donna sotto le lenzuola.
Dal 1950, quando il punto G e' stato descritto per la prima volta dal ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, sulla reale esistenza del punto G si e' scatenata un'accesa querelle scientifica fatta di conferme e smentite a stretto giro.
Qualche esempio. Nel 2008, in uno studio di ecografia transvaginale pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine', il sessuologo italiano Emmanuele Jannini ha addirittura prodotto la foto dell'agognato 'bottone'.
Una notizia rimbalzata dalla Penisola in tutto il mondo. Nel 2010, pero', in una delle piu' ampie ricerche in materia (1.800 donne coinvolte) gli scienziati del King's College di Londra hanno decretato l'assenza di evidenze scientifiche che autorizzassero a credere al punto G.
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Inutile accanirsi a cercarlo, sbagliato sentirsi frustrate da una vita di tentativi falliti: se il 'punto G' non si trova e' perche', molto semplicemente, non esiste.
A sentenziare la possibile fine di un mito e' un team di scienziati americani, che analizzando qualcosa come 100 studi pubblicati in 60 anni ha provato a fare chiarezza su uno dei misteri piu' fitti dell'amore in rosa: la presenza di un 'interruttore del piacere' nell'organo sessuale femminile, una sorta di area nascosta a forma di fagiolo, dalla cui stimolazione dipenderebbe la felicita' completa di una donna sotto le lenzuola.
Dal 1950, quando il punto G e' stato descritto per la prima volta dal ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, sulla reale esistenza del punto G si e' scatenata un'accesa querelle scientifica fatta di conferme e smentite a stretto giro.
Qualche esempio. Nel 2008, in uno studio di ecografia transvaginale pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine', il sessuologo italiano Emmanuele Jannini ha addirittura prodotto la foto dell'agognato 'bottone'.
Una notizia rimbalzata dalla Penisola in tutto il mondo. Nel 2010, pero', in una delle piu' ampie ricerche in materia (1.800 donne coinvolte) gli scienziati del King's College di Londra hanno decretato l'assenza di evidenze scientifiche che autorizzassero a credere al punto G.
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sabato 18 febbraio 2012
Perdere peso con successo: basta farlo in compagnia
Se perseguita in gruppo, la perdita di peso può essere contagiosa perché stimola il senso di competizione
Se si vogliono avere maggiori probabilità di raggiungere l’intento prefissato nel perdere peso, o dimagrire, il modo migliore è farlo in compagnia. Meglio se con un gruppo che ha lo stesso obiettivo, in grado di creare un positivo effetto a catena.Maggiori risultati dunque, e maggiore perdita di peso per coloro che hanno deciso di affiancarsi a una squadra di intenzionati a dimagrire, come lui. Ecco quanto scoperto da un team di ricercatori del Miriam Hospital Weight Control and Diabetes Research Center e del Warren Alpert Medical School della Brown University (Usa), che hanno potuto constatare come gli appartenenti a un gruppo di “aspiranti magri” avesse ottenuto più successo proprio per aver lavorato in squadra. Gli stessi partecipanti hanno dichiarato che il loro successo era stato possibile anche grazie al ruolo giocato dai propri compagni, che hanno giudicato determinante.
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giovedì 16 febbraio 2012
Basta dire: "Mi sento gonfia"
«Ciò che non deve mancare è il pesce, soprattutto tonno, salmone, sardine e gamberi, fonti di Omega 3, acidi grassi buoni che aiutano anche a bruciare il grasso addominale e, in più, danno una mano se si soffre di colon irritabile, disturbo che causa gonfiore» conclude Fiorella Coccolo. La prova che funzionano? Elle MacPherson li consuma tutti i giorni e guardate che fisico si ritrova. Certo, l'ex modella segue anche le altre regole del dottor Stossier: tiene a bada lo stress (che spinge a ingurgitare aria), non beve bevande gassate e mastica ogni boccone almeno 30 volte.
L'ex modella Elle McPherson: a 45 anni (suonati) neanche un filo di pancia
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martedì 14 febbraio 2012
Non solo sull’età, le donne mentono anche sul peso
Secondo una nuova indagine, la maggioranza delle donne in genere pesano più di quanto dichiarano, ma le “bugie” non si fermano a questo e dilagano anche nella taglia, le scarpe e l’altezza
Si sa, mai chiedere l’età a una donna perché, oltre a farci la figura da “inopportuni”, tanto si rischia di non conoscerla comunque poiché è raro che confessi quali sono i propri reali anni.
E se è difficile far luce sull’età, a quanto pare lo è altrettanto sul peso: secondo un nuovo studio, infatti, la donna oltre che sull'età tenderebbe a barare anche sul peso. E non solo.
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sabato 11 febbraio 2012
"Lo zucchero fa male come l'alcol" Dagli Usa la proposta di tassarlo
La provocazione arriva da una ricerca dell'University of California, pubblicata sulla rivista Nature. Secondo gli studiosi il consumo eccessivo di questo alimento crea dipendenza e una serie di malattie legate all'obesità. l'esperto Ghiselli: "E' assurdo considerarlo come una droga"
di VALERIA PINIE' BANDITO dalle diete e odiato dai dentisti. Per fare pace con la bilancia è meglio non consumarne troppo, ma ora dagli Stati Uniti parte una vera e propria 'crociata' contro lo zucchero. Secondo una ricerca della University of California 1, pubblicata sulla rivista Nature 2, rende dipendenti, come il tabacco e l'alcol e per questo motivo la sua vendita dovrebbe essere regolata per legge.
No alla vendita vicino alle scuole. Gli esperti statunitensi propongono di introdurre regole severe come, ad esempio, tassare tutti i cibi e le bevande che includono zucchero aggiunto, vietandone la vendita vicino alle scuole e ponendo dei limiti di età alla possibilità di acquistarli. Un problema quello dell'alimentazione molto sentito negli Stati Uniti, dove oltre i due terzi della popolazione è in sovrappeso, e fra questi ultimi oltre la metà è obeso.
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