Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society,
ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato
esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il
precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti
per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di
persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato
pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i
20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte
per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è
aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento
esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto
su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer
Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica,
California.
Uno studio sconcertante, condotto a Marzo dall’American Cancer Society,
ha evidenziato come il cancro del colon retto sia aumentato
esponenzialmente nei giovani. Un ulteriore studio che ha approfondito il
precedente ha mostrato che è aumentato moltissimo il numero di morti
per un cancro di questo tipo. Ma la cosa sconcertante è che si parla di
persone giovani, sotto i 55 anni. L’ultimo studio sull’argomento è stato
pubblicato su Jama e ha analizzato le cause di morte di persone tra i
20 e i 54 anni dal 1970 a oggi. Gli studiosi hanno scoperto che la morte
per cancro del colon retto di persone di questa fascia di età è
aumentata dell’uno per cento ogni anno dal 2004 al 2014. Un aumento
esponenziale che va approfondito. Ma perché sta succedendo? Ha risposto
su Self il dottor Anton Bilchij, chirurgo presso il John Wayne Cancer
Institute al Providence Saint John’s Health Center di Santa Monica,
California.
Continua qui
domenica 29 ottobre 2017
sabato 28 ottobre 2017
Come lavare meglio le mele, secondo la scienza
Una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio rimuove buona parte dei pesticidi e dei fungicidi, dice una nuova ricerca (ma niente paura: lavarle sotto il rubinetto resta un'opzione)
Il
bicarbonato di sodio è la soluzione più efficace per rimuovere i
pesticidi dalle mele, almeno secondo i ricercatori dell’Università del
Massachusetts (Stati Uniti), che hanno provato diversi sistemi per
eliminare i residui di prodotti chimici usati come repellenti contro i
parassiti nelle coltivazioni. Il risultato del loro studio è stato pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry
e sta raccogliendo molto interesse, perché suggerisce di utilizzare un
prodotto semplice da reperire ed economico come il bicarbonato di sodio.
La ricerca si è occupata sia dei sistemi industriali sia di quelli
casalinghi per rimuovere le tracce di pesticidi. I produttori di mele,
per esempio, utilizzano di solito una soluzione a base di acqua e
candeggina (ipoclorito di sodio) per lavarle, prima di metterle in
commercio. Le mele passano attraverso enormi vasche di lavaggio e sono
in seguito risciacquate per rimuovere la soluzione. Gli autori dello
studio si sono chiesti quanto sia efficace questo sistema e se ce ne
siano di migliori.
Continua qui
venerdì 27 ottobre 2017
Per i cardiologi il caffè e la cioccolata fanno bene
Il primo e' una concentrazione di antiossidanti
"Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche decaffeinato,
riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18
anni. A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo". Analoghi
effetti positivi sulla salute del cuore, seppur di più lieve entità, si
riconducono all'assunzione di cioccolato fondente all'85-90%.
Così Sebastiano Marra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare del
Maria Pia Hospital di Torino che il 27 e 28 ottobre ospiterà le XXIX
Giornate Cardiologiche Torinesi "Advances in Cardiac Arrhythmias and
Great innovations in Cardiology". Al Centro Congressi Unione Industriale
saranno ospiti oltre 600 partecipanti e 100 relatori, tra i quali i
cardiologi della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) e i maggiori
esperti europei provenienti da Germania, Francia e Svizzera. Il chicco
di caffè - spiega Marra - è la sostanza con più antiossidanti esistente
in natura". Quest'anno, il meeting è incentrato sulla prevenzione.
"Certamente possiamo affermare che negli ultimi vent'anni abbiamo a
disposizione nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche, che
indubbiamente hanno ridotto la mortalità, ma per tre quarti il merito è
della prevenzione - spiega Marra - ed è principalmente su questo fattore
che noi medici dobbiamo impegnarci". Ma oltre alla coscienza dei
fattori di rischio, altro punto determinante è la conoscenza di ciò che
fa bene alla salute del nostro cuore e dell'organismo in generale. In
questo senso la novità più interessante, e per molti versi inaspettata, è
costituita dal caffè.
Continua qui
giovedì 26 ottobre 2017
Mangiare pasta rende felici, aiuta a dormire e fa dimagrire
I 5 consigli dell'endocrinologa per un piatto in tutta salute
"Basta con i falsi miti sulla pasta: non è vero che non si può mangiare
la sera, e perché mai privarsi di una bella carbonara? Stimola la
tiroide e fa bene anche all'umore". La bella notizia arriva a ridosso
della Giornata mondiale della pasta che si svolge il 25 ottobre
dall'endocrinologa e nutrizionista Serena Missori e dal provider ECM
2506 Sanità in-Formazione.
Cinque i consigli dell'esperta per
concedersi un piacere gastronomico che in molti guardano come ad un
nemico giurato della linea.
Secondo la dietologa, è opportuno
prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e
anche integrale. Meglio ancora gli spaghetti che hanno l'indice
glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve
perdere peso.
Vietata la pasta scotta: deve invece essere assolutamente al dente perché dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso.
Se capita di distrarsi, si può raffreddare sotto un getto d'acqua corrente.
Sì a una bella spaghettata saltata in padella con olio extravergine
d'oliva e spezie, ma ogni tanto concediamoci anche una carbonara con
uova e pancetta, per aggiungere un boost di proteine. Fra l'altro questa
associazione stimola la tiroide: accompagnarla con della verdura amara
riduce la ritenzione idrica.
Continua qui
domenica 22 ottobre 2017
Barilla: la pasta – dice l’azienda nello spot- é fatta di grano italiano miscelato a quello importato da Francia, Australia e Stati Uniti. Ma sull’etichetta non c’è scritto
“Sull’etichetta non lo scriviamo, ma nello spot lo raccontiamo”. Potrebbe essere questo lo slogan dei fratelli Barilla, che aggirano il contestato decreto del ministro Martina
sull’origine del grano con uno spot affidato alla simpatica campionessa
di scherma Bebe Vio, Nel video si dice chiaramente per la prima volta
che la pasta Barilla è preparata miscelando grano italiano e grano
importato da Australia, Francia e Stati Uniti.
Da tre anni aspettavamo questa notizia. Nel gennaio 2013 avevamo chiesto a Barilla, Agnesi, De Cecco, Del Verde, La Molisana, Granoro, Garofalo, Divella e Armando, di riportare sull’etichetta l’origine della materia prima. Li abbiamo invitati anche a spiegare le motivazioni che spingono i pastifici a importare grano duro di alta qualità pagandolo anche il 20-30% in più. Allora l’azienda di Parma ci ha scritto dicendo che impiegava il più possibile materia prima nazionale, anche per motivi di convenienza economica, e dichiarava di importare il 20% della materia prima (quantità che può arrivare anche al 30% in relazione all’andamento del raccolto italiano). Altri produttori ammettevano l’importazione di grano duro ma non lo dichiaravano in etichetta e sol alcuni fornivano informazioni più precise sul sito. Nel luglio del 2017 abbiamo inviato un’altra lettera ai fratelli ricordando loro che da anni l’indicazione di origine si trova già sulla pasta Voiello che è un marchio di loro proprietà.
Continua qui
Da tre anni aspettavamo questa notizia. Nel gennaio 2013 avevamo chiesto a Barilla, Agnesi, De Cecco, Del Verde, La Molisana, Granoro, Garofalo, Divella e Armando, di riportare sull’etichetta l’origine della materia prima. Li abbiamo invitati anche a spiegare le motivazioni che spingono i pastifici a importare grano duro di alta qualità pagandolo anche il 20-30% in più. Allora l’azienda di Parma ci ha scritto dicendo che impiegava il più possibile materia prima nazionale, anche per motivi di convenienza economica, e dichiarava di importare il 20% della materia prima (quantità che può arrivare anche al 30% in relazione all’andamento del raccolto italiano). Altri produttori ammettevano l’importazione di grano duro ma non lo dichiaravano in etichetta e sol alcuni fornivano informazioni più precise sul sito. Nel luglio del 2017 abbiamo inviato un’altra lettera ai fratelli ricordando loro che da anni l’indicazione di origine si trova già sulla pasta Voiello che è un marchio di loro proprietà.
Continua qui
Il grano: la vera storia del grano
sabato 21 ottobre 2017
Orzo Hordeum Vulgare: il “cereale dei filosofi” energetico e facilmente digeribile
ORZO “Hordeum vulgare“
È uno dei cereali più antico e più apprezzato per le sue proprietà; le grandi civiltà (cinesi, sumeri, egizi, assiri, romani, tibetani, celti, etc.) conoscevano bene l’orzo ed i metodi per coltivarlo.
Energetico e facilmente digeribile, viene anche detto “cereale dei filosofi”, poiché fin dall’antichità sono riconosciute la sua capacità di migliorare la concentrazione e l’attività psico-fisica in generale (grazie all’acido glutammico, un amminoacido essenziale); ha una composizione molto equilibrata di proteine, acidi grassi essenziali, carboidrati, vitamine, minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio, zinco), antiossidanti (SOD) e fibre solubili (ricchi di β-Glucani che hanno funzione energetica, stimolano il sistema di difese immunitarie, regolano il livello di zuccheri nel sangue ed abbassano il colesterolo).
Funge da decongestionante e disintossicante di tutto l’apparato digerente ed è il cereale con il più basso indice glicemico IG, adatto quindi per soggetti diabetici ed in sovrappeso.
La sua farina viene impiegata nella preparazione di torte, biscotti e pane; tuttavia, per poter ottenere risultati ottimali, si consiglia di impiegare questa farina al 20-30% con farina di solina.
Continua qui
È uno dei cereali più antico e più apprezzato per le sue proprietà; le grandi civiltà (cinesi, sumeri, egizi, assiri, romani, tibetani, celti, etc.) conoscevano bene l’orzo ed i metodi per coltivarlo.
Energetico e facilmente digeribile, viene anche detto “cereale dei filosofi”, poiché fin dall’antichità sono riconosciute la sua capacità di migliorare la concentrazione e l’attività psico-fisica in generale (grazie all’acido glutammico, un amminoacido essenziale); ha una composizione molto equilibrata di proteine, acidi grassi essenziali, carboidrati, vitamine, minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio, zinco), antiossidanti (SOD) e fibre solubili (ricchi di β-Glucani che hanno funzione energetica, stimolano il sistema di difese immunitarie, regolano il livello di zuccheri nel sangue ed abbassano il colesterolo).
Funge da decongestionante e disintossicante di tutto l’apparato digerente ed è il cereale con il più basso indice glicemico IG, adatto quindi per soggetti diabetici ed in sovrappeso.
La sua farina viene impiegata nella preparazione di torte, biscotti e pane; tuttavia, per poter ottenere risultati ottimali, si consiglia di impiegare questa farina al 20-30% con farina di solina.
Continua qui
martedì 17 ottobre 2017
L’odore del nostro corpo è connesso con il microbiota intestinale. I rischi dei deodoranti
L’odore delle ascelle comunica lo stato di salute del nostro
intestino. I batteri che vivono sotto le nostre braccia possono
influenzare il microbiota intestinale e quindi si sta svelando i rischi
dei deodoranti commerciali. Ricerche scientifiche mostrano come la flora
batterica intestinale può essere modificata negativamente da deodoranti
e antitraspiranti.
Con il termine microbiota si intende l’insieme delle colonie batteriche che vivono nell’organismo umano. Questi batteri per la maggior parte vivono nel nostro intestino ma sono presenti anche sulla pelle e in particolare nelle ascelle. I batteri sono in continua simbiosi e comunicazione gli uni e con gli altri, e quelli delle ascelle non sono da meno.
I batteri sono fondamentali per proteggerci da tossine e microrganismi patogeni che possono invadere il nostro organismo, e in generale svolgono moltissime funzioni vitali per la salute. Sono stati fatti infatti degli studi sui ratti che, se cresciuti in modo sterile senza alcun contatto microbico, non sviluppano correttamente gli organi, ghiandole e funzioni biochimiche e quindi hanno una vita molto più breve.
Continua qui
Con il termine microbiota si intende l’insieme delle colonie batteriche che vivono nell’organismo umano. Questi batteri per la maggior parte vivono nel nostro intestino ma sono presenti anche sulla pelle e in particolare nelle ascelle. I batteri sono in continua simbiosi e comunicazione gli uni e con gli altri, e quelli delle ascelle non sono da meno.
I batteri sono fondamentali per proteggerci da tossine e microrganismi patogeni che possono invadere il nostro organismo, e in generale svolgono moltissime funzioni vitali per la salute. Sono stati fatti infatti degli studi sui ratti che, se cresciuti in modo sterile senza alcun contatto microbico, non sviluppano correttamente gli organi, ghiandole e funzioni biochimiche e quindi hanno una vita molto più breve.
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)
Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
-
Eh si ! Noi Il cibo lo buttiamo...e in Africa ci sono i bambini che muoiono....di fame...e' assurdo questo...cmq quando leggete la scrit...
-
Ha saputo veramente conquistare i palati degli italiani: il cous cous è un piatto colorato, versatile e adatto a tutte le preparazioni, ...